Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
Manifesti d’artista – Massimo Deganutti / Anda Klancic
Prosegue l’esposizione di immagini e pensieri d’artista nei giganteschi spazi d’affissione di 3 metri per 6, riservati agli annunci pubblicitari, sostituendosi e a volte mimetizzandosi con essi. per una diversa visibilità dell’arte nel luogo più pubblico che ci sia, la strada. Il progetto, che è alla sua terza edizione e che sta riscuotendo un successo sempre più vasto, è promosso dal Gruppo 78 per la cura di Maria Campitelli con la collaborazione di Elisa Vladilo.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Lunedì 22 giugno, alle ore 18, secondo appuntamento di “MANIFESTI D’ARTISTA”, a Trieste in via Fabio Severo, angolo Foro Ulpiano, con gli artisti Massimo Deganutti e Anda Klancic. Prosegue l’esposizione di immagini e pensieri d’artista nei giganteschi spazi d’affissione di 3 metri per 6, riservati agli annunci pubblicitari, sostituendosi e a volte mimetizzandosi con essi. per una diversa visibilità dell’arte nel luogo più pubblico che ci sia, la strada. Il progetto, che è alla sua terza edizione e che sta riscuotendo un successo sempre più vasto, è promosso dal Gruppo 78 per la cura di Maria Campitelli con la collaborazione di Elisa Vladilo.
Si svolge con il patrocinio del Comune di Trieste e con l’adesione della Casa dell’Arte
Singolare il titolo del lavoro di Massimo Deganutti “Teriomorfismo 11”. Da qualche tempo infatti il giovane artista udinese tende a raffigurare una particolare riflessione filosofica che gli deriva dalle tesi post-umanistiche di Roberto Marchesini. Teriomorfismo significa infatti l’attribuzione di connotati animali a figure umane, nella storia e nel mito in riferimento soprattutto a divinità e a figure mitiche “secondo un modo espressivo diffuso in diverse culture antiche e moderne”. E’ l’antitesi di antropomorfismo, è l’innesto di forme animali nel corpo umano e consegue al superamento del concetto antropocentrico, dell’uomo misura di tutte le cose, che ha governato la cultura occidentale a partire quanto meno dalla civiltà greca. E che ha trovato particolare esaltazione con l’avvento dell’Umanesimo, nel ‘400, definendosi poi nel Rinascimento. Il teriomorfismo non pone l’uomo al centro del mondo conosciuto, in contrapposizione all’alterità animale, ma ingloba nell’uomo le specie animali estendendone in questo modo le diverse potenzialità che esse comportano, arricchendolo. Gli animali hanno organi sensoriali diversi dall’uomo, e pertanto egli non rappresenta l’universalità, sottolinea l’artista. “Nelle mie opere – afferma - cerco di esporre questo concetto unendo umani ad ibridi teriomorfi senza mai mostrare l’obsoleto e “terribile” (sic) pensiero antropocentrico che vede l’uomo emancipato dalla condizione animale, come se questo fosse uno specchio oscuro, o che lui animale lo fosse stato in passato e non ora. L’uomo nelle mie immagini accetta condizioni altre, vive in dialogo con l’alterità e ne è affascinato. Il teriomorfo nelle mie opere diventa un modello di bellezza, di status sociale, ed è perfettamente integrato nella dimensione etico/sociale della vita quotidiana. In pratica l’ibridazione uomo/animale rappresenta per l’artista l’auspicio, in un prossimo futuro, di un abbattimento dei confini tra umano e non-umano, sì che la commistione delle specie diventi una situazione di normalità. L’immagine del manifesto è composta da due figure, una dichiaratamente donna l’altra, dalla pelle maculata come un leopardo, è il teriomorfo che le si avvicina in un desiderio di incontro e di intesa.
