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Manu Invisible – Memories
“Memories” è una mostra che, attraverso l’impiego di supporti e dimensioni adatti a una galleria, trasporta alla Key Gallery le opere che Manu Invisible ha realizzato negli ultimi 2 anni per strada, nei sottopassi e al di sotto dei cavalcavia autostradali milanesi per la maggior parte.
Comunicato stampa
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#ABOUT
"Memories" è una mostra che, attraverso l’impiego di supporti e dimensioni adatti a una galleria, trasporta alla Key Gallery le opere che Manu Invisible ha realizzato negli ultimi 2 anni per strada, nei sottopassi e al di sotto dei cavalcavia autostradali milanesi per la maggior parte. Non è un caso che l’esposizione, già a partire dal titolo, identifichi i più recenti ricordi dell’artista, in un corpus di opere che ben si adattano all’ambiente in cui queste vengono calate: tele, teche in plexiglass che contengono materiale di recupero, legno trattato con la tecnica a fumo e 3 delle sue gloriose maschere, quella classica e piena di calce (ricordo della prima volta di Manu con la tecnica dell’affresco, nell’aula magna dell’Università di Cagliari), quella in alluminio e quella in sughero (rimando, quest’ultimo, alla sua terra natale).
E i soggetti? "Dedizione", "Resilienza" e "Perseveranza" sono solo alcune delle parole che appaiono sulle tele e sui supporti esposti nella mostra Memories, in una sorta di enciclopedia in miniatura che racconta i piccoli grandi gesti che ogni giorno siamo chiamati a compiere per (soprav)vivere nella nostra contemporaneità. “Lettering – mi racconta – per la maggior parte in italiano e spesso in inglese, realizzato sui muri senza l’uso di stencil con bombolette e scale e con particolare attenzione a parole sintetiche che hanno un certo tipo di valore sia per la società sia per le persone”. Quello che ne esce è un prodotto a cavallo tra Graffiti e Street Art che, tuttavia, nulla ha a che fare con la più recente poesia di strada.
Clara Amodeo
**************************************************
Il lavoro di Manu Invisible si posiziona dove non ci sono risposte, ma azione. Danza, palesemente, fuori pista. Per fare tutto questo, nonostante la conoscenza di molte tecniche classiche, dall'affresco alla pittura murale, ha scelto la parola come punto di espressione per dialogare con un pubblico più vasto ed eterogeneo possibile. Nulla di nuovo potrebbe obbiettare qualcuno e in effetti la poesia visiva ha esplorato, ed esplora ancora oggi, in maniera profonda, questo importantissimo, ma poco conosciuto, terreno artistico.
Manu Invisibile si inserisce in maniera trasversale in questo percorso: essendo principalmente un artista urbano il suo terreno di gioco preferito è e rimane la strada e in particolare i cavalcavia delle "strade statali" e a volte delle "autostrade". Il suo racconto murale non è soltanto un'espressione mutuata del lettering (writing) che sfocia nella grafica, ma si trasforma in una performance artistica, dove l'automobilista è l'ignaro attore protagonista. Il messaggio necessita di ripetute visioni per sedimentare nella memoria dell'occasionale osservatore e questo accade attraverso la costanza (non certo voluta) e la necessità di colui che guida di attraversare proprio quel particolare tratto stradale quotidianamente, ed ecco perchè, per raccontare, Manu Invisibile predilige essenzialmente l'uso di una parola sola.
Quello che invece vediamo nei manufatti (le sue opere fisiche) è la testimonianza codificata del suo lavoro artistico dove il messaggio gioca volutamente con il retroterra culturale "soggettivo"di ognuno, mostrando che non esistono solamente due modi di scrittura, fonetica e ideografica. Oggi lo spazio tra queste due espressioni si è molto allargato, fluttua e si sovrappone ed è per questo che la parola ruota attorno alla lingua e il silenzio è l'anima del pensiero.
Giacomo Spazio
#WHO
Manu Invisible intraprende il suo percorso artistico agli inizi del XXI secolo in Sardegna, si stanzia a Milano e successivamente porta a termine diversi lavori in ambito internazionale.
Provenendo dal mondo dei Graffiti, mantiene l'approccio urbano di tale disciplina, la sua arte si differenzia nell'ambito della Street Art per la scelta di inserire parole dall'alto valore simbolico, in contesti urbani fatiscenti e strade a scorrimento veloce.
Manu Invisible indossa un vestito nero con tracce di pittura di diversi colori, è un artista mascherato, lo differenzia una maschera nero lucido dalle forme taglienti, ispirata alla geometria e alla notte.
Dopo il diploma al Liceo Artistico, ha svolto dei corsi privati di affresco, entrambi a Firenze, uno presso l'Accademia del Giglio, l'altro presso la Bottega del Bon Fresco del Maestro Massimo Callossi.
Il 4 Aprile 2016, davanti alla Corte di Cassazione viene prosciolto in formula definitiva, dopo esser stato già assolto in primo e secondo grado presso il Tribunale di Milano, nel quale si è riconosciuto il valore artistico del suo intervento.
