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MAD LILLABOX. Beatrice Cianciosi – I volti della femminilità
Il secondo appuntamento di questa stagione della rassegna d’arte contemporanea al femminile MAD Lillabox si svolgerà venerdì 19 ottobre alle 18,30. Lo spazio del Jolly bar ospiterà la mostra fotografica di Beatrice Cianciosi, intitolata “I volti della femminilità”
Comunicato stampa
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Il secondo appuntamento di questa stagione della rassegna d’arte contemporanea al femminile MAD Lillabox si svolgerà venerdì 19 ottobre alle 18,30. Lo spazio del Jolly bar ospiterà la mostra fotografica di Beatrice Cianciosi, intitolata “I volti della femminilità”: i ritratti e gli autoritratti della giovanissima fotografa mirano a porre in risalto le molteplici connotazioni e i diversi ruoli che implicano l’essere donna. Beatrice, nata e cresciuta a Velletri, è una fotografa autodidatta che da cinque anni esprime il mondo interiore attraverso l’obiettivo fotografico. Nonostante la giovanissima età (ha poco più di 20 anni), ha già partecipato a 10 collettive allestite a Palazzo Caetani di Cisterna, organizzate dalla Galleria d’arte “La Mimosa” e dall’Associazione culturale “Mobilitazioni Artistiche”. Nel 2009 è stata vincitrice di un concorso fotografico indetto dalla parrocchia di San Marco di Latina. Realizza “photo-food” per un giornale, dove a ogni ricetta culinaria proposta da un locale, è affiancata una sua fotografia di specialità gastronomiche. È la prima volta che espone con MAD Rassegna d’Arte Contemporanea. Durante il vernissage ci sarà la presentazione critica di Laura Cianfarani, che così si esprime sulla poetica artistica di Beatrice Cianciosi:
“Una giovanissima donna che osserva se stessa in una ricerca permeata di curiosità per meglio capire il mondo che la circonda cui si approccia con discrezione, timidamente quasi: è questa la prima impressione che mi suscita Beatrice. Dai suoi scatti trapela un universo prettamente femminile, una forza intrisa di dolcezza data da contorni morbidi, da figure che si mostrano e al contempo si celano come un fiore che attende di schiudersi, lasciando spazio a un alone d’imperscrutabile mistero, a un’impenetrabilità conturbante che scuote l’osservatore addentrandolo in uno spazio cadenzato di pieni e di vuoti dove il confine tra luce e ombra diviene sempre più labile e incerto. L’aspetto sensuale delle figure che si stagliano contro uno sfondo solo apparentemente rassicurante e sereno, reso con cromie fredde e con una profondità di campo che si addentra su distese deserte e solitarie – desolate quasi - è ben lontano da un’accezione della sensualità connessa alla sollecitazione dei sensi e del piacere, ma è altresì rivolto a sottolineare l’energia e la vitalità di una ragazza la cui capigliatura è irradiata dalla luce di un sole che sta per volgere al tramonto; a dar risalto alla fragilità – e alla forza di mostrarla - di certezze aleatorie destinate a sparire nell’aria come palloncini colorati; a mostrare la purezza della stessa Beatrice che si autoritrae per fermare, comprendere e controllare il suo stato d’animo del momento, come nessun altro potrebbe fare: chi, meglio di noi stessi, è in grado di guardare, di “ascoltare” la propria interiorità?
Le scene di oscurità investite da un getto violento di luce radente rimandano alla mente il Caravaggio con tutta la sua drammaticità, conferiscono all’immagine una profondità e un aspetto tridimensionale equiparabile a un dipinto.
Alla base della poetica artistica di Beatrice scorgiamo una ricerca di naturalezza, di autenticità, di candore; una volontà di fissare l’emozione, con una matura consapevolezza del carattere sfuggente e cangiante di questa, destinata a mutare e a essere osservata con occhi diversi a seconda della predisposizione d’animo”.
Partecipa alla mostra la DELEGAZIONE FFC di Latina (Fondazione Ricerca fibrosi cistica ONLUS) con la campagna “Un ciclamino per la ricerca” per la SETTIMANA NAZIONALE della RICERCA FFC, 2012.
Vernissage con degustazione enologica offerta da PARTESA LATINA.
“Una giovanissima donna che osserva se stessa in una ricerca permeata di curiosità per meglio capire il mondo che la circonda cui si approccia con discrezione, timidamente quasi: è questa la prima impressione che mi suscita Beatrice. Dai suoi scatti trapela un universo prettamente femminile, una forza intrisa di dolcezza data da contorni morbidi, da figure che si mostrano e al contempo si celano come un fiore che attende di schiudersi, lasciando spazio a un alone d’imperscrutabile mistero, a un’impenetrabilità conturbante che scuote l’osservatore addentrandolo in uno spazio cadenzato di pieni e di vuoti dove il confine tra luce e ombra diviene sempre più labile e incerto. L’aspetto sensuale delle figure che si stagliano contro uno sfondo solo apparentemente rassicurante e sereno, reso con cromie fredde e con una profondità di campo che si addentra su distese deserte e solitarie – desolate quasi - è ben lontano da un’accezione della sensualità connessa alla sollecitazione dei sensi e del piacere, ma è altresì rivolto a sottolineare l’energia e la vitalità di una ragazza la cui capigliatura è irradiata dalla luce di un sole che sta per volgere al tramonto; a dar risalto alla fragilità – e alla forza di mostrarla - di certezze aleatorie destinate a sparire nell’aria come palloncini colorati; a mostrare la purezza della stessa Beatrice che si autoritrae per fermare, comprendere e controllare il suo stato d’animo del momento, come nessun altro potrebbe fare: chi, meglio di noi stessi, è in grado di guardare, di “ascoltare” la propria interiorità?
Le scene di oscurità investite da un getto violento di luce radente rimandano alla mente il Caravaggio con tutta la sua drammaticità, conferiscono all’immagine una profondità e un aspetto tridimensionale equiparabile a un dipinto.
Alla base della poetica artistica di Beatrice scorgiamo una ricerca di naturalezza, di autenticità, di candore; una volontà di fissare l’emozione, con una matura consapevolezza del carattere sfuggente e cangiante di questa, destinata a mutare e a essere osservata con occhi diversi a seconda della predisposizione d’animo”.
Partecipa alla mostra la DELEGAZIONE FFC di Latina (Fondazione Ricerca fibrosi cistica ONLUS) con la campagna “Un ciclamino per la ricerca” per la SETTIMANA NAZIONALE della RICERCA FFC, 2012.
Vernissage con degustazione enologica offerta da PARTESA LATINA.
19
ottobre 2012
MAD LILLABOX. Beatrice Cianciosi – I volti della femminilità
Dal 19 ottobre al 15 novembre 2012
fotografia
Location
JOLLY BAR
Latina, Piazza Della Libertà, (Latina)
Latina, Piazza Della Libertà, (Latina)
Orario di apertura
Tutti i giorni tranne la domenica mattina dalle 9,00 alle 23,00
Vernissage
19 Ottobre 2012, ore 18,30
Autore
Curatore