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MAD@LatinaLAB – Elisa Saltarelli Art exhibition
Il nono e ultimo appuntamento di MAD@LatinaLAB, iniziativa nata dalla collaborazione tra MAD Rassegna d’Arte Contemporanea a cura di Fabio D’Achille e LatinaLAB, Rassegna Teatrale e contenitore di attività multidisciplinare di Clemente Pernarella, si svolgerà sabato 5 maggio.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Nel foyer del teatro “A.Cafaro” di Latina sarà esposta l’installazione site specific di Elisa Saltarelli “L’albero del diavolo”, contestualmente alla pièce teatrale “Acquasanta”, scritta e diretta da Emma Dante.
Artista estremamente eclettica e raffinata, istintiva, impetuosa, Elisa Saltarelli è pittrice e scenografa. Dopo il conseguimento della maturità artistica a Latina si trasferisce a Roma dove prosegue un ricco percorso accademico formativo: facoltà di Architettura, Accademia delle Belle Arti ed infine l'Accademia di Costume e Moda di Roma. Tali studi le permettono di spaziare in tutti i campi artistici: pittura, scenografia, design, scultura. Nel 1993 apre il primo studio d'arte a Roma cominciando una lunga serie di collaborazioni lavorative che dal 1994 la portano a realizzare progetti di architettura d'interni per note residenze romane; firma collezioni per case di moda come Clara Centinaro e Litrico; scenografie teatrali per spettacoli come "Caligola" al Teatro Nazionale di Roma nel 1996 (con Carla Gravina), "Omaggio a Fellini" '96 per il Piccolo Teatro dell'Accademia di Roma, così come "La Traviata" nel '98, inoltre dal '94 al '96 collabora col Teatro Berlinese, realizza le scene della "Carmen" per la compagnia londinese "Fou Follet" che debutta a Barcellona nel '95.
Dal 1996 è tra i collaboratori dello scenografo Danilo Donati per la realizzazione de "LA VITA È BELLA" ed in seguito di "PINOCCHIO" di Roberto Benigni. Nel 1997 viene chiamata a realizzare i progetti scenografici per gli spettacoli : "Le galline pensierose" di Fabio D'Avino con Roberto Herliska e "Cantata de' li cunti" sempre di D'Avino, presso i Giardini della Filarmonica di Roma per "L'ESTATE ROMANA" per diverse stagioni.
L'amore per il teatro va di pari passo con la sperimentazione continua del suo stile pittorico che continua ad evolversi e a delinearsi.
Nel 2000 torna a Latina e fonda "IL QUADRATO" l'Associazione di Belle Arti di cui è presidente ed insegnante di Pittura; la scuola diventa un punto di riferimento importante per chiunque voglia imparare a confrontarsi con la propria parte creativa.
Nel 2009 fonda la compagnia teatrale dei "QUADRATINI" di Latina che propone testi di Pirandello.
Attualmente cura le scenografie per la Stagione 2011/2012 del Teatro “F. Fellini” di Pontinia. Ha collaborato numerose volte con MAD Rassegna d’Arte Contemporanea: tra le sue ultime esposizioni si segnala la mostra allestita negli spazi della “Benvenuti Gallery” di Latina per la rassegna ArredarteMAD.
“Non poteva esserci un "abbinamento" migliore tra l'opera artistica di Elisa Saltarelli e l'opera teatrale di Emma Dante, rispettivamente: "Acquasanta". L'opera di Elisa Saltarelli dal titolo "L'albero del diavolo".
È un'installazione alta 3 metri, i colori dominanti sono il rosso e il nero. Come spesso accade nelle sue scenografie, Elisa esce dalla tela che la stringe troppo, ed abbraccia la terza dimensione in toto come già si poteva presagire dalle rose scolpite che squarciavano le sue tele. In quest'opera il gesto pittorico muta ma l'intenzione di scuotere lo spettatore resta e lo fa attraverso l'immagine forte e violenta sapientemente camuffata e imbellettata come sa fare chi ci inganna. L'albero del diavolo, è il simbolo dell'eden del terzo millennio, della dannazione seguita alla sconfitta della pace tra gli uomini che rivela attraverso la sua imponenza la forza del male, del pregiudizio, e lo fa attraverso la bellezza delle sue forme che campeggiano e in alto e in terra con lunghissime radici che sembrano volerti avvolgere come tanti serpenti. Il pregiudizio come male sovrano delle coscienze, anche quelle più inattaccabili. L'albero da sempre simbolo di vita, si spoglia della natura nobile ed umana diventando metafora dolorosa della consapevolezza della fragilità delle anime”.
