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MAD Love Photography: Bruno Lomasto – Seguendo il Confine tra ombra e luce. Berlino
Riparte il progetto MAD Love Photography, inaugurato la scorsa estate con la collettiva di Giorgio Calderan, Francesco Canzoniero, Bruno Lomasto e Antonio Spirito. Gli artisti che sono stati coinvolti in questa rassegna si avvicenderanno in una serie di esposizioni fotografiche personali.
Comunicato stampa
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Riparte il progetto MAD Love Photography, inaugurato la scorsa estate con la collettiva di Giorgio Calderan, Francesco Canzoniero, Bruno Lomasto e Antonio Spirito. Gli artisti che sono stati coinvolti in questa rassegna si avvicenderanno in una serie di esposizioni fotografiche personali curate da Fabio D’Achille per MAD Rassegna d’Arte Contemporanea. La prima mostra di questo nuovo progetto, intitolata “Seguendo il Confine tra ombra e luce. Berlino”, sarà inaugurata nel nuovissimo locale di Latina Cheers venerdì 24 febbraio con gli scatti di Bruno Lomasto, presentati dalla critica e storica dell’arte Francesca Piovan, che aveva già collaborato nella collettiva estiva. Sull’esposizione di Bruno Lomasto riportiamo il testo critico di Francesca Piovan:
“Nessun titolo.
Ovvero le foto non hanno titoli, perché vi sono posti nel mondo che non necessitano di indicazioni, di spiegazioni e di etichette che le contrassegnino.
Vi sono posti nel mondo dove sono le tante ombre e le nuove luci a dettarne i confini e gli spazi. Berlino è tra questi.
Le ombre hanno i toni del cemento, sono 2.771 le lapidi del Cimitero ebraico, 2.771 blocchi pesanti, come pesante è il significato di ciò che rappresentano.
Ma le ombre sono anche gelidamente rumorose, come il calpestio delle “Foglie cadute”, centinaia di pezzi di ferro tondeggianti forati per creare la traccia infantile di un viso sofferente, e buttati per terra gli uni sugli altri, ammassati come foglie cadute appunto; una visione straziante e un modo intelligente di interagire con l’opera d’arte.
Come ogni grande capitale europea del XX secolo, Berlino è stata vittima e carnefice della propria storia, la scelta di Bruno Lomasto di documentare “questa storia”, di fotografare l’interrogativo, attesta la sua profonda serietà percettiva e la sensibilità necessaria per calarsi totalmente e volutamente nella storia stessa.
Il sordido sfumato di alcune veloci visioni ne accentua l’espressiva evanescenza, al contrario la calma e vivida nitidezza delle grandi campiture prospettiche rende visibilmente chiaro ogni più piccolo particolare…come particolari sono i rivoli d’acqua lasciati dalla pioggia sulle lapidi commemorative, linee d’acqua mute e silenziose come lacrime.
Pur senza indicazioni, ci si imbatte meravigliosamente nella luce, ci si imbatte in un Muro e superando l’inquietudine che tale parola è in grado di suscitare, scorgiamo un graffito, un volto di bimbo, una foglia caduta che ha ripreso vita, una leggerezza, un sorriso, il futuro possibile”.
“Nessun titolo.
Ovvero le foto non hanno titoli, perché vi sono posti nel mondo che non necessitano di indicazioni, di spiegazioni e di etichette che le contrassegnino.
Vi sono posti nel mondo dove sono le tante ombre e le nuove luci a dettarne i confini e gli spazi. Berlino è tra questi.
Le ombre hanno i toni del cemento, sono 2.771 le lapidi del Cimitero ebraico, 2.771 blocchi pesanti, come pesante è il significato di ciò che rappresentano.
Ma le ombre sono anche gelidamente rumorose, come il calpestio delle “Foglie cadute”, centinaia di pezzi di ferro tondeggianti forati per creare la traccia infantile di un viso sofferente, e buttati per terra gli uni sugli altri, ammassati come foglie cadute appunto; una visione straziante e un modo intelligente di interagire con l’opera d’arte.
Come ogni grande capitale europea del XX secolo, Berlino è stata vittima e carnefice della propria storia, la scelta di Bruno Lomasto di documentare “questa storia”, di fotografare l’interrogativo, attesta la sua profonda serietà percettiva e la sensibilità necessaria per calarsi totalmente e volutamente nella storia stessa.
Il sordido sfumato di alcune veloci visioni ne accentua l’espressiva evanescenza, al contrario la calma e vivida nitidezza delle grandi campiture prospettiche rende visibilmente chiaro ogni più piccolo particolare…come particolari sono i rivoli d’acqua lasciati dalla pioggia sulle lapidi commemorative, linee d’acqua mute e silenziose come lacrime.
Pur senza indicazioni, ci si imbatte meravigliosamente nella luce, ci si imbatte in un Muro e superando l’inquietudine che tale parola è in grado di suscitare, scorgiamo un graffito, un volto di bimbo, una foglia caduta che ha ripreso vita, una leggerezza, un sorriso, il futuro possibile”.
24
febbraio 2012
MAD Love Photography: Bruno Lomasto – Seguendo il Confine tra ombra e luce. Berlino
Dal 24 febbraio al 31 marzo 2012
fotografia
Location
CHEERS
Latina, Via Neghelli, 9, (Latina)
Latina, Via Neghelli, 9, (Latina)
Orario di apertura
tutti i giorni tranne lunedì dalle 18,30 alle 24,00
Vernissage
24 Febbraio 2012, ore 19,00
Autore
Curatore