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Maddalena Mauri – Disegni e carte
Questa esposizione ci rivela interamente, dagli anni ’90 ad oggi il percorso dell’artista: compatto, organicamente costruito con grande coerenza, seguendo una direttrice principale, un “espressionismo”del colore
Comunicato stampa
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La pittura di Maddalena, che è di oggi, non condivide in alcun punto il versante sfacciato della modernità, non insegue le mode che via via si affacciano con ritmi sempre più sfrontatamente arbitrari, né sembra curarsi molto del mondo, non rincorre il successo, non si preoccupa di piacere, non è disposta a concedere al condizionamento dei conformismi; cerca se stessa, la propria naturalità, il proprio riscatto dall’inquietudine.
Maddalena è una creatura solitaria, appartata, attenta ad ascoltare in silenzioso isolamento la propria vita interiore: fatta di fisiologia dell’anima, del battito del proprio cuore, del ritmo del proprio respiro, del soffio caldo che risale dalle profondità dell’inconscio. Per tradurre questi ascolti in visioni colorate, in fantasmi di una erompente plasticità senza contorni.
Dipinge e disegna da sempre, da quando è stata in grado di tenere una matita o un pennello in mano. Ha poi scoperto che anche le parole potevano dar vita a quel momento visionario che preme con urgenza dentro di lei. Anche le parole, con la sottigliezza di ami e di sonde potevano penetrare nella zona segreta degli umori più intimi, dei sentimenti più inaccessibili e liberare immagini, visioni abbaglianti, presenze enigmatiche altrettanto vive e vitali di quelle sgorgate dal pennello o dalla matita. La pittura è infatti, a partire dalla sua maturità, la fase di una lenta ricerca di se stessa, di una incessante ricerca dell’altra metà di sé, quella sommersa e sconosciuta, proprio quella che Maddalena incalza ed insegue con accanimento e che intende svelare soprattutto a se stessa.
Nonostante l’indubbio talento, si potrebbe dire che ha trascurato la cosiddetta “carriera d’artista”. In verità è la “carriera d’artista” - essendo oggi troppo spesso il solo prodotto di pubbliche relazioni - che ha trascurato Maddalena, perché Maddalena si è sempre occupata di altro: Maddalena pensa, ieri come oggi, a dipingere.
Ora, dopo anni di instancabile attività di pittura “introspettiva”, appena calmata la sua ansia di autocoscienza, le è possibile mostrare con questa selezione di opere su carta circa un decennio di lavoro. Questa esposizione ci rivela interamente, dagli anni ’90 ad oggi il suo percorso: e ce lo rivela compatto, organicamente costruito con grande coerenza, seguendo una direttrice principale, un “espressionismo” del colore.
Il colore è protagonista nella pittura di Maddalena, che negli anni ha imparato ad impiegarlo con sempre maggior capacità, piegandolo ad esprimere tutto ciò che lei chiede alla pittura.
In queste opere su carta, che percorrono un decennio e oltre di lavoro, il tratto che risulta evidente, pur nei fisiologici mutamenti della visione, è la scelta fondamentale che l’artista ha compiuto ed alla quale rimane fedele nel tempo. L’artista ha scelto il colore come elemento costruttivo ed espressivo della propria visione.
Maddalena cerca la propria “natura”, di creatura “naturale”, e va trovandola attraverso un confronto interiorizzato con le libere, naturali forme delle cose. Appropriarsi della essenza e delle suggestioni degli oggetti, dei luoghi, delle persone, farle specchio della propria natura interiorizzandone i colori. È un colore ora aggressivo, urlato, con tonalità cupe ed acide, ora leggero, pacato, avvolgente come un’onda sonora. Si lascia impregnare di luce riverberando incandescenze, o alla luce si sottrae incupendosi in ombre notturne; ora si stempera in pennellate leggere per far traspirare l’aria.
Che il colore proprio per le sue intrinseche qualità fosse in grado, attraverso un’appropriata orchestrazione, di comunicare immediatamente con quella sfera che noi chiamiamo in modo confuso istinto, lo aveva scoperto e praticato in ogni declinazione un espressionista come Nolde. Maddalena assume questo codice espressivo utilizzandolo in modo congeniale alla sua personalissima visione.
