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Mami Kawai – Promemoria Tessuto
L’Artista giapponese presenta un viaggio attraverso i propri ricordi, in cui il tessuto diventa un diario sul quale raccontare luoghi, persone, voci, immagini e stati d’animo
Comunicato stampa
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L'Artista giapponese presenta un viaggio attraverso i propri ricordi, in cui il tessuto diventa un diario sul quale raccontare luoghi, persone, voci, immagini e stati d'animo.
Le fibre e i tessuti trasformano i ricordi e i sentimenti, cominciano a raccontare con delle parole loro.
Questi si mischiano e rivivono attraverso una tecnica di colorazione naturale, che fornisce alle tessiture un carattere vissuto e fortemente evocativo.
Il rumore della pioggia, dei passi, di parole e sguardi viene riletto attraverso le tessiture che diventano voce narrante di una memoria da toccare con gli occhi.
Mami afferma:
'Cerco di raccontare le cose che sembravano dimenticate:
lo sguardo di qualcuno, le forme di una finestra, il profumo dell'autunno, la luce di una lampada…
Voglio raccontare le cose che dimenticherò pian piano:
i gesti delle persone, una stradina sulle colline, il profumo di un fiore, le voci di amici lontani...
le cose che non voglio dimenticare:
il viso e il tepore di pelle di qualcuno, i colori dell`acqua, suono della pioggerella…
le cose che vorrei dimenticare:
tante cose....."
Galleria Otto, numero simbolo dell'Infinito sia nella società occidentale che orientale, dove rappresenta anche il rapporto fra la donna e la casa ed il mobilio, nasce dall'incontro tra l'antiquaria romana Lucilla Stefoni e la raffinata collezionista francese Astrid Narguet, vissuta per molti anni in Cina ed esperta di restauro e di arte cinese.
La loro comune passione per l'Arte orientale ha dato luogo, ormai da qualche anno, alla collaborazione nell'importare in Italia grandi opere d'arte antiche e contemporanee, dipinti, mobili ed intere collezioni.
Lucilla Stefoni e Astrid Narguet hanno collaborato a lungo con uno dei maggiori critici e conoscitori internazionali di arte cinese, Huang Du, curatore nel 2003 del padiglione cinese della Biennale di Venezia, quest'anno della medesima sezione alla Biennale di San Paolo e della prossima Biennale di Shangai.
La Galleria ha stabilito un rapporto di continuità tra artisti contemporanei e di avanguardia cinese come Wang Qingsong, Xing Danwen, Zhang Jian, Xia Xiaowan, Sheng Qi, Weng Fen, Wang Guofeng.
Galleria OttO si propone come punto di riferimento per un'approfondita conoscenza dell'Oriente, dal 700 ad oggi, dando un'ampia visione della vita quotidiana, liason ideale tra il classico ed il moderno.
Mami Kawai nasce a Tokyo nel 1972.
Inizia a lavorare su materiali tessili utilizzando le tecniche giapponesi tradizionali durante i suoi studi alla Tama Art University, dove nel 1994 si laurea in Moving Images and Performing Arts.
Successivamente si trasferisce in Italia per imparare le tecniche tessili occidentali.
Nel 2000, dopo avere finito i corsi a Studio di Art Fuji a Firenze cominciò a lavorare come designer a Milano, poi nel 2003 iniziò le sue attività come textile creator.
Si trasferisce a Roma nel 2004 alla ricerca di nuove ispirazioni.
Partecipa a molte esposizioni sia in Giappone che in Italia.
La sua ultima esposizione si trova nella Libreria Azalai a Milano.
Ha pubblicato a marzo del 2006 in Giappone, separatamente dalla sua attività di creatore tessile, un libro con illustrazioni, ora disponibile su www.amazon.co.jp
Esibendo i materiali tessili, essi vengono spogliati della loro naturale funzione, dallo "essere indossati". Senza metterli, è possibile apprezzarli, usandoli nel nostro ambiente come tende o come arazzi, esaltandone così i colori e i disegni.
Non solo li emancipiamo da "uso", ma li riconosciamo in una luce nuova, assegnandogli una nuova posizione nella nostra vita quotidiana.
