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Manuale Tattico
Ci si aspetta che l’arte metta a nudo le stratificazioni e le false apparenze che velano la quotidianità. Ma l’arte stessa costruisce e regge un proprio sistema di finzione. Un manuale umoristico di tattiche per sopravvivere alle sovrastrutture politico-sociali che connotano la nostra esperienza.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Venerdì 8 Maggio h1830
Galleria Cesare Manzo, Vicolo del Governo Vecchio 8, Roma
MANUALE "TATTICO"
presentato da HEIDI BALLET
in contemporanea alla mostra RAPT YOUR di Emily Verla Bovino
Ci si aspetta che l'arte metta a nudo le stratificazioni degli stereotipi e
delle false apparenze che velano la quotidianità. Ma l'arte stessa
costruisce e regge un proprio sistema di finzione soggetto allo stesso tipo
di critica. Attraverso la conversazione, si elaborerà un manuale umoristico
di tattiche per sopravvivere alle sovrastrutture politiche-sociali dei
"mondi" e delle "scene" che connotano la nostra esperienza.
Verranno mostrati i seguenti video:
- Deimantas Narkevicius, Once In The XX Century, 2004, 8 min.
- Jean Rouch, Les Maitres Fous, 1955, 35 min.
- Saskia Holmkvist, Eight Martini, 2004, 4 min.
- Rabih Mroué, On Three Posters, 2006, 18 min.
- The Atlas Group, Hostage: The Bachar Tapes (English Version), 2000, 18 min.
Heidi Ballet, curatrice indipendente, vive e lavora a Bruxelles. Si è
laureata con una tesi sulle tendenze femministe nel comunismo cinese,
studiando presso la Xi'An Jiaotong Daxue (Jiaotong University) dal 1999 al
2000. Dal 2004 al 2006, ha collaborato con STUK a Leuven e con F2 Gallery a
Pechino, mentre nel 2007 ha lavorato come coordinatrice di produzione del
Contour Video Biennial a Mechelen. Fa parte del collettivo Komplot i cui
progetti includono "By Accident" dell'artista Douglas Park ospitato a le
Commissariat di Parigi e "Architecture de Suivre" con Yona Friedman,
un'iniziativa organizzata insieme ad Outpost, The Open Gallery, Art2102,
Mandrake and Gallery 533 di Los Angeles. Questo mese, ha programmato una
rassegna video per la Kran film collective a Bruxelles.
............................................................................
Friday May 8th, 630 PM
Galleria Cesare Manzo, Vicolo del Governo Vecchio 8, Roma
"TACTICAL" MANUAL
presented by HEIDI BALLET
organized to accompany the exhibition RAPT YOUR di Emily Verla Bovino
Art is expected to actively lay bare the build-up of stereotypes and
projections in everyday life, while on the other hand Art constructs and
supports its own system of Make Believe that is subject to the same kind of
critique. A humorous manual of tactics to survive the socio-political
superstructure of "worlds" and "scenes" that pervade experience.
Heidi Ballet is an independent curator based in Brussels. She researched
Feminism in Chinese Communism at the Xi'An Jiaotong Daxue (Jiaotong
University) from 1999 to 2000 and worked at the F2 Gallery in Beijing. She
collaborated with STUK in Leuven from 2004 to 2006, and in 2007, worked as
production coordinator at the Contour Video Biennial in Mechelen. She is
part of the Belgian collective Komplot, whose projects include By Accident
with artist Douglas Park at Le Commisariat in Paris and Architecture de
Suivre with Yona Friedman, an initiative organized with Outpost, the Open
Gallery, Art 2102, Mandrake and Gallery 533 of Los Angeles. Her more recent
projects include a video screening for the KRAN film collective in Brussels.
N.B. For further English translation of remaining press release, please see
attached PDF
............................................................................
RAPT YOUR
CALENDARIO DI CONVERSAZIONI/APERITIVI
In concomitanza della mostra "Rapt Your" avranno luogo altre due
conversazioni/aperitivi nella casa di Cesare Manzo, un monolocale che
comunica con lo spazio espositivo tramite una finestra in vetromattone.