In questa scelta intervengono anche forse tratti caratteriali propri di Maddalena, come persona. Ribelle ed insofferente ad ogni schema, regola o comportamento che non muova dalla ricerca dell’autentico, avverte un’attrazione istintiva verso questa via dell’espressionismo perché le consente di riaffermare il principio che la pittura deve obbedire ad un moto spontaneo, deve essere il mezzo più diretto per riattingere ad un mondo di purezza originaria, per esprimere la libertà degli impulsi e liberare da ogni costrizione o compressione l’autenticità dei sentimenti: purificare alla fiamma dei sentimenti la realtà vile del mondo sino ad esprimere l’anima delle cose, in sintonia con la propria. È il linguaggio che riesce a dare dell’oggetto l’immagine più profonda, l’immagine più primitiva, ormai lontana da quello che i nostri sguardi ciechi arrivano a percepire.
È un linguaggio che attraverso la ricerca di profondità ritrova il meraviglioso in un progressivo avvicinamento alla rivelazione.
Così Maddalena arriva a liberarsi delle proprie ossessioni od angosce, scaricando in una pittura visionaria i fantasmi dell’inquietudine; da quelle figure e volti, descrizioni non narrative di un altro esistere parallelo ed inquietante, che spesso abitano i suoi dipinti, giunge gradatamente alla visione incantata dei suoi più recenti paesaggi ed interni irreali, tormentati ed aggressivi, stati d’animo di pura visionarietà. Forse legati a memorie che via via si decantano, che via via si incanalano verso una direzione, sognante, di futuro e di attesa.
Roberto Savi
Nota biografica
Maddalena Mauri nasce a Roma nel 1962, vive e lavora a Viterbo. Esordisce nel 1990 esponendo nelle mostre Progetto Civitella d’Agliano, a cura di Massimo Carboni, e Fragmenta a Palazzo Valentini a Roma. Nel 1991 la sua prima personale alla galleria Miralli, Palazzo Chigi Albani, a Viterbo, curata da Simonetta Lux. Nel 1992 mostra personale, a cura di Enrico Anselmi, a Caparbio, presso la galleria La Ghibellina. Partecipa a Nemi, presso Palazzo Ruspali, alla mostra Artistando. Nel 1993 Enrico Crispolti l’invita al Premio Suzzara. Sempre nel 1993 la sua prima personale all’estero, in Francia, a Lione, presso la galerie Jacasse. Nel 1995 Simonetta Lux la invita ad esporre in Incantesimi al Museo Laboratorio dell’Università della Tuscia a Viterbo. Nello stesso anno partecipa a Stelle cadenti a Bassano in Teverina, a cura di Mario Palmieri. Lidia Reghini d Pontremoli la invita ad esporre nella mostra Torri d’avvistamento nel 1995, nel 1996 e 1997; nei primi due anni presso Tarquinia, poi a Tuscania. Nel 1996 Carmine Sorentino l’invita ad esporre nell’isola di Ponza nella mostra Arte natura. Nel 1997 Paolo Balmas l’invita ad Arte a Roma all’ Ex Mattatoio di Testaccio, ora sede del Macro Future, a Roma. Nello stesso anno Gianluca Marziani la invita ad esporre ad Aperto97 al Flash Art Museum di Trevi ed alla mostra Altri lavori in corso presso la galleria Rossi Lecce di Roma. Partecipa alla mostra Domina, invitata da Lidia Reghini di Pontremoli, a Zagarolo, Roma. Espone nella mostra la Scarpa nell’arte a Palazzo delle Esposizioni a Roma, invitata da Carmine Sorrentino. Mario Palmieri la invita ad esporre nella mostra Stelle cadenti a Bassano in Teverina. Partecipa alla mostra Un quadro per la vita ad Ascoli Piceno. Mostra personale alla galleria L’Idioma di Ascoli Piceno, a cura di Francesca Pietracci. Nel 1998 espone alla galleria Romberg House di Latina, in una collettiva ed in una personale, Latina SOS, mostre curate da Gianluca Marziani. Mostra personale alla galleria Open Up Futuro a Roma, a cura di Barbara Martusciello. Pasquale Altieri la invita a Viterbo ad esporre nella mostra On Off Art Industry. Espone nella mostra Stelle cadenti, a Bassano in Teverina, a cura di Mario Palmieri. Nel 1999 espone nella mostra Sacra Arte, a cura di Mario Palmieri, a Bassano Romano. Mostra