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Marc Swanson
Per il suo debutto europeo, Marc presenta un progetto site-specific che offre al pubblico la possibilità di accostarsi alla sua eterogenea produzione artistica: in mostra sculture, installazioni, video e disegni dell’artista americano già reduce del successo ottenuto presso il PS1 ed il Whitney Museum of American Art di New York
Comunicato stampa
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Per il suo debutto europeo, Marc presenta un progetto site-specific che offre al pubblico la possibilità di accostarsi alla sua eterogenea produzione artistica: in mostra sculture, installazioni, video e disegni dell’artista americano già reduce del successo ottenuto presso il PS1 ed il Whitney Museum of American Art di New York.
Attraverso le opere esposte, l’artista propone la sua personale visione sulla cultura contemporanea offrendoci originali spunti di riflessione postmodernista, sulla dialettica tra individuo e società. In tale contesto un nodo centrale del suo linguaggio si esprime attraverso l’adozione di una varietà di materiali che vanno dal cristallo, ai glitter, alle resine. Tali materiali illustrano la sua volontà di indagare temi quali il deperimento della materia opposto alla possibilità di un suo nuovo utilizzo. In tal senso centrale è l’attenzione nei confronti di un vissuto personale e di temi quali la mortalità ed i riti di passaggio.
L’opera manifesto di Swanson è “Reclining Yeti“, come egli stesso epitomizza “L’idea era che io stesso sarei stato lo Yeti e principalmente di notte avrei raccolto immondizia per quattro o sei settimane al fine di predisporre l’installazione (...) in quanto avevo da conciliare il fatto di essere un fatto di ssere un artista con una formazione accademica e di immaginarmi invece ciò che lo Yeti avrebbe fatto. Ma anche lo Yeti raccoglie oggetti nel mondo e li dispone in maniera tale da creare un senso di ordine attorno a lui. Mi sono sorpreso nel constatare come alla fine facevo a medesima operazione, di conseguenza io sono lo Yeti e lo Yeti è me“.
Il risultato finale è una ricca esposizione di opere concettualmente pregnanti che possono essere accostate da molteplici prospettive ma senza mai perdere di vista un forte anelito alla bellezza formale: “Non posso cambiare il mondo, ma posso creare opere graziose, anche se sono fatte di spazzature esse conservano sempre una sorta di piacere estetico. Mi piace scardinare il concetto postmodernista che l’arte non possa essere bella“ (Marc Swanson).
Marc Swanson vive e lavora a New York.
Tra le esposizioni personali che l’artista vanta negli Stati Uniti, ricordiamo: nel 2007 "Beginning to See the Light", Santa Barbara Contemporary Arts Forum, Santa Barbara; nel 2005 “Marc Swanson“, Bellwether, New York; nel 2004: “No Big Cowboy Can Do the Little Things I Do“, Julia Friedman Gallery, Chicago.
Marc Swanson conta alcune partecipazioni in mostre collettive tra cui: nel 2007 “Abstract America“, Saatchi Gallery, London. Nel 2006 "Fresh! Contemporary Takes on Nature and Allegory" Museum of Glass, Tacoma, WA; “Six Degrees of Separation-Part II”, Stux Gallery, NY. Nel 2005 “Greater New York“, P.S.1/MOMA, Long Island City, New York. Nel 2004 "Fight or Flight," , The Whitney Museum of American Art presso Altria, New York.
Attraverso le opere esposte, l’artista propone la sua personale visione sulla cultura contemporanea offrendoci originali spunti di riflessione postmodernista, sulla dialettica tra individuo e società. In tale contesto un nodo centrale del suo linguaggio si esprime attraverso l’adozione di una varietà di materiali che vanno dal cristallo, ai glitter, alle resine. Tali materiali illustrano la sua volontà di indagare temi quali il deperimento della materia opposto alla possibilità di un suo nuovo utilizzo. In tal senso centrale è l’attenzione nei confronti di un vissuto personale e di temi quali la mortalità ed i riti di passaggio.
L’opera manifesto di Swanson è “Reclining Yeti“, come egli stesso epitomizza “L’idea era che io stesso sarei stato lo Yeti e principalmente di notte avrei raccolto immondizia per quattro o sei settimane al fine di predisporre l’installazione (...) in quanto avevo da conciliare il fatto di essere un fatto di ssere un artista con una formazione accademica e di immaginarmi invece ciò che lo Yeti avrebbe fatto. Ma anche lo Yeti raccoglie oggetti nel mondo e li dispone in maniera tale da creare un senso di ordine attorno a lui. Mi sono sorpreso nel constatare come alla fine facevo a medesima operazione, di conseguenza io sono lo Yeti e lo Yeti è me“.
Il risultato finale è una ricca esposizione di opere concettualmente pregnanti che possono essere accostate da molteplici prospettive ma senza mai perdere di vista un forte anelito alla bellezza formale: “Non posso cambiare il mondo, ma posso creare opere graziose, anche se sono fatte di spazzature esse conservano sempre una sorta di piacere estetico. Mi piace scardinare il concetto postmodernista che l’arte non possa essere bella“ (Marc Swanson).
Marc Swanson vive e lavora a New York.
Tra le esposizioni personali che l’artista vanta negli Stati Uniti, ricordiamo: nel 2007 "Beginning to See the Light", Santa Barbara Contemporary Arts Forum, Santa Barbara; nel 2005 “Marc Swanson“, Bellwether, New York; nel 2004: “No Big Cowboy Can Do the Little Things I Do“, Julia Friedman Gallery, Chicago.
Marc Swanson conta alcune partecipazioni in mostre collettive tra cui: nel 2007 “Abstract America“, Saatchi Gallery, London. Nel 2006 "Fresh! Contemporary Takes on Nature and Allegory" Museum of Glass, Tacoma, WA; “Six Degrees of Separation-Part II”, Stux Gallery, NY. Nel 2005 “Greater New York“, P.S.1/MOMA, Long Island City, New York. Nel 2004 "Fight or Flight," , The Whitney Museum of American Art presso Altria, New York.
10
maggio 2007
Marc Swanson
Dal 10 maggio al 23 giugno 2007
arte contemporanea
Location
MARELLA ARTE CONTEMPORANEA
Milano, Via Lepontina, 8, (Milano)
Milano, Via Lepontina, 8, (Milano)
Orario di apertura
martedì-sabato 11.00-19.00
Vernissage
10 Maggio 2007, ore 18
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