Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
Magnificat
Quattro artiste rappresentative della nuova scena italiana ed internazionale, impegnate ad analizzare – attraverso installazioni, video, fotografie – il ruolo del corpo rispetto all’identità umana
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Dal 15 Novembre al 15 Dicembre 2007, la Galleria Scalamata, in collaborazione con l’Assessorato alle Politiche Giovanili e alla Pace del Comune di Venezia, propone Magnificat, opere di Anna Luisa Dionello, Resi Girardello, Rossana Picinin, Barbara Taboni.
L’evento, curato da Francesca Brandes, propone quattro artiste rappresentative della nuova scena italiana ed internazionale, impegnate (ognuna con la propria personale cifra) ad analizzare - attraverso installazioni, video, fotografie - il ruolo del corpo (naturale / artificiale) rispetto all’identità umana, alle storie e agli interrogativi che l’essere nel mondo, in presenza o in assenza, pone quotidianamente.
La mostra, che prende il titolo dall’omonimo video di Anna Luisa Dionello - riconosciuta e premiata a Londra, dove vive ed opera da alcuni anni - offre differenti punti di vista sull’individualità del sentire artistico rispetto al tempo storico: ciò che ne emerge è una comune, forte corrente energetica (talvolta ironica-autoironica, oppure drammaticamente autoreferenziale), che si trasmette ai lavori esposti, con esiti di grande intensità.
Anna Luisa Dionello propone due video: l’uno, già citato, sulla tematica dell’assenza, quasi della cancellazione di sé tramite il gesto della modella che ricopre il volto di rossetto fino a scomparire, tra le note di un inno sacro; l’altro - minimale nella sceneggiatura e nella colonna sonora - è la storia di un sogno appena intuito, quello di ballare. Lo sguardo sul mondo si fa, in queste opere, tenero e feroce al tempo stesso, fisico e metafisico, interlocutorio.
Resi Girardello, formatasi all’Accademia di Belle Arti di Venezia, dove ha ottenuto - come Picinin e Taboni - la Laurea specialistica in Scultura - porta in Magnificat un contributo ironico, ma riflessivo e colmo di significati. I suoi cassetti dei tesori, in miniatura - da cui sbucano micro-oggetti dell’intimità femminile - si coniugano alle grandi strutture in filo metallico e alle Porte, soglie sospese, variamente assemblate con i materiali più incredibili, come luoghi da attraversare fisicamente e psicologicamente.
Rossana Picinin lavora materialmente sul corpo femminile, utilizzando la cera e lo scatto fotografico con la stessa forza di ri-creazione, d’indagine: il doppio è suscitato nel reale e l’artista ne fa scaturire una verità altra che, troppo spesso, si omette di considerare. Il corpo è traccia di sé nel calco, così come il vuoto lasciato dal corpo del bambino nell’installazione Presenze e assenze racconta storie precise, delinea speranze ed angosce, è materia futura.
Barbara Taboni insiste, con sintesi di rigorosa pulizia concettuale, sul rapporto naturale/artificiale. L’umano è frammento illuminato dai led ed ironizzato, oppure guscio appena abbandonato come in Crisalide, o calco bloccato nel plexiglass, senza divenire necessariamente archivio o ex-voto. Anzi: il corpo notomizzato ed adeguato al manichino, acquista così un’evidenza tutt’altro che artificiale; il concetto estraniante, nel processo, lascia il posto ad una riconsiderazione affettiva, calda e luminosa della materia, qualunque materia, come un’epifania.
La mostra è corredata da catalogo in galleria.
Sponsor: Massimo Anselmi, Noah, Verona
L’evento, curato da Francesca Brandes, propone quattro artiste rappresentative della nuova scena italiana ed internazionale, impegnate (ognuna con la propria personale cifra) ad analizzare - attraverso installazioni, video, fotografie - il ruolo del corpo (naturale / artificiale) rispetto all’identità umana, alle storie e agli interrogativi che l’essere nel mondo, in presenza o in assenza, pone quotidianamente.
La mostra, che prende il titolo dall’omonimo video di Anna Luisa Dionello - riconosciuta e premiata a Londra, dove vive ed opera da alcuni anni - offre differenti punti di vista sull’individualità del sentire artistico rispetto al tempo storico: ciò che ne emerge è una comune, forte corrente energetica (talvolta ironica-autoironica, oppure drammaticamente autoreferenziale), che si trasmette ai lavori esposti, con esiti di grande intensità.
Anna Luisa Dionello propone due video: l’uno, già citato, sulla tematica dell’assenza, quasi della cancellazione di sé tramite il gesto della modella che ricopre il volto di rossetto fino a scomparire, tra le note di un inno sacro; l’altro - minimale nella sceneggiatura e nella colonna sonora - è la storia di un sogno appena intuito, quello di ballare. Lo sguardo sul mondo si fa, in queste opere, tenero e feroce al tempo stesso, fisico e metafisico, interlocutorio.
Resi Girardello, formatasi all’Accademia di Belle Arti di Venezia, dove ha ottenuto - come Picinin e Taboni - la Laurea specialistica in Scultura - porta in Magnificat un contributo ironico, ma riflessivo e colmo di significati. I suoi cassetti dei tesori, in miniatura - da cui sbucano micro-oggetti dell’intimità femminile - si coniugano alle grandi strutture in filo metallico e alle Porte, soglie sospese, variamente assemblate con i materiali più incredibili, come luoghi da attraversare fisicamente e psicologicamente.
Rossana Picinin lavora materialmente sul corpo femminile, utilizzando la cera e lo scatto fotografico con la stessa forza di ri-creazione, d’indagine: il doppio è suscitato nel reale e l’artista ne fa scaturire una verità altra che, troppo spesso, si omette di considerare. Il corpo è traccia di sé nel calco, così come il vuoto lasciato dal corpo del bambino nell’installazione Presenze e assenze racconta storie precise, delinea speranze ed angosce, è materia futura.
Barbara Taboni insiste, con sintesi di rigorosa pulizia concettuale, sul rapporto naturale/artificiale. L’umano è frammento illuminato dai led ed ironizzato, oppure guscio appena abbandonato come in Crisalide, o calco bloccato nel plexiglass, senza divenire necessariamente archivio o ex-voto. Anzi: il corpo notomizzato ed adeguato al manichino, acquista così un’evidenza tutt’altro che artificiale; il concetto estraniante, nel processo, lascia il posto ad una riconsiderazione affettiva, calda e luminosa della materia, qualunque materia, come un’epifania.
La mostra è corredata da catalogo in galleria.
Sponsor: Massimo Anselmi, Noah, Verona
15
novembre 2007
Magnificat
Dal 15 novembre al 15 dicembre 2007
arte contemporanea
Location
SCALAMATA EXHIBITION SPACE
Venezia, Cannaregio, 1236, (Venezia)
Venezia, Cannaregio, 1236, (Venezia)
Orario di apertura
Domenica-Venerdì 10.30-13.30 / 16-18.30. Sabato chiuso
Vernissage
15 Novembre 2007, ore 18.30
Autore
Curatore