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Maestri della contemporaneità
In questa collettiva presentano una propria opera di grandi dimensioni gli artisti che hanno partecipato o parteciperanno alle personali di arte contemporanea presso l’Enterprise Hotel.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Questa collettiva è curata da Valerio Lombardo, direttore di Art&Communication, nell’ambito della rassegna espositiva di arte contemporanea presso l’Enterprise Hotel.
In questa prestigiosa location eventi artistici sono abbinati a manifestazioni promosse da sponsor di importanti aziende lombarde operanti nell’ambito della moda, dell’industria e dei servizi. Ciò per favorire le opportune sinergie fra mondo della cultura e mondo degli affari.
Questa iniziativa presso la prestigiosa location dell’Enterprise Hotel, rientra in un ciclo di mostre che comprende una serie di artisti oramai affermati sul piano internazionali accanto ad altri più giovani ma di sicuro potenziale .
Si tratta di una collettiva che raggruppa un campione rappresentativo delle nuove tendenze della pittura contemporanea, dalla dimensione informale a quella figurativa.
La stessa dicitura di “figurativo” o “informale” sta comunque stretta a ciascuno di loro, o quantomeno risulta riduttiva, così come la classificazione all’interno di una specifica matrice.
Si tratta piuttosto di artisti che, partendo da radici e orientamenti culturali differenti, hanno saputo caratterizzarsi per una ricerca pittorica all’insegna del superamento dei tradizionali steccati esistenti fra le tante correnti artistiche.
Il loro denominatore comune lo si può definire come un’insofferenza alle regole che diviene, per una sorta di interiore cortocircuito, una regola essa stessa.
Una breve presentazione di ognuno (in ordine alfabetico):
Paolo Avanzi.
Frammentazione e deformazione sono gli elementi che contraddistinguono il suo stile, unitamente ad un effetto “a specchio” per cui le sue figure (uomini e donne) risultano come filtrate attraverso dei vetri. C’è una ricerca gestuale di tipo espressionistico che subentra a quella di tecnologico-digitale da cui scaturiscono le singole immagini.
Luca Bonfanti.
Il tema principale, che si ritrova più o meno consciamente in ogni suo lavoro, è la solitudine
e il rapporto tra l'uomo e il proprio destino. Dice "Voglio riuscire a trasmettere nella poesia
dell'emozione, il mistero della vita e l'intimità cui si riflettono i pensieri. Non cerco
la solitudine come abbandono o allontanamento ma come istante della singola riflessione
nel silenzio del sè.".
Fiorenzo Barindelli.
Le sue sono vere e proprie costruzioni cromatiche, risultato di una paziente e meticolosa opera di progettazione, degne di un architetto quale egli è. Si tratta di figure in cui aleggia lo spirito rigorosamente geometrico di Victor Vasarely e Achille Perilli.
Renato Natale Chiesa.
Le sfere, che campeggiano su sfondi magmatici con straordinari effetti d’ombra, costituiscono un’icona della sua arte. In sottile equilibrio fra informale e figurativo, l’arte di Chiesa è caratterizzata da una continua dialettica fra l’elemento noto anzi notissimo (l’oggetto di consumo, la star hollywoodiana…) e l’elemento ignoto raffigurato come forze oscure in continuo divenire.
Florio.
La sua produzione si colloca nel figurativo nostalgico della grande corrente dei macchiaioli toscani, dalla quale prende spunto, e rinnova totalmente sia dal punto di vista della forma, del disegno e del colore, dando vita ad nuove atmosfere totalmente attuali e dinamiche per il XXI secolo.
Davide Frisoni.
Le sue automobili con i fari accesi che sfrecciano sulla strada bagnata o su un viale notturno sono divenute ormai una icona dell’inquieta mobilità e precarietà dell’uomo contemporaneo.
Milo Lombardo.
La sua produzione si colloca entro un figurativo fatto di continue digressioni e trasgressioni nell’informale, dove quest’ultimo è il particolare (cioè la pennellata istintiva e sapiente) in cui si scompone il quadro di insieme carico di tonalità lussureggianti e di esotiche emozioni.
Charlotte Ritzow.
E’ un figurativo completamente immerso nell’informale ciò che caratterizza questa artista di Berlino. L’apertura e la chiusura (rappresentate da chiavi e da cerniere) sono gli elementi che, in un gioco di contrasti, dominano la tela prendendo forza da una pittura istintiva quanto ricercata negli effetti cromatici.
