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Manifesta 07 – The rest of now / TAbula rasa
Manifesta è una tra le più importanti Biennali Europee di Arte Contemporanea e ha luogo ogni due anni in una città diversa. Accanto a documenta di Kassel e alla Biennale di Venezia, dalle quali si differenzia per la peculiarità di essere un evento itinerante, si può ritenere uno degli appuntamenti artistici internazionali di maggior prestigio nell’ambito dell’arte contemporanea.
Comunicato stampa
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L’estrazione del valore da qualsiasi materiale, luogo, cosa o persona, richiede un processo di raffinamento. Durante questo processo, l’oggetto in questione subisce un cambiamento di stato, scindendosi in almeno due sostanze: un estratto e un residuo.
Per quanto riguarda il residuo, esso può essere definito come ciò che non riesce a trovare un proprio spazio nelle narrative manifeste di come le cose e i fatti (oggetti, persone, stati o modi d’essere) sono prodotti e trovano una propria ragione d’esistenza. Il residuo è l’accumulazione di tutto ciò che è lasciato da parte quando il valore viene ricavato… non esistono storie di residui, non ci sono atlanti dell’abbandono o memorie di ciò che una persona era ma non poteva essere.
(Raqs Media Collective: With Respect to Residue, 2005)
Cosa traspare da un secondo sguardo più vicino alla velocità dei nostri tempi e alla narrazione del progresso?
A partire da queste considerazioni, il nostro sforzo consiste nella possibilità di sottoporre tali stati di fatto ad una riappropriazione critica. L’ambiente che raccoglie la mostra è una fabbrica di alluminio in disuso a Bolzano: spazio di abbandono e residuo, l’edificio solleva molte domande sulla vita dopo l’estrazione dal ciclo originario: cosa rimane quando non si trova più nulla? Cosa può essere recuperato e ricordato? Come può il residuo diventare motore di significato?
Siamo interessati a riflettere su che cosa succede quando le cose vengono valutate come elementi preziosi del mondo. Ciò prevede un rallentamento del ritmo ed un aumento di attenzione verso i processi che normalmente cercano di nascondere le tracce che si lasciano alle spalle. In un certo senso è il tentativo di fare i conti con l’amnesia auto-appagante del capitalismo e vedere cosa può essere salvato dall’oblio a cui normalmente sono destinati i residui della modernità.
L’obiettivo di creare un network di opere d’arte e processi per uno spazio industriale abbandonato ci sembra l’opportunità perfetta per invitare gli artisti – e alcuni che non sono propriamente artisti – ad allargare l’orizzonte di questa conversazione.
Mentre l’Europa è piena di spazi ed eventi artistici che occupano ex edifici industriali, rimangono delle domande su cosa questa associazione – di ricordo di potenza industriale e di malinconia dell’abbandono – voglia significare oggi. In un certo è sintomatico della riluttanza dell’Europa a fare i conti con alcuni aspetti del suo difficile cammino nel XX secolo.
***
COS'E' MANIFESTA?
Manifesta è una tra le più importanti Biennali Europee di Arte Contemporanea e ha luogo ogni due anni in una città diversa. Accanto a documenta di Kassel e alla Biennale di Venezia, dalle quali si differenzia per la peculiarità di essere un evento itinerante, si può ritenere uno degli appuntamenti artistici internazionali di maggior prestigio nell’ambito dell’arte contemporanea.
Finora la manifestazione è stata accolta dalle città di Rotterdam, Lussemburgo, Ljiubljana, Francoforte, San Sebastian.
Nel 2008 per la prima volta Manifesta non sarà ospitata da una città, ma da un’intera regione, il Trentino – Alto Adige/Südtirol, scelta per il suo patrimonio storico, le sue strutture artistiche e culturali, per i suggestivi edifici di archeologia industriale legati alle vicende del lavoro e della progressiva industrializzazione del suo territorio, storicamente ponte tra la cultura latina e tedesca, territorio dove transitano e si contaminano le tendenze e gli sviluppi culturali che avvengono al sud e al nord.
Manifesta 7 troverà collocazione su più sedi scelte fra alcuni dei più significativi edifici storici e di archeologia industriale posti sull’asse del Brennero, da Rovereto a Trento, da Bolzano al Forte di Fortezza in comunicazione gli uni con gli altri: “100 miglia per 100 giorni”.
Oltre alle singole location sarà lo stesso territorio, nel suo complesso, a fungere da catalizzatore di una serie di iniziative collaterali nello sforzo di una ricerca incentrata sulle questioni relative ai rapporti tra culture diverse.
