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Madame Edwarda
Nell’ambito della mostra Iconografia Illustrata, Spazio Parentesi presenta l’azione di Luca Atzori e Sandro Cafone. Musiche di Fabio Jolana. Fotografie di Carola Allemandi. Riprese di Emma Ramacciotti. Presentazione dell’opera di Ezio Gribaudo. Sculture con Luce di Ennio Bertrand e Piero Gilardi.
Comunicato stampa
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Nell’ambito della mostra “Iconografia Illustrata”, sabato 27 gennaio 2018, Spazio Parentesi presenta l’azione performativa di Luca Atzori e Sandro Cafone dedicata al testo di Georges Bataille, Madame Edwarda. Musiche di Fabio Jolana. Riprese video di Emma Ramacciotti. In esposizione, le fotografie di scena di Carola Allemandi, i fumetti di Riccardo Cecchetti, le illustrazioni di Michaela D’Astuto per il libro di poesie “I Processi di Ingrandimento delle Immagini” di Paola Silvia Dolci, le Architetture Sensuali Angie En di Rossella Dellavalle, il videogioco interattivo “Tower of Heresy” di Dario Ottolino. Per l’occasione, in mostra accanto alle Sculture con Luce di Piero Gilardi e Ennio Bertrand, l’opera del 2016, una tecnica mista su tela che il Maestro Ezio Gribaudo ha dedicato a Spazio Parentesi. Canale Arte propone qui un breve testo di avvicinamento al romanzo di Georges Bataille e uno stralcio dalla presentazione critica di Luca Atzori.
Madame Edwarda è un romanzo breve di Georges Bataille pubblicato per la prima volta sotto lo pseudonimo di Pierre Angélique nel 1937 dalle Éditions du Solitaire. Il manoscritto originale è stato dedicato a Paul Eluard. Successivamente il libro viene pubblicato ancora pseudonimo ma con prefazione a firma dell’autore presso Éditions Pauvert nel 1956 e nelle Œuvres complètes postume da Gallimard nel 1974. Per Bataille l’erotismo è inseparabile dal sacrilegio, come ben spiega in La letteratura e il male attraverso le opere di Charles Baudelaire, Franz Kafka, Jean Genet. Per la protagonista l’estasi mistica viene vissuta in quello che solitamente è considerato basso e vergognoso, diabolico e sporco dalla religione: vale a dire in tutto ciò che è giudicato come oscenità. Madame Edwarda è una prostituta che lavora alacremente e felicemente all’interno di un bordello, affermando che solamente lì esiste Dio il quale non s’incarna affatto in Cristo, bensì in “una puttana”. Pertanto, più Edwarda si farà oscena e più diventerà divina. Bataille inoltre dà una rappresentazione della morte divinizzata che può essere ritrovata pari pari anche in Leopold von Sacher-Masoch, idea espressa soprattutto nell’opera Le anime pescatrici del 1866: nella commistione di sesso e morte s’irradia l’estasi.
“Anche se Dio non esistesse, la religione resterebbe Santa e Divina”, Charles Baudelaire
Madama Edwarda è il film che Luca Atzori e Sandro Cafone stanno realizzando. Le riprese si svolgono in diverse ambientazioni. Per quanto riguarda la performance, fa parte di una serie di situazioni costruite e partecipate dalle comparse (casuali), sollecitate ad alzare la soglia della propria emotività per contribuire a documentare un quotidiano iper-realista e magico.
La storia è tratta dal romanzo di Georges Bataille, trasposta e narrata sul filo di un fatto realmente accaduto nei pressi di Stupinigi. In entrambi i casi si narra di una persona che cerca una prostituta ma accede a un’esperienza mistica.
Il percorso di questo personaggio, che si chiama Fifì, è quello di un puttaniere. Una persona che cerca sesso, senza passare tramite i convenevoli richiesti dalla società cattolica, che in certi momenti lo opprimono ma che insieme lo attraggono e distruggono, palesando il dramma della sua contraddizione affettiva.
Presso lo spazio parentesi, il 27 gennaio 2018, verrà girata una delle scene de “il concerto di Madama Edwarda”. Si tratta di una scena nella quale Fifì si trova davanti a una rockstar chiamata Madama Edwarda, una poetessa con il pene, una punk, che insieme al suo musicista Fabio Jolana, presenterà i suoi brani tratti da “Il teorema della stupidità”, sua raccolta di poesie. Fifì impazzirà vedendola, riconoscendo la forte somiglianza con la donna apparsagli nei pressi di Stupinigi. E agirà di conseguenza.
Perché parliamo di Madama Edwarda, e dunque di Georges Bataille, proprio il 27 gennaio? Perché la sua teoria, esplicata oltre che nei saggi anche attraverso romanzi erotici, ha significato la narrazione filosofica di uno sguardo. Negli stessi anni (e si parla, appunto, degli anni ‘40) si poneva, nel panorama filosofico, la ricerca del soggetto. Ma Bataille lo ha considerato dal punto di vista essenziale di chi si poneva in una condizione morale precarizzata. Bataille afferrò Nietzsche e fece della filosofia un uso onesto, rassegnato davanti a qualsiasi obiettivo scientifico. Ha colto la certezza del proprio desiderio e ne ha fatto elemento centrale per l’individuazione del soggetto. Un movimento costantemente danzante di desideri che materializzano il proprio oggetto e poi lo usano, lo distruggono, fino a sacrificarlo.
