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Ma non al Sud
Collettiva
Comunicato stampa
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PROGETTI
SPECIALI L’artista italiana Elisabetta Benassi nel corso dell’inaugurazione presenta un’inedita performance dedicata alla storia espositiva di Montevergini
Il designer tedesco Konstantin Grcic ha ripensato gli arredi dell’ingresso di Montevergini, con alcuni classici della sua produzione: sedie Chair One e tavoli Table One, offerti da Magis Design, e lampade May day, offerte da Flos
Per l’occasione sarà restaurato il progetto di illuminazione del cortile di Montevergini, dal titolo Wall Lamps, realizzato dalla designer di S. Francisco Johanna Grawunder nel 2003
LA MOSTRA Quando non si sa come andare avanti in una conversazione, molto spesso è possibile cavarsela con un luogo comune, un secco “Ma non al sud”. Così almeno diceva Gustave Flaubert.
Di qui prende il titolo questa mostra, che non ha ambizioni tematiche, e non segue teorie poststoriche, postmoderniste, neoavanguardiste. Non è una mostra internazionale, è piuttosto una mostra locale e stagionale: il luogo, Siracusa; la stagione, la tarda estate 2005.
Quattro artisti di due generazioni diverse (Enzo Cucchi, 1956, Peter Fischli 1952 & David Weiss 1949; Paolo Chiasera, 1978, Urs Fischer, 1973) di due paesi diversi (Svizzera e Italia), che lavorano con linguaggi diversi.
La Galleria Civica Montevergini è divenuta lo spazio dove mettere a confronto idee e visioni (comuni e/o divergenti), un contrappunto di voci per una partitura composita. La “cultura bassa” incontra la “cultura alta” in una gamma di sfumature intermedie: la realtà è messa sottosopra, privata di riferimenti stabili, inafferrabile da ogni sorta di categoria sociologica, psicologica, ideologica. “Il mondo è meglio” - come ha scritto Michel Houllebecq. E’ meglio per la sua infinita varietà e molteplicità, per la sua irriducibilità a definizioni univoche. E gli artisti se lo caricano sulle spalle, lo raccontano senza timori nella sua complessità.
Due grandi sculture di gesso, alte più di cinque metri, sono le opere che Enzo Cucchi presenta. Due totem, due sentinelle, figure sacrali, colonne (l’una dorica l’altra barocca?) che reggono lo spazio sicure. Bianco su bianco.
Ad esse fanno da contrappunto cinquanta immagini che riprocucono un campionario di domande banali (luoghi comuni quotidiani) scritte in bianco su fondo nero. L’opera di Peter Fischli & David Weiss (tratta da Questions, la diaproiezione multipla che è valsa loro il Leone d’Oro alla Biennale di Venezia 2003) come un cielo stellato produce un forte contrasto di colore e di visione (nero contro bianco), di fronte alle sculture di Cucchi.
Come un cuneo formale si inserisce il lavoro di Urs Fischer. A metà via tra la ieraticità della scultura di Cucchi e lo sciocchezzaio, di flaubertiana memoria, di Fischli & Weiss, tra il bianco e il nero, una banana gialla proietta un’ombra dritta sulla parete. Sono le infinite possibilità del vedere, è la scultura che, come il mondo, si racconta attraverso la sua ombra.
“Cosa fa una Madonna su una vespa?” Non è una delle domande catalogate da Fischli & Weiss, ma un’altra che potrebbe accompagnare l’opera di Paolo Chiasera: il video nel quale un giovane ritrova una statua della Madonna in mare e la porta via su una vespa bianca, rossa e verde. “Cultura alta” e “cultura popolare” si incontrano, miti e culti non corrispondono più a un processo di identificazione collettiva, ma agiscono piuttosto su un piano privato, incondiviso.