In questa prestigiosa location eventi artistici sono abbinati a manifestazioni promosse da sponsor di importanti aziende lombarde operanti nell’ambito della moda, dell’industria e dei servizi. Ciò per favorire le opportune sinergie fra mondo della cultura e mondo degli affari.
Questa iniziativa presso la prestigiosa location dell’Enterprise Hotel, rientra in un ciclo di mostre che comprende una serie di artisti oramai affermati sul piano internazionali accanto ad altri più giovani ma di sicuro potenziale .
Si tratta di una collettiva che raggruppa un campione rappresentativo delle nuove tendenze della pittura contemporanea, dalla dimensione informale a quella figurativa.
La stessa dicitura di “figurativo” o “informale” sta comunque stretta a ciascuno di loro, o quantomeno risulta riduttiva, così come la classificazione all’interno di una specifica matrice.
Si tratta piuttosto di artisti che, partendo da radici e orientamenti culturali differenti, hanno saputo caratterizzarsi per una ricerca pittorica all’insegna del superamento dei tradizionali steccati esistenti fra le tante correnti artistiche.
Il loro denominatore comune lo si può definire come un’insofferenza alle regole che diviene, per una sorta di interiore cortocircuito, una regola essa stessa.
Una breve presentazione di ognuno (in ordine alfabetico):
Paolo Avanzi.
Frammentazione e deformazione sono gli elementi che contraddistinguono il suo stile, unitamente ad un effetto “a specchio” per cui le sue figure (uomini e donne) risultano come filtrate attraverso dei vetri. C’è una ricerca gestuale di tipo espressionistico che subentra a quella di tecnologico-digitale da cui scaturiscono le singole immagini.
Luca Bonfanti.
Il tema principale, che si ritrova più o meno consciamente in ogni suo lavoro, è la solitudine
e il rapporto tra l'uomo e il proprio destino. Dice "Voglio riuscire a trasmettere nella poesia
dell'emozione, il mistero della vita e l'intimità cui si riflettono i pensieri. Non cerco
la solitudine come abbandono o allontanamento ma come istante della singola riflessione
nel silenzio del sè.".
Fiorenzo Barindelli.
Le sue sono vere e proprie costruzioni cromatiche, risultato di una paziente e meticolosa opera di progettazione, degne di un architetto quale egli è. Si tratta di figure in cui aleggia lo spirito rigorosamente geometrico di Victor Vasarely e Achille Perilli.
Renato Natale Chiesa.
Le sfere, che campeggiano su sfondi magmatici con straordinari effetti d’ombra, costituiscono un’icona della sua arte. In sottile equilibrio fra informale e figurativo, l’arte di Chiesa è caratterizzata da una continua dialettica fra l’elemento noto anzi notissimo (l’oggetto di consumo, la star hollywoodiana…) e l’elemento ignoto raffigurato come forze oscure in continuo divenire.
Florio.
La sua produzione si colloca nel figurativo nostalgico della grande corrente dei macchiaioli toscani, dalla quale prende spunto, e rinnova totalmente sia dal punto di vista della forma, del disegno e del colore, dando vita ad nuove atmosfere totalmente attuali e dinamiche per il XXI secolo.
Davide Frisoni.
Le sue automobili con i fari accesi che sfrecciano sulla strada bagnata o su un viale notturno sono divenute ormai una icona dell’inquieta mobilità e precarietà dell’uomo contemporaneo.
Milo Lombardo.
La sua produzione si colloca entro un figurativo fatto di continue digressioni e trasgressioni nell’informale, dove quest’ultimo è il particolare (cioè la pennellata istintiva e sapiente) in cui si scompone il quadro di insieme carico di tonalità lussureggianti e di esotiche emozioni.
Charlotte Ritzow.
E’ un figurativo completamente immerso nell’informale ciò che caratterizza questa artista di Berlino. L’apertura e la chiusura (rappresentate da chiavi e da cerniere) sono gli elementi che, in un gioco di contrasti, dominano la tela prendendo forza da una pittura istintiva quanto ricercata negli effetti cromatici.
26
novembre 2009
Maestri della contemporaneità
Dal 26 novembre all'otto dicembre 2009
arte contemporanea
Location
ENTERPRISE HOTEL
Milano, Corso Sempione, 91, (Milano)
Milano, Corso Sempione, 91, (Milano)
Orario di apertura
Tutti i giorni 18.00 – 23.00
Vernissage
26 Novembre 2009, ore 18.30
Sito web
www.artemilo.it
Autore
Curatore