“La mia è una riflessione sul genere umano, un viaggio nella vita contemporanea in cui il corpo femminile è il protagonista, un corpo desiderato, sognato ma anche tormentato, che vorrebbe esprimersi liberamente contro la repressione di un ingranaggio crudele, quello del sistema che lo vuole allucinare con ideali di bellezza, giovinezza, successo e sensualità , che sono poi i nuovi valori da vendere.



Gli spilli, simbolo per me, della precarietà umana, realizzano veri e propri ricami, reagiscono ad ogni cambiamento di luce catturandola e riflettendola, per diventare morbidi come una pelliccia, seducenti come un velluto ma, allo stesso tempo, pericolosi e pungenti.

Essi ben rappresentano la nostra condizione di fragilità e instabilità.”

M.C.