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Manù Brunello – Vestiti Sospesi
Manù Brunello studia e persegue da tempo una riflessione sui valori della tradizione figurativa di area lagunare, muovendosi agilmente tra arti decorative e pittura, recuperando nei propri mondi pittorici gli elementi fondanti della complessa ed affascinante realtà culturale veneziana.
Comunicato stampa
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Nuovo appuntamento presso la 3D Gallery di Venezia Mestre con la rassegna extraMOENIA, progetto di ricerca ideato e curato da Adolfina De Stefani e Gaetano Salerno, in collaborazione con Mismomatic e Segnoperenne, focalizzato sull’indagine e sulla documentazione del rapporto tra arte e vita, tra finzione e realtà, tra artista e spazio interno/ spazio esterno della galleria.
extraMOENIA apre la galleria alla città e la città ritrova all’interno del luogo espositivo la naturale estensione della propria identità, lasciandosi contaminare dalle forme umane e naturali che sussistono pure esterne ai circuiti artistici, in attesa di essere intercettate, esplorate ed esposte.
extraMOENIA vuole infatti instaurare scambi logici e significativi tra differenti registri culturali, quello alto dell’icona dell’arte e quello basso dell’immagine reale prima della sua trasformazione e consacrazione iconica, svuotando entrambi i linguaggi delle proprie autorefenzialità per inserirli in un percorso comunicativo fluido e spontaneo in cui differenti organismi vitali – azioni e idee - intuiscono e intercettano nuovi principi relazionali, nuovi contesti espositivi e nuove forme di convivenza.
extraMOENIA inverte i ruoli di città e galleria, ne modifica le strutture, analizza l’interspazio che nasce dalla loro sovrapposizione e dalla loro compenetrazione, ristabilendo i contatti tra il fuori e il dentro dell’arte, individuando nelle metafore delle strade, degli edifici, delle aree verdi, dei non–luoghi della cementificazione e nelle azioni degli attori di questi molteplici palcoscenici sociali e intellettuali gli spunti per una puntuale ed eterogenea documentazione della contemporaneità.
Dopo le personali di Enrico Bonetto (UNTITLED), Fiuto Rama (T.T.T. | the tube theory), Anastasia Moro (AVATAR) e Giorgio Trinciarelli (PROGETTO-OGGETTO) si inaugura sabato 03 maggio 2014 alle ore 19.00, VESTITI SOSPESI, personale della pittrice veneziana Manù Brunello, a cura di Adolfina De Stefani e Gaetano Salerno, con presentazione critica a cura di Gaetano Salerno.
Manù Brunello, artista veneziana di formazione accademica, studia e persegue da tempo una colta riflessione sui valori della tradizione figurativa di area lagunare, muovendosi agilmente tra arti decorative e pittura; affrontando e studiando diverse tecniche realizzative, dalla china allo stencil, dalla pittura murale su intonaco e su pietra all’olio su tela, avvicina e riconsidera i mondi espressivi della moda e del costume, del merletto, del ricamo, delle perle di vetro di Murano intrecciate e del gioiello, recuperando e riportando intatti nei propri mondi pittorici gli elementi fondanti di una complessa ed affascinante realtà, ricca di storia e originata da significative culture artigiane ed artistiche autoctone.
La mostra, visitabile fino a venerdì 16 maggio 2014, presenterà al pubblico una serie ragionata di lavori relativi ad un significativo segmento della vasta produzione dell’artista: la serie degli abiti.
I colorati e panneggiati vestiti dipinti da Manù Brunello (oli su tela e tecnica mista di grandi dimensioni), sospesi a grucce di legno e nitidamente stagliati su sfondi monocromatici, diventano così un interessante pretesto per discutere i principi propri del dipingere, per riconsiderare il valore imitativo ed illusorio della pittura nella strutturazione di un linguaggio influenzato da un pensiero iperrealista tanto scenograficamente vero e reale quanto dichiaratamente falso, lasciando emergere tuttavia, oltre l’inganno percettivo, un forte e determinato valore sentimentale e affettivo, insito nell’oggetto pittorico stesso.
Come spiega infatti l’artista parlando del proprio lavoro, l’interesse si concentra sulla descrizione di "oggetti" significativi ed evocativi, attraverso i quali trovare principalmente una continuità nel percorso di ricerca e i soggetti dipinti sottintendono che “ il loro essere è essere al posto delle cose”.