E Siracusa fa da sfondo a questo dialogo: l’architettura greca classica e barocca, la filosofia messa soqquadro, i culti religiosi, gli esperimenti fisici di Archimede. I riferimenti possono essere molteplici, come spesso accade confrontandosi con le culture che la Sicilia ha immagazzinato nei secoli, e forse si tratta solo di un nuovo viaggio che Montevergini ha intrapreso per aggiungere nuove merci alle sue stive.
GLI ARTISTI
PAOLO CHIASERA (Bologna, 1978. Vive e lavora tra Bologna e Berlino).
I primi video di Paolo Chiasera lavorano alla ridefinizione del concetto di spazio attraverso l’attività performativa del corpo dell’artista che muovendosi in luoghi circoscritti – spazi vuoti o al contrario appartamente borghesi – crea una moltiplicazione illusionistica della sua presenza. Nel lavoro più recente, Chiasera indaga il senso di identificazione degli individui in modelli politici e culturali. Miti, veri o presunti, che non rispondono più ad una identificazione collettiva, quanto, piuttosto, agiscono su un piano individuale, non più condivisibile.
Tra le principali presenze in istituzioni museali internazionali si segnalano: MARTa Herford (Germania), Lenbachhaus, Monaco di Baviera, Paul Ricard Collection. Paris, Galleria d’Arte Moderna, Torino, W139 di Amsterdam. Ha partecipato alla 1° Moscow Biennale nel 2005.
ENZO CUCCHI (Morro d’Alba, Ancona, 1949. Vive e lavora tra Roma e Ancona.) Considerato l’artista più visionario tra gli esponenti della Transavanguardia, Enzo Cucchi diviene, a partire dagli anni Ottanta, artista di fama internazionale. La pittura è per Enzo Cucchi mezzo di aggregazione di più forme, di più concetti, di più materiali, si avvale dell’espressione invasiva del gesto, attraverso il quale la tela assurge a ricettacolo di immagini e pensieri, veicoli di un discorso frastagliato in mille sospensioni. La presenza di simboli disparati, di matrice classica o onirica, strappati all’attualità o alla memoria, si sovrappongono e dialogano sul tessuto cromatico da cui sembrano, in concomitanza, emergere. La perdita delle coordinate spazio temporali e l’incursione continua nel territorio culturale e in quello delle emozioni, coincidono con un indisciplinato uso dei colori, addensati, poi stirati, violenti, poi accennati, e con una sperimentazione ad ampio raggio delle tecniche artistiche, dalla pittura alla ceramica, al mosaico, al bronzo.
Enzo Cucchi ha realizzato numerose mostre personali, e ha preso parte a mostre collettive, nei più importanti spazi espositivi italiani e stranieri come la Kunsthalle di Basilea, il Solomon R. Guggenheim di New York, la Tate Gallery di Londra, il Centre Georges Pompidou di Parigi, il Castello di Rivoli, il Palazzo Reale di Milano, il Sezon Museum of Art di Tokyo. Ha partecipato inoltre alle rassegne d’arte contemporanea più significative a livello internazionale tra cui La Biennale Internazionale d’arte di Venezia, Documenta a Kassel, la Quadriennale d’Arte di Roma.
L’archivio ufficiale di Enzo Cucchi è consultabile presso il Castello di Rivoli - Museo d'Arte Contemporanea, Rivoli (To).
URS FISCHER (Zurigo, 1973. Vive e lavora a New York).
Espone da molti anni con mostre personali nelle più importanti istituzioni internazionali tra cui il Centre Pompidou di Parigi, la Kunsthaus di Zurigo, l’ICA di Londra, lo Stedelijk Museum di Amsterdam, il Camden Arts Centre di Londra. Il museo Boijmans di Rotterdam nel 2006 gli dedicherà una mostra personale. Le opere di Urs Fischer hanno partecipato a numerose mostre collettive internazionali tra cui la Biennale di Venezia, Manifesta a Ljubljana e Monument To Now a Atene.
