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Maddalena Ambrosio
Per questa sua mostra napoletana ha usato gli ambienti della galleria non soltanto come una vetrina dove presentare i propri lavori, ma li ha completamente trasformati in una irrealtà probabile come lei stessa dice nel testo che accompagna la mostra.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Venerì 12 marzo alle ore 19 si inaugura nella galleria di Mimmo Scognamiglio in Via Mariano D’Ayala, 6, la mostra personale di Maddalena Ambrosio.
Nella sua ricerca artistica la Ambrosio tenta di rappresentare le tracce che l’uomo lascia del proprio agire e che si manifestano come mutamenti dello spazio fisico; queste tracce diventano i “segni” per comprendere anche ciò che è più impercettibile nel comportamento umano.
Per questa sua mostra napoletana ha usato gli ambienti della galleria non soltanto come una vetrina dove presentare i propri lavori, ma li ha completamente trasformati in una irrealtà probabile come lei stessa dice nel testo che accompagna la mostra.
Nel fondo di noi stessi ci sentiamo oggi minacciati, consciamente o inconsciamente, da un futuro incerto e offuschiamo la nostra mente con illusioni di ogni genere per rassicurarci e riuscire a dominare con una falsa indifferenza le nostre inquietudini. Ciò nonostante, gli echi della nostra storia evolutiva risuonano nella nostra anima riproponendoci la nostra fragilità e, contemporaneamente la coscienza ci ricorda la necessità e la capacità di ricrearci e di mutare.
Il clima ha rappresentato per gli esseri viventi il centro gravitazionale intorno al quale hanno ruotato i vari stadi dell’evoluzione e di conseguenza la trasformazuione dell’uomo e del suo modo di rapportarsi a se stesso e alla realtà che lo circonda. Oggi queste relazioni sembrano preparare l’uomo ad un’altra possibile mutazione.
E’ per questi motivi che ho deciso di riproporre come vivibile un luogo che è stato anche il rifugio dei nostri avi e che alla luce degli sconvolgimenti che si sono verificati, potrebbe ritornare, rivisitato dalla odierna e futura tecnologia, un luogo atto ad ospitarci in caso di estrema necessità. Questo luogo è l’interno della terra, nelle rocce o addirittura nel sottosuolo che potrebbe divenire in futuro il guscio protettivo garante della nostra sopravvivenza e testimone della nostra trasformazione.
La mia idea è quindi quella di creare questo luogo negli spazi della galleria, ricoprendo completamente la prima sala, di circa 5 metri x 5 x 4, di muschio, mentre nella seconda sala ricreerò un bozzolo di dimensioni umane ricoperto sempre di muschio.
Maddalena Ambrosio, nata nel 1970, vive e lavora a San Giuseppe Vesuviano (NA). Diplomata al Liceo Artistico Statale di Napoli, ha frequentato il corso di pittura all’Accademia delle Belle Arti di Roma e successivamente di Napoli.
Nella sua ricerca artistica la Ambrosio tenta di rappresentare le tracce che l’uomo lascia del proprio agire e che si manifestano come mutamenti dello spazio fisico; queste tracce diventano i “segni” per comprendere anche ciò che è più impercettibile nel comportamento umano.
Per questa sua mostra napoletana ha usato gli ambienti della galleria non soltanto come una vetrina dove presentare i propri lavori, ma li ha completamente trasformati in una irrealtà probabile come lei stessa dice nel testo che accompagna la mostra.
Nel fondo di noi stessi ci sentiamo oggi minacciati, consciamente o inconsciamente, da un futuro incerto e offuschiamo la nostra mente con illusioni di ogni genere per rassicurarci e riuscire a dominare con una falsa indifferenza le nostre inquietudini. Ciò nonostante, gli echi della nostra storia evolutiva risuonano nella nostra anima riproponendoci la nostra fragilità e, contemporaneamente la coscienza ci ricorda la necessità e la capacità di ricrearci e di mutare.
Il clima ha rappresentato per gli esseri viventi il centro gravitazionale intorno al quale hanno ruotato i vari stadi dell’evoluzione e di conseguenza la trasformazuione dell’uomo e del suo modo di rapportarsi a se stesso e alla realtà che lo circonda. Oggi queste relazioni sembrano preparare l’uomo ad un’altra possibile mutazione.
E’ per questi motivi che ho deciso di riproporre come vivibile un luogo che è stato anche il rifugio dei nostri avi e che alla luce degli sconvolgimenti che si sono verificati, potrebbe ritornare, rivisitato dalla odierna e futura tecnologia, un luogo atto ad ospitarci in caso di estrema necessità. Questo luogo è l’interno della terra, nelle rocce o addirittura nel sottosuolo che potrebbe divenire in futuro il guscio protettivo garante della nostra sopravvivenza e testimone della nostra trasformazione.
La mia idea è quindi quella di creare questo luogo negli spazi della galleria, ricoprendo completamente la prima sala, di circa 5 metri x 5 x 4, di muschio, mentre nella seconda sala ricreerò un bozzolo di dimensioni umane ricoperto sempre di muschio.
Maddalena Ambrosio, nata nel 1970, vive e lavora a San Giuseppe Vesuviano (NA). Diplomata al Liceo Artistico Statale di Napoli, ha frequentato il corso di pittura all’Accademia delle Belle Arti di Roma e successivamente di Napoli.
12
marzo 2004
Maddalena Ambrosio
Dal 12 marzo al 15 giugno 2004
arte contemporanea
Location
MIMMO SCOGNAMIGLIO ARTE CONTEMPORANEA
Napoli, Via Mariano D'Ayala, 6, (Napoli)
Napoli, Via Mariano D'Ayala, 6, (Napoli)
Orario di apertura
tutti i giorni dalle ore 11 alle 19. Sabato e domenica su appuntamento
Vernissage
12 Marzo 2004, ore 19