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Man Ray
Una grande retrospettiva dedicata alla straordinaria figura di un artista fra i più noti e influenti del secolo scorso, a cura di Guido Comis, Marco Franciolli, Janus e in collaborazione con la Fondazione Marconi di Milano. La mostra comprenderà oltre duecento opere provenienti dalla Fondazione Marconi, depositaria di una delle più importanti collezioni di Man Ray a livello mondiale,
e da altri prestatori privati e istituzionali.
Comunicato stampa
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Dal 26 marzo al 19 giugno 2011 il Museo d’Arte di Lugano presenta una grande retrospettiva dedicata alla straordinaria figura di un artista fra i più noti e influenti del secolo scorso. La mostra comprenderà oltre duecento opere provenienti dalla Fondazione Marconi, depositaria di una delle più importanti collezioni di Man Ray a livello mondiale, e da altri prestatori privati e istituzionali.
Man Ray (1890-1976) è fra gli artisti più significativi del XX secolo, autore di immagini celeberrime come per esempio Le violon d’Ingres, figura femminile con due f di violino sulla schiena, e Cadeau, ferro da stiro con la piastra percorsa da una fila di chiodi, divenuta una vera e propria icona del Novecento.
La straordinaria inventiva di un artista allo stesso tempo fotografo, pittore, creatore di oggetti e film sperimentali, può tuttavia disorientare così come il carattere a volte enigmatico delle opere. La mostra di Lugano, attraverso confronti iconografici e riscontri con la biografia di Man Ray permetterà di comprendere il percorso creativo dell’artista svelando i meccanismi e le fonti di ispirazione della sua inesauribile fantasia.
L’esposizione racconterà infatti, oltre che l’opera, la vita dell’artista e sarà suddivisa in quattro sezioni principali: Gli anni della formazione (fino al 1921), che Man Ray trascorse fra New York e Ridgefield nel New Jersey, sede di una vivace colonia di artisti; Il periodo parigino (1921-1940), vissuto con i più grandi artisti del Novecento; Parigi e Hollywood (1940-1951), dedicata agli anni di guerra e dell’immediato dopoguerra; Parigi (1951-1976): gli anni che vedono la definitiva consacrazione dell’artista.
A rendere unica la mostra di Lugano sarà anche il racconto disponibile in audioguida: non un’introduzione critica alle opere, ma la storia della loro creazione da parte dell’autore. Man Ray scrisse infatti una brillante autobiografia in cui ricorda con tono scanzonato e mai retorico le occasioni in cui nacquero le sue opere più celebri e i motivi, o le figure – molto spesso femminili – che le ispirarono.
La vita di Man Ray fu infatti scandita da una successione di incontri e amori con donne celebri e affascinanti: Kiki de Montparnasse, Lee Miller, Nusch Eluard, Juliet Browner solo per citare alcune fra le numerose modelle, muse, e amanti dell’artista. Ad esse la mostra di Lugano dedicherà sezioni in cui le opere legate a ogni nome saranno accompagnate dai racconti in cui Man Ray rievoca i primi incontri e la frequente evoluzione del rapporto di artista e modella da puramente professionale ad appassionatamente amoroso.
Nell’ambito del percorso cronologico troveranno spazio anche sezioni dedicate a temi che attraversano l’opera di Man Ray nel corso degli anni come, per esempio, la passione per gli scacchi, la relazione fra realtà e finzione, la maschera e la personalità velata, la sperimentazione fotografica e cinematografica, la filosofia del Marchese de Sade, e altri ancora.
Saranno inoltre incluse in mostra opere di alcuni fra i più significativi artisti del XX secolo: Pablo Picasso, Marcel Duchamp, Jean Arp, Francis Picabia, Meret Oppenheim e altri ancora, per offrire un’immagine del contesto in cui l’opera di Man Ray vide la luce e le suggestioni che egli condivise con i suoi contemporanei, ma anche per sottolineare il suo ruolo anticipatore rispetto alla ricerca artistica del Novecento.