Urs Fischer ha costruito con le sue opere un repertorio di mutazioni, stravolgimenti e declinazioni che modificano la superficie e l’identità delle cose. Giocattoli per adulti, le sculture e i dipinti di Urs Fischer sono installazioni neo-gotiche a fumetti che raccontano un mondo immaginario la cui metamorfosi continua si sviluppa in direzioni inaspettate, sfuggendo perfino al controllo dell’artista. Urs Fischer addomestica materiali d’uso comune come legno, metallo, cera, polistirolo, colla e plastica, ma anche sedie, tavoli, frutta e verdura che si trasformano in favole visive attraverso manipolazioni e assemblaggi. Dalle donne di cera presentate a Londra, sculture in costante evoluzione che si consumano durante il corso della mostra, all’ingrandimento spettacolare di un temporale nella mostra ‘Kir Royal’ alla Kunsthaus di Zurigo, le vignette di Urs Fischer sono processi produttivi senza fine, nature morte che brulicano di vita.
Urs Fischer è un prestigiatore della materia che attacca e logora la vita quotidiana per costruire un universo immaginario sospeso tra la storia dell’arte classica e la cultura underground della musica punk e degli edifici industriali. (Tratto da www.fondazionetrussardi.com)
PETER FISCHLI (Zurigo, 1952) e DAVID WEISS (Zurigo, 1946) collaborano dal 1979. Vivono e lavorano a Zurigo.
Il lavoro di Peter Fischli & David Weiss (fotografie, video, sculture, installazioni) celebra con umorismo le banalità dell’esistenza quotidiana e i meccanismi con i quali agisce il luogo comune. Come flaneurs contemporanei, essi osservano il mondo con distacco e con curiosità. Il lavoro fotografico, è affrontato con spirito da amateur: doppie esposizioni, scatti veloci, inquadrature semplici. Serie di lavori come Flowers, Visible World, Questions sono basati sull’accumulo e sull’abbondanza: segno dell’impossibilità di ogni scienza, ad esaurire i significati del mondo. Che si tratti di sculture di gomma grigia o nera, di fotografie, o di video, Peter Fischli e David Weiss mostrano il mondo così com’è, o svelano le infinite possibilità di osservare e di catalogare la realtà. Nel loro impianto concettuale non ci sono distinzioni di sorta tra cultura alta e bassa, ogni immagine, ogni pensiero, ha un punto di equilibrio precario. Fischli & Weiss, come novelli Bouvard e Pecuchet, catalogano il mondo, mai paghi del risultato raggiunto, costruendo un’opera aperta di straordinaria ricchezza.
Le loro opere sono presenti nelle collezioni dei maggiori musei del mondo, dal Solomon R. Guggenheim di New York alla Kunsthaus di Francoforte. Numerose sono le mostre personali museali: dall’Institute for Contemporary Art di Londra, al Museum of Contemporary Art di Los Angeles, dal Centre Pompidou di Parigi, all’ICA di Philadelphia, alla Kunsthaus di Zurigo, per ricordarne alcune. Hanno partecipato alle maggiori esposizioni internazionali d’arte, tra le quali Documenta di Kassel, La Biennale di San Paolo e La Biennale Internazionale d’arte di Venezia, che nel 2003, gli ha attribuito il Leone d’Oro.
LE OPERE Paolo Chiasera presenta un nuovo video appositamente realizzato per la mostra dal titolo Scoglio Alto, girato a Siracusa. E una scultura collegata al video, costituita da una Madonna in vetroresina fissata al portapacchi di una vespa.
Enzo Cucchi presenta due sculture in gesso di 5,00 di altezza ca., c
Peter Fischli & David Weiss presentano un lavoro di dimensioni ambientali (6 x 8 metri) costituito da una selezione di cinquanta immagini di scritte bianche su fondo nero, dal titolo Questions.
Urs Fischer presenta due sculture: Eclypse (una eclissi simulata con due uova) e Senza titolo una banana sostenuta da fili di nylon, che proietta un’ombra dritta sul muro.
