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Manzù – Le opere per Alice Lampugnani
E’ aperta fino al 1 febbraio 2004, nella prestigiosa sala del LAMeC, sotto la Basilica Palladiana a Vicenza, ,la mostra a tema delle opere di Giacomo Manzù ispirate all’amica e musa Alice Lampugnani.
Comunicato stampa
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Le circa cinquanta opere di Giacomo Manzù, uno dei massimi scultori italiani del Novecento, proposte al LAMeC, fanno respirare al pubblico l'atmosfera particolare che si sprigiona ogniqualvolta un artista incontra e si misura con la propria fonte di ispirazione, ne ruba i segreti, ne coglie l'anima.
Per Manzù, nella seconda metà degli anni Quaranta, l'ispirazione artistica ebbe volto e figura di donna: ad Alice Lampugnani, signora di grande personalità e fascino cui l'artista si legò con profonda amicizia, sono dedicati i disegni, gli studi e le sculture che sono esposti nella mostra intitolata, appunto, "Le opere per Alice Lampugnani".
Organizzata dal Comune di Vicenza, da sempre particolarmente sensibile all'arte scultorea (si ricordino le mostre dedicate a Minguzzi, alla Scultura Moderna in Italia e a Domenico Rambelli) e dall'Assessorato per le Attività Culturali, l'inaugurazione, presentata dal Sindaco Enrico Hüllweck, è avvenuta sabato 15 novembre alle ore 17.30 nella Sala degli Stucchi di Palazzo Trissino.
La mostra riprende l'edizione presentata presso il Museo Minguzzi di Milano nell'autunno 2001, organizzata dalla Fondazione Luciano Minguzzi con il contributo del Comune di Vicenza, Assessorato alle Attività Culturali, e con un comitato scientifico composto dal Presidente della Commissione Cultura del Comune di Vicenza, Mario Bagnara e dai critici Rossana Bossaglia e Flaminio Gualdoni.
L'iniziativa, patrocinata dalla Regione Veneto e dalla Provincia di Vicenza, gode anche del contributo proveniente dal fronte privato: hanno offerto il loro fattivo supporto l'Associazione Industriali Raggruppamento Vicenza Città, Il Giornale di Vicenza, AIM, Caffè Vero, Villaga Calce Spa, La Fondiaria e Biblos Edizioni.
Fino al 1 febbraio 2004, saranno esposti circa 50 capolavori, fra disegni e sculture, del maestro cresciuto artisticamente sulle orme di Medardo Rosso e Auguste Rodin, un corpus d'opere provenienti tutte da un'unica collezione privata milanese. Saranno visibili, in particolare, gli studi preparatori del Grande ritratto di signora, il bozzetto in cera e la stessa opera bronzea.
L'allestimento, curato da Luca Minguzzi, mira a far comprendere come, per Manzù, la scultura abbia rappresentato la naturale evoluzione, in tre dimensioni, delle sinuose tracce, di volta in volta a matita, nera o sanguigna, a inchiostro o acquarello, che delineano magistralmente tratti e gesti della signora Lampugnani.
Un fatto balza agli occhi con assoluta evidenza: i disegni preparatori di tutta l'opera scultorea di Manzù mostrano come anche il più semplice panneggio sia stato studiato e scandagliato nei minimi particolari. La natura intrinseca e la bellezza di questi disegni fanno sì che possano essere considerati delle opere preparatorie nate, come scrisse, nel 1955, il critico Carlo Ludovico Ragghianti, "…in un clima consentaneo alla nascita di un capolavoro". Sempre Ragghianti non esitò ad accostare i disegni di Manzù a quelli dei grandi maestri del passato, primo fra tutti, Leonardo: "Vi sono in questo firmamento di disegni, alcune orbite particolari, come nei semoventi fogli leonardeschi: un motivo si può vedere crescere, definirsi, accentare le sue acme espressive con dei battiti tremendamente vibranti, reagire nelle sue diverse flessioni animate, dando un'immagine imperiosamente immediata del dibattito vivente che la forma ebbe, o meglio ha per sempre nello spirito teso dell'artista".
