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Manuel Bonfanti – Natura Morta
Una natura morta ha forse qualcosa da dire?
NULLA, un nulla inteso come entropia, più vicina al Tao, al sacro: una visione oggettiva, scultorea.
Riscoprire in semplici oggetti di uso comune una simbologia nuova. Relazionarsi con proporzioni spaziali inconsuete per sperimentare sguardi spirituali.
Comunicato stampa
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La galleria 27AD è lieta di presentare la seconda personale di Manuel Bonfanti: Natura Morta.
A Manuel Bonfanti piace correre, così le tavole hanno alle loro estremità i fori circolari che troviamo nelle pettorine degli atleti, così anche le opere sono fatte di corsa, sono degli schizzi di carbone e colori ad olio realizzate di getto, sono tra la grafica e l’espressionismo, tra l’intimità e la volgarità, tra la semplicità ed il caos, tra pop e trash.
Ma all’artista piace anche fermarsi tra una corsa e l’altra, osservare e riflettere.
Le sue opere non sono superficiali.
Il titolo stesso della mostra ne racchiude la profondità, Natura Morta infatti simboleggia la mutazione dei tempi, dove un tempo erano frutta od ortaggi oggi sono temperamatite o scarpe da corsa, occhiali o macchine fotografiche, accendini o spine elettriche; la natura è stata sostituita dall’uomo moderno con gli oggetti da lui creati, oggetti con cui si relaziona quotidianamente e di cui difficilmente potrebbe fare a meno. La loro dimensione macro sta a sottolineare questi mutamenti, questa trasformazione di valori e di significati.
L’uomo è come diventato piccolo e la scala della realtà è cambiata.
Per l’artista gli oggetti sono stati creati dagli Dei a lui tanto cari e ne sono prova i titoli stessi delle opere, e l’uomo è piccola cosa nel loro mondo, gli oggetti sono stati dilatati nella scala del superumano e dell’immortale.
Dice l’artista:
“[…] una natura morta non ha un c***o da dire, è più vicina al Tao tanto più è oggettuale…plastica. Il pop da popolare vanta ogni lettura, anche quella meno intellettuale, perché profonda per paradosso come il Dio del mare, o un teologo orientale. Si può speculare parole intellettuali sul sociale popolare, preferisco la speculazione mistica in proposito, perché può aiutare chi medita nella vita ordinaria. Ed a questo punto che sia pop od astratto cambia poco perché almeno si ha un fruitore , sicuramente per l’arte, un mediatore…di forme, immagini, etc.”.
Le sue opere sono come la sua scrittura.
Manuel Bonfanti è insieme gentile ed irruente, semplice ed intellettuale, caotico e sintetico.
A Manuel Bonfanti piace correre, così le tavole hanno alle loro estremità i fori circolari che troviamo nelle pettorine degli atleti, così anche le opere sono fatte di corsa, sono degli schizzi di carbone e colori ad olio realizzate di getto, sono tra la grafica e l’espressionismo, tra l’intimità e la volgarità, tra la semplicità ed il caos, tra pop e trash.
Ma all’artista piace anche fermarsi tra una corsa e l’altra, osservare e riflettere.
Le sue opere non sono superficiali.
Il titolo stesso della mostra ne racchiude la profondità, Natura Morta infatti simboleggia la mutazione dei tempi, dove un tempo erano frutta od ortaggi oggi sono temperamatite o scarpe da corsa, occhiali o macchine fotografiche, accendini o spine elettriche; la natura è stata sostituita dall’uomo moderno con gli oggetti da lui creati, oggetti con cui si relaziona quotidianamente e di cui difficilmente potrebbe fare a meno. La loro dimensione macro sta a sottolineare questi mutamenti, questa trasformazione di valori e di significati.
L’uomo è come diventato piccolo e la scala della realtà è cambiata.
Per l’artista gli oggetti sono stati creati dagli Dei a lui tanto cari e ne sono prova i titoli stessi delle opere, e l’uomo è piccola cosa nel loro mondo, gli oggetti sono stati dilatati nella scala del superumano e dell’immortale.
Dice l’artista:
“[…] una natura morta non ha un c***o da dire, è più vicina al Tao tanto più è oggettuale…plastica. Il pop da popolare vanta ogni lettura, anche quella meno intellettuale, perché profonda per paradosso come il Dio del mare, o un teologo orientale. Si può speculare parole intellettuali sul sociale popolare, preferisco la speculazione mistica in proposito, perché può aiutare chi medita nella vita ordinaria. Ed a questo punto che sia pop od astratto cambia poco perché almeno si ha un fruitore , sicuramente per l’arte, un mediatore…di forme, immagini, etc.”.
Le sue opere sono come la sua scrittura.
Manuel Bonfanti è insieme gentile ed irruente, semplice ed intellettuale, caotico e sintetico.
20
dicembre 2011
Manuel Bonfanti – Natura Morta
Dal 20 dicembre 2011 al 15 febbraio 2012
arte contemporanea
Location
27AD
Bergamo, Via Broseta, 27, (Bergamo)
Bergamo, Via Broseta, 27, (Bergamo)
Orario di apertura
da martedì a sabato ore 15.30-19.30
Vernissage
20 Dicembre 2011, ore 18.30
Autore
Curatore