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Manuela Marussi
personale della pittrice triestina
Comunicato stampa
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S’inaugura martedì 5 dicembre 2006 alle ore 19.00 alla Casa della Musica di Trieste (via dei Capitelli 3) la mostra personale della pittrice triestina Manuela Marussi. La rassegna, che si compone di una quindicina di opere recenti realizzate dall’artista ad olio su tela, sarà presentata dall’architetto Marianna Accerboni. L’esposizione rimarrà visitabile fino al 14 dicembre.
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Manuela Marussi è nata a Trieste dove vive e lavora. Da sempre appassionata alla pittura e alla grafica, rinasce nel 2000, a coronamento del percorso di crescita spirituale condotto sotto la guida dei maestri Ileana Dudine e Alessandro Corsi all’Associazione Reiki ...la via del cuore. Sul piano pittorico si è formata grazie alla frequentazione dell’atelier del maestro Paolo Cervi Kervischer. Ha esposto in numerose personali. Da quattro anni tiene un corso di pittura e disegno sensibile da lei ideato.
La rassegna - scrive Accerboni - rappresenta un’ulteriore maturazione della poetica della Marussi, che approfondisce con particolare sensibilità in questa occasione il tema della donna, sottolineandone la natura delicata ma forte. E avvalendosi, nell’esplicitare l’argomento, di un simbolismo lieve, quasi aereo, reso tale anche da un’intensa valenza luministica, che avvolge e rende eteree, pur nella loro simbolica carnalità, le sue eroine: personaggi femminili emblematici, creature legate in modo simbiotico al mondo della natura - grazie anche alla stessa capacità di generare della donna - e quindi all’acqua e agli animali. La donna foca, la donna balena, la madre alchemica con i suoi simboli misteriosi e affascinanti, la donna angelo si susseguono all’essere femminile che proviene – quasi inquietante nella sua azzurra bellezza – da altri mondi. Hanno la grazia e la serenità del ciclo delle Ballerine, dipinto dall’artista qualche tempo fa e presente in mostra con un esemplare, ma testimoniano anche con tenerezza e aderenza al reale la presenza/assenza della figura materna, da poco scomparsa. Al cui ricordo è legato altresì Pegaso, il cavallo alato che con un calcio fece sgorgare l’acqua e la poesia e fu infine trasformato in costellazione.
Rimandi criptici provengono – come accade di sovente nell’arte di Marussi – ancora da altri mondi. Così avviene per esempio nei tre lavori in cui s’intravvedono i misteriosi cerchi di grano che compaiono in diversi luoghi del globo, nella donna uccello dipinta sullo sfondo di un mare particolare che non è di questa terra, nel personaggio sciamanico. Mentre all’improvviso” conclude Accerboni - il bacio contemporaneo di una Maddalena del duemila simboleggia la pietà devota.
“Sgorgano nel mio cuore immagini e volti, paesaggi e simboli, emozioni e colori - scrive non a caso l’artista a proposito della sua pittura - e si offrono allo sguardo e all’anima di chi osserva, come acqua limpida e trasparente. Sono sogni, visioni, ricordi dell’anima, di cui tutti siamo parte. Sono attimi catturati all’eternità che ci appartiene. Sono riposo e quiete, ricovero e rifugio in una società troppo veloce, che ci cattura nel suo vortice di illusioni”.
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Manuela Marussi è nata a Trieste dove vive e lavora. Da sempre appassionata alla pittura e alla grafica, rinasce nel 2000, a coronamento del percorso di crescita spirituale condotto sotto la guida dei maestri Ileana Dudine e Alessandro Corsi all’Associazione Reiki ...la via del cuore. Sul piano pittorico si è formata grazie alla frequentazione dell’atelier del maestro Paolo Cervi Kervischer. Ha esposto in numerose personali. Da quattro anni tiene un corso di pittura e disegno sensibile da lei ideato.
La rassegna - scrive Accerboni - rappresenta un’ulteriore maturazione della poetica della Marussi, che approfondisce con particolare sensibilità in questa occasione il tema della donna, sottolineandone la natura delicata ma forte. E avvalendosi, nell’esplicitare l’argomento, di un simbolismo lieve, quasi aereo, reso tale anche da un’intensa valenza luministica, che avvolge e rende eteree, pur nella loro simbolica carnalità, le sue eroine: personaggi femminili emblematici, creature legate in modo simbiotico al mondo della natura - grazie anche alla stessa capacità di generare della donna - e quindi all’acqua e agli animali. La donna foca, la donna balena, la madre alchemica con i suoi simboli misteriosi e affascinanti, la donna angelo si susseguono all’essere femminile che proviene – quasi inquietante nella sua azzurra bellezza – da altri mondi. Hanno la grazia e la serenità del ciclo delle Ballerine, dipinto dall’artista qualche tempo fa e presente in mostra con un esemplare, ma testimoniano anche con tenerezza e aderenza al reale la presenza/assenza della figura materna, da poco scomparsa. Al cui ricordo è legato altresì Pegaso, il cavallo alato che con un calcio fece sgorgare l’acqua e la poesia e fu infine trasformato in costellazione.
Rimandi criptici provengono – come accade di sovente nell’arte di Marussi – ancora da altri mondi. Così avviene per esempio nei tre lavori in cui s’intravvedono i misteriosi cerchi di grano che compaiono in diversi luoghi del globo, nella donna uccello dipinta sullo sfondo di un mare particolare che non è di questa terra, nel personaggio sciamanico. Mentre all’improvviso” conclude Accerboni - il bacio contemporaneo di una Maddalena del duemila simboleggia la pietà devota.
“Sgorgano nel mio cuore immagini e volti, paesaggi e simboli, emozioni e colori - scrive non a caso l’artista a proposito della sua pittura - e si offrono allo sguardo e all’anima di chi osserva, come acqua limpida e trasparente. Sono sogni, visioni, ricordi dell’anima, di cui tutti siamo parte. Sono attimi catturati all’eternità che ci appartiene. Sono riposo e quiete, ricovero e rifugio in una società troppo veloce, che ci cattura nel suo vortice di illusioni”.
05
dicembre 2006
Manuela Marussi
Dal 05 al 14 dicembre 2006
arte contemporanea
Location
CASA DELLA MUSICA
Trieste, Via Dei Capitelli, 3, (Trieste)
Trieste, Via Dei Capitelli, 3, (Trieste)
Orario di apertura
tutti i giorni 7.00 – 20.00 / sabato 7.00 – 18.00
Vernissage
5 Dicembre 2006, ore 19
Autore
Curatore