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Manuela Centrone – Rapunzel
La performance proposta s’iscrive in una ricerca personale dell’Artista ispirata agli archetipi femminili che popolano la mitologia, la letteratura, la cultura popolare e l’incosciente collettivo.
Comunicato stampa
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La mostra “Second Skin” chiude in gran stile l’esposizione e con essa tutto la vasta programmazione di eventi collegati, con la performance dell’artista Manuela Centrone, che si terrà venerdì 26 giugno alle 18.30 presso lo Spazio Paraggi di Treviso.
La giovane artista barese ha già un prestigioso percorso artistico alle spalle che l’ha portata dall’Accademia di Belle Arti di Venezia, sino alla Sorbona di Parigi, città in cui, dal 2006, studia e lavora.
La performance proposta s’iscrive in una ricerca personale dell’Artista ispirata agli archetipi femminili che popolano la mitologia, la letteratura, la cultura popolare e l’incosciente collettivo.
Influenzate dal contemporaneo indebolimento delle barriere tra reale e virtuale, materiale e immateriale, le performances della Centrone confrontano il pubblico a delle situazioni dove realtà e finzione si mescolano incessantemente l’una all’altra.
L’Artista, parlando della sua arte, afferma “Entrando in stridente collisione con la quotidianità degli spazi che lo accolgono, il mio personaggio dà la possibilità di fare l’esperienza, per qualche tempo, di un modo di vivere diverso, in un mondo retto da leggi spaziali e temporali proprie, dove nuove identità si fabbricano. Simulatrice, attrice, “performatrice”, come artista e donna non posso non tener conto di quanto la natura femminile interpelli lo sguardo altrui e sia influenzata da tutto ciò che è inerente la simulazione, l’artificio, la finzione, lo spettacolo. Le mie performance parlano di questa attitudine femminile a trasformarsi, a rimettere in questione la propria identità, a poter improvvisamente diventare l’Altro ed esibiscono un corpo femminile critico, in bilico costante, tra eccesso e grado zero”.
Il tema portante della sua ricerca continua ad essere il corpo umano, che l’artista indaga utilizzando forme di espressione artistica diverse come la pittura, la scultura, la fotografia e, negli ultimi anni, la performance.
“Ad un certo momento della mia ricerca artistica, ho sentito la necessità di entrare a contatto con le mie opere; di entrare, nel vero senso della parola, nelle mie opere, di indossarle, di animarle dall’interno e di interagire con esse. Per questo motivo preferisco parlare di «Inter-azioni» a proposito delle mie messe in scena; per questo motivo ho iniziato a privilegiare il tessuto come materia prima delle mie creazioni e a indagare la relazione simbolica tra tessuto e pelle, vestiti e corpo. Metafore del corpo, i miei indumenti ne esprimono la sofferenza e la passione”.
La pratica performativa diventa, per l’artista, un vettore di trasformazione dell’opera; le «Inter-azioni» provocano, infatti, dei cambiamenti sostanziali nella texture, forma e materia degli oggetti creati.
La pratica performativa, introducendo mobilità e temporalità nell’opera, permette di ampliarne il senso, di potenziarne il significato, di poter dire qualcosa di più.
Manuela, nei suoi prossimi progetti, ha intenzione di continuare ad esplorare la relazione dinamica tra il corpo dell’artista e il corpo dell’opera e, contemporaneamente, di trasformare questo binomio nel trinomio artista - opera - pubblico, essendo quest’ultimo una presenza fondamentale di cui tener conto nell’ambito delle performing arts.
Manuela Centrone ha iniziato il suo percorso artistico all’Accademia di Belle Arti di Venezia, dove, tra il 1998 e il 2004, ha lavorato intensamente, mettendo a punto uno stile pittorico personale che caratterizza la serie di quadri ispirati al tema del locus amoenus e esposti, tra il 2004 e il 2006, a Molfetta, Trani, Giovinazzo, Lecce e Bari.
