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Maestri della Pittura Italiana
un’accurata selezione di dipinti di differenti epoche e regioni italiane, che testimoniano una qualificata ricerca professionale volta a soddisfare chi dell’arte ne fa una passione
Comunicato stampa
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Seconda mostra per la giovanissima Piacenti Art Gallery, diretta da Emanuele e Leonardo Piacenti, aperta da appena un anno, nell’ottobre del 2006, nel prestigioso Palazzo Martellini – del Turco in via Maggio a Firenze, storica strada degli antiquari.
In occasione dell’inaugurazione della XXV Biennale Internazionale dell’Antiquariato, a Palazzo Corsini, dove per altro la galleria è presente, sabato 29 settembre si apre, nella sede fiorentina, Maestri della Pittura Italiana, un’accurata selezione di dipinti di differenti epoche e regioni italiane, che testimoniano una qualificata ricerca professionale volta a soddisfare chi dell’arte ne fa una passione.
Tredici opere per un ideale viaggio che dal Quattrocento arriva fino al Settecento. Si inizia con uno splendido Ritratto di giovane, notevole esemplare della ritrattistica di Boccaccio Boccaccino (Ferrara, ante 1468 – Cremona 1525), uno dei principali protagonisti del rinnovamento pittorico nell’Italia settentrionale tra Quattrocento e Cinquecento. Le sue piccole dimensioni sono piuttosto rare nella produzione del maestro, la resa del volto è assai delicata, quasi da miniatura, con un’incisiva attenzione grafica che ricorda i ritratti düreriani.
Di Niccolò Pisano (Pisa, 1470 -1538) la scelta cade su una Sacra Famiglia, una delle più belle e intense che il pittore abbia mai dipinto: le tre figure emergono dall’ombra della stanza illuminate da una calda luce dorata, il chiaroscuro morbido ed equilibrato, di ascendenza veneta, delinea i profili conferendogli una carica sentimentale e malinconica. Il San Rocco di Lorenzo Lotto è facilmente riconoscibile per gli amanti della pittura del Cinquecento veneziano, versione piccola del più celebre San Rocco, del 1535, situata a Loreto.
La Lucrezia, dipinta su sottile lastra di ardesia è ascrivibile invece alla mano di Leonardo Grazia detto Leonardo da Pistoia (Pistoia 1503 – Napoli ?), artista della cui vita poco si conosce. L’eroina romana è raffigurata col seno scoperto e il pugnale in mano, il disegno è elegante e la pittura è luminosa ed algida, con toni quasi metallici. Al pieno della maturità di Michele di Ridolfo del Ghirlandaio (Firenze, 1503 -1577) corrisponde la bella tavola raffigurante una Madonna col Bambino, dai tocchi sfaldati e vibranti, realizzata probabilmente nel pieno del Cinquecento. Sempre del Cinquecento è l’affascinante Scena mitologica (la Toeletta di Venere) del bolognese Biagio Pupini, come anche di Mirabello Cavalori (Firenze, 1535 – 1572), pittore di indubbio interesse nel pantheon degli artisti attivi a Firenze nella seconda metà di quel secolo, un intenso Ritratto di bambino con frutto e ramo di giacinto, dal grande realismo espressivo del volto.
Tra gli altri artisti in mostra: Pietro Faccini (Bologna, 1574/76 – 1602) con Fra Felice da Cantalice riceve il Bambin Gesù dalla Vergine; Gian Domenico Cerini (Perugia, 1609 - Roma 1681) con una Scena allegorica già pubblicato sul catalogo della mostra a Perugia, “Gian Domenico Cerini, il Cavalier Perugino tra Classicismo e Barocco”; Giovan Battista Salvi, detto il Sassoferrato (Sassoferrato 1609 – Roma 1685), singolare esponente del classicismo nel Seicento, di cui qui la Madonna con Bambino, invenzione assai cara al pittore marchigiano che riprende il modello offerto da La Madonna del Granduca di Raffaello, conservata a Palazzo Pitti a Firenze. E ancora Il Baciccio, ovvero Giovanni Battista Gaulli (Genova 1639 – Roma 1709) con un’opera Ecce Agnus Dei presentato in anteprima alla mostra “La Passione di Cristo secondo Bernini”, tenutasi a Roma a Palazzo dei Prefetti nella primavera del 2007, a cura di Claudio Strinati, Giovanni Morello e Francesco Petrucci, sicuramente una delle aggiunte recenti al catalogo del Baciccio tra le più significative.
Ecco poi una Madonna col Bambino di Jacopo Amigoni (Venezia 1682? – Madrid 1752), tema che ritroviamo costantemente nella sua carriera artistica, soprattutto nel quinquennio 1740 -1745. Il dipinto testimonia la capacità indiscussa del pittore ad inserirsi nel filone devozionale con grande abilità e questa Madonna, dai tratti adolescenziali, ne è una delle prove più dolci e accattivanti.
La mostra si chiude con Giovan Battista Piazzetta (Venezia 1683 – 1754) e il suo San Giuseppe col Bambino, caratterizzato dalla posa del Santo, col volto raffigurato dal sotto in su, che sostiene la parte alta del corpo del piccolo Gesù il cui sguardo è invece diretto verso lo spettatore.