Per Manzù, nella seconda metà degli anni Quaranta, l'ispirazione artistica ebbe volto e figura di donna: ad Alice Lampugnani, signora di grande personalità e fascino cui l'artista si legò con profonda amicizia, sono dedicati i disegni, gli studi e le sculture che sono esposti nella mostra intitolata, appunto, "Le opere per Alice Lampugnani".
Organizzata dal Comune di Vicenza, da sempre particolarmente sensibile all'arte scultorea (si ricordino le mostre dedicate a Minguzzi, alla Scultura Moderna in Italia e a Domenico Rambelli) e dall'Assessorato per le Attività Culturali, l'inaugurazione, presentata dal Sindaco Enrico Hüllweck, è avvenuta sabato 15 novembre alle ore 17.30 nella Sala degli Stucchi di Palazzo Trissino.
La mostra riprende l'edizione presentata presso il Museo Minguzzi di Milano nell'autunno 2001, organizzata dalla Fondazione Luciano Minguzzi con il contributo del Comune di Vicenza, Assessorato alle Attività Culturali, e con un comitato scientifico composto dal Presidente della Commissione Cultura del Comune di Vicenza, Mario Bagnara e dai critici Rossana Bossaglia e Flaminio Gualdoni.
L'iniziativa, patrocinata dalla Regione Veneto e dalla Provincia di Vicenza, gode anche del contributo proveniente dal fronte privato: hanno offerto il loro fattivo supporto l'Associazione Industriali Raggruppamento Vicenza Città, Il Giornale di Vicenza, AIM, Caffè Vero, Villaga Calce Spa, La Fondiaria e Biblos Edizioni.
Fino al 1 febbraio 2004, saranno esposti circa 50 capolavori, fra disegni e sculture, del maestro cresciuto artisticamente sulle orme di Medardo Rosso e Auguste Rodin, un corpus d'opere provenienti tutte da un'unica collezione privata milanese. Saranno visibili, in particolare, gli studi preparatori del Grande ritratto di signora, il bozzetto in cera e la stessa opera bronzea.
L'allestimento, curato da Luca Minguzzi, mira a far comprendere come, per Manzù, la scultura abbia rappresentato la naturale evoluzione, in tre dimensioni, delle sinuose tracce, di volta in volta a matita, nera o sanguigna, a inchiostro o acquarello, che delineano magistralmente tratti e gesti della signora Lampugnani.
Un fatto balza agli occhi con assoluta evidenza: i disegni preparatori di tutta l'opera scultorea di Manzù mostrano come anche il più semplice panneggio sia stato studiato e scandagliato nei minimi particolari. La natura intrinseca e la bellezza di questi disegni fanno sì che possano essere considerati delle opere preparatorie nate, come scrisse, nel 1955, il critico Carlo Ludovico Ragghianti, "…in un clima consentaneo alla nascita di un capolavoro". Sempre Ragghianti non esitò ad accostare i disegni di Manzù a quelli dei grandi maestri del passato, primo fra tutti, Leonardo: "Vi sono in questo firmamento di disegni, alcune orbite particolari, come nei semoventi fogli leonardeschi: un motivo si può vedere crescere, definirsi, accentare le sue acme espressive con dei battiti tremendamente vibranti, reagire nelle sue diverse flessioni animate, dando un'immagine imperiosamente immediata del dibattito vivente che la forma ebbe, o meglio ha per sempre nello spirito teso dell'artista".
15
novembre 2003
Manzù – Le opere per Alice Lampugnani
Dal 15 novembre 2003 al primo febbraio 2004
arte contemporanea
Location
BASILICA PALLADIANA
Vicenza, Piazza Dei Signori, (Vicenza)
Vicenza, Piazza Dei Signori, (Vicenza)
Biglietti
Interi 5 €, Ridotti 4 €, Gruppi 2 € cad.
Orario di apertura
tutti i giorni, escluso il lunedì, dalle ore 10.30 alle 13.00 e dalle 15.00 alle 19.00.