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Madalin Ciuca – Opere selezionate
Il giovane artista rumeno è da sempre concentrato sul tema del ritratto nella sua essenza qualitativa. Insegue e raccorda frames percettivi cavalcando le superfici e moltiplicando le luci e le ombre attraverso lo spettro delle tonalità emotive con cui inquadra e contemporaneamente disgrega tanto il profilo di un volto quanto quello di una montagna
Comunicato stampa
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Mădălin Ciucă . Un certain regard.
La pittura di Mădălin Ciucă, è il trionfo dello sguardo che indaga la superficie, di ciò che appare, che
raccoglie e conserva ciò che nel tempo è divenuto sempre più interessante dopo essere stato sacrificato
e buttato alle ortiche a favore dello sviluppo del pensiero scientifico. Le scienze infatti sono state
costrette ad impoverire la descrizione dell’apparenza dei fenomeni pur di poter andare allo scandaglio di
principi fondamentali spogliando la nostra esperienza diretta di quelle qualità uniche e insostituibili che
rendono questo nostro mondo variegato, ricco, affascinante.
Il giovane artista rumeno, diplomato all’Accademia di Belle Arti di Cluj-Napoca e specializzato in Italia
presso l’Accademia di Belle Arti di Macerata che ha accompagnato i suoi esordi nel mondo della pittura e
l’ingresso nel sistema dell’arte, è da sempre concentrato sul tema del ritratto nella sua essenza qualitativa.
Insegue e raccorda frames percettivi cavalcando le superfici e moltiplicando le luci e le ombre attraverso
lo spettro delle tonalità emotive con cui inquadra e contemporaneamente disgrega tanto il profilo di un
volto quanto quello di una montagna. Così, pennellata dopo pennellata, gesto dopo gesto, attraverso il
caleidoscopio delle apparenze compone l’immagine che comincia ad acquistare fisionomia man mano
che si libera dalla forma statica dell’oggetto ‘ritratto’ per diventare fenomeno intenzionato da una
coscienza e dunque qualcosa di essenziale.
Le pennellate che accompagnano e assecondano impercettibili ritmi di sistole e diastole precisi ed
armonici documentano come l’artista gradualmente liberi e restituisca alla vita esseri altrimenti ancora
prigionieri dell’hic et nunc dello scatto fotografico. La superficie pittorica infatti si emancipa dapprima
nello spazio tridimensionale dei volumi per poi prendere vita innestandosi nel flusso del tempo e della
memoria, grazie ad uno sguardo penetrante restituito dalla potenza del gesto creativo tanto più forte e
seduttivo quanto più guidato dal sapere della tecnica e dalla nonchalance della sprezzatura. Tecnica,
talento, creatività sono qualità indispensabili per declinare un’arte che si offre nel suo artificio come
natura, i cui elementi fondamentali sono resi con una naturalezza che sopravanza l’esattezza scientifica
e percettiva, una immaginifica naturalezza che ci restituisce il mondo nella sua flagrante totalità e che
può essere conseguita e raggiunta solo attraverso la fatica e lo studio in un percorso di ricerca costante e
rigoroso, attento non solo alla contemporaneità ma anche alla storia.
Paola Ballesi
La pittura di Mădălin Ciucă, è il trionfo dello sguardo che indaga la superficie, di ciò che appare, che
raccoglie e conserva ciò che nel tempo è divenuto sempre più interessante dopo essere stato sacrificato
e buttato alle ortiche a favore dello sviluppo del pensiero scientifico. Le scienze infatti sono state
costrette ad impoverire la descrizione dell’apparenza dei fenomeni pur di poter andare allo scandaglio di
principi fondamentali spogliando la nostra esperienza diretta di quelle qualità uniche e insostituibili che
rendono questo nostro mondo variegato, ricco, affascinante.
Il giovane artista rumeno, diplomato all’Accademia di Belle Arti di Cluj-Napoca e specializzato in Italia
presso l’Accademia di Belle Arti di Macerata che ha accompagnato i suoi esordi nel mondo della pittura e
l’ingresso nel sistema dell’arte, è da sempre concentrato sul tema del ritratto nella sua essenza qualitativa.
Insegue e raccorda frames percettivi cavalcando le superfici e moltiplicando le luci e le ombre attraverso
lo spettro delle tonalità emotive con cui inquadra e contemporaneamente disgrega tanto il profilo di un
volto quanto quello di una montagna. Così, pennellata dopo pennellata, gesto dopo gesto, attraverso il
caleidoscopio delle apparenze compone l’immagine che comincia ad acquistare fisionomia man mano
che si libera dalla forma statica dell’oggetto ‘ritratto’ per diventare fenomeno intenzionato da una
coscienza e dunque qualcosa di essenziale.
Le pennellate che accompagnano e assecondano impercettibili ritmi di sistole e diastole precisi ed
armonici documentano come l’artista gradualmente liberi e restituisca alla vita esseri altrimenti ancora
prigionieri dell’hic et nunc dello scatto fotografico. La superficie pittorica infatti si emancipa dapprima
nello spazio tridimensionale dei volumi per poi prendere vita innestandosi nel flusso del tempo e della
memoria, grazie ad uno sguardo penetrante restituito dalla potenza del gesto creativo tanto più forte e
seduttivo quanto più guidato dal sapere della tecnica e dalla nonchalance della sprezzatura. Tecnica,
talento, creatività sono qualità indispensabili per declinare un’arte che si offre nel suo artificio come
natura, i cui elementi fondamentali sono resi con una naturalezza che sopravanza l’esattezza scientifica
e percettiva, una immaginifica naturalezza che ci restituisce il mondo nella sua flagrante totalità e che
può essere conseguita e raggiunta solo attraverso la fatica e lo studio in un percorso di ricerca costante e
rigoroso, attento non solo alla contemporaneità ma anche alla storia.
Paola Ballesi
16
luglio 2016
Madalin Ciuca – Opere selezionate
Dal 16 luglio al 16 agosto 2016
arte contemporanea
Location
SALA COMUNALE
Monteleone Di Fermo, Via Giuseppe Garibaldi, 9, (Fermo)
Monteleone Di Fermo, Via Giuseppe Garibaldi, 9, (Fermo)
Orario di apertura
lunedì – sabato 08.00 – 14.00
domenica chiuso
Vernissage
16 Luglio 2016, ore 17
Autore
Curatore