In occasione dell’inaugurazione della XXV Biennale Internazionale dell’Antiquariato, a Palazzo Corsini, dove per altro la galleria è presente, sabato 29 settembre si apre, nella sede fiorentina, Maestri della Pittura Italiana, un’accurata selezione di dipinti di differenti epoche e regioni italiane, che testimoniano una qualificata ricerca professionale volta a soddisfare chi dell’arte ne fa una passione.
Tredici opere per un ideale viaggio che dal Quattrocento arriva fino al Settecento. Si inizia con uno splendido Ritratto di giovane, notevole esemplare della ritrattistica di Boccaccio Boccaccino (Ferrara, ante 1468 – Cremona 1525), uno dei principali protagonisti del rinnovamento pittorico nell’Italia settentrionale tra Quattrocento e Cinquecento. Le sue piccole dimensioni sono piuttosto rare nella produzione del maestro, la resa del volto è assai delicata, quasi da miniatura, con un’incisiva attenzione grafica che ricorda i ritratti düreriani.
Di Niccolò Pisano (Pisa, 1470 -1538) la scelta cade su una Sacra Famiglia, una delle più belle e intense che il pittore abbia mai dipinto: le tre figure emergono dall’ombra della stanza illuminate da una calda luce dorata, il chiaroscuro morbido ed equilibrato, di ascendenza veneta, delinea i profili conferendogli una carica sentimentale e malinconica. Il San Rocco di Lorenzo Lotto è facilmente riconoscibile per gli amanti della pittura del Cinquecento veneziano, versione piccola del più celebre San Rocco, del 1535, situata a Loreto.
La Lucrezia, dipinta su sottile lastra di ardesia è ascrivibile invece alla mano di Leonardo Grazia detto Leonardo da Pistoia (Pistoia 1503 – Napoli ?), artista della cui vita poco si conosce. L’eroina romana è raffigurata col seno scoperto e il pugnale in mano, il disegno è elegante e la pittura è luminosa ed algida, con toni quasi metallici. Al pieno della maturità di Michele di Ridolfo del Ghirlandaio (Firenze, 1503 -1577) corrisponde la bella tavola raffigurante una Madonna col Bambino, dai tocchi sfaldati e vibranti, realizzata probabilmente nel pieno del Cinquecento. Sempre del Cinquecento è l’affascinante Scena mitologica (la Toeletta di Venere) del bolognese Biagio Pupini, come anche di Mirabello Cavalori (Firenze, 1535 – 1572), pittore di indubbio interesse nel pantheon degli artisti attivi a Firenze nella seconda metà di quel secolo, un intenso Ritratto di bambino con frutto e ramo di giacinto, dal grande realismo espressivo del volto.
Tra gli altri artisti in mostra: Pietro Faccini (Bologna, 1574/76 – 1602) con Fra Felice da Cantalice riceve il Bambin Gesù dalla Vergine; Gian Domenico Cerini (Perugia, 1609 - Roma 1681) con una Scena allegorica già pubblicato sul catalogo della mostra a Perugia, “Gian Domenico Cerini, il Cavalier Perugino tra Classicismo e Barocco”; Giovan Battista Salvi, detto il Sassoferrato (Sassoferrato 1609 – Roma 1685), singolare esponente del classicismo nel Seicento, di cui qui la Madonna con Bambino, invenzione assai cara al pittore marchigiano che riprende il modello offerto da La Madonna del Granduca di Raffaello, conservata a Palazzo Pitti a Firenze. E ancora Il Baciccio, ovvero Giovanni Battista Gaulli (Genova 1639 – Roma 1709) con un’opera Ecce Agnus Dei presentato in anteprima alla mostra “La Passione di Cristo secondo Bernini”, tenutasi a Roma a Palazzo dei Prefetti nella primavera del 2007, a cura di Claudio Strinati, Giovanni Morello e Francesco Petrucci, sicuramente una delle aggiunte recenti al catalogo del Baciccio tra le più significative.
Ecco poi una Madonna col Bambino di Jacopo Amigoni (Venezia 1682? – Madrid 1752), tema che ritroviamo costantemente nella sua carriera artistica, soprattutto nel quinquennio 1740 -1745. Il dipinto testimonia la capacità indiscussa del pittore ad inserirsi nel filone devozionale con grande abilità e questa Madonna, dai tratti adolescenziali, ne è una delle prove più dolci e accattivanti.
La mostra si chiude con Giovan Battista Piazzetta (Venezia 1683 – 1754) e il suo San Giuseppe col Bambino, caratterizzato dalla posa del Santo, col volto raffigurato dal sotto in su, che sostiene la parte alta del corpo del piccolo Gesù il cui sguardo è invece diretto verso lo spettatore.
29
settembre 2007
Maestri della Pittura Italiana
Dal 29 settembre al 20 ottobre 2007
arte antica
Location
PIACENTI ART GALLERY
Firenze, Via Maggio, 17r, (Firenze)
Firenze, Via Maggio, 17r, (Firenze)
Orario di apertura
10.00 – 13.00 / 16.00 – 19.30. Chiuso lunedì e festivi
Vernissage
29 Settembre 2007, ore 18,30
Autore