Del tutto diverso il mondo proposto dall’artista slovena Anda Klancic che già si è fatta conoscere in città in diverse occasioni tra cui “Anima e corpo, due abiti dell’uomo”, la scorsa estate alla Serra di Villa Revoltella. L’artista ha trasposto in manifesto un suo lavoro pensato per uno spazio interno, che qui si espone allo sguardo di tutti. È una forma leggera, un sembiante umano e naturale insieme che alita nello spazio infinito, in un cielo vorticante, attraversato da nubi che si rincorrono.. L’innesto uomo/natura sta alla base del suo pensiero. Anche per i materiali che Anda usa nella realizzazione delle sue forme, fibre naturali, corteccia di palma, in un lavoro di intreccio che rimanda ai dettati della fiber-art, come ad antiche tradizioni popolari. Ma la forma librata contro il cielo sottende pensieri ed emozioni suscitate dallo stupore del cosmo, dallo spazio/tempo senza dimensioni, entro cui l’uomo, rapportato alla finitezza del nostro pianeta, e circoscritto e finito lui stresso, si perde e ne sembra travolto. Il vortice del cielo, chiaramente ottenuto con l’ausilio del computer, allude anche alla frenesia della vita contemporanea, come una proiezione in alte sfere della nostra quotidiana convulsione. Insomma nel lavoro di Anda, converge un tumulto di sensazioni, di sentimenti forti, di passioni che attraversano ed animano il suo pensiero. Trasmettono in ogni caso una positiva pulsione vitale, l’amore per la vita pur nelle sue difficoltà e contraddizioni
Si svolge con il patrocinio del Comune di Trieste e con l’adesione della Casa dell’Arte
Singolare il titolo del lavoro di Massimo Deganutti “Teriomorfismo 11”. Da qualche tempo infatti il giovane artista udinese tende a raffigurare una particolare riflessione filosofica che gli deriva dalle tesi post-umanistiche di Roberto Marchesini. Teriomorfismo significa infatti l’attribuzione di connotati animali a figure umane, nella storia e nel mito in riferimento soprattutto a divinità e a figure mitiche “secondo un modo espressivo diffuso in diverse culture antiche e moderne”. E’ l’antitesi di antropomorfismo, è l’innesto di forme animali nel corpo umano e consegue al superamento del concetto antropocentrico, dell’uomo misura di tutte le cose, che ha governato la cultura occidentale a partire quanto meno dalla civiltà greca. E che ha trovato particolare esaltazione con l’avvento dell’Umanesimo, nel ‘400, definendosi poi nel Rinascimento. Il teriomorfismo non pone l’uomo al centro del mondo conosciuto, in contrapposizione all’alterità animale, ma ingloba nell’uomo le specie animali estendendone in questo modo le diverse potenzialità che esse comportano, arricchendolo. Gli animali hanno organi sensoriali diversi dall’uomo, e pertanto egli non rappresenta l’universalità, sottolinea l’artista. “Nelle mie opere – afferma - cerco di esporre questo concetto unendo umani ad ibridi teriomorfi senza mai mostrare l’obsoleto e “terribile” (sic) pensiero antropocentrico che vede l’uomo emancipato dalla condizione animale, come se questo fosse uno specchio oscuro, o che lui animale lo fosse stato in passato e non ora. L’uomo nelle mie immagini accetta condizioni altre, vive in dialogo con l’alterità e ne è affascinato. Il teriomorfo nelle mie opere diventa un modello di bellezza, di status sociale, ed è perfettamente integrato nella dimensione etico/sociale della vita quotidiana. In pratica l’ibridazione uomo/animale rappresenta per l’artista l’auspicio, in un prossimo futuro, di un abbattimento dei confini tra umano e non-umano, sì che la commistione delle specie diventi una situazione di normalità. L’immagine del manifesto è composta da due figure, una dichiaratamente donna l’altra, dalla pelle maculata come un leopardo, è il teriomorfo che le si avvicina in un desiderio di incontro e di intesa.
Del tutto diverso il mondo proposto dall’artista slovena Anda Klancic che già si è fatta conoscere in città in diverse occasioni tra cui “Anima e corpo, due abiti dell’uomo”, la scorsa estate alla Serra di Villa Revoltella. L’artista ha trasposto in manifesto un suo lavoro pensato per uno spazio interno, che qui si espone allo sguardo di tutti. È una forma leggera, un sembiante umano e naturale insieme che alita nello spazio infinito, in un cielo vorticante, attraversato da nubi che si rincorrono.. L’innesto uomo/natura sta alla base del suo pensiero. Anche per i materiali che Anda usa nella realizzazione delle sue forme, fibre naturali, corteccia di palma, in un lavoro di intreccio che rimanda ai dettati della fiber-art, come ad antiche tradizioni popolari. Ma la forma librata contro il cielo sottende pensieri ed emozioni suscitate dallo stupore del cosmo, dallo spazio/tempo senza dimensioni, entro cui l’uomo, rapportato alla finitezza del nostro pianeta, e circoscritto e finito lui stresso, si perde e ne sembra travolto. Il vortice del cielo, chiaramente ottenuto con l’ausilio del computer, allude anche alla frenesia della vita contemporanea, come una proiezione in alte sfere della nostra quotidiana convulsione. Insomma nel lavoro di Anda, converge un tumulto di sensazioni, di sentimenti forti, di passioni che attraversano ed animano il suo pensiero. Trasmettono in ogni caso una positiva pulsione vitale, l’amore per la vita pur nelle sue difficoltà e contraddizioni
22
giugno 2009
Manifesti d’artista – Massimo Deganutti / Anda Klancic
Dal 22 giugno al 15 ottobre 2009
arte contemporanea
Location
VIA FABIO SEVERO
Trieste, Via Fabio Severo, (Trieste)
Trieste, Via Fabio Severo, (Trieste)
Vernissage
22 Giugno 2009, ore 18
Sito web
www.gruppo78.it
Autore
Curatore