Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
Mara Isolani – Le luci dell’ombra
Scegliendo come soggetti alcuni elementi visivi presenti nel panorama urbano della nostra vita quotidiana ( la Vespa) e le immagini-icona della società (la famiglia, intesa come padre , madre e figli), svuotate dalla corporeità, Mara Isolani rivolge ad essa uno sguardo disincantato e carico di una critica molto sottile.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Forme, colore e luce sono i protagonisti della mostra "Mara Isolani / le luci dell’ombra" che si inaugurerà il 20 novembre p.v. alla C.D. Studio d’Arte Velis Gallery di Ponte di Brenta (PD).
Scegliendo come soggetti alcuni elementi visivi presenti nel panorama urbano della nostra vita quotidiana ( la Vespa) e le immagini-icona della società (la famiglia, intesa come padre , madre e figli), svuotate dalla corporeità, Mara Isolani rivolge ad essa uno sguardo disincantato e carico di una critica molto sottile.
Non si tratta di un appello moralistico contro la società dei consumi e i suoi eccessi , ma il desiderio di considerare imprescindibile per l’arte il confrontarsi con i significati dell’esistenza, recuperare il senso delle proprie origini.
Perdere la corporeità dell’immagine, la densità delle pulsioni affettive, il valore estetico ed etico dell’uomo è dimenticarsi della propria coscienza.
Nel provare a sottrarre le immagini, gli oggetti , le situazioni più comuni al disfacimento, l’artista fa ricorso ai colori più vivi, attraverso i quali cerca di attirare l’attenzione distratta degli osservatori.
Mara Isolani ci mette in guardia:nel mondo dominato dalla produzione di massa,qualsiasi oggetto va incontro al suo destino, icona di un vivere disumanizzato che usa e rende esasperato e ripetitivamente monotono ogni elemento del vivere.
Perdere il concetto di forma, intesa come modello stabile nel variare delle esperienze e delle funzioni vitali, impronta e calco di una specifica selezione biologica e socio-culturale,riferimento principale di ogni processo di comunicazione, vuol dire dimenticare quel medium espressivo attraverso il quale i significati vanno a incidere sulle coscienze e sensibilità dell’uomo.
Alessandra Possamai Vita
In una società fortemente dominata dall’immagine, la figura diventa icona, ripetuta ossessivamente come in un lavoro di Warhol su pubblicità, cartelloni e media, fino a diventare simbolo, a perdere le sue connotazioni particolari per assumere valori assoluti che ne permettono l’immediata collocazione.
Così l’ambiente non è più naturale, si evolve e trasforma in luce e colore, portando però in se il significato del gesto e dell’azione compiuta in una temporalità che oscilla tra presente e passato, mentre le ombre accompagnano la luce, come nella vita e nei ricordi, in un onirico straniamento in cui forma astratta e forma riconoscibile, colori caldi e colori freddi , forme geometriche e linee curve, luce e ombra, s’incontrano in un rapporto dialettico fra estremi.
Si crea una dimensione che ha il sapore dell’attimo colto, del ricordo o del sogno che non si lascia mai catturare completamente, ma lascia spazio a suggestioni, ad altre interpretazioni del nostro Io più profondo.
Figure dipinte, oppure sintetizzate in una foglia d’oro, suggesriscono il gesto, l’azione compiuta in una temporalità che oscilla tra presente e passato, mentre le ombre accompagnano la luce in un onirico straniamento in cui forma astratta e forma riconoscibile, colori caldi e colori freddi , forme geometriche e linee curve, luce e ombra, s’incontrano in un rapporto dialettico fra opposti.
Si crea una dimensione che ha il sapore dell’attimo colto, del ricordo o del sogno che non si lascia mai catturare completamente, ma lascia spazio a suggestioni, ad altre interpretazioni del nostro Io più profondo.
Accanto alle figure umane, delle moto d’epoca giacciono in attesa in mezzo alla folla , lasciando che la loro ombra si fonda a quella di chi le renderà nuovamente protagoniste di ricordi.
La purezza delle loro forme, la luce dei metalli, il motore esibito come un cuore pulsante: è l’incanto tecnologico che accompagna la nostra vita.
