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Magia e spiritualità in Africa Islamica
La mostra testimonia il mondo dei popoli Hausa e Fulani nell’Africa Islamica. In mostra: tavole coraniche magiche; abiti di sacerdoti sufi e sunniti trasformati in tele d’arte; piccoli cavallini contro la follia a protezione dei guerrieri
Comunicato stampa
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ALLON SHA – KOTOKO - RIGA testimonia il mondo dei popoli Hausa e Fulani nell'Africa Islamica. In mostra: tavole coraniche magiche; abiti di sacerdoti sufi e sunniti trasformati in tele d'arte; piccoli cavallini contro la follia a protezione dei guerrieri.
La scrittura, nel mondo musulmano, ha una valenza mistica, il dono rivelato di Allah all'uomo, è il prolungamento della parola scritta di Dio. Allon/Alluna sono tavole coraniche che documentano la spiritualità, l'educazione e le pratiche magiche di quella parte del popolo africano, tra Niger e Nigeria, che fu islamizzato dalle confraternite sufi alla fine del XIII secolo.
Le tavole servivano a quattro scopi. Allon Karatu per imparare a scrivere e memorizzare il Corano. Allon Sauka sono i diplomi di fine corso, al termine del quale i giovani potevano chiedere soldi in cambio della recita del Corano e anche sposarsi. Allon Sha, letteralmente “da bere”, sono tavole più scure disegnate con simboli, quadrati magici e formule sacre, dalle quali, in un secondo tempo, l'inchiostro è dilavato, raccolto in un bicchiere e dato da bere all'interessato per guarirlo o per purificarne l'anima. Infine, Allon Kafingida, che oltre ai numeri e alle parole sacre contengono disegni di animali del Sahel, servivano per scacciare gli spiriti maligni che erano entrati in casa.
L'estetica è inseparabile da un certo modo di essere islamico e di intendere il mondo, è una incessante ricerca dell'eleganza, della distinzione, della cultura, della raffinatezza, in altre parole di “adab”. L'indagine per perseguire la perfezione nel corpo e nell'anima è per il musulmano la chiave fondamentale dell'esistenza. In quest’ottica vanno lette le tuniche lussuose finemente disegnate, indossate da uomini di prestigio, per indicare la propria autorità. Si chiamano “riga” e il tessuto è così ricco nel ricamo e potente nel disegno, d'effetto tanto sotto il profilo visivo che spirituale, che per realizzarlo veniva richiesto l'intervento di maestri di calligrafia, geometria e numerologia.
Sempre africani, provenienti dal Ciad, sono i Cavalieri Kotoko, della fine del XIX secolo. Sono talismani contro la follia, a protezione dei guerrieri.
Sono esteticamente di un’essenziale complessità: l’insieme cavallo/cavaliere racchiude una figura ancestrale in cui si riconosce, come in Orlando di Roncisvalle, Don Chichotte, San Giorgio, i Cavalieri dell’Apocalisse, una forza che parla ad ogni uomo e in ogni tempo, in termini assoluti.
I cavalieri di Kotoko, anonimi personaggi a cavallo, sono uno straordinario esempio di “grandezza ontologica”. Pur essendo di piccole dimensioni, dai 2 ai 10 cm, basta posizionarli in una prospettiva libera da oggetti, per rendersi conto che reggono qualunque dimensione. Sono portatori di una sintesi estetica che si misura non dalla dimensione dell’oggetto, ma dalla profondità della nostra capacità percettiva.
La mostra, attraverso le Alluna, i cavalieri Kotoko e i tessuti Riga, svela l'enigma della ricerca sulla “perfezione”, così come è iniziata nel XII secolo fino al XX secolo.
E' l'indagine più complessa e la testimonianza più completa finora mai realizzata sulla relazione tra Africa e Islam.
La scrittura, nel mondo musulmano, ha una valenza mistica, il dono rivelato di Allah all'uomo, è il prolungamento della parola scritta di Dio. Allon/Alluna sono tavole coraniche che documentano la spiritualità, l'educazione e le pratiche magiche di quella parte del popolo africano, tra Niger e Nigeria, che fu islamizzato dalle confraternite sufi alla fine del XIII secolo.
Le tavole servivano a quattro scopi. Allon Karatu per imparare a scrivere e memorizzare il Corano. Allon Sauka sono i diplomi di fine corso, al termine del quale i giovani potevano chiedere soldi in cambio della recita del Corano e anche sposarsi. Allon Sha, letteralmente “da bere”, sono tavole più scure disegnate con simboli, quadrati magici e formule sacre, dalle quali, in un secondo tempo, l'inchiostro è dilavato, raccolto in un bicchiere e dato da bere all'interessato per guarirlo o per purificarne l'anima. Infine, Allon Kafingida, che oltre ai numeri e alle parole sacre contengono disegni di animali del Sahel, servivano per scacciare gli spiriti maligni che erano entrati in casa.
L'estetica è inseparabile da un certo modo di essere islamico e di intendere il mondo, è una incessante ricerca dell'eleganza, della distinzione, della cultura, della raffinatezza, in altre parole di “adab”. L'indagine per perseguire la perfezione nel corpo e nell'anima è per il musulmano la chiave fondamentale dell'esistenza. In quest’ottica vanno lette le tuniche lussuose finemente disegnate, indossate da uomini di prestigio, per indicare la propria autorità. Si chiamano “riga” e il tessuto è così ricco nel ricamo e potente nel disegno, d'effetto tanto sotto il profilo visivo che spirituale, che per realizzarlo veniva richiesto l'intervento di maestri di calligrafia, geometria e numerologia.
Sempre africani, provenienti dal Ciad, sono i Cavalieri Kotoko, della fine del XIX secolo. Sono talismani contro la follia, a protezione dei guerrieri.
Sono esteticamente di un’essenziale complessità: l’insieme cavallo/cavaliere racchiude una figura ancestrale in cui si riconosce, come in Orlando di Roncisvalle, Don Chichotte, San Giorgio, i Cavalieri dell’Apocalisse, una forza che parla ad ogni uomo e in ogni tempo, in termini assoluti.
I cavalieri di Kotoko, anonimi personaggi a cavallo, sono uno straordinario esempio di “grandezza ontologica”. Pur essendo di piccole dimensioni, dai 2 ai 10 cm, basta posizionarli in una prospettiva libera da oggetti, per rendersi conto che reggono qualunque dimensione. Sono portatori di una sintesi estetica che si misura non dalla dimensione dell’oggetto, ma dalla profondità della nostra capacità percettiva.
La mostra, attraverso le Alluna, i cavalieri Kotoko e i tessuti Riga, svela l'enigma della ricerca sulla “perfezione”, così come è iniziata nel XII secolo fino al XX secolo.
E' l'indagine più complessa e la testimonianza più completa finora mai realizzata sulla relazione tra Africa e Islam.
05
maggio 2015
Magia e spiritualità in Africa Islamica
Dal 05 al 30 maggio 2015
archeologia
arte antica
arte etnica
arte antica
arte etnica
Location
DAVID SORGATO
Milano, Via Sant'orsola, 13, (Milano)
Milano, Via Sant'orsola, 13, (Milano)
Orario di apertura
lunedì 14.30-19, da martedì a sabato 10-13 e 14.30-19
Vernissage
5 Maggio 2015, ore 17.30
Curatore