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Marcello Boglione
27 disegni e acqueforti prodotti dal docente rifondatore della cattedra di incisione a Torino nel 1934, recente dono dell’erede Annetta Masoero Boglione
Comunicato stampa
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Inaugurata con successo la scorsa settimana, presso i locali del Gabinetto delle Stampe dell’Accademia Albertina di Belle Arti, la mostra di acqueforti e disegni realizzati dall’artista e docente accademico Marcello Boglione (Pescara, 1891 – Torino, 1957) tra gli anni ‘20 e ‘50 dello scorso secolo.
L’Accademia Albertina rende merito alla memoria di uno dei maestri più seguiti dell’istituzione, esibendo con una serie di mostre ad ingresso gratuito la continuità che ha scandito le vicende della Scuola di Tecniche dell’incisione, interpretata non già all’insegna di un conservatorismo latente, ma alla luce di passaggi di testimone da parte di docenti ed incisori capaci di rapportare il proprio linguaggio didattico e artistico alla loro contemporaneità. “Passaggi di testimone” cominciati proprio con Marcello Boglione, rifondatore della scuola nel 1934 dopo un periodo di latenza di quasi mezzo secolo.
“Marcello Boglione, uno dei maestri storici dell’Accademia Albertina, può essere ricordato da noi e conosciuto dalle nuove generazioni grazie all’attuale allestimento–sono le parole di Vincenzo Gatti, docente decano di tecniche dell’incisione che ha curato la mostra e il suo ’allestimento— Perché ciascuno possa trovare nell’opera di un maestro l’accordo perfetto tra esposizione tecnica e ricerca poetica”.
La mostra di 27 tavole è stata realizzata grazie alla generosa donazione dell’erede Annetta Masoero Boglione di molti preziosi fogli che offrono l’occasione per un rinnovato studio di uno dei maestri più seguiti ed amati dall’istituzione accademica torinese. Le tavole sono grandi tra i 120x90 mm e i 300x240 mm, esposte nel Gabinetto delle Stampe in bacheche trasparenti appositamente studiate per preservare le tavole e perché l’attenzione dell’osservatore non sia fuorviata dall’oggetto principale alla cornice decorata.
Grazie alla cura di Vincenzo Gatti, oggi erede della preziosa cattedra che fu di Boglione e Calandri, è possibile svelare il risultato artistico di un magistero che ebbe il suo punto forte nella più precisa padronanza tecnica del segno senza nulla togliere alla poesia dell’immaghine, alla sua immediatezza.
La mostra fa parte di una serie di allestimenti a scopo didattico, fruiti in particolare dagli allievi dei corsi di incisione come esemplificazione diretta delle opere di incisori che hanno lavorato nella loro stessa scuola. Dopo quella di Marco Calandri, che di Marcello Boglione è stato allievo prediletto nonché successore alla cattedra di incisione dopo il 1957, per il prossimo autunno è in previsione un allestimento dedicato a Sandro Cherchi come ringraziamento e testimonianza delle numerose donazioni della vedova.
Marcello Boglione nasce nel 1891 a Pescara da famiglia piemontese. Giovanissimo inizia l’apprendistato pittorico in Francia, per poi recarsi a Roma dove, verso il 1908, viene a contatto con i pittori del gruppo “I XXV della campagna romana”. Nel 1921 si stabilisce definitivamente a Torino e qui ha modo di dedicarsi pienamente all’incisione, ottenendo in pochi anni i più lusinghieri riconoscimenti. Nel 1934 Boglione viene chiamato a sotituire Cesare Ferro nell’Incarico di Tecniche dell’Incisione presso l’Accademia Albertina di Belle Arti. Rimessa in funzione la scuola dopo il disastro postbellico, anche grazie alla figura di Boglione la città di Torino si colloca tra le 4 “capitali” della rinascita dell’incisione, tramite l’attività di sodalizi come la “Società degli Acquafortisti e l’Acquaforte” e attravero la presenza di valenti artisti. Marcello Boglione si spegne a Torino nel 1957 e l’anno seguente l’Accademia Albertina lo ricorda con una mostra curata da Aldo Bertini. Nel 1994 nella stessa sede ha luogo una vasta retrospettiva, in occasione della quale viene pubblicato il Catalogo generale dell’opera incisa, a cura di Angerlo Dragone.