personale Latina Transfert alla galleria Romberg House di Latina, a cura di Gianluca Marziani. Espone in una mostra a due, insieme a Barbara Nahmad, alla galleria Marazzani Visconti Terzi di Padova, dove presenta Gesti liberatori, a cura di Gianluca Marziani. Nel 2000 partecipa, invitata da Gianluca Marziani, alle mostre Dalla Mini al mini al Palazzo delle Esposizioni di Roma ed Extra Vergine of Contemporary Art al Flash Art Museum di Trevi. È finalista al Premio Morlotti ad Imbersago, Lecco. Espone nella mostra Finché c’è morte c’è speranza nella galleria Pio Monti arte contemporanea a poi presso il Flash Art Museum di Trevi. Nel 2002, a cura di Simonetta Lux e Gianluca Marziani, presenta la personale Dieci presso il Museo Laboratorio dell’Università La Sapienza di Roma. Nel 2003 espone con una mostra personale a Palazzo Mazzatosta, a Viterbo, a cura di Giovanna Scappucci. Nel 2004 Simonetta Lux la invita ad esporre nella mostra Incantesimi presso il Palazzo Farnese di Bomarzo. Espone, invitata da Donatella Valori, a Palazzo Doria-Pamphilj a Graffignano e presso Palazzo Farnese a Gradoli. La Fondazione Bandiera per l’arte B.A.art.2004 la invita al Premio pittura Città di Busto Arsizio, a cura di Marina Pizziolo. Nel 2005 Gianluca Marziani la invita ad esporre nella mostra Cow Parade a Firenze. Vittorio Sgarbi la invita alla mostra Il Male – Esercizi di pittura crudele presso la Palazzina di Caccia di Stupinigi, opera dell’architetto Juvara, nei pressi di Torino. È finalista al Premio Celeste, a cura di Gianluca Marziani, ai Magazzini del Sale di Palazzo Pubblico a Siena. Nel 2006 partecipa a Roma, invitata da Roberto Savi, alle mostre Ci vediamo alle 18 presso la Galleria Il Narciso, Donnart, Arte per Roma, arte per il sociale, presso il Centro Espositivo Dipartimento CAVEA - Facoltà di Architettura Fontanella Borghese, Università La Sapienza ed Il segno contemporaneo italiano, presso il Museo Crocetti. Partecipa alla mostra I costruttori, corpo del lavoro in cento anni di arte italiana a Castel Sigismondo di Rimini, mostra per il Centenario del Sindacato C.G.I.L.. Espone presso il Palazzo Comunale di Narni nella mostra Tracce in cantiere, a cura di Mauro Pulcinella. Nel 2007 espone presso Palazzo Mazzatosta a Viterbo nelle mostre Nocturnus, organizzata da Giovanna Scappucci Arte Contemporanea e galleria Pio Monti, e Rehab insieme a Lidia Bachis, a cura di Giovanna Scappucci e Serena Achilli. Espone, invitata da Roberto Savi, nell’ambito delle manifestazioni Arte & Pugilato, patrocinate dal C.O.N.I e dalla Federazione Pugilistica Italiana, nelle mostre Da Rocco Marchegiano a Rocky Marciano, 60 anni di Ring, a Ripa Teatina, Chieti, e La Nobile Arte, presso il Palazzetto dello Sport di Colleferro, Roma, per il Premio Nazionale Guanto d’Oro d’Italia. Nel 2008 partecipa alla mostra Pacchi d’autore presso Art Up a Viterbo, a cura di Marina Ioppolo. Prende parte alla mostra Les Fleurs du Mal, 1857-2007, per Charles Baudelaire, patrocinata dall’Ambasciata di Francia e curata da Roberto Savi, presso la Galleria di Palazzo Bellarmino a Montepulciano, Siena. Espone a Viterbo nelle mostre Arte in loco 2008 presso Art Up a Viterbo, curata da Pasquale Altieri, Gian Maria Cervo, Marina Ioppolo e Giovanna Tumino; 3vt 1m Endemia insieme a Valeria Giordano ed Ilaria Loquenzi presso la Kyo art gallery; Dittico presso Palazzo Mazzatosta, a cura di Serena Achilli. Partecipa alla mostra Haliéus. Mare e pescatori nell'arte contemporanea presso la Biblioteca Vallicelliana a Roma, curata da Agostino Bagnato e Claudio Crescentini. Espone nella mostra Tra l’antico e il contemporaneo presso Palazzo Mazzatosta a Viterbo. Viene invitata alla mostra Alt-ilcorpoèmio presso la Camera del Lavoro di Milano, a cura di Donatella Airoldi, Nerina Benuzzi, Silvia Cibaldi, Gretel Fehr, Mavi Ferrando, Nadia Magnabosco, Marilde Magni, Antonella Prota Giurleo, Tiziana Scalco.
