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Marcello Borioni – Luminosità della materia curata
Personale di Marcello Borioni
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Venerdì 12 ottobre 2007, alle ore 19:00, inaugura presso la Galleria Civica di Bressanone la mostra personale di Marcello Borioni, Luminosità della materia curata da Valerio Dehò.
Borioni urbinate di nascita e brissinese d’adozione ha studiato all’Accademia di Belle Arti di Groeningen e Urbino ed è stato dal 1991 al 2005 assistente e collaboratore del Prof. Pierpaolo Calzolari.
Marcello Borioni presenta nella sua seconda mostra presso la Galleria Civica di Bressanone una selezione di tele realizzate a tempera grassa in monocromo.
Nelle sue opere Marcello Borioni esalta la pittura attraverso dei lavori in cui si ricompongono tutti gli elementi della pittura classica, ma alla luce di quanto è accaduto dopo Klein e il concettuale. L’ artista opera non solo attraverso la ripetuta e continua stesura della tempera grassa su tavola, una ricomposizione del tessuto pittorico, ma richiama attraverso pochi determinati oggetti, il rapporto con le forme e con la costituzione di un’immagine oltre la pittura stessa. In effetti, Borioni riassembla con tecnica esemplare, le disiecta membra dell’arte contemporanea cercando una sorta di riconciliazione degli opposti, sempre però nel nome di una classicità rivisitata. Un operare sottile il suo, perchè il tema monocromatico fa sì che l’opera diventi un catalizzatore di luce. La sostanza delle opere, eludendo la sontuosità degli accostamenti cromatici o la complessità delle gioco formale, diventa un raffinato incrocio tra la materia pittorica, la stesura sulla tavola di supporto e l’incidenza della fonte luminosa.
Si tratta di una pittura profonda in cui al la pennellata c’è e si vede poiché da vita a quella tesatura materia che in molti casi accoglie gli oggetti appoggiati sulla sua superficie o sospesi davanti ad essa.
La verità della pittura accanto alla verità delle forme. In questa formula Marcello Borioni attua un’inversione del senso del grado zero della pittura, verso la riconciliazione della ricerca pittorica con quella oggettuale. Tutto respira di organicità , quindi, dalla tempera grassa la cui formula risale a de Chirico, il primo di tutti i metafisici, ai gusci d’uovo, elemento che poi entra a far parte della composizione stessa della materia pittorica: tutto crea un insieme minimale per impatto visivo, ma complesso per la ricchezza simbolica degli elementi che compongono le opere.
Ogni opera in questa mostra costituisce un elogio della leggerezza. È come se l’artista avesse voluto condensare in una serie di lavori non solo il suo pensiero sull’arte, ma anche la sua idea su come non si debba liquidare la storia dell’arte in nome dell’invenzione a tutti i costi e di una modalità artistica legata solo alla comunicazione dell’evento. La pittura, viene proposta come grado zero, ma non di un azzeramento quanto di un nuovo inizio, di una possibile, ulteriore genesi. Una pittura che si coniuga agli oggetti e che trova una sua propria scala biologica e biomorfica.
Per questo si è parlato spesso di organicità, proprio perchè è chiaro che Borioni conosce la storia dell’arte e ne sa tenere conto,. Quello che non fa sta nell’accettare di uniformarsi al linguaggio corrente che esclude la pittura come tecnica e il pensiero attorno ad essa, da ogni considerazione. L’artista propone una scelta di purezza che sa essere contemporanea proprio per la sua essenzialità. Un minimalismo metafisico ed emozionale che sa riconciliare lo status dell’oggetto con quello del dipingere in nome di un legame nascosto, ma percettibile che lega l’Arte alla Natura. E assegna all’artista il compito di andare oltre la Storia e superare le illusioni del tempo per rivelare le intime e segrete distanze tra gli uomini e le cose.