I suoi lavori sono frutti di improvvisazione continua. Gli orditi derivano da dei ricordi a lei cari, le trame rappresentano il caos in lei. Ogni pezzo è una fusione di qualcosa concreto e qualche immagine che va alla deriva nella sua mente rischiando di scomparire in ogni momento.
Coi limiti che i materiali tessili offrono, lei ha mggiore possibilità di creare variazioni armoniose ed infinite. Dagli orditi alle trame, due elementi che differiscono completamente dall'uno l'altro, emerge un mondo di armonia.
Le sue opere sono ritratti che si possono "toccare" con gli occhi.
----
Dettagli Tecnici
1. Il materiale
L'Artista utilizza solo materiale naturale (lino, cotone, seta, carta..) che viene tinto esclusivamente con colorante naturale: indaco, corteccie, radici, foglie, semi, rami, erbe, a volte caffè o tè.
2: Tecnica della tintura
I materiali usati come colorante vengono messi in un sacchetto e lasciati in una pentola con acqua fredda per circa una notte intera (il tempo di immersione varia a seconda del materiale).
Il giorno successivo viene messa la pentola sul fuoco per un tempo che varia da una a tre ore.
Quando è pronto il liquido colorante si toglie il sacchetto e si mettono i filati o i tessuti a bagno nella pentola lasciandola sul fuoco.
Nel frattempo si prepara il mordente (un materiale che serve a fissare il colore per evitare che esso si sbiadisca), sciogliendo dell'allume di potassio in acqua a temperatura ambiente.
Quando i filati (o tessuti) si colorano come si voleva, vengono tolti dal liquido e lavati in acqua lasciandoli immersi nel mordente per 20 minuti circa.
Vengono lavati di nuovo in acqua, dopodichè li si mette di nuovo nella pentola del colorante per un'ultima cottura.
Si tolgono e si lavano nuovamente in acqua infine si lasciano asciugare all'ombra.
3. Il fascino della tintura naturale
La tintura naturale è sensibile alla luce e all'acqua, i colori vanno via pian piano con il passare del tempo. Questo carattere della tintura naturale affascina l'artista.
Secondo Lei i colori non "vanno via", ma mutano e maturano, come la pelle, di anno in anno, prendendo il sole e accarrezzata dal vento.
Le fibre e i tessuti trasformano i ricordi e i sentimenti, cominciano a raccontare con delle parole loro.
Questi si mischiano e rivivono attraverso una tecnica di colorazione naturale, che fornisce alle tessiture un carattere vissuto e fortemente evocativo.
Il rumore della pioggia, dei passi, di parole e sguardi viene riletto attraverso le tessiture che diventano voce narrante di una memoria da toccare con gli occhi.
Mami afferma:
'Cerco di raccontare le cose che sembravano dimenticate:
lo sguardo di qualcuno, le forme di una finestra, il profumo dell'autunno, la luce di una lampada…
Voglio raccontare le cose che dimenticherò pian piano:
i gesti delle persone, una stradina sulle colline, il profumo di un fiore, le voci di amici lontani...
le cose che non voglio dimenticare:
il viso e il tepore di pelle di qualcuno, i colori dell`acqua, suono della pioggerella…
le cose che vorrei dimenticare:
tante cose....."
Galleria Otto, numero simbolo dell'Infinito sia nella società occidentale che orientale, dove rappresenta anche il rapporto fra la donna e la casa ed il mobilio, nasce dall'incontro tra l'antiquaria romana Lucilla Stefoni e la raffinata collezionista francese Astrid Narguet, vissuta per molti anni in Cina ed esperta di restauro e di arte cinese.
La loro comune passione per l'Arte orientale ha dato luogo, ormai da qualche anno, alla collaborazione nell'importare in Italia grandi opere d'arte antiche e contemporanee, dipinti, mobili ed intere collezioni.
Lucilla Stefoni e Astrid Narguet hanno collaborato a lungo con uno dei maggiori critici e conoscitori internazionali di arte cinese, Huang Du, curatore nel 2003 del padiglione cinese della Biennale di Venezia, quest'anno della medesima sezione alla Biennale di San Paolo e della prossima Biennale di Shangai.
La Galleria ha stabilito un rapporto di continuità tra artisti contemporanei e di avanguardia cinese come Wang Qingsong, Xing Danwen, Zhang Jian, Xia Xiaowan, Sheng Qi, Weng Fen, Wang Guofeng.
