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Manuela Cerolini / Agostino Cartuccia Improbabili Affinità
Il Comune di Civitanova Alta ospita nella chiesa di S. Francesco, piazza Liberta’ Civitanova Alta, le opere di due importanti artisti marchigiani, Agostino Cartuccia e Manuela Cerolini, entrambi esempio di armonica sintesi tra forza espressiva, gusto formale e suggestioni oniriche.
Comunicato stampa
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Marzo 2012, corrispondenze …
Il Comune di Civitanova Alta ospita nella chiesa di S. Francesco le opere di due importanti artisti marchigiani, Agostino Cartuccia e Manuela Cerolini, entrambi esempio di armonica sintesi tra forza espressiva, gusto formale e suggestioni oniriche. Agostino presenta una serie di filisculture metalliche, quasi incorporee, che tuttavia occupano anche uno spazio reale, quotidiano, ma nobilitandolo, deviandone lo spirito sovente corrosivo, imponendosi su di esso come pure forme apotropaiche. Manuela risponde a questa musicalità con una sapiente e misterica manipolazione del metallo inciso e stampato che ci consegna splendidi esempi di un felice connubio tra mondo formato e informe, espressi con una gestualità sentita, mai gratuita o fine a se stessa.
Agostino e Manuela sono come due sponde dello stesso fiume-coscienza, profondamente simili e infinitamente diversi al tempo stesso. Tra le corrispondenze più evidenti: l’uso dei metalli, gli aspetti formali lineari, il segno che assume valori simbolici, anche onirici; la dolcezza d’insieme delle immagini che, pur nella loro naturale contemporaneità, affonda le radici nell'arte marchigiana di sempre; e, infine, le variazioni su un tema dato. D’altra parte vi sono anche delle modalità operative e degli sviluppi stilistici squisitamente personali. Ad esempio, in Manuela la gestualità, che assume anche tratti di automatismo non problematico, da vita a una molteplicità di segni vivificanti dai quali a volte emerge il mondo formato, che non è mai storicizzato in senso assoluto, mai definitivamente compiuto, e altre volte evidenziano invece una chiara necessità dell’artista di restare più a lungo invischiata nella materia, come se il senso dell’arte stessa fosse celato tra le pieghe di una ritualità quasi alchemica, più che nel prodotto stesso. In Agostino i segni, che si sviluppano e si snodano dalla materia inerte, ma pur sempre leggera, hanno già un’identità, una genia, un percorso da fare e un obiettivo da raggiungere; sono segni che contengono le forze dinamiche della materia bruta, e le energie divergenti del mondo onirico; sono segni già formati che hanno un destino chiaro: purificare l’Essere nel divenire. Nelle opere più recenti di Manuela c’è poi da apprezzare la volontà di superare la metodologia tradizionale della tecnica incisoria con interventi sperimentali anche energici che moltiplicano le sue capacità espressive e la collocano più a ridosso del cuore pulsante del fare artistico. Ciò che affascina di più nelle opere di Agostino, invece, è la gioia del comporre, del mettere insieme forme e ricordi, miti e linee, percorsi e simboli, con naturalezza, con semplicità, senza forzature, con grazia.
(Pezzo critico di Claudio Nalli, scritto in origine a mano su carta Moleskine avorio liscia, con inchiostro Montblanc rosso bordeaux, il 30.01.12)
Il Comune di Civitanova Alta ospita nella chiesa di S. Francesco le opere di due importanti artisti marchigiani, Agostino Cartuccia e Manuela Cerolini, entrambi esempio di armonica sintesi tra forza espressiva, gusto formale e suggestioni oniriche. Agostino presenta una serie di filisculture metalliche, quasi incorporee, che tuttavia occupano anche uno spazio reale, quotidiano, ma nobilitandolo, deviandone lo spirito sovente corrosivo, imponendosi su di esso come pure forme apotropaiche. Manuela risponde a questa musicalità con una sapiente e misterica manipolazione del metallo inciso e stampato che ci consegna splendidi esempi di un felice connubio tra mondo formato e informe, espressi con una gestualità sentita, mai gratuita o fine a se stessa.
Agostino e Manuela sono come due sponde dello stesso fiume-coscienza, profondamente simili e infinitamente diversi al tempo stesso. Tra le corrispondenze più evidenti: l’uso dei metalli, gli aspetti formali lineari, il segno che assume valori simbolici, anche onirici; la dolcezza d’insieme delle immagini che, pur nella loro naturale contemporaneità, affonda le radici nell'arte marchigiana di sempre; e, infine, le variazioni su un tema dato. D’altra parte vi sono anche delle modalità operative e degli sviluppi stilistici squisitamente personali. Ad esempio, in Manuela la gestualità, che assume anche tratti di automatismo non problematico, da vita a una molteplicità di segni vivificanti dai quali a volte emerge il mondo formato, che non è mai storicizzato in senso assoluto, mai definitivamente compiuto, e altre volte evidenziano invece una chiara necessità dell’artista di restare più a lungo invischiata nella materia, come se il senso dell’arte stessa fosse celato tra le pieghe di una ritualità quasi alchemica, più che nel prodotto stesso. In Agostino i segni, che si sviluppano e si snodano dalla materia inerte, ma pur sempre leggera, hanno già un’identità, una genia, un percorso da fare e un obiettivo da raggiungere; sono segni che contengono le forze dinamiche della materia bruta, e le energie divergenti del mondo onirico; sono segni già formati che hanno un destino chiaro: purificare l’Essere nel divenire. Nelle opere più recenti di Manuela c’è poi da apprezzare la volontà di superare la metodologia tradizionale della tecnica incisoria con interventi sperimentali anche energici che moltiplicano le sue capacità espressive e la collocano più a ridosso del cuore pulsante del fare artistico. Ciò che affascina di più nelle opere di Agostino, invece, è la gioia del comporre, del mettere insieme forme e ricordi, miti e linee, percorsi e simboli, con naturalezza, con semplicità, senza forzature, con grazia.
(Pezzo critico di Claudio Nalli, scritto in origine a mano su carta Moleskine avorio liscia, con inchiostro Montblanc rosso bordeaux, il 30.01.12)
04
marzo 2012
Manuela Cerolini / Agostino Cartuccia Improbabili Affinità
Dal 04 marzo al 09 aprile 2012
arte contemporanea
Location
SPAZIO MULTIMEDIALE SAN FRANCESCO
Civitanova Marche, Piazza Libertà, (Macerata)
Civitanova Marche, Piazza Libertà, (Macerata)
Orario di apertura
da venerdi a domenica ore 17-20
Vernissage
4 Marzo 2012, ore 17
Autore