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Manuela Gandini – Qualcosa ci sta sognando
Body-talk performativo multimediale. Un’immersione nell’arte e nella vita dell’Europa dal 1929 ad oggi.
Comunicato stampa
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GIOVEDì 7 NOVEMBRE 2024, ORE 21
"Qualcosa ci sta sognando" di e con Manuela Gandini
Musiche di Brando Barbieri
Frittelli arte contemporanea
via Val di Marina 15, Firenze
INGRESSO GRATUITO
FINO AD ESAURIMENTO POSTI
"Qualcosa ci sta sognando" è un talk performativo (body-talk) multimediale, ideato e interpretato da Manuela Gandini, della durata di 100 minuti circa. E’ un’immersione nell’arte e nella vita dell’Europa dal 1929 ad oggi. Si tratta di una lezione/azione concepita come un viaggio nel tempo tra i falsi dèi del Novecento, gli spettri del Nazismo, la costruzione di un nuovo feroce linguaggio e le visioni surrealiste. Da un lato l’estetica esoterica del potere nero, omologatore e totalitario, dall’altro la magia bianca dell’arte visionaria dell’inconscio. Il “trip” giunge sino ai rituali contemporanei, all’abbattimento dei monumenti e a una presunta, quanto improbabile, attuale “morte dell’arte” o “nascita” di una visione alternativa all’ antropocentrismo.
Sinossi
Un’inquietante nebbiolina fende la luna. Monaco 1929, Eva Braun si spazzola i capelli sognando un di diventare una diva. A Parigi Luis Buñuel, in Un Chain Andalous affila un rasoio pronto a tagliare l’occhio di una donna aperto sul secolo breve. Il Novecento è una camera oscura dentro la quale sorgono le mura di Auschwitz, il fungo atomico, le solarizzazioni di Man Ray, e poi l’LSD, la morte dei Kennedy e la cannibalizzazione delle immagini. Da un lato, i totalitarismi impongono ordine, propaganda, obbedienza, morte, alimentando la banalità del male. Dall’altro, una danza androgina, nei territori leggeri e densi del Surrealismo, tramuta la tragedia in arte con potenti rituali volti a celebrare la vita al di là del bene e del male. Il racconto dell’amore bruciante, tossico e morboso di Eva Braun per il Führer e delle sue ambizioni artistiche si vaporizza nel momento del loro suicidio quando l’inviata di guerra Lee Miller, ex compagna di Man Ray, entra nell’appartamento di Hitler con gli anfibi infangati dalla terra di Dachau. Il Talk – "Qualcosa ci sta sognando" - prevede un’incursione nella dark zone della nostra storia attraverso gli occhi spenti di figure grigie come Joseph Goebbels con le sue strategie propagandistiche, e di vulcaniche artiste/i come Lee Miller, Marina Abramovic, Alejandro Jodorowsky, Bo Zheng, Romeo Castellucci, Piero della Francesca, Bartolina Xixa...
S’incrociano parole, gesti e clip, in un percorso rizomatico, imprevedibile e accidentato. Il tutto concepito come un rito di purificazione. Ci siamo veramente liberati dai simboli più truci della storia? Se durante il Nazismo la radio era chiamata “la bocca di Goebbels”, come si chiamano oggi le innumerevoli emittenti della Società Spettacolo che somministrano flussi univoci di notizie caotiche e funzionali a un dominio tecnocratico diventato pericolosamente invisibile?