Questo fitto schermo trasparente-opaco è uno fra i numerosi elementi
architettonici che evidenziano lo scaglionarsi del contesto in una
topografia di "parergon", ossia di “cornici" e di "passepartout". Tutti gli
interventi ospitati nella camera da letto/soggiorno della casa rispecchiano
questa stratificazione: di contenuto, affronteranno questioni rivelatesi
durante le visite dei tre presentatori allo studio dell’artista, mentre la
loro forma prenderà spunto dalle varie tipologie di scambio interpersonale
apportate durante l’insegnamento della lingua inglese, lavoro svolto
professionalmente dall’artista. Poiché ognuna di queste tipologie
rappresenta un’occasione per far vivere la struttura concettuale della
lingua, il ruolo dell’insegnante si trasforma in un complesso intreccio fra
docente, psicanalista, intervistatore e studente. Analogamente, i
presentatori delle diverse conversazioni/aperitivi interverranno non solo
“presentando”, ma attivando una mediazione che, fra parole e immagini,
confluisca in una teoria espansa del linguaggio.
GIOVEDÌ, 21 MAGGIO h1830
MANUEL CIRAUQUI
presenta
AN INTRODUCTION, LATER / UN’ INTRODUZIONE, PIÙ TARDI
Un saggio sull’introduzione come pezzo, come un’introduzione al pezzo come
un saggio. O un tentativo. Una lettura, in ogni caso.
“Secondo la logica del rilievo, l’epilogo è la verità della prefazione
(sempre enunciato dopo l’evento) e del discorso (prodotto dalla conoscenza
assoluta).” Jacques Derrida
Manuel Cirauqui, scrittore e curatore indipendente, vive e lavora a Parigi.
Fra gli ultimi progetti curatoriali da lui organizzati si notano le
esposizioni Jordi Colomer a Jeu de Paume (Parigi), "A Listening Room" a Anne
+ Art Projects (Ivry-sur-Seine) e "La Forme Théorie2 a Centre d’art le
+ LAIT
(Albi), tutte svolte nel 2008. Ha presentato conferenze sia presso luoghi
d’arte contemporanea che università ed ha realizzato diverse esperienze
editoriali in collaborazione con artisti: l’ultima, intitolata "An Inquiry
on Chaos", si condurrà per tutto il 2009. I suoi articoli e saggi sono stati
pubblicati in Lapiz (Madrid), Double, Kaiserin and 20/27 (Paris).
GIOVEDÌ, 28 MAGGIO h1830
DANIEL KURJAKOVIC
presenta
APPUNTI SULLA CONDUTTIVITA' (Fahrenheit 451)
Fuoco distopico e utopico freddo invernale: la climatologia come tema
principale dell’’estetica di Fahrenheit 451. Scorciatoia fra libri e corpi.
Alcuni termini per una conduttività del corpo: il freddo, il calore, la voce
ossia il sussurro, il movimento ossia passeggiare, il senso, l’an/estesia,
Lazzaro, il linguaggio come dissolvenza della memoria.
Daniel Kurjakovic, curatore indipendente e docente presso Zürcher Hochschule
der Künste (ZHdK), vive e lavora fra Parigi e Zurigo. I suoi progetti
recenti includono "We'll Know Where When We Get There", un’esposizione di
Lee Ranaldo (Sonic Youth) alla CNEAI di Parigi ed una collaborazione fra la
radio nazionale francese France Culture e l’artista americano Lawrence
Weiner, che andrà in onda nel mese di Ottobre. Sta inoltre curando la
personale dell’artista svizzera Franziska Koch presso la Kunsthof Zurich e,
a Berlino, la mostra "Conflicting Tales", una cooperazione con la Berger
Collection di Hong Kong. Fra le varie iniziative in programma per l’anno
prossimo, organizzerà un’esposizione in formato rivista, intitolata "After
Aspen".
............................................................................
