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Manuele Mirabella – La porta gialla, un gioco di forme
Sabato 16 aprile alle ore 18.00 inaugura presso la Galleria Duomo in Via Finelli 22/b a Carrara (MS) la prima mostra personale dell’artista Manuele Mirabella, dal titolo La porta gialla – un gioco di forme curata da Beatrice Lombardi con introduzione in catalogo di Elena Cárdenas Malagodi.
Comunicato stampa
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Sabato 16 aprile alle ore 18.00 inaugura presso la Galleria Duomo in Via Finelli 22/b a Carrara (MS) la prima mostra personale dell’artista Manuele Mirabella, dal titolo La porta gialla – un gioco di forme curata da Beatrice Lombardi con introduzione in catalogo di Elena Cárdenas Malagodi e visibile fino al 15 maggio negli orari di apertura al pubblico o su appuntamento, come indicato nel sito www.galleriaduomo.it.
Manuele Mirabella, nato a Catania nel 1984, arriva a Carrara dalla Sicilia per completare i propri studi presso l'Accademia di Belle Arti e decide di fermarsi in questa città, sentendola propria.
Nella capitale del marmo inizia lavorando l'argilla e approccia per la prima volta la pietra per decidere, poi, di percorrere una strada nuova, riportando le forme dei suoi modellati in un materiale morbido come la gommapiuma.
Da questo momento, inizierà un lungo percorso di ricerca e sperimentazione che continua ancora oggi, il cui oggetto non è tanto il concetto che si vuole esprimere quanto la lavorazione di un materiale "complicato, dannoso", una lotta interminabile, fatta di intuizioni e innumerevoli tentativi. Dopo tre anni di ricerca, passati "da solo in una stanza, con la gomma", riesce a trovare il metodo ottimale per disciplinare un materiale informe, che tende sempre a ritornare al suo stato originario, fino a cristallizzarlo nella forma voluta.
Ciò nonostante la lezione e le tecniche della scultura classica non vengono messe da parte. Nella mostra personale che la Galleria Duomo dedica a Mirabella è possibile ripercorrere il percorso dell'artista, composto non solo dalle gommepiume ma anche da acquarelli, bronzi, terrecotte fino ad arrivare a piccole sculture in schiuma poliuretanica, ricavate dal riempimento di calchi in gesso.
Il gioco di forme è quello dei corpi femminili, al naturale, verosimili, feriti, abbondanti, dove il difetto viene ingrandito all'eccesso, messo in evidenza ed al centro della scena. Nelle parole della curatrice Beatrice Lombardi “Il pantheon al femminile di Mirabella, così vicino alla donna/dea arcaica delle statuette votive paleolitiche e alla Venere Ottentotta che sconvolse l'Europa ottocentesca, si spia attraverso la serratura, ma senza imbarazzo. È il seno di nostra madre, è quello che vediamo allo specchio, è il riflesso di una sofferenza fisica e di un disagio emotivo, che è giunto il momento di mostrare. Anche quando eccessivo e difficile, seguendo la linea e il suo spessore con gli occhi ed il palmo della mano, provando verso la carne, quello stesso amore che l'artista è capace di provare.”
Cenni biografici:
Manuele Mirabella nasce a Catania nel 1984 e frequenta le scuole superiori presso l’Istituto d’Arte della sua città. Cresce in un ambiente matriarcale ed è questo che lo porterà a focalizzarsi sulla figura femminile, ingrandendo l’importanza della donna a tal punto da renderla possente ed impenetrabile.
Dopo la maturità artistica continua il suo percorso all’Accademia di Belle Arti di Catania dove consegue la laurea triennale. Trasferitosi in Toscana si iscrive all’Accademia di Belle Arti di Carrara, presso la cattedra di scultura del Prof. Franco Mauro Franchi, grazie al quale scopre la gommapiuma. Dopo la laurea specialistica decide di proseguire la sua ricerca artistica nella città del marmo, e partecipa a varie esposizioni, collettive e concorsi sia in Toscana che nelle altre regioni. Tra queste l’Open Day dell’Accademia di Belle Arti di Carrara nel 2012, il Premio Consortini (Volterra) nel 2013, il Premio Combat Prize (Livorno) ed il DAMprize contemporary art contest (Milano) nel 2014.
