Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
Marc Chagall – Le favole
Cinquanta acqueforti di Marc Chagall raccontano il linguaggio universale della favola con un magnifico racconto per immagini. Uomini e animali si amalgamano, trasfigurati, ed entrano a far parte della “sua totale esplosione lirica”. Ancora una volta Chagall riesce a stupire con le sue suggestioni, portandoci alla scoperta del mondo con l’animo di un bambino.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Le Favole di La Fontaine prendono vita nell’immaginario del grande artista Marc Chagall attraverso la
tecnica incisoria e catapultano in quel mondo fantastico che riempie sempre di stupore. Le città pugliesi di
Gioia del Colle e Casamassima ospitano la mostra “Marc Chagall. Le favole”, nell’ambito dell’operazione
“Opere fuori contesto”. La mostra è visitabile dal 16 dicembre 2017 al 15 aprile 2018 rispettivamente a
Palazzo Monacelle di Casamassima e Palazzo San Domenico (municipio) di Gioia del Colle, con un
biglietto unico per entrambe le sedi. La mostra è organizzata dalla Società Sistema Museo, gestore del
SAC Ecomuseo di Peucetia, con il patrocinio della Città Metropolitana di Bari e promossa dai comuni di
Gioia del Colle e Casamassima.
L’originalità dell’arte di Chagall e il suo dinamismo fantastico, che lascia trapelare tutto il mondo interiore di
“eterno fanciullo”, pervade anche la sua produzione grafica. Chagall inizia ad illustrare le Favole di La
Fontaine a Parigi, nel 1927, su richiesta del mercante d’arte Voillard. Nelle 50 acqueforti in mostra a Gioia
del Colle e Casamassima l’artista mette l’accento sulla componente mitologica e universale della favola con
la consueta padronanza nel posizionamento dei personaggi: le figure sembrano stagliarsi sul foglio come
per dominarlo, alla maniera della scrittura ebraica o come nelle icone russe, ricordi presenti della sua
infanzia e della sua adolescenza. Ancora una volta Chagall riesce a stupire con le sue suggestioni,
portandoci alla scoperta del mondo con l’animo di un bambino.
Il lavoro grafico sulle Favole di La Fontaine illustra i grandi temi della vita che hanno interessato Chagall
nel corso della sua opera: amore, morte e follia umana; temi antitetici che si incontrano e scontrano come
in un ossimoro petrarchesco: così nel foglio in cui sono magistralmente rappresentati l’arroganza del lupo,
che si contrappone alla mitezza della cicogna che gli salva la vita, dominano gratitudine ed ingratitudine,
vita e morte. I reticoli, le figure, gli oggetti, i granelli di polvere neri, sembrano uscire dal suo mondo
fantastico, aggredire realmente lo spettatore, fagocitarlo e trascinarlo via. Anche la compenetrazione tra
uomo e natura appare evidente come nelle “Luftmenschen”, le caratteristiche figure fluttuanti nello spazio.
La mostra “Marc Chagall. Le favole” si pone all’interno di un più ampio progetto di valorizzazione del
territorio, dei suoi beni culturali e paesaggistici che rientra nell’operazione “Opere fuori contesto” del
progetto SAC (Sistema Ambientale e Culturale) Ecomuseo di Peucetia.
LE 50 ACQUEFORTI
Nelle Favole di La Fontaine, che Chagall inizia ad illustrare a Parigi nel 1927 su richiesta del mercante
d’arte Voillard, ci muoviamo dalla Russia fantastica dell’immaginazione e della memoria di Chagall verso il
mondo del mito antico e della favola. L’interesse per il mondo delle favole era già comparso
precedentemente nelle opere dell’artista: fonte d’ispirazione è sempre il popolo russo che nei suoi dipinti
appare in maniera magica e suggestiva; il soggetto del violinista, per esempio, fa riferimento al protagonista
della favola russa “Il soldato disertore e il diavolo” in cui il soldato vende la propria anima in cambio di
particolari poteri anche se poi riesce a recuperare il suo strumento, metafora dell’anima, vincendo il diavolo
a carte. Ma è soprattutto l’universo animale che è sempre presente nella sua opera, che occupa un posto
di primo piano e che fa rivivere i ricordi della sua vita familiare, il piccolo mondo dello shtetl ebraico, tra la
sinagoga, la scuola e la propria casa legati all’infanzia di Vitebsk, i personaggi e le storie narrati dal russo
Sholem Aleichem. Gli animali accompagnano Chagall in tutta la sua vita.