RAPT YOUR
Emily Verla Bovino
dal 29 APRILE al 3 GIUGNO 2009
If I in the sickness rapt your death unto its methought, Se io nella
malattia rapissi la tua morte allorché Suo mi pensai,
A destra e sinistra di un invisibile asse centrale, sei sillabe rimbalzano
in battute barcollanti. A metà di questa traiettoria in giallo di consonanti
e vocali, le parole "rapt" (rapissi) e "your" (la tua) sono facce speculari
di un'immaginaria lama a doppio taglio. I rispettivi riflessi si distorcono:
la "o" smembra la "p", la "u" sventra la "a", e la "t" e la "y" si
abbracciano per annodarsi in un ombelico. Con il dolce dondolare di una
virgola sospesa alla fine della clausola, la situazione ipotetica anticipa
l’effetto della causa che enuncia, immobile e fissa nella convinzione della
pura presenza del presente.
“…è un severo ma dolce martirio,” scrisse Santa Teresa d’Ávila descrivendo
lo stato di rapture (rapimento) nella sua autobiografia Libro della mia Vita
(1565). In una cornice inclinata è esposto un piccolo libro dell’ordine
francese dell’Immaculata Concezione (c.1930), aperto al centro: nell’alone
della presenza-assenza del testo originale, cancellato con una gomma, alcuni
estratti dal ventesimo capitolo di Vita appaiono, ricomposti in un testo
circolare di lettura infinita. Confrontato con il concetto di unione, per
cui la volontà, l’immaginazione e la memoria vengono attirati dal divino, il
rapimento è invece descritto come la vacuazione totale del sé da sé stesso,
tramite il corpo. Attraverso il fisico estasiato, l’individuo diventa pura
materia: la sua persona pietrificata viene assorbita dall’assoluto nel
passaggio all’indifferenza dell’imparziale impersonale.
Un po’ di carne spogliata, inerte, sul bordo di una fossa, senza nome: il
punto nudo per cui il tutto è tutto, giunto ad essere il nulla nel nulla. Ai
piedi di un letto di legno piegato su se stesso, una calza, anche essa
attorcigliata, sembra spellata in fretta, nonostante sia disposta con cura.
In questa trasformazione da soggetto, centro del mondo nella sua
immaginazione, ad oggetto, modello dell’obbedienza alla necessità, prende
corpo l’elemento mistico nella rugosità della realtà. “Ad ogni maniera
d’essere dell’anima umana corrisponde qualcosa di fisico,” scrisse la
filosofa e mistica Simone Weil in Enracinement (1949). La masturbazione è
quindi luogo di sovraincarnazione di una “fisica sovrannaturale dell’anima”,
la manifestazione fisica dello spirito, l’incorporamento del rapporto fra il
sé e sé stesso. Esaltato per la sua bellezza come testimonianza del
desiderio di contatto diretto con il reale per amare in verità, esso oppone
all’amore cannibalista del soggetto personalizzato, l’amore denudato del
singolo individuo oggettificato.
Rapt Your fa parte del progetto Multiformi Multianimi Animali Domestici.
Emily Verla Bovino, scrittore ed artista americana, è cresciuta a Hong Kong,
vissuta in Italia ed ora residente a Parigi. L'esposizione "Rapt Your",
presentata nella Galleria Cesare Manzo, si articola in quattro parti:
un'anticamera, un'installazione di fronte ad un grande specchio a
semicerchio, un ciclo di dipinti su carta ed una video scultura. Ha
partecipato a varie mostre collettive fra Venezia, Torino e New York e, nel
2008, ha organizzato "Bauen Buan Bin", un'installazione site-specific nel
quartiere Ostiense di Roma. E' stata invitata a seguire workshop presso la
Fondazione Spinola-Banna a Torino (2008), Careof a Milano (2009) e la
Fondazione Ratti a Como (2009). Scrive regolarmente per Artforum, Frieze ed
Art Papers.