Scrive Gaetano Salerno, a proposito della ricerca dell’artista, nel testo critico Vestiti Sospesi:
“ […] Realizzare merletti, ricami, gioielli, stoffe lucenti o vellutate, damaschi e stuoie con il pennello, utilizzando inganni visivi la cui natura mimetica introduce una pronta rivelazione di falsità, non è il pretesto per dar vita a virtuosismi di maniera, leziosamente svelati dai dettagli imitativi del trompe-l'œil, quanto piuttosto l’occasione per discutere il valore evocativo del segno, per declamare poesie della sottrazione, nella sintesi di un mondo (o svariati mondi) contenuto, commensurabile, preciso come un taglio sartoriale, determinato dalla misurazione della superficie mai eccedente o eccessiva e sempre delimitato dal limes fisico e sensoriale entro il quale l’artista racchiude la propria ricerca.
L’abito emerge dall’impenetrabilità silente dello sfondo monocromatico, attualizzandosi nel colore puro, illuminato e sublimato da toni contrastanti e iperbolici, circoscritto dall’intrinseca bellezza delle ricercate trame e orditi (funzionali qui alla rivelazione del lusso materico), privato dello spirito energico delle esistenze che dovrebbe potenzialmente contenere, per divenire icona dell’intuizione, mantenendo comunque inalterata la propria carica vitale; appare perciò assoluto e ieratico, metaforicamente in attesa di una forzata svolta realistica che non avverrà, espressione di una raffinata cultura dell’essere e dell’esistere non più in relazione alle alterazioni del tempo né alle sue reiterate azioni.
Nasce cosi una completa collezione espressa da raffinatezze e ricercatezze, l’apologia del formalismo che intercetta (anzi esalta) il valore dei contenuti, l’iridescente dimostrazione di una vita che sopravvive alle linearità delle storie che ogni episodio pittorico concettualmente sottintende, come l’oggetto stesso estrapolato dalla sua natura, per quanto temporaneamente subordinata alla sua testimonianza oggettuale; la metonimia cita l’umanità senza abusare della sua struttura umana, contrapponendo così, con la stoffa dipinta, l’eterna eleganza alle brutalità intellettuali che regolano il mondo terreno […]”.
L’artista Manù Brunello sarà presente in galleria in occasione della vernice di sabato 03 maggio 2014, presentata dal critico d’arte Gaetano Salerno.
Venerdì 09 maggio 2014 è inoltre previsto un incontro-aperitivo in galleria (ore 18.30, ingresso libero), per discutere e confrontarsi, prendendo spunto dalle ricerche dell’artista, sul tema dell’oggetto artistico e del suo potenziale evocativo come oggetto emozionale (seguirà comunicato stampa).
extraMOENIA apre la galleria alla città e la città ritrova all’interno del luogo espositivo la naturale estensione della propria identità, lasciandosi contaminare dalle forme umane e naturali che sussistono pure esterne ai circuiti artistici, in attesa di essere intercettate, esplorate ed esposte.
extraMOENIA vuole infatti instaurare scambi logici e significativi tra differenti registri culturali, quello alto dell’icona dell’arte e quello basso dell’immagine reale prima della sua trasformazione e consacrazione iconica, svuotando entrambi i linguaggi delle proprie autorefenzialità per inserirli in un percorso comunicativo fluido e spontaneo in cui differenti organismi vitali – azioni e idee - intuiscono e intercettano nuovi principi relazionali, nuovi contesti espositivi e nuove forme di convivenza.
extraMOENIA inverte i ruoli di città e galleria, ne modifica le strutture, analizza l’interspazio che nasce dalla loro sovrapposizione e dalla loro compenetrazione, ristabilendo i contatti tra il fuori e il dentro dell’arte, individuando nelle metafore delle strade, degli edifici, delle aree verdi, dei non–luoghi della cementificazione e nelle azioni degli attori di questi molteplici palcoscenici sociali e intellettuali gli spunti per una puntuale ed eterogenea documentazione della contemporaneità.
Dopo le personali di Enrico Bonetto (UNTITLED), Fiuto Rama (T.T.T. | the tube theory), Anastasia Moro (AVATAR) e Giorgio Trinciarelli (PROGETTO-OGGETTO) si inaugura sabato 03 maggio 2014 alle ore 19.00, VESTITI SOSPESI, personale della pittrice veneziana Manù Brunello, a cura di Adolfina De Stefani e Gaetano Salerno, con presentazione critica a cura di Gaetano Salerno.
Manù Brunello, artista veneziana di formazione accademica, studia e persegue da tempo una colta riflessione sui valori della tradizione figurativa di area lagunare, muovendosi agilmente tra arti decorative e pittura; affrontando e studiando diverse tecniche realizzative, dalla china allo stencil, dalla pittura murale su intonaco e su pietra all’olio su tela, avvicina e riconsidera i mondi espressivi della moda e del costume, del merletto, del ricamo, delle perle di vetro di Murano intrecciate e del gioiello, recuperando e riportando intatti nei propri mondi pittorici gli elementi fondanti di una complessa ed affascinante realtà, ricca di storia e originata da significative culture artigiane ed artistiche autoctone.
