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Magmart_video under volcano 2007
International videoart festival
Comunicato stampa
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“L’evento fondamentale dell’età moderna è la conquista del mondo come immagine” M.Heidegger
Ogni trasformazione avvenuta in questo campo sembra essere la cronistoria delle variazioni e delle sperimentazioni della ricerca artistica. Dagli anni Settanta le tecniche della video arte sono divenute flessibili, l’uso di strumenti non professionali come la video camera del cellulare sembra essere ormai la strada battuta verso l’evoluzione della video arte. Le potenzialità narrative e discorsive di questa tecnica artistica danno vita a caleidoscopici percorsi così divergenti nei risultati da disorientare la percezione e la comprensione evidente. I suoni e i frames si sovrappongono dando vita a differenti livelli emotivi. Le immagini appaiono veloci, irreali e capaci di annullare i confini tra il tangibile e l’onirico. La luce dei pixel coinvolge lo spettatore immergendolo in un mondo non lineare e discontinuo dove creature digitali si fondono con i fotogrammi di quelle vere. Squarci percettivi, memorie collettive prendono forma, velate da ombre inquietanti, segnali di una realtà angosciante. Non manca l’ironia distruttiva o la capacità di provocare e di stimolare attraverso figure estreme. Le opere digitali non sono avulse dall’influenza dei video-clip, dalla pubblicità o dai semplici video amatoriali ma appaiono anche come trasfigurazioni di brandelli di realtà quotidiana, riassemblaggi di materiale privato che decontestualizzato rimane privo dell’originale significato. Le ambientazioni spaziano dalle degradanti periferie ai grandi spazi naturali, dai paesaggi deserti agli interni impersonali ove aleggiano figure umane, enigmatiche presenze in un fluttuare di colori. I video sono delle “visioni”, la cui comprensione immediata tende ad avvicinare l’occhio alla mente costringendo l’osservatore alla riflessione. Come in un video-gioco la grafica si evolve o si semplifica, passa dal disegno alla ricostruzione tridimensionale, mentre le immagini classiche, quasi estrapolate da un filmino di famiglia, focalizzano il proprio racconto sulle potenzialità gestuali, quasi uno studio antropologico filtrato dalla consapevolezza dell’umano. La video-arte si piega alle performance, alla presa in diretta, alla centralità nelle istallazioni e a quasi tutti i dispositivi tecnologici rimarcando la propria contemporaneità attraverso sempre nuove sperimentazioni.
Ogni trasformazione avvenuta in questo campo sembra essere la cronistoria delle variazioni e delle sperimentazioni della ricerca artistica. Dagli anni Settanta le tecniche della video arte sono divenute flessibili, l’uso di strumenti non professionali come la video camera del cellulare sembra essere ormai la strada battuta verso l’evoluzione della video arte. Le potenzialità narrative e discorsive di questa tecnica artistica danno vita a caleidoscopici percorsi così divergenti nei risultati da disorientare la percezione e la comprensione evidente. I suoni e i frames si sovrappongono dando vita a differenti livelli emotivi. Le immagini appaiono veloci, irreali e capaci di annullare i confini tra il tangibile e l’onirico. La luce dei pixel coinvolge lo spettatore immergendolo in un mondo non lineare e discontinuo dove creature digitali si fondono con i fotogrammi di quelle vere. Squarci percettivi, memorie collettive prendono forma, velate da ombre inquietanti, segnali di una realtà angosciante. Non manca l’ironia distruttiva o la capacità di provocare e di stimolare attraverso figure estreme. Le opere digitali non sono avulse dall’influenza dei video-clip, dalla pubblicità o dai semplici video amatoriali ma appaiono anche come trasfigurazioni di brandelli di realtà quotidiana, riassemblaggi di materiale privato che decontestualizzato rimane privo dell’originale significato. Le ambientazioni spaziano dalle degradanti periferie ai grandi spazi naturali, dai paesaggi deserti agli interni impersonali ove aleggiano figure umane, enigmatiche presenze in un fluttuare di colori. I video sono delle “visioni”, la cui comprensione immediata tende ad avvicinare l’occhio alla mente costringendo l’osservatore alla riflessione. Come in un video-gioco la grafica si evolve o si semplifica, passa dal disegno alla ricostruzione tridimensionale, mentre le immagini classiche, quasi estrapolate da un filmino di famiglia, focalizzano il proprio racconto sulle potenzialità gestuali, quasi uno studio antropologico filtrato dalla consapevolezza dell’umano. La video-arte si piega alle performance, alla presa in diretta, alla centralità nelle istallazioni e a quasi tutti i dispositivi tecnologici rimarcando la propria contemporaneità attraverso sempre nuove sperimentazioni.
10
febbraio 2007
Magmart_video under volcano 2007
Dal 10 febbraio al 10 maggio 2007
arte contemporanea
Location
CAM – CASORIA CONTEMPORARY ART MUSEUM
Casoria, Via Calore, (Napoli)
Casoria, Via Calore, (Napoli)
Vernissage
10 Febbraio 2007, ore 18.30
Curatore