GALLERIA CESARE MANZO
VICOLO DEL GOVERNO VECCHIO 8
00186 ROMA
t +39 06 93933992
www.galleriamanzo.it
roma@galleriamanzo.it
martedì - venerdì 16 - 20
sabato 15,30 - 19
Galleria Cesare Manzo, Vicolo del Governo Vecchio 8, Roma
MANUALE "TATTICO"
presentato da HEIDI BALLET
in contemporanea alla mostra RAPT YOUR di Emily Verla Bovino
Ci si aspetta che l'arte metta a nudo le stratificazioni degli stereotipi e
delle false apparenze che velano la quotidianità. Ma l'arte stessa
costruisce e regge un proprio sistema di finzione soggetto allo stesso tipo
di critica. Attraverso la conversazione, si elaborerà un manuale umoristico
di tattiche per sopravvivere alle sovrastrutture politiche-sociali dei
"mondi" e delle "scene" che connotano la nostra esperienza.
Verranno mostrati i seguenti video:
- Deimantas Narkevicius, Once In The XX Century, 2004, 8 min.
- Jean Rouch, Les Maitres Fous, 1955, 35 min.
- Saskia Holmkvist, Eight Martini, 2004, 4 min.
- Rabih Mroué, On Three Posters, 2006, 18 min.
- The Atlas Group, Hostage: The Bachar Tapes (English Version), 2000, 18 min.
Heidi Ballet, curatrice indipendente, vive e lavora a Bruxelles. Si è
laureata con una tesi sulle tendenze femministe nel comunismo cinese,
studiando presso la Xi'An Jiaotong Daxue (Jiaotong University) dal 1999 al
2000. Dal 2004 al 2006, ha collaborato con STUK a Leuven e con F2 Gallery a
Pechino, mentre nel 2007 ha lavorato come coordinatrice di produzione del
Contour Video Biennial a Mechelen. Fa parte del collettivo Komplot i cui
progetti includono "By Accident" dell'artista Douglas Park ospitato a le
Commissariat di Parigi e "Architecture de Suivre" con Yona Friedman,
un'iniziativa organizzata insieme ad Outpost, The Open Gallery, Art2102,
Mandrake and Gallery 533 di Los Angeles. Questo mese, ha programmato una
rassegna video per la Kran film collective a Bruxelles.
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Friday May 8th, 630 PM
Galleria Cesare Manzo, Vicolo del Governo Vecchio 8, Roma
"TACTICAL" MANUAL
presented by HEIDI BALLET
organized to accompany the exhibition RAPT YOUR di Emily Verla Bovino
Art is expected to actively lay bare the build-up of stereotypes and
projections in everyday life, while on the other hand Art constructs and
supports its own system of Make Believe that is subject to the same kind of
critique. A humorous manual of tactics to survive the socio-political
superstructure of "worlds" and "scenes" that pervade experience.
Heidi Ballet is an independent curator based in Brussels. She researched
Feminism in Chinese Communism at the Xi'An Jiaotong Daxue (Jiaotong
University) from 1999 to 2000 and worked at the F2 Gallery in Beijing. She
collaborated with STUK in Leuven from 2004 to 2006, and in 2007, worked as
production coordinator at the Contour Video Biennial in Mechelen. She is
part of the Belgian collective Komplot, whose projects include By Accident
with artist Douglas Park at Le Commisariat in Paris and Architecture de
Suivre with Yona Friedman, an initiative organized with Outpost, the Open
Gallery, Art 2102, Mandrake and Gallery 533 of Los Angeles. Her more recent
projects include a video screening for the KRAN film collective in Brussels.
N.B. For further English translation of remaining press release, please see
attached PDF
............................................................................
RAPT YOUR
CALENDARIO DI CONVERSAZIONI/APERITIVI
In concomitanza della mostra "Rapt Your" avranno luogo altre due
conversazioni/aperitivi nella casa di Cesare Manzo, un monolocale che
comunica con lo spazio espositivo tramite una finestra in vetromattone.