Anche a Parigi, nel quartiere bohemien della “Ruche”, a Montparnasse, vive vicino al mattatoio di
Vaugirard: “Le due, le tre del mattino. Il cielo è blu, sorge il giorno. Laggiù, poco oltre, si sgozzava il
bestiame, le vacche muggivano e io dipingevo. Vegliavo così per notti intere”, scriverà, nel 1921 nella sua
autobiografia. La “Ruche”, la casa delle api, con Chagall, come la definì il poeta uruguayano Iules
Supervielle nel visitarla con Rafael Alberti, diventa “una stalla”, la casa delle vacche. Ma il bestiario del
pittore si allarga quando decide di confrontarsi con La Fontaine, l’anima russa compare e si rispecchia nella
favola francese del XVII secolo in maniera sublime. “La scena è l’universo”, diceva La Fontaine, ed è in
questo universo, pervaso di spirito religioso, che Chagall fa rivivere corvi, leoni, volpi, capre, lupi, agnelli,
cicogne, aquile, topi, lepri, scarabei, vacche e galli accanto agli umani, accanto al pastore, al mugnaio, alla
madre, alla vedova, al ragazzo, ricostruendo una sorta di poema eroicomico, tema del resto, che non
abbandonerà mai e che, insieme ad altri elementi naturali (i violini, gli acrobati, i musicisti, i fiori) si
amalgameranno, trasfigurati, ed entreranno a far parte della “sua totale esplosione lirica”.
Il pittore poeta sintetizza miti, leggende, favole e allegorie in maniera armonica e teatrale fondendo
letteratura, folklore, simboli religiosi, gusto orientale ed occidentale (Matisse, Fauves, primitivismo di
Gauguin).
SPECIALE SCUOLE / OFFERTA DIDATTICA
Affiancano la mostra visite guidate e laboratori didattici rivolti alle scuole con l’obiettivo di far conoscere il
linguaggio espressivo di Chagall, a cura della Società Sistema Museo.
Per la Scuola dell’infanzia e primaria I ciclo “Su la maschera!” e “Racconti da toccare, suoni da vedere:
le favole e i 5 sensi”, per scoprire gli animali e personaggi delle favole di La Fontaine indossando delle
maschere speciali o attraverso un percorso sensoriale.
Per la Scuola primaria II ciclo i laboratori “Il teatro delle favole” e “Insalata di favole” stimolano i ragazzi ad
inventare una storia prendendo spunto dalle illustrazioni de La Fontaine, costruendo uno speciale teatro di
cartone e trasformando le nuove storie in fantastici disegni.
Per la Scuola Secondaria di I e II grado è prevista una visita guidata tematica, per scoprire il magico
mondo dell’artista russo e il suo sogno diventato racconto per immagini.
tecnica incisoria e catapultano in quel mondo fantastico che riempie sempre di stupore. Le città pugliesi di
Gioia del Colle e Casamassima ospitano la mostra “Marc Chagall. Le favole”, nell’ambito dell’operazione
“Opere fuori contesto”. La mostra è visitabile dal 16 dicembre 2017 al 15 aprile 2018 rispettivamente a
Palazzo Monacelle di Casamassima e Palazzo San Domenico (municipio) di Gioia del Colle, con un
biglietto unico per entrambe le sedi. La mostra è organizzata dalla Società Sistema Museo, gestore del
SAC Ecomuseo di Peucetia, con il patrocinio della Città Metropolitana di Bari e promossa dai comuni di
Gioia del Colle e Casamassima.
L’originalità dell’arte di Chagall e il suo dinamismo fantastico, che lascia trapelare tutto il mondo interiore di
“eterno fanciullo”, pervade anche la sua produzione grafica. Chagall inizia ad illustrare le Favole di La
Fontaine a Parigi, nel 1927, su richiesta del mercante d’arte Voillard. Nelle 50 acqueforti in mostra a Gioia
del Colle e Casamassima l’artista mette l’accento sulla componente mitologica e universale della favola con
la consueta padronanza nel posizionamento dei personaggi: le figure sembrano stagliarsi sul foglio come
per dominarlo, alla maniera della scrittura ebraica o come nelle icone russe, ricordi presenti della sua
infanzia e della sua adolescenza. Ancora una volta Chagall riesce a stupire con le sue suggestioni,
portandoci alla scoperta del mondo con l’animo di un bambino.
Il lavoro grafico sulle Favole di La Fontaine illustra i grandi temi della vita che hanno interessato Chagall
nel corso della sua opera: amore, morte e follia umana; temi antitetici che si incontrano e scontrano come
in un ossimoro petrarchesco: così nel foglio in cui sono magistralmente rappresentati l’arroganza del lupo,
che si contrappone alla mitezza della cicogna che gli salva la vita, dominano gratitudine ed ingratitudine,
vita e morte. I reticoli, le figure, gli oggetti, i granelli di polvere neri, sembrano uscire dal suo mondo
fantastico, aggredire realmente lo spettatore, fagocitarlo e trascinarlo via. Anche la compenetrazione tra
uomo e natura appare evidente come nelle “Luftmenschen”, le caratteristiche figure fluttuanti nello spazio.
La mostra “Marc Chagall. Le favole” si pone all’interno di un più ampio progetto di valorizzazione del
territorio, dei suoi beni culturali e paesaggistici che rientra nell’operazione “Opere fuori contesto” del
progetto SAC (Sistema Ambientale e Culturale) Ecomuseo di Peucetia.