Nell’estate del 2014 conosce la curatrice e critica d’arte internazionale Elena Cárdenas Malagodi, la quale mostra sin da subito grande interesse verso le sue opere, in particolare quelle in gommapiuma, incentivando il lavoro dell’artista.
Manuele Mirabella, nato a Catania nel 1984, arriva a Carrara dalla Sicilia per completare i propri studi presso l'Accademia di Belle Arti e decide di fermarsi in questa città, sentendola propria.
Nella capitale del marmo inizia lavorando l'argilla e approccia per la prima volta la pietra per decidere, poi, di percorrere una strada nuova, riportando le forme dei suoi modellati in un materiale morbido come la gommapiuma.
Da questo momento, inizierà un lungo percorso di ricerca e sperimentazione che continua ancora oggi, il cui oggetto non è tanto il concetto che si vuole esprimere quanto la lavorazione di un materiale "complicato, dannoso", una lotta interminabile, fatta di intuizioni e innumerevoli tentativi. Dopo tre anni di ricerca, passati "da solo in una stanza, con la gomma", riesce a trovare il metodo ottimale per disciplinare un materiale informe, che tende sempre a ritornare al suo stato originario, fino a cristallizzarlo nella forma voluta.
Ciò nonostante la lezione e le tecniche della scultura classica non vengono messe da parte. Nella mostra personale che la Galleria Duomo dedica a Mirabella è possibile ripercorrere il percorso dell'artista, composto non solo dalle gommepiume ma anche da acquarelli, bronzi, terrecotte fino ad arrivare a piccole sculture in schiuma poliuretanica, ricavate dal riempimento di calchi in gesso.
Il gioco di forme è quello dei corpi femminili, al naturale, verosimili, feriti, abbondanti, dove il difetto viene ingrandito all'eccesso, messo in evidenza ed al centro della scena. Nelle parole della curatrice Beatrice Lombardi “Il pantheon al femminile di Mirabella, così vicino alla donna/dea arcaica delle statuette votive paleolitiche e alla Venere Ottentotta che sconvolse l'Europa ottocentesca, si spia attraverso la serratura, ma senza imbarazzo. È il seno di nostra madre, è quello che vediamo allo specchio, è il riflesso di una sofferenza fisica e di un disagio emotivo, che è giunto il momento di mostrare. Anche quando eccessivo e difficile, seguendo la linea e il suo spessore con gli occhi ed il palmo della mano, provando verso la carne, quello stesso amore che l'artista è capace di provare.”
Cenni biografici:
Manuele Mirabella nasce a Catania nel 1984 e frequenta le scuole superiori presso l’Istituto d’Arte della sua città. Cresce in un ambiente matriarcale ed è questo che lo porterà a focalizzarsi sulla figura femminile, ingrandendo l’importanza della donna a tal punto da renderla possente ed impenetrabile.
Dopo la maturità artistica continua il suo percorso all’Accademia di Belle Arti di Catania dove consegue la laurea triennale. Trasferitosi in Toscana si iscrive all’Accademia di Belle Arti di Carrara, presso la cattedra di scultura del Prof. Franco Mauro Franchi, grazie al quale scopre la gommapiuma. Dopo la laurea specialistica decide di proseguire la sua ricerca artistica nella città del marmo, e partecipa a varie esposizioni, collettive e concorsi sia in Toscana che nelle altre regioni. Tra queste l’Open Day dell’Accademia di Belle Arti di Carrara nel 2012, il Premio Consortini (Volterra) nel 2013, il Premio Combat Prize (Livorno) ed il DAMprize contemporary art contest (Milano) nel 2014.
Nell’estate del 2014 conosce la curatrice e critica d’arte internazionale Elena Cárdenas Malagodi, la quale mostra sin da subito grande interesse verso le sue opere, in particolare quelle in gommapiuma, incentivando il lavoro dell’artista.
16
aprile 2016
Manuele Mirabella – La porta gialla, un gioco di forme
Dal 16 aprile al 15 maggio 2016
arte contemporanea
Location
GALLERIA DUOMO
Carrara, Via Finelli, 22, (Massa-carrara)
Carrara, Via Finelli, 22, (Massa-carrara)
Orario di apertura
da venerdì a domenica ore 17-20
Vernissage
16 Aprile 2016, ore 18.00
Autore
Curatore