SPECIALI L’artista italiana Elisabetta Benassi nel corso dell’inaugurazione presenta un’inedita performance dedicata alla storia espositiva di Montevergini
Il designer tedesco Konstantin Grcic ha ripensato gli arredi dell’ingresso di Montevergini, con alcuni classici della sua produzione: sedie Chair One e tavoli Table One, offerti da Magis Design, e lampade May day, offerte da Flos
Per l’occasione sarà restaurato il progetto di illuminazione del cortile di Montevergini, dal titolo Wall Lamps, realizzato dalla designer di S. Francisco Johanna Grawunder nel 2003
LA MOSTRA Quando non si sa come andare avanti in una conversazione, molto spesso è possibile cavarsela con un luogo comune, un secco “Ma non al sud”. Così almeno diceva Gustave Flaubert.
Di qui prende il titolo questa mostra, che non ha ambizioni tematiche, e non segue teorie poststoriche, postmoderniste, neoavanguardiste. Non è una mostra internazionale, è piuttosto una mostra locale e stagionale: il luogo, Siracusa; la stagione, la tarda estate 2005.
Quattro artisti di due generazioni diverse (Enzo Cucchi, 1956, Peter Fischli 1952 & David Weiss 1949; Paolo Chiasera, 1978, Urs Fischer, 1973) di due paesi diversi (Svizzera e Italia), che lavorano con linguaggi diversi.
La Galleria Civica Montevergini è divenuta lo spazio dove mettere a confronto idee e visioni (comuni e/o divergenti), un contrappunto di voci per una partitura composita. La “cultura bassa” incontra la “cultura alta” in una gamma di sfumature intermedie: la realtà è messa sottosopra, privata di riferimenti stabili, inafferrabile da ogni sorta di categoria sociologica, psicologica, ideologica. “Il mondo è meglio” - come ha scritto Michel Houllebecq. E’ meglio per la sua infinita varietà e molteplicità, per la sua irriducibilità a definizioni univoche. E gli artisti se lo caricano sulle spalle, lo raccontano senza timori nella sua complessità.
Due grandi sculture di gesso, alte più di cinque metri, sono le opere che Enzo Cucchi presenta. Due totem, due sentinelle, figure sacrali, colonne (l’una dorica l’altra barocca?) che reggono lo spazio sicure. Bianco su bianco.
Ad esse fanno da contrappunto cinquanta immagini che riprocucono un campionario di domande banali (luoghi comuni quotidiani) scritte in bianco su fondo nero. L’opera di Peter Fischli & David Weiss (tratta da Questions, la diaproiezione multipla che è valsa loro il Leone d’Oro alla Biennale di Venezia 2003) come un cielo stellato produce un forte contrasto di colore e di visione (nero contro bianco), di fronte alle sculture di Cucchi.
Come un cuneo formale si inserisce il lavoro di Urs Fischer. A metà via tra la ieraticità della scultura di Cucchi e lo sciocchezzaio, di flaubertiana memoria, di Fischli & Weiss, tra il bianco e il nero, una banana gialla proietta un’ombra dritta sulla parete. Sono le infinite possibilità del vedere, è la scultura che, come il mondo, si racconta attraverso la sua ombra.
“Cosa fa una Madonna su una vespa?” Non è una delle domande catalogate da Fischli & Weiss, ma un’altra che potrebbe accompagnare l’opera di Paolo Chiasera: il video nel quale un giovane ritrova una statua della Madonna in mare e la porta via su una vespa bianca, rossa e verde. “Cultura alta” e “cultura popolare” si incontrano, miti e culti non corrispondono più a un processo di identificazione collettiva, ma agiscono piuttosto su un piano privato, incondiviso.
E Siracusa fa da sfondo a questo dialogo: l’architettura greca classica e barocca, la filosofia messa soqquadro, i culti religiosi, gli esperimenti fisici di Archimede. I riferimenti possono essere molteplici, come spesso accade confrontandosi con le culture che la Sicilia ha immagazzinato nei secoli, e forse si tratta solo di un nuovo viaggio che Montevergini ha intrapreso per aggiungere nuove merci alle sue stive.