Nel 2006, l’artista molfettese si è trasferita in Francia grazie ad un progetto per giovani artisti finanziato dal fondo sociale europeo, progetto che le ha permesso di approfondire la sua ricerca artistica e di realizzare le sue prime mostre personali in Francia, a Poitiers e a La Rochelle. Attualmente la giovane artista segue il corso di laurea in Arti Visive all’Università della Sorbona e contemporaneamente si specializza in Arte-Terapia all’Università di Medicina «R. Descartes» a Parigi.
Mostre
Collettive:
- 2004 “Prospettive eccentriche”, a cura di N. Salvemini, Ca’ da Noal, Treviso
- 2005 “Kontemporanea 2005”, a cura dell’Associazione Raggio Verde, Castello Carlo V, Lecce
- 2006 “Artisti in mostra”, a cura del comune di Molfetta, Sala dei Templari, Molfetta
Personali:
- 2004 “Dedali e Icari”, Sala San Tommaso, Venezia
- 2004 “Sotto la superficie”, Fabbrica di San Domenico, Molfetta
- 2005 “Nucleidi”, Palazzo Palmieri, Trani
- 2005 “Visita guidata nel giardino dell’Eden”, Sala Colonnato, Palazzo della Provincia, Bari
- 2006 “ A toi de choisir ”, MCL Le Local, Poitiers, Francia
- 2006 “ A toi de choisir ”, La Passerelle, La Rochelle, Francia
- 2009 “ Il corpo dell’opera”, Atelier R. Cappelluti, Molfetta
Performance, installazioni, azioni
- 2007 “Ouverture/Fermeture”, Centro St. Charles, Sorbona, Parigi
- 2008 “Du blanc au rouge”, Centro St. Charles, Sorbona, Parigi
- 2009 “Raiponce”, 63 rue St. André des Arts, Parigi
- 2009 “Composer/Décomposer/Recomposer”, Centro St. Charles, Sorbona, Parigi
- 2009 “Pas et repas”, MCL M. Reberioux, Créteil
- 2009 “Raiponce”, La Mas, Parigi
La giovane artista barese ha già un prestigioso percorso artistico alle spalle che l’ha portata dall’Accademia di Belle Arti di Venezia, sino alla Sorbona di Parigi, città in cui, dal 2006, studia e lavora.
La performance proposta s’iscrive in una ricerca personale dell’Artista ispirata agli archetipi femminili che popolano la mitologia, la letteratura, la cultura popolare e l’incosciente collettivo.
Influenzate dal contemporaneo indebolimento delle barriere tra reale e virtuale, materiale e immateriale, le performances della Centrone confrontano il pubblico a delle situazioni dove realtà e finzione si mescolano incessantemente l’una all’altra.
L’Artista, parlando della sua arte, afferma “Entrando in stridente collisione con la quotidianità degli spazi che lo accolgono, il mio personaggio dà la possibilità di fare l’esperienza, per qualche tempo, di un modo di vivere diverso, in un mondo retto da leggi spaziali e temporali proprie, dove nuove identità si fabbricano. Simulatrice, attrice, “performatrice”, come artista e donna non posso non tener conto di quanto la natura femminile interpelli lo sguardo altrui e sia influenzata da tutto ciò che è inerente la simulazione, l’artificio, la finzione, lo spettacolo. Le mie performance parlano di questa attitudine femminile a trasformarsi, a rimettere in questione la propria identità, a poter improvvisamente diventare l’Altro ed esibiscono un corpo femminile critico, in bilico costante, tra eccesso e grado zero”.
Il tema portante della sua ricerca continua ad essere il corpo umano, che l’artista indaga utilizzando forme di espressione artistica diverse come la pittura, la scultura, la fotografia e, negli ultimi anni, la performance.
