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Mahmut Celayir – L’après midi d’un faune
Nei suoi dipinti “fotorealistici“ sono tangibili il silenzio e la solitudine.
L’artista si abbandona al fascino di questa natura suggestiva, come volesse far parte di questo paesaggio, creando così una sottile magia immediatamente percepibile.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
L’après midi d’un faune
In uno sperduto villaggio di montagna nel mio paese di origine, dove sono solito trascorrere
l’estate, ho l’abitudine di fare delle lunghe camminate pomeridiane: sono quasi brevi viaggi che mi
rilassano e mi portano a nuove scoperte.
Osservo le pietre, l’acqua, gli animali, la struttura del terreno, i colori delle piante e la ricchezza
delle forme; il paesaggio sembra intriso di luce pura e io ho la sensazione di vivere in un magico
movimento cosmico.
L’intera energia che è stata consumata nell’atto della creazione genera uno spazio grandioso di
solitudine, paragonabile all’arresto del tempo.
Mi sento un “romantico moderno” e questo viaggio in profondità del mio essere è
un’esperienza esistenziale, una ricerca non soltanto della mia identità ma anche di un paradiso
perduto.
Sulle tracce di questi sentieri abbandonati, in questo paesaggio arcaico che si perde nel silenzio
infinito di montagne lontane, si riscoprono gioie e dolori, desideri (o nostalgie) e sicurezze.
I raggi del sole che tramonta disegnano ombre sulle rocce, in un gioco di luci e ombre che mi
affascina, portandomi sempre nuove emozioni.
Quando gli ultimi raggi dorati sbiadiscono sulle cime delle montagne torno a casa con il progetto
di nuove opere, quasi il frutto di un antico rito purificatore.
I quadri esposti sono il risultato di questo viaggio nell’inconscio. La mostra è intitolata “Il
pomeriggio di un viaggiatore,” con riferimento a “L’après midi d’un faune” di Claude Debussy.
Perché è proprio nell’atmosfera di questa melodia “pastoral-meditativa” che ho voluto far vivere le
mie opere.
Mahmut Celayir
In uno sperduto villaggio di montagna nel mio paese di origine, dove sono solito trascorrere
l’estate, ho l’abitudine di fare delle lunghe camminate pomeridiane: sono quasi brevi viaggi che mi
rilassano e mi portano a nuove scoperte.
Osservo le pietre, l’acqua, gli animali, la struttura del terreno, i colori delle piante e la ricchezza
delle forme; il paesaggio sembra intriso di luce pura e io ho la sensazione di vivere in un magico
movimento cosmico.
L’intera energia che è stata consumata nell’atto della creazione genera uno spazio grandioso di
solitudine, paragonabile all’arresto del tempo.
Mi sento un “romantico moderno” e questo viaggio in profondità del mio essere è
un’esperienza esistenziale, una ricerca non soltanto della mia identità ma anche di un paradiso
perduto.
Sulle tracce di questi sentieri abbandonati, in questo paesaggio arcaico che si perde nel silenzio
infinito di montagne lontane, si riscoprono gioie e dolori, desideri (o nostalgie) e sicurezze.
I raggi del sole che tramonta disegnano ombre sulle rocce, in un gioco di luci e ombre che mi
affascina, portandomi sempre nuove emozioni.
Quando gli ultimi raggi dorati sbiadiscono sulle cime delle montagne torno a casa con il progetto
di nuove opere, quasi il frutto di un antico rito purificatore.
I quadri esposti sono il risultato di questo viaggio nell’inconscio. La mostra è intitolata “Il
pomeriggio di un viaggiatore,” con riferimento a “L’après midi d’un faune” di Claude Debussy.
Perché è proprio nell’atmosfera di questa melodia “pastoral-meditativa” che ho voluto far vivere le
mie opere.
Mahmut Celayir
17
febbraio 2011
Mahmut Celayir – L’après midi d’un faune
Dal 17 febbraio all'undici marzo 2011
arte contemporanea
Location
SPAZIOSTUDIO – VIA PALERMO
Milano, Via Palermo, 8, (Milano)
Milano, Via Palermo, 8, (Milano)
Orario di apertura
da martedì a venerdì dalle h. 15,30 alle 19 e su appuntamento
Vernissage
17 Febbraio 2011, ore 18,30
Autore
Curatore