(Elisa Saltarelli)
La pièce teatrale “Acquasanta” mette in scena un uomo che si ancora sul palcoscenico, a prua di una nave immaginaria. Sta. Esperto nel manovrare gli ingranaggi che muovono la simulazione della nave,‘o Spicchiato si salva dalla finta burrasca che mette in scena per rievocare i ricordi della sua vita di mozzo. È imbarcato dall’età di 15 anni e da allora non scende dalla nave. Non crede alla terraferma, per lui è “‘n’illusione”. Sopra la sua testa pende il tempo del ricordo: una trentina di contaminati ticchettìano inesorabili. Poi suonano e tutto tace. Il mare smette di respirare e ‘o Spicchiato rivive l’abbandono. Un giorno la nave salpa senza di lui, lasciandolo solo e povero sul molo di un paese straniero: la terraferma. Proprio lui che senza la nave si sente perso, lui che ha votato la sua vita alla navigazione, lui che giorno e notte ha bisogno di parlare con il suo unico grande amore: il mare. Le voci della ciurma, del capitano, gli rimbombano nella testa e ‘o Spicchiato, cantastorie, tira i fili dei suoi pupi. Ma nell’attesa del ritorno della nave, il mozzo, a prua, diventa di legno come polena di un vecchio galeone.
Nel foyer del teatro l'azienda vinicola Casale del Giglio presenterà una degustazione dei suoi prodotti, che l'hanno resa una realtà d'eccellenza a livello nazionale.
Artista estremamente eclettica e raffinata, istintiva, impetuosa, Elisa Saltarelli è pittrice e scenografa. Dopo il conseguimento della maturità artistica a Latina si trasferisce a Roma dove prosegue un ricco percorso accademico formativo: facoltà di Architettura, Accademia delle Belle Arti ed infine l'Accademia di Costume e Moda di Roma. Tali studi le permettono di spaziare in tutti i campi artistici: pittura, scenografia, design, scultura. Nel 1993 apre il primo studio d'arte a Roma cominciando una lunga serie di collaborazioni lavorative che dal 1994 la portano a realizzare progetti di architettura d'interni per note residenze romane; firma collezioni per case di moda come Clara Centinaro e Litrico; scenografie teatrali per spettacoli come "Caligola" al Teatro Nazionale di Roma nel 1996 (con Carla Gravina), "Omaggio a Fellini" '96 per il Piccolo Teatro dell'Accademia di Roma, così come "La Traviata" nel '98, inoltre dal '94 al '96 collabora col Teatro Berlinese, realizza le scene della "Carmen" per la compagnia londinese "Fou Follet" che debutta a Barcellona nel '95.
Dal 1996 è tra i collaboratori dello scenografo Danilo Donati per la realizzazione de "LA VITA È BELLA" ed in seguito di "PINOCCHIO" di Roberto Benigni. Nel 1997 viene chiamata a realizzare i progetti scenografici per gli spettacoli : "Le galline pensierose" di Fabio D'Avino con Roberto Herliska e "Cantata de' li cunti" sempre di D'Avino, presso i Giardini della Filarmonica di Roma per "L'ESTATE ROMANA" per diverse stagioni.
L'amore per il teatro va di pari passo con la sperimentazione continua del suo stile pittorico che continua ad evolversi e a delinearsi.
Nel 2000 torna a Latina e fonda "IL QUADRATO" l'Associazione di Belle Arti di cui è presidente ed insegnante di Pittura; la scuola diventa un punto di riferimento importante per chiunque voglia imparare a confrontarsi con la propria parte creativa.