“Ad un certo momento della mia ricerca artistica, ho sentito la necessità di entrare a contatto con le mie opere; di entrare, nel vero senso della parola, nelle mie opere, di indossarle, di animarle dall’interno e di interagire con esse. Per questo motivo preferisco parlare di «Inter-azioni» a proposito delle mie messe in scena; per questo motivo ho iniziato a privilegiare il tessuto come materia prima delle mie creazioni e a indagare la relazione simbolica tra tessuto e pelle, vestiti e corpo. Metafore del corpo, i miei indumenti ne esprimono la sofferenza e la passione”.
La pratica performativa diventa, per l’artista, un vettore di trasformazione dell’opera; le «Inter-azioni» provocano, infatti, dei cambiamenti sostanziali nella texture, forma e materia degli oggetti creati.
La pratica performativa, introducendo mobilità e temporalità nell’opera, permette di ampliarne il senso, di potenziarne il significato, di poter dire qualcosa di più.
Manuela, nei suoi prossimi progetti, ha intenzione di continuare ad esplorare la relazione dinamica tra il corpo dell’artista e il corpo dell’opera e, contemporaneamente, di trasformare questo binomio nel trinomio artista - opera - pubblico, essendo quest’ultimo una presenza fondamentale di cui tener conto nell’ambito delle performing arts.
Manuela Centrone ha iniziato il suo percorso artistico all’Accademia di Belle Arti di Venezia, dove, tra il 1998 e il 2004, ha lavorato intensamente, mettendo a punto uno stile pittorico personale che caratterizza la serie di quadri ispirati al tema del locus amoenus e esposti, tra il 2004 e il 2006, a Molfetta, Trani, Giovinazzo, Lecce e Bari.
Nel 2006, l’artista molfettese si è trasferita in Francia grazie ad un progetto per giovani artisti finanziato dal fondo sociale europeo, progetto che le ha permesso di approfondire la sua ricerca artistica e di realizzare le sue prime mostre personali in Francia, a Poitiers e a La Rochelle. Attualmente la giovane artista segue il corso di laurea in Arti Visive all’Università della Sorbona e contemporaneamente si specializza in Arte-Terapia all’Università di Medicina «R. Descartes» a Parigi.
Mostre
Collettive:
- 2004 “Prospettive eccentriche”, a cura di N. Salvemini, Ca’ da Noal, Treviso
- 2005 “Kontemporanea 2005”, a cura dell’Associazione Raggio Verde, Castello Carlo V, Lecce
- 2006 “Artisti in mostra”, a cura del comune di Molfetta, Sala dei Templari, Molfetta
Personali:
- 2004 “Dedali e Icari”, Sala San Tommaso, Venezia
- 2004 “Sotto la superficie”, Fabbrica di San Domenico, Molfetta
- 2005 “Nucleidi”, Palazzo Palmieri, Trani
- 2005 “Visita guidata nel giardino dell’Eden”, Sala Colonnato, Palazzo della Provincia, Bari
- 2006 “ A toi de choisir ”, MCL Le Local, Poitiers, Francia
- 2006 “ A toi de choisir ”, La Passerelle, La Rochelle, Francia
- 2009 “ Il corpo dell’opera”, Atelier R. Cappelluti, Molfetta
Performance, installazioni, azioni
- 2007 “Ouverture/Fermeture”, Centro St. Charles, Sorbona, Parigi
- 2008 “Du blanc au rouge”, Centro St. Charles, Sorbona, Parigi
- 2009 “Raiponce”, 63 rue St. André des Arts, Parigi
- 2009 “Composer/Décomposer/Recomposer”, Centro St. Charles, Sorbona, Parigi
- 2009 “Pas et repas”, MCL M. Reberioux, Créteil
- 2009 “Raiponce”, La Mas, Parigi
26
giugno 2009
Manuela Centrone – Rapunzel
26 giugno 2009
performance - happening
serata - evento
serata - evento
Location
SPAZIO PARAGGI
Treviso, Via Pescatori, 23, (Treviso)
Treviso, Via Pescatori, 23, (Treviso)
Vernissage
26 Giugno 2009, ore 18,30
Sito web
www.trevisoricercaarte.org
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