Lo spettacolo ha avuto luogo precedentemente a:
Festival DeriveApprodi – Bologna
Galleria Artra - Milano
Sharevolution Gallery - Milano
Centro San Fedele - Milano
Arte Fuori Luogo# - Alzano Lombardo
A Pick Gallery - Torino
Cittadellarte - Biella
Museo MAN - Nuoro
Dromos Festival – Oristano
Festival Arte Evento Creazione – Molineddu, Sassari
Fondazione Mudima - Milano
Esplorare 2023 – AltraDanza Festival - Bari
MLB Gallery - Ferrara
Cinema Capitol/Liceo Artistico Manzù - Bergamo
Centro Internazionale di Brera – Milano
Castello di Monteruzzo – Castiglione Olona
CasermArte Festival Piccolo Libro - Sansepolcro
Rassegna Palcoscenico Contemporaneo, Teatro San Giovanni Bosco – Varese
Atelier Figure Festival Mess – Sarajevo
Auditorium – Gorla Minore
"Qualcosa ci sta sognando" di e con Manuela Gandini
Musiche di Brando Barbieri
Frittelli arte contemporanea
via Val di Marina 15, Firenze
INGRESSO GRATUITO
FINO AD ESAURIMENTO POSTI
"Qualcosa ci sta sognando" è un talk performativo (body-talk) multimediale, ideato e interpretato da Manuela Gandini, della durata di 100 minuti circa. E’ un’immersione nell’arte e nella vita dell’Europa dal 1929 ad oggi. Si tratta di una lezione/azione concepita come un viaggio nel tempo tra i falsi dèi del Novecento, gli spettri del Nazismo, la costruzione di un nuovo feroce linguaggio e le visioni surrealiste. Da un lato l’estetica esoterica del potere nero, omologatore e totalitario, dall’altro la magia bianca dell’arte visionaria dell’inconscio. Il “trip” giunge sino ai rituali contemporanei, all’abbattimento dei monumenti e a una presunta, quanto improbabile, attuale “morte dell’arte” o “nascita” di una visione alternativa all’ antropocentrismo.
Sinossi
Un’inquietante nebbiolina fende la luna. Monaco 1929, Eva Braun si spazzola i capelli sognando un di diventare una diva. A Parigi Luis Buñuel, in Un Chain Andalous affila un rasoio pronto a tagliare l’occhio di una donna aperto sul secolo breve. Il Novecento è una camera oscura dentro la quale sorgono le mura di Auschwitz, il fungo atomico, le solarizzazioni di Man Ray, e poi l’LSD, la morte dei Kennedy e la cannibalizzazione delle immagini. Da un lato, i totalitarismi impongono ordine, propaganda, obbedienza, morte, alimentando la banalità del male. Dall’altro, una danza androgina, nei territori leggeri e densi del Surrealismo, tramuta la tragedia in arte con potenti rituali volti a celebrare la vita al di là del bene e del male. Il racconto dell’amore bruciante, tossico e morboso di Eva Braun per il Führer e delle sue ambizioni artistiche si vaporizza nel momento del loro suicidio quando l’inviata di guerra Lee Miller, ex compagna di Man Ray, entra nell’appartamento di Hitler con gli anfibi infangati dalla terra di Dachau. Il Talk – "Qualcosa ci sta sognando" - prevede un’incursione nella dark zone della nostra storia attraverso gli occhi spenti di figure grigie come Joseph Goebbels con le sue strategie propagandistiche, e di vulcaniche artiste/i come Lee Miller, Marina Abramovic, Alejandro Jodorowsky, Bo Zheng, Romeo Castellucci, Piero della Francesca, Bartolina Xixa...
S’incrociano parole, gesti e clip, in un percorso rizomatico, imprevedibile e accidentato. Il tutto concepito come un rito di purificazione. Ci siamo veramente liberati dai simboli più truci della storia? Se durante il Nazismo la radio era chiamata “la bocca di Goebbels”, come si chiamano oggi le innumerevoli emittenti della Società Spettacolo che somministrano flussi univoci di notizie caotiche e funzionali a un dominio tecnocratico diventato pericolosamente invisibile?
Lo spettacolo ha avuto luogo precedentemente a:
Festival DeriveApprodi – Bologna
Galleria Artra - Milano
Sharevolution Gallery - Milano
Centro San Fedele - Milano
Arte Fuori Luogo# - Alzano Lombardo
A Pick Gallery - Torino
Cittadellarte - Biella
Museo MAN - Nuoro
Dromos Festival – Oristano
Festival Arte Evento Creazione – Molineddu, Sassari
Fondazione Mudima - Milano
Esplorare 2023 – AltraDanza Festival - Bari
MLB Gallery - Ferrara
Cinema Capitol/Liceo Artistico Manzù - Bergamo
Centro Internazionale di Brera – Milano
Castello di Monteruzzo – Castiglione Olona
CasermArte Festival Piccolo Libro - Sansepolcro
Rassegna Palcoscenico Contemporaneo, Teatro San Giovanni Bosco – Varese
Atelier Figure Festival Mess – Sarajevo
Auditorium – Gorla Minore
07
novembre 2024
Manuela Gandini – Qualcosa ci sta sognando
07 novembre 2024
arte contemporanea
Location
FRITTELLI ARTE CONTEMPORANEA
Firenze, Via Val Di Marina, 15, (Firenze)
Firenze, Via Val Di Marina, 15, (Firenze)
Orario di apertura
21:00
Sito web
Autore