"Memories" è una mostra che, attraverso l’impiego di supporti e dimensioni adatti a una galleria, trasporta alla Key Gallery le opere che Manu Invisible ha realizzato negli ultimi 2 anni per strada, nei sottopassi e al di sotto dei cavalcavia autostradali milanesi per la maggior parte. Non è un caso che l’esposizione, già a partire dal titolo, identifichi i più recenti ricordi dell’artista, in un corpus di opere che ben si adattano all’ambiente in cui queste vengono calate: tele, teche in plexiglass che contengono materiale di recupero, legno trattato con la tecnica a fumo e 3 delle sue gloriose maschere, quella classica e piena di calce (ricordo della prima volta di Manu con la tecnica dell’affresco, nell’aula magna dell’Università di Cagliari), quella in alluminio e quella in sughero (rimando, quest’ultimo, alla sua terra natale).
E i soggetti? "Dedizione", "Resilienza" e "Perseveranza" sono solo alcune delle parole che appaiono sulle tele e sui supporti esposti nella mostra Memories, in una sorta di enciclopedia in miniatura che racconta i piccoli grandi gesti che ogni giorno siamo chiamati a compiere per (soprav)vivere nella nostra contemporaneità. “Lettering – mi racconta – per la maggior parte in italiano e spesso in inglese, realizzato sui muri senza l’uso di stencil con bombolette e scale e con particolare attenzione a parole sintetiche che hanno un certo tipo di valore sia per la società sia per le persone”. Quello che ne esce è un prodotto a cavallo tra Graffiti e Street Art che, tuttavia, nulla ha a che fare con la più recente poesia di strada.
Clara Amodeo
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Il lavoro di Manu Invisible si posiziona dove non ci sono risposte, ma azione. Danza, palesemente, fuori pista. Per fare tutto questo, nonostante la conoscenza di molte tecniche classiche, dall'affresco alla pittura murale, ha scelto la parola come punto di espressione per dialogare con un pubblico più vasto ed eterogeneo possibile. Nulla di nuovo potrebbe obbiettare qualcuno e in effetti la poesia visiva ha esplorato, ed esplora ancora oggi, in maniera profonda, questo importantissimo, ma poco conosciuto, terreno artistico.
Manu Invisibile si inserisce in maniera trasversale in questo percorso: essendo principalmente un artista urbano il suo terreno di gioco preferito è e rimane la strada e in particolare i cavalcavia delle "strade statali" e a volte delle "autostrade". Il suo racconto murale non è soltanto un'espressione mutuata del lettering (writing) che sfocia nella grafica, ma si trasforma in una performance artistica, dove l'automobilista è l'ignaro attore protagonista. Il messaggio necessita di ripetute visioni per sedimentare nella memoria dell'occasionale osservatore e questo accade attraverso la costanza (non certo voluta) e la necessità di colui che guida di attraversare proprio quel particolare tratto stradale quotidianamente, ed ecco perchè, per raccontare, Manu Invisibile predilige essenzialmente l'uso di una parola sola.
Quello che invece vediamo nei manufatti (le sue opere fisiche) è la testimonianza codificata del suo lavoro artistico dove il messaggio gioca volutamente con il retroterra culturale "soggettivo"di ognuno, mostrando che non esistono solamente due modi di scrittura, fonetica e ideografica. Oggi lo spazio tra queste due espressioni si è molto allargato, fluttua e si sovrappone ed è per questo che la parola ruota attorno alla lingua e il silenzio è l'anima del pensiero.
Giacomo Spazio
#WHO
Manu Invisible intraprende il suo percorso artistico agli inizi del XXI secolo in Sardegna, si stanzia a Milano e successivamente porta a termine diversi lavori in ambito internazionale.
Provenendo dal mondo dei Graffiti, mantiene l'approccio urbano di tale disciplina, la sua arte si differenzia nell'ambito della Street Art per la scelta di inserire parole dall'alto valore simbolico, in contesti urbani fatiscenti e strade a scorrimento veloce.
Manu Invisible indossa un vestito nero con tracce di pittura di diversi colori, è un artista mascherato, lo differenzia una maschera nero lucido dalle forme taglienti, ispirata alla geometria e alla notte.
Dopo il diploma al Liceo Artistico, ha svolto dei corsi privati di affresco, entrambi a Firenze, uno presso l'Accademia del Giglio, l'altro presso la Bottega del Bon Fresco del Maestro Massimo Callossi.
Il 4 Aprile 2016, davanti alla Corte di Cassazione viene prosciolto in formula definitiva, dopo esser stato già assolto in primo e secondo grado presso il Tribunale di Milano, nel quale si è riconosciuto il valore artistico del suo intervento.
19
ottobre 2018
Manu Invisible – Memories
Dal 19 ottobre al 17 novembre 2018
arte contemporanea
Location
KEY GALLERY
Milano, Via Pietro Borsieri, 12, (Milano)
Milano, Via Pietro Borsieri, 12, (Milano)
Orario di apertura
da Mar a Sab H 15 | 19.30
Vernissage
19 Ottobre 2018, h 19
Autore
Curatore