Questo fitto schermo trasparente-opaco è uno fra i numerosi elementi
architettonici che evidenziano lo scaglionarsi del contesto in una
topografia di "parergon", ossia di “cornici" e di "passepartout". Tutti gli
interventi ospitati nella camera da letto/soggiorno della casa rispecchiano
questa stratificazione: di contenuto, affronteranno questioni rivelatesi
durante le visite dei tre presentatori allo studio dell’artista, mentre la
loro forma prenderà spunto dalle varie tipologie di scambio interpersonale
apportate durante l’insegnamento della lingua inglese, lavoro svolto
professionalmente dall’artista. Poiché ognuna di queste tipologie
rappresenta un’occasione per far vivere la struttura concettuale della
lingua, il ruolo dell’insegnante si trasforma in un complesso intreccio fra
docente, psicanalista, intervistatore e studente. Analogamente, i
presentatori delle diverse conversazioni/aperitivi interverranno non solo
“presentando”, ma attivando una mediazione che, fra parole e immagini,
confluisca in una teoria espansa del linguaggio.
GIOVEDÌ, 21 MAGGIO h1830
MANUEL CIRAUQUI
presenta
AN INTRODUCTION, LATER / UN’ INTRODUZIONE, PIÙ TARDI
Un saggio sull’introduzione come pezzo, come un’introduzione al pezzo come
un saggio. O un tentativo. Una lettura, in ogni caso.
“Secondo la logica del rilievo, l’epilogo è la verità della prefazione
(sempre enunciato dopo l’evento) e del discorso (prodotto dalla conoscenza
assoluta).” Jacques Derrida
Manuel Cirauqui, scrittore e curatore indipendente, vive e lavora a Parigi.
Fra gli ultimi progetti curatoriali da lui organizzati si notano le
esposizioni Jordi Colomer a Jeu de Paume (Parigi), "A Listening Room" a Anne
+ Art Projects (Ivry-sur-Seine) e "La Forme Théorie2 a Centre d’art le
+ LAIT
(Albi), tutte svolte nel 2008. Ha presentato conferenze sia presso luoghi
d’arte contemporanea che università ed ha realizzato diverse esperienze
editoriali in collaborazione con artisti: l’ultima, intitolata "An Inquiry
on Chaos", si condurrà per tutto il 2009. I suoi articoli e saggi sono stati
pubblicati in Lapiz (Madrid), Double, Kaiserin and 20/27 (Paris).
GIOVEDÌ, 28 MAGGIO h1830
DANIEL KURJAKOVIC
presenta
APPUNTI SULLA CONDUTTIVITA' (Fahrenheit 451)
Fuoco distopico e utopico freddo invernale: la climatologia come tema
principale dell’’estetica di Fahrenheit 451. Scorciatoia fra libri e corpi.
Alcuni termini per una conduttività del corpo: il freddo, il calore, la voce
ossia il sussurro, il movimento ossia passeggiare, il senso, l’an/estesia,
Lazzaro, il linguaggio come dissolvenza della memoria.
Daniel Kurjakovic, curatore indipendente e docente presso Zürcher Hochschule
der Künste (ZHdK), vive e lavora fra Parigi e Zurigo. I suoi progetti
recenti includono "We'll Know Where When We Get There", un’esposizione di
Lee Ranaldo (Sonic Youth) alla CNEAI di Parigi ed una collaborazione fra la
radio nazionale francese France Culture e l’artista americano Lawrence
Weiner, che andrà in onda nel mese di Ottobre. Sta inoltre curando la
personale dell’artista svizzera Franziska Koch presso la Kunsthof Zurich e,
a Berlino, la mostra "Conflicting Tales", una cooperazione con la Berger
Collection di Hong Kong. Fra le varie iniziative in programma per l’anno
prossimo, organizzerà un’esposizione in formato rivista, intitolata "After
Aspen".
............................................................................
RAPT YOUR
Emily Verla Bovino
dal 29 APRILE al 3 GIUGNO 2009
If I in the sickness rapt your death unto its methought, Se io nella
malattia rapissi la tua morte allorché Suo mi pensai,
A destra e sinistra di un invisibile asse centrale, sei sillabe rimbalzano
in battute barcollanti. A metà di questa traiettoria in giallo di consonanti
e vocali, le parole "rapt" (rapissi) e "your" (la tua) sono facce speculari
di un'immaginaria lama a doppio taglio. I rispettivi riflessi si distorcono:
la "o" smembra la "p", la "u" sventra la "a", e la "t" e la "y" si
abbracciano per annodarsi in un ombelico. Con il dolce dondolare di una
virgola sospesa alla fine della clausola, la situazione ipotetica anticipa
l’effetto della causa che enuncia, immobile e fissa nella convinzione della
pura presenza del presente.