La mostra, visitabile fino a venerdì 16 maggio 2014, presenterà al pubblico una serie ragionata di lavori relativi ad un significativo segmento della vasta produzione dell’artista: la serie degli abiti.
I colorati e panneggiati vestiti dipinti da Manù Brunello (oli su tela e tecnica mista di grandi dimensioni), sospesi a grucce di legno e nitidamente stagliati su sfondi monocromatici, diventano così un interessante pretesto per discutere i principi propri del dipingere, per riconsiderare il valore imitativo ed illusorio della pittura nella strutturazione di un linguaggio influenzato da un pensiero iperrealista tanto scenograficamente vero e reale quanto dichiaratamente falso, lasciando emergere tuttavia, oltre l’inganno percettivo, un forte e determinato valore sentimentale e affettivo, insito nell’oggetto pittorico stesso.
Come spiega infatti l’artista parlando del proprio lavoro, l’interesse si concentra sulla descrizione di "oggetti" significativi ed evocativi, attraverso i quali trovare principalmente una continuità nel percorso di ricerca e i soggetti dipinti sottintendono che “ il loro essere è essere al posto delle cose”.
Scrive Gaetano Salerno, a proposito della ricerca dell’artista, nel testo critico Vestiti Sospesi:
“ […] Realizzare merletti, ricami, gioielli, stoffe lucenti o vellutate, damaschi e stuoie con il pennello, utilizzando inganni visivi la cui natura mimetica introduce una pronta rivelazione di falsità, non è il pretesto per dar vita a virtuosismi di maniera, leziosamente svelati dai dettagli imitativi del trompe-l'œil, quanto piuttosto l’occasione per discutere il valore evocativo del segno, per declamare poesie della sottrazione, nella sintesi di un mondo (o svariati mondi) contenuto, commensurabile, preciso come un taglio sartoriale, determinato dalla misurazione della superficie mai eccedente o eccessiva e sempre delimitato dal limes fisico e sensoriale entro il quale l’artista racchiude la propria ricerca.
L’abito emerge dall’impenetrabilità silente dello sfondo monocromatico, attualizzandosi nel colore puro, illuminato e sublimato da toni contrastanti e iperbolici, circoscritto dall’intrinseca bellezza delle ricercate trame e orditi (funzionali qui alla rivelazione del lusso materico), privato dello spirito energico delle esistenze che dovrebbe potenzialmente contenere, per divenire icona dell’intuizione, mantenendo comunque inalterata la propria carica vitale; appare perciò assoluto e ieratico, metaforicamente in attesa di una forzata svolta realistica che non avverrà, espressione di una raffinata cultura dell’essere e dell’esistere non più in relazione alle alterazioni del tempo né alle sue reiterate azioni.
Nasce cosi una completa collezione espressa da raffinatezze e ricercatezze, l’apologia del formalismo che intercetta (anzi esalta) il valore dei contenuti, l’iridescente dimostrazione di una vita che sopravvive alle linearità delle storie che ogni episodio pittorico concettualmente sottintende, come l’oggetto stesso estrapolato dalla sua natura, per quanto temporaneamente subordinata alla sua testimonianza oggettuale; la metonimia cita l’umanità senza abusare della sua struttura umana, contrapponendo così, con la stoffa dipinta, l’eterna eleganza alle brutalità intellettuali che regolano il mondo terreno […]”.
L’artista Manù Brunello sarà presente in galleria in occasione della vernice di sabato 03 maggio 2014, presentata dal critico d’arte Gaetano Salerno.
Venerdì 09 maggio 2014 è inoltre previsto un incontro-aperitivo in galleria (ore 18.30, ingresso libero), per discutere e confrontarsi, prendendo spunto dalle ricerche dell’artista, sul tema dell’oggetto artistico e del suo potenziale evocativo come oggetto emozionale (seguirà comunicato stampa).
03
maggio 2014
Manù Brunello – Vestiti Sospesi
Dal 03 al 16 maggio 2014
arte contemporanea
Location
3D GALLERY
Venezia, Via Antonio Da Mestre, 31, (Venezia)
Venezia, Via Antonio Da Mestre, 31, (Venezia)
Orario di apertura
martedì, mercoledì e venerdì ore 16.00 | 20.00
in altri giorni e in altri orari la galleria è visitabile su appuntamento
Vernissage
3 Maggio 2014, ore 19.00
Autore
Curatore