L’Accademia Albertina rende merito alla memoria di uno dei maestri più seguiti dell’istituzione, esibendo con una serie di mostre ad ingresso gratuito la continuità che ha scandito le vicende della Scuola di Tecniche dell’incisione, interpretata non già all’insegna di un conservatorismo latente, ma alla luce di passaggi di testimone da parte di docenti ed incisori capaci di rapportare il proprio linguaggio didattico e artistico alla loro contemporaneità. “Passaggi di testimone” cominciati proprio con Marcello Boglione, rifondatore della scuola nel 1934 dopo un periodo di latenza di quasi mezzo secolo.
“Marcello Boglione, uno dei maestri storici dell’Accademia Albertina, può essere ricordato da noi e conosciuto dalle nuove generazioni grazie all’attuale allestimento–sono le parole di Vincenzo Gatti, docente decano di tecniche dell’incisione che ha curato la mostra e il suo ’allestimento— Perché ciascuno possa trovare nell’opera di un maestro l’accordo perfetto tra esposizione tecnica e ricerca poetica”.
La mostra di 27 tavole è stata realizzata grazie alla generosa donazione dell’erede Annetta Masoero Boglione di molti preziosi fogli che offrono l’occasione per un rinnovato studio di uno dei maestri più seguiti ed amati dall’istituzione accademica torinese. Le tavole sono grandi tra i 120x90 mm e i 300x240 mm, esposte nel Gabinetto delle Stampe in bacheche trasparenti appositamente studiate per preservare le tavole e perché l’attenzione dell’osservatore non sia fuorviata dall’oggetto principale alla cornice decorata.
Grazie alla cura di Vincenzo Gatti, oggi erede della preziosa cattedra che fu di Boglione e Calandri, è possibile svelare il risultato artistico di un magistero che ebbe il suo punto forte nella più precisa padronanza tecnica del segno senza nulla togliere alla poesia dell’immaghine, alla sua immediatezza.
La mostra fa parte di una serie di allestimenti a scopo didattico, fruiti in particolare dagli allievi dei corsi di incisione come esemplificazione diretta delle opere di incisori che hanno lavorato nella loro stessa scuola. Dopo quella di Marco Calandri, che di Marcello Boglione è stato allievo prediletto nonché successore alla cattedra di incisione dopo il 1957, per il prossimo autunno è in previsione un allestimento dedicato a Sandro Cherchi come ringraziamento e testimonianza delle numerose donazioni della vedova.
Marcello Boglione nasce nel 1891 a Pescara da famiglia piemontese. Giovanissimo inizia l’apprendistato pittorico in Francia, per poi recarsi a Roma dove, verso il 1908, viene a contatto con i pittori del gruppo “I XXV della campagna romana”. Nel 1921 si stabilisce definitivamente a Torino e qui ha modo di dedicarsi pienamente all’incisione, ottenendo in pochi anni i più lusinghieri riconoscimenti. Nel 1934 Boglione viene chiamato a sotituire Cesare Ferro nell’Incarico di Tecniche dell’Incisione presso l’Accademia Albertina di Belle Arti. Rimessa in funzione la scuola dopo il disastro postbellico, anche grazie alla figura di Boglione la città di Torino si colloca tra le 4 “capitali” della rinascita dell’incisione, tramite l’attività di sodalizi come la “Società degli Acquafortisti e l’Acquaforte” e attravero la presenza di valenti artisti. Marcello Boglione si spegne a Torino nel 1957 e l’anno seguente l’Accademia Albertina lo ricorda con una mostra curata da Aldo Bertini. Nel 1994 nella stessa sede ha luogo una vasta retrospettiva, in occasione della quale viene pubblicato il Catalogo generale dell’opera incisa, a cura di Angerlo Dragone.
22
giugno 2005
Marcello Boglione
Dal 22 giugno al 29 luglio 2005
disegno e grafica
Location
ACCADEMIA ALBERTINA DI BELLE ARTI
Torino, Via Dell'accademia Albertina, 6, (Torino)
Torino, Via Dell'accademia Albertina, 6, (Torino)
Orario di apertura
dal lunedì al venerdì 10-12,30 e 15-18,30
Autore