Maddalena è una creatura solitaria, appartata, attenta ad ascoltare in silenzioso isolamento la propria vita interiore: fatta di fisiologia dell’anima, del battito del proprio cuore, del ritmo del proprio respiro, del soffio caldo che risale dalle profondità dell’inconscio. Per tradurre questi ascolti in visioni colorate, in fantasmi di una erompente plasticità senza contorni.
Dipinge e disegna da sempre, da quando è stata in grado di tenere una matita o un pennello in mano. Ha poi scoperto che anche le parole potevano dar vita a quel momento visionario che preme con urgenza dentro di lei. Anche le parole, con la sottigliezza di ami e di sonde potevano penetrare nella zona segreta degli umori più intimi, dei sentimenti più inaccessibili e liberare immagini, visioni abbaglianti, presenze enigmatiche altrettanto vive e vitali di quelle sgorgate dal pennello o dalla matita. La pittura è infatti, a partire dalla sua maturità, la fase di una lenta ricerca di se stessa, di una incessante ricerca dell’altra metà di sé, quella sommersa e sconosciuta, proprio quella che Maddalena incalza ed insegue con accanimento e che intende svelare soprattutto a se stessa.
Nonostante l’indubbio talento, si potrebbe dire che ha trascurato la cosiddetta “carriera d’artista”. In verità è la “carriera d’artista” - essendo oggi troppo spesso il solo prodotto di pubbliche relazioni - che ha trascurato Maddalena, perché Maddalena si è sempre occupata di altro: Maddalena pensa, ieri come oggi, a dipingere.
Ora, dopo anni di instancabile attività di pittura “introspettiva”, appena calmata la sua ansia di autocoscienza, le è possibile mostrare con questa selezione di opere su carta circa un decennio di lavoro. Questa esposizione ci rivela interamente, dagli anni ’90 ad oggi il suo percorso: e ce lo rivela compatto, organicamente costruito con grande coerenza, seguendo una direttrice principale, un “espressionismo” del colore.
Il colore è protagonista nella pittura di Maddalena, che negli anni ha imparato ad impiegarlo con sempre maggior capacità, piegandolo ad esprimere tutto ciò che lei chiede alla pittura.
In queste opere su carta, che percorrono un decennio e oltre di lavoro, il tratto che risulta evidente, pur nei fisiologici mutamenti della visione, è la scelta fondamentale che l’artista ha compiuto ed alla quale rimane fedele nel tempo. L’artista ha scelto il colore come elemento costruttivo ed espressivo della propria visione.
Maddalena cerca la propria “natura”, di creatura “naturale”, e va trovandola attraverso un confronto interiorizzato con le libere, naturali forme delle cose. Appropriarsi della essenza e delle suggestioni degli oggetti, dei luoghi, delle persone, farle specchio della propria natura interiorizzandone i colori. È un colore ora aggressivo, urlato, con tonalità cupe ed acide, ora leggero, pacato, avvolgente come un’onda sonora. Si lascia impregnare di luce riverberando incandescenze, o alla luce si sottrae incupendosi in ombre notturne; ora si stempera in pennellate leggere per far traspirare l’aria.
Che il colore proprio per le sue intrinseche qualità fosse in grado, attraverso un’appropriata orchestrazione, di comunicare immediatamente con quella sfera che noi chiamiamo in modo confuso istinto, lo aveva scoperto e praticato in ogni declinazione un espressionista come Nolde. Maddalena assume questo codice espressivo utilizzandolo in modo congeniale alla sua personalissima visione.
In questa scelta intervengono anche forse tratti caratteriali propri di Maddalena, come persona. Ribelle ed insofferente ad ogni schema, regola o comportamento che non muova dalla ricerca dell’autentico, avverte un’attrazione istintiva verso questa via dell’espressionismo perché le consente di riaffermare il principio che la pittura deve obbedire ad un moto spontaneo, deve essere il mezzo più diretto per riattingere ad un mondo di purezza originaria, per esprimere la libertà degli impulsi e liberare da ogni costrizione o compressione l’autenticità dei sentimenti: purificare alla fiamma dei sentimenti la realtà vile del mondo sino ad esprimere l’anima delle cose, in sintonia con la propria. È il linguaggio che riesce a dare dell’oggetto l’immagine più profonda, l’immagine più primitiva, ormai lontana da quello che i nostri sguardi ciechi arrivano a percepire.