GLI ARTISTI
PAOLO CHIASERA (Bologna, 1978. Vive e lavora tra Bologna e Berlino).
I primi video di Paolo Chiasera lavorano alla ridefinizione del concetto di spazio attraverso l’attività performativa del corpo dell’artista che muovendosi in luoghi circoscritti – spazi vuoti o al contrario appartamente borghesi – crea una moltiplicazione illusionistica della sua presenza. Nel lavoro più recente, Chiasera indaga il senso di identificazione degli individui in modelli politici e culturali. Miti, veri o presunti, che non rispondono più ad una identificazione collettiva, quanto, piuttosto, agiscono su un piano individuale, non più condivisibile.
Tra le principali presenze in istituzioni museali internazionali si segnalano: MARTa Herford (Germania), Lenbachhaus, Monaco di Baviera, Paul Ricard Collection. Paris, Galleria d’Arte Moderna, Torino, W139 di Amsterdam. Ha partecipato alla 1° Moscow Biennale nel 2005.
ENZO CUCCHI (Morro d’Alba, Ancona, 1949. Vive e lavora tra Roma e Ancona.) Considerato l’artista più visionario tra gli esponenti della Transavanguardia, Enzo Cucchi diviene, a partire dagli anni Ottanta, artista di fama internazionale. La pittura è per Enzo Cucchi mezzo di aggregazione di più forme, di più concetti, di più materiali, si avvale dell’espressione invasiva del gesto, attraverso il quale la tela assurge a ricettacolo di immagini e pensieri, veicoli di un discorso frastagliato in mille sospensioni. La presenza di simboli disparati, di matrice classica o onirica, strappati all’attualità o alla memoria, si sovrappongono e dialogano sul tessuto cromatico da cui sembrano, in concomitanza, emergere. La perdita delle coordinate spazio temporali e l’incursione continua nel territorio culturale e in quello delle emozioni, coincidono con un indisciplinato uso dei colori, addensati, poi stirati, violenti, poi accennati, e con una sperimentazione ad ampio raggio delle tecniche artistiche, dalla pittura alla ceramica, al mosaico, al bronzo.
Enzo Cucchi ha realizzato numerose mostre personali, e ha preso parte a mostre collettive, nei più importanti spazi espositivi italiani e stranieri come la Kunsthalle di Basilea, il Solomon R. Guggenheim di New York, la Tate Gallery di Londra, il Centre Georges Pompidou di Parigi, il Castello di Rivoli, il Palazzo Reale di Milano, il Sezon Museum of Art di Tokyo. Ha partecipato inoltre alle rassegne d’arte contemporanea più significative a livello internazionale tra cui La Biennale Internazionale d’arte di Venezia, Documenta a Kassel, la Quadriennale d’Arte di Roma.
L’archivio ufficiale di Enzo Cucchi è consultabile presso il Castello di Rivoli - Museo d'Arte Contemporanea, Rivoli (To).
URS FISCHER (Zurigo, 1973. Vive e lavora a New York).
Espone da molti anni con mostre personali nelle più importanti istituzioni internazionali tra cui il Centre Pompidou di Parigi, la Kunsthaus di Zurigo, l’ICA di Londra, lo Stedelijk Museum di Amsterdam, il Camden Arts Centre di Londra. Il museo Boijmans di Rotterdam nel 2006 gli dedicherà una mostra personale. Le opere di Urs Fischer hanno partecipato a numerose mostre collettive internazionali tra cui la Biennale di Venezia, Manifesta a Ljubljana e Monument To Now a Atene.