Per quanto riguarda il residuo, esso può essere definito come ciò che non riesce a trovare un proprio spazio nelle narrative manifeste di come le cose e i fatti (oggetti, persone, stati o modi d’essere) sono prodotti e trovano una propria ragione d’esistenza. Il residuo è l’accumulazione di tutto ciò che è lasciato da parte quando il valore viene ricavato… non esistono storie di residui, non ci sono atlanti dell’abbandono o memorie di ciò che una persona era ma non poteva essere.
(Raqs Media Collective: With Respect to Residue, 2005)
Cosa traspare da un secondo sguardo più vicino alla velocità dei nostri tempi e alla narrazione del progresso?
A partire da queste considerazioni, il nostro sforzo consiste nella possibilità di sottoporre tali stati di fatto ad una riappropriazione critica. L’ambiente che raccoglie la mostra è una fabbrica di alluminio in disuso a Bolzano: spazio di abbandono e residuo, l’edificio solleva molte domande sulla vita dopo l’estrazione dal ciclo originario: cosa rimane quando non si trova più nulla? Cosa può essere recuperato e ricordato? Come può il residuo diventare motore di significato?
Siamo interessati a riflettere su che cosa succede quando le cose vengono valutate come elementi preziosi del mondo. Ciò prevede un rallentamento del ritmo ed un aumento di attenzione verso i processi che normalmente cercano di nascondere le tracce che si lasciano alle spalle. In un certo senso è il tentativo di fare i conti con l’amnesia auto-appagante del capitalismo e vedere cosa può essere salvato dall’oblio a cui normalmente sono destinati i residui della modernità.
L’obiettivo di creare un network di opere d’arte e processi per uno spazio industriale abbandonato ci sembra l’opportunità perfetta per invitare gli artisti – e alcuni che non sono propriamente artisti – ad allargare l’orizzonte di questa conversazione.
Mentre l’Europa è piena di spazi ed eventi artistici che occupano ex edifici industriali, rimangono delle domande su cosa questa associazione – di ricordo di potenza industriale e di malinconia dell’abbandono – voglia significare oggi. In un certo è sintomatico della riluttanza dell’Europa a fare i conti con alcuni aspetti del suo difficile cammino nel XX secolo.
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COS'E' MANIFESTA?
Manifesta è una tra le più importanti Biennali Europee di Arte Contemporanea e ha luogo ogni due anni in una città diversa. Accanto a documenta di Kassel e alla Biennale di Venezia, dalle quali si differenzia per la peculiarità di essere un evento itinerante, si può ritenere uno degli appuntamenti artistici internazionali di maggior prestigio nell’ambito dell’arte contemporanea.
Finora la manifestazione è stata accolta dalle città di Rotterdam, Lussemburgo, Ljiubljana, Francoforte, San Sebastian.
Nel 2008 per la prima volta Manifesta non sarà ospitata da una città, ma da un’intera regione, il Trentino – Alto Adige/Südtirol, scelta per il suo patrimonio storico, le sue strutture artistiche e culturali, per i suggestivi edifici di archeologia industriale legati alle vicende del lavoro e della progressiva industrializzazione del suo territorio, storicamente ponte tra la cultura latina e tedesca, territorio dove transitano e si contaminano le tendenze e gli sviluppi culturali che avvengono al sud e al nord.
Manifesta 7 troverà collocazione su più sedi scelte fra alcuni dei più significativi edifici storici e di archeologia industriale posti sull’asse del Brennero, da Rovereto a Trento, da Bolzano al Forte di Fortezza in comunicazione gli uni con gli altri: “100 miglia per 100 giorni”.
Oltre alle singole location sarà lo stesso territorio, nel suo complesso, a fungere da catalizzatore di una serie di iniziative collaterali nello sforzo di una ricerca incentrata sulle questioni relative ai rapporti tra culture diverse.
17
luglio 2008
Manifesta 07 – The rest of now / TAbula rasa
Dal 17 luglio al 02 novembre 2008
arte contemporanea
Location
EX ALUMIX
Bolzano, Via Alessandro Volta, 11, (Bolzano)
Bolzano, Via Alessandro Volta, 11, (Bolzano)
Biglietti
euro 15. Ingresso gratuito per bambini e ragazzi sotto i 18 anni, studenti universitari, persone disabili e anziani oltre i 65 anni
Orario di apertura
Lunedì-Domenica: 10.00-19.00. Venerdì: 10.00-21.00
Sito web
www.manifesta7.it
Editore
SILVANA EDITORIALE
Autore
Curatore