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Manuela Grasso / Andrea Volterra – In utero
La mostra nasce dall’esigenza di questi due artisti di evidenziare in modo veemente la vita umana
Comunicato stampa
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La mostra nasce dall’esigenza di questi due artisti di evidenziare in modo veemente la vita umana.
Dove i fatti del mondo non accadono, ma esistono solo nella misura in cui ne veniamo a conoscenza; dove l'essere vita non è nelle frattaglie d'informazione, o in referendum politici; dove la natura, a dispetto dell'uomo, non smentisce l'infinita capacità di rigenerarsi e generare a sua volta.
Questa mostra vuol essere un inno alla vita.
Ma i nostri artisti sono andati oltre , si son posti la domanda di quando realmente abbia inizio la vita, e di cosa accade prima della “nascita” riconosciuta come tale .
La mostra si snoda in un percorso di analisi di nascita vita e morte . Le tele mostrano la linea evolutiva dei nove mesi nel ventre materno ; dal concepimento( opera impregnation ) momento nel quale avviene l’alchimia che origina la nascita , passando poi per le evoluzioni del feto la sua formazione di essere umano , per giungere al parto che è il momento del distacco , doloroso passaggio da una condizione di vita ad una nuova , quello che noi riconosciamo come momento della nostra nascita è in realtà anche il momento di una nostra morte.
La vita che abbiamo vissuto per nove mesi finisce e il rapporto simbiotico con la madre viene reciso con il taglio del cordone e con il gesto di Sutura .
Gli artisti con le loro specifiche caratteristiche espressive riescono a scuotere l’osservatore , offrendo, attraverso il loro segno la loro materia e il colore , tutte le emozioni del vivere .
Dalla voglia di vita (che scaturisce dalla presenza dei toni azzurri ) di aria e respiro che si rinnova e vive nel suo istante , al dolore dell’essere dell’esistere (i rossi , i segni i neri di bitume)
La sofferenza umana che si lega al primordiale istinto al vivere , sentendo il peso della propria fisicità , sentendosi materia pura . Ogni brano di colore vagisce, la vita è un urlo a segno grosso e in questa placenta vivono e si nutrono. I nostri artisti accendono la pira focale di una forza ricreatrice mai finita e indefinibile a parole . L'inizio e la fine rinnovati nel loro eterno ciclo , le opere vivono la via fisica di questo processo smettendo ogni comodo abito di morale .
M.G.
Dove i fatti del mondo non accadono, ma esistono solo nella misura in cui ne veniamo a conoscenza; dove l'essere vita non è nelle frattaglie d'informazione, o in referendum politici; dove la natura, a dispetto dell'uomo, non smentisce l'infinita capacità di rigenerarsi e generare a sua volta.
Questa mostra vuol essere un inno alla vita.
Ma i nostri artisti sono andati oltre , si son posti la domanda di quando realmente abbia inizio la vita, e di cosa accade prima della “nascita” riconosciuta come tale .
La mostra si snoda in un percorso di analisi di nascita vita e morte . Le tele mostrano la linea evolutiva dei nove mesi nel ventre materno ; dal concepimento( opera impregnation ) momento nel quale avviene l’alchimia che origina la nascita , passando poi per le evoluzioni del feto la sua formazione di essere umano , per giungere al parto che è il momento del distacco , doloroso passaggio da una condizione di vita ad una nuova , quello che noi riconosciamo come momento della nostra nascita è in realtà anche il momento di una nostra morte.
La vita che abbiamo vissuto per nove mesi finisce e il rapporto simbiotico con la madre viene reciso con il taglio del cordone e con il gesto di Sutura .
Gli artisti con le loro specifiche caratteristiche espressive riescono a scuotere l’osservatore , offrendo, attraverso il loro segno la loro materia e il colore , tutte le emozioni del vivere .
Dalla voglia di vita (che scaturisce dalla presenza dei toni azzurri ) di aria e respiro che si rinnova e vive nel suo istante , al dolore dell’essere dell’esistere (i rossi , i segni i neri di bitume)
La sofferenza umana che si lega al primordiale istinto al vivere , sentendo il peso della propria fisicità , sentendosi materia pura . Ogni brano di colore vagisce, la vita è un urlo a segno grosso e in questa placenta vivono e si nutrono. I nostri artisti accendono la pira focale di una forza ricreatrice mai finita e indefinibile a parole . L'inizio e la fine rinnovati nel loro eterno ciclo , le opere vivono la via fisica di questo processo smettendo ogni comodo abito di morale .
M.G.
01
marzo 2006
Manuela Grasso / Andrea Volterra – In utero
Dal primo al 13 marzo 2006
arte contemporanea
Location
SUPPERCLUB
Roma, Via De' Nari, 19, (Roma)
Roma, Via De' Nari, 19, (Roma)
Orario di apertura
tutti i giorni 20-02
Vernissage
1 Marzo 2006, ore 20
Autore