“…è un severo ma dolce martirio,” scrisse Santa Teresa d’Ávila descrivendo
lo stato di rapture (rapimento) nella sua autobiografia Libro della mia Vita
(1565). In una cornice inclinata è esposto un piccolo libro dell’ordine
francese dell’Immaculata Concezione (c.1930), aperto al centro: nell’alone
della presenza-assenza del testo originale, cancellato con una gomma, alcuni
estratti dal ventesimo capitolo di Vita appaiono, ricomposti in un testo
circolare di lettura infinita. Confrontato con il concetto di unione, per
cui la volontà, l’immaginazione e la memoria vengono attirati dal divino, il
rapimento è invece descritto come la vacuazione totale del sé da sé stesso,
tramite il corpo. Attraverso il fisico estasiato, l’individuo diventa pura
materia: la sua persona pietrificata viene assorbita dall’assoluto nel
passaggio all’indifferenza dell’imparziale impersonale.
Un po’ di carne spogliata, inerte, sul bordo di una fossa, senza nome: il
punto nudo per cui il tutto è tutto, giunto ad essere il nulla nel nulla. Ai
piedi di un letto di legno piegato su se stesso, una calza, anche essa
attorcigliata, sembra spellata in fretta, nonostante sia disposta con cura.
In questa trasformazione da soggetto, centro del mondo nella sua
immaginazione, ad oggetto, modello dell’obbedienza alla necessità, prende
corpo l’elemento mistico nella rugosità della realtà. “Ad ogni maniera
d’essere dell’anima umana corrisponde qualcosa di fisico,” scrisse la
filosofa e mistica Simone Weil in Enracinement (1949). La masturbazione è
quindi luogo di sovraincarnazione di una “fisica sovrannaturale dell’anima”,
la manifestazione fisica dello spirito, l’incorporamento del rapporto fra il
sé e sé stesso. Esaltato per la sua bellezza come testimonianza del
desiderio di contatto diretto con il reale per amare in verità, esso oppone
all’amore cannibalista del soggetto personalizzato, l’amore denudato del
singolo individuo oggettificato.
Rapt Your fa parte del progetto Multiformi Multianimi Animali Domestici.
Emily Verla Bovino, scrittore ed artista americana, è cresciuta a Hong Kong,
vissuta in Italia ed ora residente a Parigi. L'esposizione "Rapt Your",
presentata nella Galleria Cesare Manzo, si articola in quattro parti:
un'anticamera, un'installazione di fronte ad un grande specchio a
semicerchio, un ciclo di dipinti su carta ed una video scultura. Ha
partecipato a varie mostre collettive fra Venezia, Torino e New York e, nel
2008, ha organizzato "Bauen Buan Bin", un'installazione site-specific nel
quartiere Ostiense di Roma. E' stata invitata a seguire workshop presso la
Fondazione Spinola-Banna a Torino (2008), Careof a Milano (2009) e la
Fondazione Ratti a Como (2009). Scrive regolarmente per Artforum, Frieze ed
Art Papers.
GALLERIA CESARE MANZO
VICOLO DEL GOVERNO VECCHIO 8
00186 ROMA
t +39 06 93933992
www.galleriamanzo.it
roma@galleriamanzo.it
martedì - venerdì 16 - 20
sabato 15,30 - 19
08
maggio 2009
Manuale Tattico
Dall'otto maggio al 02 giugno 2009
arte contemporanea
incontro - conferenza
incontro - conferenza
Location
GALLERIA CESARE MANZO
Roma, Vicolo del Governo Vecchio, 8, (Roma)
Roma, Vicolo del Governo Vecchio, 8, (Roma)
Orario di apertura
martedì - venerdì 16 - 20
sabato 15,30 - 19
Vernissage
8 Maggio 2009, ore 18:30
Autore
Curatore