Nel 2009 fonda la compagnia teatrale dei "QUADRATINI" di Latina che propone testi di Pirandello.
Attualmente cura le scenografie per la Stagione 2011/2012 del Teatro “F. Fellini” di Pontinia. Ha collaborato numerose volte con MAD Rassegna d’Arte Contemporanea: tra le sue ultime esposizioni si segnala la mostra allestita negli spazi della “Benvenuti Gallery” di Latina per la rassegna ArredarteMAD.
“Non poteva esserci un "abbinamento" migliore tra l'opera artistica di Elisa Saltarelli e l'opera teatrale di Emma Dante, rispettivamente: "Acquasanta". L'opera di Elisa Saltarelli dal titolo "L'albero del diavolo".
È un'installazione alta 3 metri, i colori dominanti sono il rosso e il nero. Come spesso accade nelle sue scenografie, Elisa esce dalla tela che la stringe troppo, ed abbraccia la terza dimensione in toto come già si poteva presagire dalle rose scolpite che squarciavano le sue tele. In quest'opera il gesto pittorico muta ma l'intenzione di scuotere lo spettatore resta e lo fa attraverso l'immagine forte e violenta sapientemente camuffata e imbellettata come sa fare chi ci inganna. L'albero del diavolo, è il simbolo dell'eden del terzo millennio, della dannazione seguita alla sconfitta della pace tra gli uomini che rivela attraverso la sua imponenza la forza del male, del pregiudizio, e lo fa attraverso la bellezza delle sue forme che campeggiano e in alto e in terra con lunghissime radici che sembrano volerti avvolgere come tanti serpenti. Il pregiudizio come male sovrano delle coscienze, anche quelle più inattaccabili. L'albero da sempre simbolo di vita, si spoglia della natura nobile ed umana diventando metafora dolorosa della consapevolezza della fragilità delle anime”.
(Elisa Saltarelli)
La pièce teatrale “Acquasanta” mette in scena un uomo che si ancora sul palcoscenico, a prua di una nave immaginaria. Sta. Esperto nel manovrare gli ingranaggi che muovono la simulazione della nave,‘o Spicchiato si salva dalla finta burrasca che mette in scena per rievocare i ricordi della sua vita di mozzo. È imbarcato dall’età di 15 anni e da allora non scende dalla nave. Non crede alla terraferma, per lui è “‘n’illusione”. Sopra la sua testa pende il tempo del ricordo: una trentina di contaminati ticchettìano inesorabili. Poi suonano e tutto tace. Il mare smette di respirare e ‘o Spicchiato rivive l’abbandono. Un giorno la nave salpa senza di lui, lasciandolo solo e povero sul molo di un paese straniero: la terraferma. Proprio lui che senza la nave si sente perso, lui che ha votato la sua vita alla navigazione, lui che giorno e notte ha bisogno di parlare con il suo unico grande amore: il mare. Le voci della ciurma, del capitano, gli rimbombano nella testa e ‘o Spicchiato, cantastorie, tira i fili dei suoi pupi. Ma nell’attesa del ritorno della nave, il mozzo, a prua, diventa di legno come polena di un vecchio galeone.
Nel foyer del teatro l'azienda vinicola Casale del Giglio presenterà una degustazione dei suoi prodotti, che l'hanno resa una realtà d'eccellenza a livello nazionale.
05
maggio 2012
MAD@LatinaLAB – Elisa Saltarelli Art exhibition
05 maggio 2012
arte contemporanea
Location
TEATRO CAFARO
Latina, Viale XXI Aprile, 31d, (Latina)
Latina, Viale XXI Aprile, 31d, (Latina)
Biglietti
Mostra a ingresso libero.
COSTO SPETTACOLO TEATRALE: 16€ (intero) 14€ (ridotto)
Orario di apertura
ORARIO MOSTRA:20,00 - 23,00
ORARIO SPETTACOLO TEATRALE: 21,00
Vernissage
5 Maggio 2012, ore 20,00
Autore
Curatore