È un linguaggio che attraverso la ricerca di profondità ritrova il meraviglioso in un progressivo avvicinamento alla rivelazione.
Così Maddalena arriva a liberarsi delle proprie ossessioni od angosce, scaricando in una pittura visionaria i fantasmi dell’inquietudine; da quelle figure e volti, descrizioni non narrative di un altro esistere parallelo ed inquietante, che spesso abitano i suoi dipinti, giunge gradatamente alla visione incantata dei suoi più recenti paesaggi ed interni irreali, tormentati ed aggressivi, stati d’animo di pura visionarietà. Forse legati a memorie che via via si decantano, che via via si incanalano verso una direzione, sognante, di futuro e di attesa.
Roberto Savi
Nota biografica
Maddalena Mauri nasce a Roma nel 1962, vive e lavora a Viterbo. Esordisce nel 1990 esponendo nelle mostre Progetto Civitella d’Agliano, a cura di Massimo Carboni, e Fragmenta a Palazzo Valentini a Roma. Nel 1991 la sua prima personale alla galleria Miralli, Palazzo Chigi Albani, a Viterbo, curata da Simonetta Lux. Nel 1992 mostra personale, a cura di Enrico Anselmi, a Caparbio, presso la galleria La Ghibellina. Partecipa a Nemi, presso Palazzo Ruspali, alla mostra Artistando. Nel 1993 Enrico Crispolti l’invita al Premio Suzzara. Sempre nel 1993 la sua prima personale all’estero, in Francia, a Lione, presso la galerie Jacasse. Nel 1995 Simonetta Lux la invita ad esporre in Incantesimi al Museo Laboratorio dell’Università della Tuscia a Viterbo. Nello stesso anno partecipa a Stelle cadenti a Bassano in Teverina, a cura di Mario Palmieri. Lidia Reghini d Pontremoli la invita ad esporre nella mostra Torri d’avvistamento nel 1995, nel 1996 e 1997; nei primi due anni presso Tarquinia, poi a Tuscania. Nel 1996 Carmine Sorentino l’invita ad esporre nell’isola di Ponza nella mostra Arte natura. Nel 1997 Paolo Balmas l’invita ad Arte a Roma all’ Ex Mattatoio di Testaccio, ora sede del Macro Future, a Roma. Nello stesso anno Gianluca Marziani la invita ad esporre ad Aperto97 al Flash Art Museum di Trevi ed alla mostra Altri lavori in corso presso la galleria Rossi Lecce di Roma. Partecipa alla mostra Domina, invitata da Lidia Reghini di Pontremoli, a Zagarolo, Roma. Espone nella mostra la Scarpa nell’arte a Palazzo delle Esposizioni a Roma, invitata da Carmine Sorrentino. Mario Palmieri la invita ad esporre nella mostra Stelle cadenti a Bassano in Teverina. Partecipa alla mostra Un quadro per la vita ad Ascoli Piceno. Mostra personale alla galleria L’Idioma di Ascoli Piceno, a cura di Francesca Pietracci. Nel 1998 espone alla galleria Romberg House di Latina, in una collettiva ed in una personale, Latina SOS, mostre curate da Gianluca Marziani. Mostra personale alla galleria Open Up Futuro a Roma, a cura di Barbara Martusciello. Pasquale Altieri la invita a Viterbo ad esporre nella mostra On Off Art Industry. Espone nella mostra Stelle cadenti, a Bassano in Teverina, a cura di Mario Palmieri. Nel 1999 espone nella mostra Sacra Arte, a cura di Mario Palmieri, a Bassano Romano. Mostra personale Latina Transfert alla galleria Romberg House di Latina, a cura di Gianluca Marziani. Espone in una mostra a due, insieme a Barbara Nahmad, alla galleria Marazzani Visconti Terzi di Padova, dove presenta Gesti liberatori, a cura di Gianluca Marziani. Nel 2000 partecipa, invitata da Gianluca Marziani, alle mostre Dalla Mini al mini al Palazzo delle Esposizioni di Roma ed Extra Vergine of Contemporary Art al Flash Art Museum di Trevi. È finalista al Premio Morlotti ad Imbersago, Lecco. Espone nella mostra Finché c’è morte c’è speranza nella galleria Pio Monti arte contemporanea a poi presso il Flash Art Museum di Trevi. Nel 2002, a cura di