Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
Macro opere in catalogo
Settantacinque opere della superficie di cinque centimetri per cinque, già esposte con grande successo a Roma presso la galleria SpaziOttagoni, sono il contributo degli artisti al dibattito di grande attualità sulla visibilità dell’arte. Una visibilità che metaforicamente il curatore ha voluto rendere in catalogo attraverso la riproduzione ingrandita delle opere stesse.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
ARtCEVIA, festival internazionale d’arte contemporanea, presenta, in concomitanza con la “Notte Sbianca” di Arcevia la mostra “MACRO opere in catalogo”, curata dal critico Giuseppe Salerno.
Settantacinque opere della superficie di cinque centimetri per cinque, già esposte con grande successo a Roma presso la galleria SpaziOttagoni, sono il contributo degli artisti al dibattito di grande attualità sulla visibilità dell’arte. Una visibilità che metaforicamente il curatore ha voluto rendere in catalogo attraverso la riproduzione ingrandita delle opere stesse.
Così scrive Giuseppe Salerno:
Benché vaste superfici e ampi volumi abbiano i connotati per avvolgerci fisicamente e quindi le potenzialità per coinvolgerci in modo più complessivo, di per sé le misure poco hanno a che vedere con la grandezza dell’arte ed ancor meno con la sua “visibilità”. Mai la grandezza dell’arte fu misurata in centimetri quadrati. La “visibilità”, poi, ha a che vedere con un sistema dell’arte che tiene in considerazione l’esposizione mediatica: numero di contatti e capacità di ingenerare ricordo. Al servizio dei potenti per celebrarne i fasti, l’arte ha fatto per secoli mostra di sé nei templi della fede e nei palazzi del potere. Una “visibilità” allora circoscritta in luoghi deputati e strettamente rivolta a coloro che, frequentatori di quei luoghi, “dovevano” recepirne il messaggio. L’artista contemporaneo, da tempo lontano da committenze e luoghi d’esposizione predeterminati, risponde oggi esclusivamente all’esigenza imprescindibile ed incontenibile di dare libera espressione a propri pensieri ed emozioni. Testimone di un mondo in continuo divenire, produce per sé animato dall’inconscio desiderio di mettersi a nudo di fronte a quanti, per caso o per libera scelta, “possano” entrare in contatto con il suo lavoro. Contenitore prezioso di messaggi liberi, l’opera diviene un potente strumento di contaminazione culturale, sostegno necessario alla crescita della coscienza collettiva. Se la possibilità di assolvere a questa funzione è nel potere comunicativo dell’arte, la “visibilità”, tanto ricercata dall’artista quale condizione d’esistenza, risulta inibita da leggi economiche che riducono a mercato anche l’arte. Operatori d’ogni sorta fissano regole, frappongono barriere, creano i nuovi templi e ne stabiliscono le modalità d’accesso. La comunicazione, il contatto e lo scambio vengono a confondersi con l‘esposizione mediatica nelle mani di poteri finanziari, sostenitori di media, fondazioni, pubbliche istituzioni e, non ultimi, call center.
Settantacinque opere della superficie di cinque centimetri per cinque, già esposte con grande successo a Roma presso la galleria SpaziOttagoni, sono il contributo degli artisti al dibattito di grande attualità sulla visibilità dell’arte. Una visibilità che metaforicamente il curatore ha voluto rendere in catalogo attraverso la riproduzione ingrandita delle opere stesse.
Così scrive Giuseppe Salerno:
Benché vaste superfici e ampi volumi abbiano i connotati per avvolgerci fisicamente e quindi le potenzialità per coinvolgerci in modo più complessivo, di per sé le misure poco hanno a che vedere con la grandezza dell’arte ed ancor meno con la sua “visibilità”. Mai la grandezza dell’arte fu misurata in centimetri quadrati. La “visibilità”, poi, ha a che vedere con un sistema dell’arte che tiene in considerazione l’esposizione mediatica: numero di contatti e capacità di ingenerare ricordo. Al servizio dei potenti per celebrarne i fasti, l’arte ha fatto per secoli mostra di sé nei templi della fede e nei palazzi del potere. Una “visibilità” allora circoscritta in luoghi deputati e strettamente rivolta a coloro che, frequentatori di quei luoghi, “dovevano” recepirne il messaggio. L’artista contemporaneo, da tempo lontano da committenze e luoghi d’esposizione predeterminati, risponde oggi esclusivamente all’esigenza imprescindibile ed incontenibile di dare libera espressione a propri pensieri ed emozioni. Testimone di un mondo in continuo divenire, produce per sé animato dall’inconscio desiderio di mettersi a nudo di fronte a quanti, per caso o per libera scelta, “possano” entrare in contatto con il suo lavoro. Contenitore prezioso di messaggi liberi, l’opera diviene un potente strumento di contaminazione culturale, sostegno necessario alla crescita della coscienza collettiva. Se la possibilità di assolvere a questa funzione è nel potere comunicativo dell’arte, la “visibilità”, tanto ricercata dall’artista quale condizione d’esistenza, risulta inibita da leggi economiche che riducono a mercato anche l’arte. Operatori d’ogni sorta fissano regole, frappongono barriere, creano i nuovi templi e ne stabiliscono le modalità d’accesso. La comunicazione, il contatto e lo scambio vengono a confondersi con l‘esposizione mediatica nelle mani di poteri finanziari, sostenitori di media, fondazioni, pubbliche istituzioni e, non ultimi, call center.
17
luglio 2010
Macro opere in catalogo
Dal 17 luglio al 15 agosto 2010
arte contemporanea
Location
PALAZZO DEI PRIORI
Arcevia, Corso Mazzini, 22, (Ancona)
Arcevia, Corso Mazzini, 22, (Ancona)
Orario di apertura
ore 10.30/12.30 – 16.00/19.30
Vernissage
17 Luglio 2010, ore 19
Autore
Curatore