Galleria OttO si propone come punto di riferimento per un'approfondita conoscenza dell'Oriente, dal 700 ad oggi, dando un'ampia visione della vita quotidiana, liason ideale tra il classico ed il moderno.
Mami Kawai nasce a Tokyo nel 1972.
Inizia a lavorare su materiali tessili utilizzando le tecniche giapponesi tradizionali durante i suoi studi alla Tama Art University, dove nel 1994 si laurea in Moving Images and Performing Arts.
Successivamente si trasferisce in Italia per imparare le tecniche tessili occidentali.
Nel 2000, dopo avere finito i corsi a Studio di Art Fuji a Firenze cominciò a lavorare come designer a Milano, poi nel 2003 iniziò le sue attività come textile creator.
Si trasferisce a Roma nel 2004 alla ricerca di nuove ispirazioni.
Partecipa a molte esposizioni sia in Giappone che in Italia.
La sua ultima esposizione si trova nella Libreria Azalai a Milano.
Ha pubblicato a marzo del 2006 in Giappone, separatamente dalla sua attività di creatore tessile, un libro con illustrazioni, ora disponibile su www.amazon.co.jp
Esibendo i materiali tessili, essi vengono spogliati della loro naturale funzione, dallo "essere indossati". Senza metterli, è possibile apprezzarli, usandoli nel nostro ambiente come tende o come arazzi, esaltandone così i colori e i disegni.
Non solo li emancipiamo da "uso", ma li riconosciamo in una luce nuova, assegnandogli una nuova posizione nella nostra vita quotidiana.
I suoi lavori sono frutti di improvvisazione continua. Gli orditi derivano da dei ricordi a lei cari, le trame rappresentano il caos in lei. Ogni pezzo è una fusione di qualcosa concreto e qualche immagine che va alla deriva nella sua mente rischiando di scomparire in ogni momento.
Coi limiti che i materiali tessili offrono, lei ha mggiore possibilità di creare variazioni armoniose ed infinite. Dagli orditi alle trame, due elementi che differiscono completamente dall'uno l'altro, emerge un mondo di armonia.
Le sue opere sono ritratti che si possono "toccare" con gli occhi.
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Dettagli Tecnici
1. Il materiale
L'Artista utilizza solo materiale naturale (lino, cotone, seta, carta..) che viene tinto esclusivamente con colorante naturale: indaco, corteccie, radici, foglie, semi, rami, erbe, a volte caffè o tè.
2: Tecnica della tintura
I materiali usati come colorante vengono messi in un sacchetto e lasciati in una pentola con acqua fredda per circa una notte intera (il tempo di immersione varia a seconda del materiale).
Il giorno successivo viene messa la pentola sul fuoco per un tempo che varia da una a tre ore.
Quando è pronto il liquido colorante si toglie il sacchetto e si mettono i filati o i tessuti a bagno nella pentola lasciandola sul fuoco.
Nel frattempo si prepara il mordente (un materiale che serve a fissare il colore per evitare che esso si sbiadisca), sciogliendo dell'allume di potassio in acqua a temperatura ambiente.
Quando i filati (o tessuti) si colorano come si voleva, vengono tolti dal liquido e lavati in acqua lasciandoli immersi nel mordente per 20 minuti circa.
Vengono lavati di nuovo in acqua, dopodichè li si mette di nuovo nella pentola del colorante per un'ultima cottura.
Si tolgono e si lavano nuovamente in acqua infine si lasciano asciugare all'ombra.
3. Il fascino della tintura naturale
La tintura naturale è sensibile alla luce e all'acqua, i colori vanno via pian piano con il passare del tempo. Questo carattere della tintura naturale affascina l'artista.
Secondo Lei i colori non "vanno via", ma mutano e maturano, come la pelle, di anno in anno, prendendo il sole e accarrezzata dal vento.
15
novembre 2007
Mami Kawai – Promemoria Tessuto
Dal 15 al 25 novembre 2007
arte contemporanea
Location
GALLERIA OTTO
Roma, Via Cimarra, 12, (Roma)
Roma, Via Cimarra, 12, (Roma)
Orario di apertura
martedì-sabato dalle 10:30 / 13:00 – 16 / 20 (domenica e lunedì su appuntamento)
Vernissage
15 Novembre 2007, ore 18.30
Autore