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LXII Premio Basilio Cascella 2018 – la Ribellione
A cinquant’anni dal Sessantotto, che ha segnato una profonda rottura politica, sociale e artistica dei vecchi modelli e stilemi che aveva costruito la società fino a quel momento, l’Artista di oggi è chiamato, nuovamente, a ragionare con la sua figura e quello rappresenta.
Comunicato stampa
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A cinquant’anni dal Sessantotto, che ha segnato una profonda rottura politica, sociale e artistica dei vecchi modelli e stilemi che aveva costruito la società fino a quel momento, l’Artista di oggi è chiamato, nuovamente, a ragionare con la sua figura e quello rappresenta.
Il suo muoversi tra l’incessante fagocitare immagini, che si affastellano e ci nutrono, anche involontariamente, con gli occhi che scappano da uno schermo all’altro e la riflessione solitaria e intima, che fatica sempre di più a ritagliarsi uno spazio confortevole.
L’artista naviga in un sistema dell’arte che vive, come la società, la controversa dicotomia tra la Star e il popolo, in cui diventa sempre più difficile affermare la propria individualità senza toccare quei meccanismi economici che ne tirano, infine, le fila.
E, come da fortunato copione, ciò che scaturisce dai divari più profondi è il sentimento di una ribellione da cui, come spesse volte la Storia dell’Arte ci ha insegnato, nasceranno le rivoluzioni artistiche da manuale, quelle che prevedono e sfondano la generazione successiva.
In questo perpetuo roller coaster tra tumulti e normalizzazioni, la Street Art ha visto muri anonimi dar voce a messaggi troppo esplosivi e fortunatamente poco educati, per poter essere chiusi tra le quattro mura di un museo. La ricerca intima si è trasformata in un urlo disperato, in una lotta tra la carta e lo schermo.
Il bello non può tornare. La meraviglia è un concetto da ritrovare. Sull’onda di una società che spreme senza guardare, la ribellione artistica deve essere guidata dall’utilitarismo del raccontare. Storie. Pensieri. Persone. Paesi. Racconti per esaltare terrene imperfezioni e divinatorie vocazioni in nome di una rivoluzione che porti nomi propri diversi.
Michela Malisardi
Il suo muoversi tra l’incessante fagocitare immagini, che si affastellano e ci nutrono, anche involontariamente, con gli occhi che scappano da uno schermo all’altro e la riflessione solitaria e intima, che fatica sempre di più a ritagliarsi uno spazio confortevole.
L’artista naviga in un sistema dell’arte che vive, come la società, la controversa dicotomia tra la Star e il popolo, in cui diventa sempre più difficile affermare la propria individualità senza toccare quei meccanismi economici che ne tirano, infine, le fila.
E, come da fortunato copione, ciò che scaturisce dai divari più profondi è il sentimento di una ribellione da cui, come spesse volte la Storia dell’Arte ci ha insegnato, nasceranno le rivoluzioni artistiche da manuale, quelle che prevedono e sfondano la generazione successiva.
In questo perpetuo roller coaster tra tumulti e normalizzazioni, la Street Art ha visto muri anonimi dar voce a messaggi troppo esplosivi e fortunatamente poco educati, per poter essere chiusi tra le quattro mura di un museo. La ricerca intima si è trasformata in un urlo disperato, in una lotta tra la carta e lo schermo.
Il bello non può tornare. La meraviglia è un concetto da ritrovare. Sull’onda di una società che spreme senza guardare, la ribellione artistica deve essere guidata dall’utilitarismo del raccontare. Storie. Pensieri. Persone. Paesi. Racconti per esaltare terrene imperfezioni e divinatorie vocazioni in nome di una rivoluzione che porti nomi propri diversi.
Michela Malisardi
25
aprile 2018
LXII Premio Basilio Cascella 2018 – la Ribellione
Dal 25 aprile al 27 maggio 2018
fotografia
arte contemporanea
arte contemporanea
Location
ABRUZZO LAB
Ortona, Via Giudea, 114, (Chieti)
Ortona, Via Giudea, 114, (Chieti)
Orario di apertura
dal lunedì al sabato ore 17-20; domenica ore 11-13 e 17-20
Vernissage
25 Aprile 2018, ore 11.30
Autore
Curatore