Urs Fischer ha costruito con le sue opere un repertorio di mutazioni, stravolgimenti e declinazioni che modificano la superficie e l’identità delle cose. Giocattoli per adulti, le sculture e i dipinti di Urs Fischer sono installazioni neo-gotiche a fumetti che raccontano un mondo immaginario la cui metamorfosi continua si sviluppa in direzioni inaspettate, sfuggendo perfino al controllo dell’artista. Urs Fischer addomestica materiali d’uso comune come legno, metallo, cera, polistirolo, colla e plastica, ma anche sedie, tavoli, frutta e verdura che si trasformano in favole visive attraverso manipolazioni e assemblaggi. Dalle donne di cera presentate a Londra, sculture in costante evoluzione che si consumano durante il corso della mostra, all’ingrandimento spettacolare di un temporale nella mostra ‘Kir Royal’ alla Kunsthaus di Zurigo, le vignette di Urs Fischer sono processi produttivi senza fine, nature morte che brulicano di vita.
Urs Fischer è un prestigiatore della materia che attacca e logora la vita quotidiana per costruire un universo immaginario sospeso tra la storia dell’arte classica e la cultura underground della musica punk e degli edifici industriali. (Tratto da www.fondazionetrussardi.com)
PETER FISCHLI (Zurigo, 1952) e DAVID WEISS (Zurigo, 1946) collaborano dal 1979. Vivono e lavorano a Zurigo.
Il lavoro di Peter Fischli & David Weiss (fotografie, video, sculture, installazioni) celebra con umorismo le banalità dell’esistenza quotidiana e i meccanismi con i quali agisce il luogo comune. Come flaneurs contemporanei, essi osservano il mondo con distacco e con curiosità. Il lavoro fotografico, è affrontato con spirito da amateur: doppie esposizioni, scatti veloci, inquadrature semplici. Serie di lavori come Flowers, Visible World, Questions sono basati sull’accumulo e sull’abbondanza: segno dell’impossibilità di ogni scienza, ad esaurire i significati del mondo. Che si tratti di sculture di gomma grigia o nera, di fotografie, o di video, Peter Fischli e David Weiss mostrano il mondo così com’è, o svelano le infinite possibilità di osservare e di catalogare la realtà. Nel loro impianto concettuale non ci sono distinzioni di sorta tra cultura alta e bassa, ogni immagine, ogni pensiero, ha un punto di equilibrio precario. Fischli & Weiss, come novelli Bouvard e Pecuchet, catalogano il mondo, mai paghi del risultato raggiunto, costruendo un’opera aperta di straordinaria ricchezza.
Le loro opere sono presenti nelle collezioni dei maggiori musei del mondo, dal Solomon R. Guggenheim di New York alla Kunsthaus di Francoforte. Numerose sono le mostre personali museali: dall’Institute for Contemporary Art di Londra, al Museum of Contemporary Art di Los Angeles, dal Centre Pompidou di Parigi, all’ICA di Philadelphia, alla Kunsthaus di Zurigo, per ricordarne alcune. Hanno partecipato alle maggiori esposizioni internazionali d’arte, tra le quali Documenta di Kassel, La Biennale di San Paolo e La Biennale Internazionale d’arte di Venezia, che nel 2003, gli ha attribuito il Leone d’Oro.
LE OPERE Paolo Chiasera presenta un nuovo video appositamente realizzato per la mostra dal titolo Scoglio Alto, girato a Siracusa. E una scultura collegata al video, costituita da una Madonna in vetroresina fissata al portapacchi di una vespa.
Enzo Cucchi presenta due sculture in gesso di 5,00 di altezza ca., c
Peter Fischli & David Weiss presentano un lavoro di dimensioni ambientali (6 x 8 metri) costituito da una selezione di cinquanta immagini di scritte bianche su fondo nero, dal titolo Questions.
Urs Fischer presenta due sculture: Eclypse (una eclissi simulata con due uova) e Senza titolo una banana sostenuta da fili di nylon, che proietta un’ombra dritta sul muro.
24
settembre 2005
Ma non al Sud
Dal 24 settembre al 30 novembre 2005
arte contemporanea
Location
GALLERIA CIVICA D’ARTE CONTEMPORANEA MONTEVERGINI
Siracusa, Via Santa Lucia Alla Badia, 1, (Siracusa)
Siracusa, Via Santa Lucia Alla Badia, 1, (Siracusa)
Vernissage
24 Settembre 2005, ore 19
Autore
Curatore