Borioni urbinate di nascita e brissinese d’adozione ha studiato all’Accademia di Belle Arti di Groeningen e Urbino ed è stato dal 1991 al 2005 assistente e collaboratore del Prof. Pierpaolo Calzolari.
Marcello Borioni presenta nella sua seconda mostra presso la Galleria Civica di Bressanone una selezione di tele realizzate a tempera grassa in monocromo.
Nelle sue opere Marcello Borioni esalta la pittura attraverso dei lavori in cui si ricompongono tutti gli elementi della pittura classica, ma alla luce di quanto è accaduto dopo Klein e il concettuale. L’ artista opera non solo attraverso la ripetuta e continua stesura della tempera grassa su tavola, una ricomposizione del tessuto pittorico, ma richiama attraverso pochi determinati oggetti, il rapporto con le forme e con la costituzione di un’immagine oltre la pittura stessa. In effetti, Borioni riassembla con tecnica esemplare, le disiecta membra dell’arte contemporanea cercando una sorta di riconciliazione degli opposti, sempre però nel nome di una classicità rivisitata. Un operare sottile il suo, perchè il tema monocromatico fa sì che l’opera diventi un catalizzatore di luce. La sostanza delle opere, eludendo la sontuosità degli accostamenti cromatici o la complessità delle gioco formale, diventa un raffinato incrocio tra la materia pittorica, la stesura sulla tavola di supporto e l’incidenza della fonte luminosa.
Si tratta di una pittura profonda in cui al la pennellata c’è e si vede poiché da vita a quella tesatura materia che in molti casi accoglie gli oggetti appoggiati sulla sua superficie o sospesi davanti ad essa.
La verità della pittura accanto alla verità delle forme. In questa formula Marcello Borioni attua un’inversione del senso del grado zero della pittura, verso la riconciliazione della ricerca pittorica con quella oggettuale. Tutto respira di organicità , quindi, dalla tempera grassa la cui formula risale a de Chirico, il primo di tutti i metafisici, ai gusci d’uovo, elemento che poi entra a far parte della composizione stessa della materia pittorica: tutto crea un insieme minimale per impatto visivo, ma complesso per la ricchezza simbolica degli elementi che compongono le opere.
Ogni opera in questa mostra costituisce un elogio della leggerezza. È come se l’artista avesse voluto condensare in una serie di lavori non solo il suo pensiero sull’arte, ma anche la sua idea su come non si debba liquidare la storia dell’arte in nome dell’invenzione a tutti i costi e di una modalità artistica legata solo alla comunicazione dell’evento. La pittura, viene proposta come grado zero, ma non di un azzeramento quanto di un nuovo inizio, di una possibile, ulteriore genesi. Una pittura che si coniuga agli oggetti e che trova una sua propria scala biologica e biomorfica.
Per questo si è parlato spesso di organicità, proprio perchè è chiaro che Borioni conosce la storia dell’arte e ne sa tenere conto,. Quello che non fa sta nell’accettare di uniformarsi al linguaggio corrente che esclude la pittura come tecnica e il pensiero attorno ad essa, da ogni considerazione. L’artista propone una scelta di purezza che sa essere contemporanea proprio per la sua essenzialità. Un minimalismo metafisico ed emozionale che sa riconciliare lo status dell’oggetto con quello del dipingere in nome di un legame nascosto, ma percettibile che lega l’Arte alla Natura. E assegna all’artista il compito di andare oltre la Storia e superare le illusioni del tempo per rivelare le intime e segrete distanze tra gli uomini e le cose.
12
ottobre 2007
Marcello Borioni – Luminosità della materia curata
Dal 12 al 25 ottobre 2007
arte contemporanea
Location
GALLERIA COMUNALE
Bressanone, Via Portici Maggiori, (Bolzano)
Bressanone, Via Portici Maggiori, (Bolzano)
Orario di apertura
tutti i giorni dalle 10.00 alle 12.00 e dalle 16.00 alle 19.00
Vernissage
12 Ottobre 2007, ore 19
Autore
Curatore