Simonetta Lux e Gianluca Marziani, presenta la personale Dieci presso il Museo Laboratorio dell’Università La Sapienza di Roma. Nel 2003 espone con una mostra personale a Palazzo Mazzatosta, a Viterbo, a cura di Giovanna Scappucci. Nel 2004 Simonetta Lux la invita ad esporre nella mostra Incantesimi presso il Palazzo Farnese di Bomarzo. Espone, invitata da Donatella Valori, a Palazzo Doria-Pamphilj a Graffignano e presso Palazzo Farnese a Gradoli. La Fondazione Bandiera per l’arte B.A.art.2004 la invita al Premio pittura Città di Busto Arsizio, a cura di Marina Pizziolo. Nel 2005 Gianluca Marziani la invita ad esporre nella mostra Cow Parade a Firenze. Vittorio Sgarbi la invita alla mostra Il Male – Esercizi di pittura crudele presso la Palazzina di Caccia di Stupinigi, opera dell’architetto Juvara, nei pressi di Torino. È finalista al Premio Celeste, a cura di Gianluca Marziani, ai Magazzini del Sale di Palazzo Pubblico a Siena. Nel 2006 partecipa a Roma, invitata da Roberto Savi, alle mostre Ci vediamo alle 18 presso la Galleria Il Narciso, Donnart, Arte per Roma, arte per il sociale, presso il Centro Espositivo Dipartimento CAVEA - Facoltà di Architettura Fontanella Borghese, Università La Sapienza ed Il segno contemporaneo italiano, presso il Museo Crocetti. Partecipa alla mostra I costruttori, corpo del lavoro in cento anni di arte italiana a Castel Sigismondo di Rimini, mostra per il Centenario del Sindacato C.G.I.L.. Espone presso il Palazzo Comunale di Narni nella mostra Tracce in cantiere, a cura di Mauro Pulcinella. Nel 2007 espone presso Palazzo Mazzatosta a Viterbo nelle mostre Nocturnus, organizzata da Giovanna Scappucci Arte Contemporanea e galleria Pio Monti, e Rehab insieme a Lidia Bachis, a cura di Giovanna Scappucci e Serena Achilli. Espone, invitata da Roberto Savi, nell’ambito delle manifestazioni Arte & Pugilato, patrocinate dal C.O.N.I e dalla Federazione Pugilistica Italiana, nelle mostre Da Rocco Marchegiano a Rocky Marciano, 60 anni di Ring, a Ripa Teatina, Chieti, e La Nobile Arte, presso il Palazzetto dello Sport di Colleferro, Roma, per il Premio Nazionale Guanto d’Oro d’Italia. Nel 2008 partecipa alla mostra Pacchi d’autore presso Art Up a Viterbo, a cura di Marina Ioppolo. Prende parte alla mostra Les Fleurs du Mal, 1857-2007, per Charles Baudelaire, patrocinata dall’Ambasciata di Francia e curata da Roberto Savi, presso la Galleria di Palazzo Bellarmino a Montepulciano, Siena. Espone a Viterbo nelle mostre Arte in loco 2008 presso Art Up a Viterbo, curata da Pasquale Altieri, Gian Maria Cervo, Marina Ioppolo e Giovanna Tumino; 3vt 1m Endemia insieme a Valeria Giordano ed Ilaria Loquenzi presso la Kyo art gallery; Dittico presso Palazzo Mazzatosta, a cura di Serena Achilli. Partecipa alla mostra Haliéus. Mare e pescatori nell'arte contemporanea presso la Biblioteca Vallicelliana a Roma, curata da Agostino Bagnato e Claudio Crescentini. Espone nella mostra Tra l’antico e il contemporaneo presso Palazzo Mazzatosta a Viterbo. Viene invitata alla mostra Alt-ilcorpoèmio presso la Camera del Lavoro di Milano, a cura di Donatella Airoldi, Nerina Benuzzi, Silvia Cibaldi, Gretel Fehr, Mavi Ferrando, Nadia Magnabosco, Marilde Magni, Antonella Prota Giurleo, Tiziana Scalco.
07
dicembre 2008
Maddalena Mauri – Disegni e carte
Dal 07 dicembre 2008 al 30 gennaio 2009
arte contemporanea
disegno e grafica
disegno e grafica
Location
PALAZZO BELLARMINO
Montepulciano, Via Di San Donato Nel Corso, 12, (Siena)
Montepulciano, Via Di San Donato Nel Corso, 12, (Siena)
Orario di apertura
Dal lun al sab: 9,30–13 e 15– 18; Dom su appuntamento
Vernissage
7 Dicembre 2008, ore 16
Editore
THESAN&TURAN
Autore
Curatore