La mostra sarà accompagnata da un catalogo con le immagini delle opere in mostra, un contributo inedito di Janus, e altri testi critici.
Man Ray (1890-1976) è fra gli artisti più significativi del XX secolo, autore di immagini celeberrime come per esempio Le violon d’Ingres, figura femminile con due f di violino sulla schiena, e Cadeau, ferro da stiro con la piastra percorsa da una fila di chiodi, divenuta una vera e propria icona del Novecento.
La straordinaria inventiva di un artista allo stesso tempo fotografo, pittore, creatore di oggetti e film sperimentali, può tuttavia disorientare così come il carattere a volte enigmatico delle opere. La mostra di Lugano, attraverso confronti iconografici e riscontri con la biografia di Man Ray permetterà di comprendere il percorso creativo dell’artista svelando i meccanismi e le fonti di ispirazione della sua inesauribile fantasia.
L’esposizione racconterà infatti, oltre che l’opera, la vita dell’artista e sarà suddivisa in quattro sezioni principali: Gli anni della formazione (fino al 1921), che Man Ray trascorse fra New York e Ridgefield nel New Jersey, sede di una vivace colonia di artisti; Il periodo parigino (1921-1940), vissuto con i più grandi artisti del Novecento; Parigi e Hollywood (1940-1951), dedicata agli anni di guerra e dell’immediato dopoguerra; Parigi (1951-1976): gli anni che vedono la definitiva consacrazione dell’artista.
A rendere unica la mostra di Lugano sarà anche il racconto disponibile in audioguida: non un’introduzione critica alle opere, ma la storia della loro creazione da parte dell’autore. Man Ray scrisse infatti una brillante autobiografia in cui ricorda con tono scanzonato e mai retorico le occasioni in cui nacquero le sue opere più celebri e i motivi, o le figure – molto spesso femminili – che le ispirarono.
La vita di Man Ray fu infatti scandita da una successione di incontri e amori con donne celebri e affascinanti: Kiki de Montparnasse, Lee Miller, Nusch Eluard, Juliet Browner solo per citare alcune fra le numerose modelle, muse, e amanti dell’artista. Ad esse la mostra di Lugano dedicherà sezioni in cui le opere legate a ogni nome saranno accompagnate dai racconti in cui Man Ray rievoca i primi incontri e la frequente evoluzione del rapporto di artista e modella da puramente professionale ad appassionatamente amoroso.
Nell’ambito del percorso cronologico troveranno spazio anche sezioni dedicate a temi che attraversano l’opera di Man Ray nel corso degli anni come, per esempio, la passione per gli scacchi, la relazione fra realtà e finzione, la maschera e la personalità velata, la sperimentazione fotografica e cinematografica, la filosofia del Marchese de Sade, e altri ancora.
Saranno inoltre incluse in mostra opere di alcuni fra i più significativi artisti del XX secolo: Pablo Picasso, Marcel Duchamp, Jean Arp, Francis Picabia, Meret Oppenheim e altri ancora, per offrire un’immagine del contesto in cui l’opera di Man Ray vide la luce e le suggestioni che egli condivise con i suoi contemporanei, ma anche per sottolineare il suo ruolo anticipatore rispetto alla ricerca artistica del Novecento.
La mostra sarà accompagnata da un catalogo con le immagini delle opere in mostra, un contributo inedito di Janus, e altri testi critici.
25
marzo 2011
Man Ray
Dal 25 marzo al 19 giugno 2011
fotografia
Location
MUSEO D’ARTE
Lugano, Riva Antonio Caccia, 5, (Lugano)
Lugano, Riva Antonio Caccia, 5, (Lugano)
Vernissage
25 Marzo 2011, ore 18.30
Ufficio stampa
STUDIO BATTAGE
Ufficio stampa
ALESSANDRA DE ANTONELLIS
Autore
Curatore