E’ dedicata a un gruppo di giovani cartoonist milanesi la mostra che Fortunago, il piccolo borgo nell’Oltrepò pavese, dedica quest’estate, come ogni estate dal 1996, alle arti visive contemporanee.
Mammafotogramma Studio è il nome che il gruppo di giovani si è dato ed è composto da Ivan Manuppelli, Gianluca Lo Presti, Marco Falatti, Federico Della Putta, Ettore Tripodi, Giulio Masotti, Adriano Macchitella, Alessandro Ferrari, Erica Brunetti. Nelle pagine interne troverete la storia della formazione di questo gruppo di giovani, qui, in questa breve introduzione cercherò di motivare le ragioni per cui, quest’estate, fortunagoinarte non organizza una mostra di Pittura, ma offre le sale del Palazzo Comunale ad un gruppo di cartoonist.

“Cartoon che passione” è il titolo della mostra. Ancora una volta è la passione (vale a dire il fare per inclinazione o per diletto, non per interesse economico) che spinge un gruppo di giovani a cimentarsi con il duro lavoro del cinema d’animazione. Un grande maestro del cinema d’animazione Norman Mc Laren diceva : ”L’animazione non è l’arte dei disegni che si muovono ma l’arte dei movimenti disegnati. Ciò che avviene tra due inquadrature è molto più importante di ciò che sta su ogni singola inquadratura.”

Un insieme di movimenti da un senso alla narrazione visiva. Il problema è che quest’insieme di movimenti nel cinema prende corpo con venticinque fotogrammi al secondo e in quello d’animazione ogni fotogramma è un disegno, una scenografia, una modellazione, un qualcosa fatto a mano che è frutto di un mestiere che comprende quello del pittore, dello scultore, del fotografo, dello scenografo, del costumista e via dicendo: insomma un lavoro complesso che a volte richiede per pochi minuti di visione mesi e mesi di lavoro e che nell’animazione d’autore si può manifestare soltanto grazie a una notevole padronanza dei linguaggi e delle tecniche di visualizzazione.

Che un gruppo di giovani per esprimersi scelga questa via a fronte del facile pressapochismo di quel fare artistico che ha bisogno della magniloquenza della parola per giustificare la propria pochezza visiva, tipico di tanta produzione contemporanea, a me pare,di per sé, un qualcosa di assoluto valore che fortunagoinarte intende proporre alla vostra visione in questa mostra piccola ma significativa in cui oltre ai filmati si ha l’occasione di vedere i disegni e le scenografie, il lavoro manuale insomma che sta alla base dei singoli fotogrammi.