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Marcello Chiarenza
Paolo Cappelletti è lieto di presentare una nuova mostra personale di Marcello Chiarenza, la quale rende conto della recente produzione scultoria dell’artista siciliano.
Comunicato stampa
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Paolo Cappelletti è lieto di presentare una nuova mostra personale di Marcello Chiarenza, la quale rende conto della recente produzione scultoria dell’artista siciliano. Chiarenza, nato nel 1955, laureato in architettura presso il Politecnico di Milano, opera da decenni nel campo della figurazione simbolica e della drammaturgia della festa, nei diversi ruoli di scultore, pittore, scenografo, conduttore di laboratori, autore e regista teatrale.
La rigorosa ricerca simbolica di Chiarenza è ben espressa nelle parole di Michele De Lucchi, secondo il quale lo scultore “cerca simboli chiari, semplici, immediati che sappiano aprire gli occhi della mente e dare per pochi attimi il senso di saper guardare la realtà in profondità. Ne ha trovati molti, ma continua a cercarli e ne trova continuamente di nuovi. I primi erano lune, vascelli, finestre, pozzi, scale (che sono una costante), oggi sono la mela, la chiave, il serpente. Sono oggetti delle sue opere, ma non sono solo oggetti da rappresentare, quanto simboli da far parlare. Li seleziona con cura e li affronta con estrema delicatezza e attenzione.
Diventano oggetti eleganti, discreti, ma al contempo di forte presenza, forse anche per i bei materiali e le sofisticate finiture e la sensibilità della forma. Spesso abbina qualche simbolo insieme: una mela con un albero, una luna con la scala, una chiave con una mela e così queste semplici cose parlano. Il loro messaggio penetra nel pensiero e rimane inciso nella memoria. In me, che sono un progettista, il lavoro di Marcello Chiarenza è servito sempre molto. Mi ha aiutato a capire il senso delle cose semplici e a metterle davanti agli occhi della mente nel modo giusto per farle trasmettere. In questo è un maestro e anche queste opere sorprendono per il senso di ricchezza e preziosità che emanano. Non c’è bisogno di bagliori per abbagliare la mente.
La rigorosa ricerca simbolica di Chiarenza è ben espressa nelle parole di Michele De Lucchi, secondo il quale lo scultore “cerca simboli chiari, semplici, immediati che sappiano aprire gli occhi della mente e dare per pochi attimi il senso di saper guardare la realtà in profondità. Ne ha trovati molti, ma continua a cercarli e ne trova continuamente di nuovi. I primi erano lune, vascelli, finestre, pozzi, scale (che sono una costante), oggi sono la mela, la chiave, il serpente. Sono oggetti delle sue opere, ma non sono solo oggetti da rappresentare, quanto simboli da far parlare. Li seleziona con cura e li affronta con estrema delicatezza e attenzione.
Diventano oggetti eleganti, discreti, ma al contempo di forte presenza, forse anche per i bei materiali e le sofisticate finiture e la sensibilità della forma. Spesso abbina qualche simbolo insieme: una mela con un albero, una luna con la scala, una chiave con una mela e così queste semplici cose parlano. Il loro messaggio penetra nel pensiero e rimane inciso nella memoria. In me, che sono un progettista, il lavoro di Marcello Chiarenza è servito sempre molto. Mi ha aiutato a capire il senso delle cose semplici e a metterle davanti agli occhi della mente nel modo giusto per farle trasmettere. In questo è un maestro e anche queste opere sorprendono per il senso di ricchezza e preziosità che emanano. Non c’è bisogno di bagliori per abbagliare la mente.
20
gennaio 2011
Marcello Chiarenza
Dal 20 gennaio al 19 febbraio 2011
arte contemporanea
Location
PAOLO CAPPELLETTI GALLERY
Milano, Via Luciano Manara, 15, (Milano)
Milano, Via Luciano Manara, 15, (Milano)
Orario di apertura
su appuntamento
Vernissage
20 Gennaio 2011, ore 18.30
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