La perversione in Bataille diventa il luogo del pensiero, ed è quello in cui si muove Madama Edwarda. La possibilità di guardare all’animo umano, mostruoso, osceno, con lo sguardo di chi osserva, senza tendere a nessuna condizione di bene assoluto/relativo (come accadde, secondo lo stesso Bataille, durante il nazismo). Dunque il 27 gennaio proponiamo uno sguardo totalmente antiretorico davanti alla giornata della memoria. Ma con lo stesso ardore che potrebbe avere un cristiano, meditiamo su cosa significhi il male, e quanto di tremendo vi sia nel sacro. (Luca Atzori)
Madame Edwarda è un romanzo breve di Georges Bataille pubblicato per la prima volta sotto lo pseudonimo di Pierre Angélique nel 1937 dalle Éditions du Solitaire. Il manoscritto originale è stato dedicato a Paul Eluard. Successivamente il libro viene pubblicato ancora pseudonimo ma con prefazione a firma dell’autore presso Éditions Pauvert nel 1956 e nelle Œuvres complètes postume da Gallimard nel 1974. Per Bataille l’erotismo è inseparabile dal sacrilegio, come ben spiega in La letteratura e il male attraverso le opere di Charles Baudelaire, Franz Kafka, Jean Genet. Per la protagonista l’estasi mistica viene vissuta in quello che solitamente è considerato basso e vergognoso, diabolico e sporco dalla religione: vale a dire in tutto ciò che è giudicato come oscenità. Madame Edwarda è una prostituta che lavora alacremente e felicemente all’interno di un bordello, affermando che solamente lì esiste Dio il quale non s’incarna affatto in Cristo, bensì in “una puttana”. Pertanto, più Edwarda si farà oscena e più diventerà divina. Bataille inoltre dà una rappresentazione della morte divinizzata che può essere ritrovata pari pari anche in Leopold von Sacher-Masoch, idea espressa soprattutto nell’opera Le anime pescatrici del 1866: nella commistione di sesso e morte s’irradia l’estasi.
“Anche se Dio non esistesse, la religione resterebbe Santa e Divina”, Charles Baudelaire
Madama Edwarda è il film che Luca Atzori e Sandro Cafone stanno realizzando. Le riprese si svolgono in diverse ambientazioni. Per quanto riguarda la performance, fa parte di una serie di situazioni costruite e partecipate dalle comparse (casuali), sollecitate ad alzare la soglia della propria emotività per contribuire a documentare un quotidiano iper-realista e magico.
La storia è tratta dal romanzo di Georges Bataille, trasposta e narrata sul filo di un fatto realmente accaduto nei pressi di Stupinigi. In entrambi i casi si narra di una persona che cerca una prostituta ma accede a un’esperienza mistica.
Il percorso di questo personaggio, che si chiama Fifì, è quello di un puttaniere. Una persona che cerca sesso, senza passare tramite i convenevoli richiesti dalla società cattolica, che in certi momenti lo opprimono ma che insieme lo attraggono e distruggono, palesando il dramma della sua contraddizione affettiva.
Presso lo spazio parentesi, il 27 gennaio 2018, verrà girata una delle scene de “il concerto di Madama Edwarda”. Si tratta di una scena nella quale Fifì si trova davanti a una rockstar chiamata Madama Edwarda, una poetessa con il pene, una punk, che insieme al suo musicista Fabio Jolana, presenterà i suoi brani tratti da “Il teorema della stupidità”, sua raccolta di poesie. Fifì impazzirà vedendola, riconoscendo la forte somiglianza con la donna apparsagli nei pressi di Stupinigi. E agirà di conseguenza.
Perché parliamo di Madama Edwarda, e dunque di Georges Bataille, proprio il 27 gennaio? Perché la sua teoria, esplicata oltre che nei saggi anche attraverso romanzi erotici, ha significato la narrazione filosofica di uno sguardo. Negli stessi anni (e si parla, appunto, degli anni ‘40) si poneva, nel panorama filosofico, la ricerca del soggetto. Ma Bataille lo ha considerato dal punto di vista essenziale di chi si poneva in una condizione morale precarizzata. Bataille afferrò Nietzsche e fece della filosofia un uso onesto, rassegnato davanti a qualsiasi obiettivo scientifico. Ha colto la certezza del proprio desiderio e ne ha fatto elemento centrale per l’individuazione del soggetto. Un movimento costantemente danzante di desideri che materializzano il proprio oggetto e poi lo usano, lo distruggono, fino a sacrificarlo.
La perversione in Bataille diventa il luogo del pensiero, ed è quello in cui si muove Madama Edwarda. La possibilità di guardare all’animo umano, mostruoso, osceno, con lo sguardo di chi osserva, senza tendere a nessuna condizione di bene assoluto/relativo (come accadde, secondo lo stesso Bataille, durante il nazismo). Dunque il 27 gennaio proponiamo uno sguardo totalmente antiretorico davanti alla giornata della memoria. Ma con lo stesso ardore che potrebbe avere un cristiano, meditiamo su cosa significhi il male, e quanto di tremendo vi sia nel sacro. (Luca Atzori)
27
gennaio 2018
Madame Edwarda
27 gennaio 2018
fotografia
arte contemporanea
performance - happening
presentazione
serata - evento
disegno e grafica
arte contemporanea
performance - happening
presentazione
serata - evento
disegno e grafica
Location
SPAZIO PARENTESI
Torino, Via Belfiore, 19, (Torino)
Torino, Via Belfiore, 19, (Torino)
Orario di apertura
sabato 19.00 - 22.00
Vernissage
27 Gennaio 2018, ore 19.00
Autore
Curatore