Mara Isolani
Scegliendo come soggetti alcuni elementi visivi presenti nel panorama urbano della nostra vita quotidiana ( la Vespa) e le immagini-icona della società (la famiglia, intesa come padre , madre e figli), svuotate dalla corporeità, Mara Isolani rivolge ad essa uno sguardo disincantato e carico di una critica molto sottile.
Non si tratta di un appello moralistico contro la società dei consumi e i suoi eccessi , ma il desiderio di considerare imprescindibile per l’arte il confrontarsi con i significati dell’esistenza, recuperare il senso delle proprie origini.
Perdere la corporeità dell’immagine, la densità delle pulsioni affettive, il valore estetico ed etico dell’uomo è dimenticarsi della propria coscienza.
Nel provare a sottrarre le immagini, gli oggetti , le situazioni più comuni al disfacimento, l’artista fa ricorso ai colori più vivi, attraverso i quali cerca di attirare l’attenzione distratta degli osservatori.
Mara Isolani ci mette in guardia:nel mondo dominato dalla produzione di massa,qualsiasi oggetto va incontro al suo destino, icona di un vivere disumanizzato che usa e rende esasperato e ripetitivamente monotono ogni elemento del vivere.
Perdere il concetto di forma, intesa come modello stabile nel variare delle esperienze e delle funzioni vitali, impronta e calco di una specifica selezione biologica e socio-culturale,riferimento principale di ogni processo di comunicazione, vuol dire dimenticare quel medium espressivo attraverso il quale i significati vanno a incidere sulle coscienze e sensibilità dell’uomo.
Alessandra Possamai Vita
In una società fortemente dominata dall’immagine, la figura diventa icona, ripetuta ossessivamente come in un lavoro di Warhol su pubblicità, cartelloni e media, fino a diventare simbolo, a perdere le sue connotazioni particolari per assumere valori assoluti che ne permettono l’immediata collocazione.
Così l’ambiente non è più naturale, si evolve e trasforma in luce e colore, portando però in se il significato del gesto e dell’azione compiuta in una temporalità che oscilla tra presente e passato, mentre le ombre accompagnano la luce, come nella vita e nei ricordi, in un onirico straniamento in cui forma astratta e forma riconoscibile, colori caldi e colori freddi , forme geometriche e linee curve, luce e ombra, s’incontrano in un rapporto dialettico fra estremi.
Si crea una dimensione che ha il sapore dell’attimo colto, del ricordo o del sogno che non si lascia mai catturare completamente, ma lascia spazio a suggestioni, ad altre interpretazioni del nostro Io più profondo.
Figure dipinte, oppure sintetizzate in una foglia d’oro, suggesriscono il gesto, l’azione compiuta in una temporalità che oscilla tra presente e passato, mentre le ombre accompagnano la luce in un onirico straniamento in cui forma astratta e forma riconoscibile, colori caldi e colori freddi , forme geometriche e linee curve, luce e ombra, s’incontrano in un rapporto dialettico fra opposti.
Si crea una dimensione che ha il sapore dell’attimo colto, del ricordo o del sogno che non si lascia mai catturare completamente, ma lascia spazio a suggestioni, ad altre interpretazioni del nostro Io più profondo.
Accanto alle figure umane, delle moto d’epoca giacciono in attesa in mezzo alla folla , lasciando che la loro ombra si fonda a quella di chi le renderà nuovamente protagoniste di ricordi.
La purezza delle loro forme, la luce dei metalli, il motore esibito come un cuore pulsante: è l’incanto tecnologico che accompagna la nostra vita.
Mara Isolani
20
novembre 2004
Mara Isolani – Le luci dell’ombra
Dal 20 novembre al 04 dicembre 2004
arte contemporanea
Location
STUDIO D’ARTE VELIS
Padova, Via San Marco, 131, (Padova)
Padova, Via San Marco, 131, (Padova)
Orario di apertura
9.30– 12.30/15.30 –19.30, chiuso festivi e lunedì mattina
Vernissage
20 Novembre 2004, ore 18.00
Curatore