LE 50 ACQUEFORTI
Nelle Favole di La Fontaine, che Chagall inizia ad illustrare a Parigi nel 1927 su richiesta del mercante
d’arte Voillard, ci muoviamo dalla Russia fantastica dell’immaginazione e della memoria di Chagall verso il
mondo del mito antico e della favola. L’interesse per il mondo delle favole era già comparso
precedentemente nelle opere dell’artista: fonte d’ispirazione è sempre il popolo russo che nei suoi dipinti
appare in maniera magica e suggestiva; il soggetto del violinista, per esempio, fa riferimento al protagonista
della favola russa “Il soldato disertore e il diavolo” in cui il soldato vende la propria anima in cambio di
particolari poteri anche se poi riesce a recuperare il suo strumento, metafora dell’anima, vincendo il diavolo
a carte. Ma è soprattutto l’universo animale che è sempre presente nella sua opera, che occupa un posto
di primo piano e che fa rivivere i ricordi della sua vita familiare, il piccolo mondo dello shtetl ebraico, tra la
sinagoga, la scuola e la propria casa legati all’infanzia di Vitebsk, i personaggi e le storie narrati dal russo
Sholem Aleichem. Gli animali accompagnano Chagall in tutta la sua vita.
Anche a Parigi, nel quartiere bohemien della “Ruche”, a Montparnasse, vive vicino al mattatoio di
Vaugirard: “Le due, le tre del mattino. Il cielo è blu, sorge il giorno. Laggiù, poco oltre, si sgozzava il
bestiame, le vacche muggivano e io dipingevo. Vegliavo così per notti intere”, scriverà, nel 1921 nella sua
autobiografia. La “Ruche”, la casa delle api, con Chagall, come la definì il poeta uruguayano Iules
Supervielle nel visitarla con Rafael Alberti, diventa “una stalla”, la casa delle vacche. Ma il bestiario del
pittore si allarga quando decide di confrontarsi con La Fontaine, l’anima russa compare e si rispecchia nella
favola francese del XVII secolo in maniera sublime. “La scena è l’universo”, diceva La Fontaine, ed è in
questo universo, pervaso di spirito religioso, che Chagall fa rivivere corvi, leoni, volpi, capre, lupi, agnelli,
cicogne, aquile, topi, lepri, scarabei, vacche e galli accanto agli umani, accanto al pastore, al mugnaio, alla
madre, alla vedova, al ragazzo, ricostruendo una sorta di poema eroicomico, tema del resto, che non
abbandonerà mai e che, insieme ad altri elementi naturali (i violini, gli acrobati, i musicisti, i fiori) si
amalgameranno, trasfigurati, ed entreranno a far parte della “sua totale esplosione lirica”.
Il pittore poeta sintetizza miti, leggende, favole e allegorie in maniera armonica e teatrale fondendo
letteratura, folklore, simboli religiosi, gusto orientale ed occidentale (Matisse, Fauves, primitivismo di
Gauguin).
SPECIALE SCUOLE / OFFERTA DIDATTICA
Affiancano la mostra visite guidate e laboratori didattici rivolti alle scuole con l’obiettivo di far conoscere il
linguaggio espressivo di Chagall, a cura della Società Sistema Museo.
Per la Scuola dell’infanzia e primaria I ciclo “Su la maschera!” e “Racconti da toccare, suoni da vedere:
le favole e i 5 sensi”, per scoprire gli animali e personaggi delle favole di La Fontaine indossando delle
maschere speciali o attraverso un percorso sensoriale.
Per la Scuola primaria II ciclo i laboratori “Il teatro delle favole” e “Insalata di favole” stimolano i ragazzi ad
inventare una storia prendendo spunto dalle illustrazioni de La Fontaine, costruendo uno speciale teatro di
cartone e trasformando le nuove storie in fantastici disegni.
Per la Scuola Secondaria di I e II grado è prevista una visita guidata tematica, per scoprire il magico
mondo dell’artista russo e il suo sogno diventato racconto per immagini.
16
dicembre 2017
Marc Chagall – Le favole
Dal 16 dicembre 2017 al 15 aprile 2018
arte moderna
Location
COMPLESSO DELLE MONACELLE
Casamassima, Via Roma, (Bari)
Casamassima, Via Roma, (Bari)
Biglietti
Intero € 6
Ridotto € 3 (da 6 a 18 anni, gruppi superiori alle 15 unità)
Gratuito diversamente abile ed accompagnatore, bambini fino a 5 anni, giornalisti accreditati con tesserino,
insegnante accompagnatore di scolaresche.
Orario di apertura
venerdì e sabato ore 16 - 20.30; domenica e festivi ore 10.30 - 13 / 16 - 20.30. Ultimo ingresso 30
minuti prima della chiusura. È possibile prenotare aperture straordinarie.
Sito web
www.ecomuseodipeucetia.it
Autore