Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
Marcello Chiarenza – Tra fili di luce
personale
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Che mondo?
"In che mondo vive dunque Marcello Chiarenza? E soprattutto, in che mondo ci fa vivere?
Che mondo viviamo frequentandolo, scoprendo la sorprendente stranezza, che colpisce pur essendoci familiare, di ognuna delle sue sculture, delle sue opere teatrali, o delle sue installazioni? Ma ecco che le parole già mi tradiscono. O suonano false. L’opera protesta. Dobbiamo chiamare sculture questi oggetti viventi difficilmente identificabili?
Una scala che diventa albero, una fiamma di candela che mi guarda dall’altro lato dello specchio, una barca, una caravella o navicella, che voga nell’aria, appesa al suo filo, guscio di noce sicura e protettrice quanto la cesta di Mosè, portata a filo d’acqua. Oppure come l’arca di legno che ha impedito a Noè di annegare, vogando e attraversando il diluvio al di sopra delle più alte cime, salvando dal disastro lui, i suoi e qualche animale. Ah!... Ecco la parola: creature.
Sono creature.
… Le opere di Chiarenza una volta messe lì, vivono la loro vita.
Sono davvero animate. Hanno un’anima.
Una sera, uscendo da una sua mostra, mi sono chiesto cosa avrebbero fatto le sue opere finalmente sole, fra loro, la notte, quando tutti ce ne fossimo andati. In realtà, lo sapevo! Potevo per lo meno immaginarle lasciare il loro posto e riunirsi, prima con cautela, per conversare, discutere forse, o addirittura abbandonarsi a chissà quale sabba del quale non ci racconterebbero niente.
… Chiarenza coniuga l’aria, l’acqua, il fuoco, la terra. Fabbro del surreale, fa sognare i sensi.
Ci prenderete gusto. E ci troverete slancio.
… La luce di Chiarenza è un momento nella notte. Spesso e volentieri lunare.
La sua luce aspetta l’alba. Chiarenza infatti, è un uomo, è un artista dell’alba. Dunque della nascita. Da qui la freschezza della sua opera. È questa specie di allegria, discreta, che l’abita. Così l’infanzia non è lontana. Sta tornando. Questa opera è giovane.
Questo artista, alchimista, non deve niente ai grandi. E da loro non aspetta niente. Parla ai bambini, ai piccoli. Lo siamo abbastanza per sentirlo?
Ma non inganniamoci. Ci vuole estro. Ampiezza, grandezza vera. Grandezza d’anima, evidentemente. E forza, senz’altro.
Chiarenza sarebbe, o meglio sarà d’accordo con me? Forse no. E poco importa infine.
Perché la sua opera lo supera. Ci supera. Fortunatamente. Intendo dire, con felicità.
… È un evento del nostro mondo, che l’aspettava."
Estratti dal testo L’aria nello specchio di Christian Gaillard
Psicoanalista e Professore presso Ecole Nationale Supériore des Beaux-Arts a Parigi
MORE INFO:
Martedì 18 giugno porte aperte all'inaugurazione alle ore 18:
> Concerto per mosche e farfalle - performance
> Flash poetico di Alida Andreoli su testi teatrali di Marcello Chiarenza
> Video intervista all'artista a cura di Patrizia Gioia
Segue aperitivo
> In collaborazione con Dicastero Giovani ed Eventi - Longlake Festival Lugano
Laboratorio open air diretto dall’artista Marcello Chiarenza "Nel bosco dei cervi"
Inaugurazione dell’opera illuminata venerdì 21 giugno al Parco Ciani, Lugano alle ore 21
"In che mondo vive dunque Marcello Chiarenza? E soprattutto, in che mondo ci fa vivere?
Che mondo viviamo frequentandolo, scoprendo la sorprendente stranezza, che colpisce pur essendoci familiare, di ognuna delle sue sculture, delle sue opere teatrali, o delle sue installazioni? Ma ecco che le parole già mi tradiscono. O suonano false. L’opera protesta. Dobbiamo chiamare sculture questi oggetti viventi difficilmente identificabili?
Una scala che diventa albero, una fiamma di candela che mi guarda dall’altro lato dello specchio, una barca, una caravella o navicella, che voga nell’aria, appesa al suo filo, guscio di noce sicura e protettrice quanto la cesta di Mosè, portata a filo d’acqua. Oppure come l’arca di legno che ha impedito a Noè di annegare, vogando e attraversando il diluvio al di sopra delle più alte cime, salvando dal disastro lui, i suoi e qualche animale. Ah!... Ecco la parola: creature.
Sono creature.
… Le opere di Chiarenza una volta messe lì, vivono la loro vita.
Sono davvero animate. Hanno un’anima.
Una sera, uscendo da una sua mostra, mi sono chiesto cosa avrebbero fatto le sue opere finalmente sole, fra loro, la notte, quando tutti ce ne fossimo andati. In realtà, lo sapevo! Potevo per lo meno immaginarle lasciare il loro posto e riunirsi, prima con cautela, per conversare, discutere forse, o addirittura abbandonarsi a chissà quale sabba del quale non ci racconterebbero niente.
… Chiarenza coniuga l’aria, l’acqua, il fuoco, la terra. Fabbro del surreale, fa sognare i sensi.
Ci prenderete gusto. E ci troverete slancio.
… La luce di Chiarenza è un momento nella notte. Spesso e volentieri lunare.
La sua luce aspetta l’alba. Chiarenza infatti, è un uomo, è un artista dell’alba. Dunque della nascita. Da qui la freschezza della sua opera. È questa specie di allegria, discreta, che l’abita. Così l’infanzia non è lontana. Sta tornando. Questa opera è giovane.
Questo artista, alchimista, non deve niente ai grandi. E da loro non aspetta niente. Parla ai bambini, ai piccoli. Lo siamo abbastanza per sentirlo?
Ma non inganniamoci. Ci vuole estro. Ampiezza, grandezza vera. Grandezza d’anima, evidentemente. E forza, senz’altro.
Chiarenza sarebbe, o meglio sarà d’accordo con me? Forse no. E poco importa infine.
Perché la sua opera lo supera. Ci supera. Fortunatamente. Intendo dire, con felicità.
… È un evento del nostro mondo, che l’aspettava."
Estratti dal testo L’aria nello specchio di Christian Gaillard
Psicoanalista e Professore presso Ecole Nationale Supériore des Beaux-Arts a Parigi
MORE INFO:
Martedì 18 giugno porte aperte all'inaugurazione alle ore 18:
> Concerto per mosche e farfalle - performance
> Flash poetico di Alida Andreoli su testi teatrali di Marcello Chiarenza
> Video intervista all'artista a cura di Patrizia Gioia
Segue aperitivo
> In collaborazione con Dicastero Giovani ed Eventi - Longlake Festival Lugano
Laboratorio open air diretto dall’artista Marcello Chiarenza "Nel bosco dei cervi"
Inaugurazione dell’opera illuminata venerdì 21 giugno al Parco Ciani, Lugano alle ore 21
18
giugno 2013
Marcello Chiarenza – Tra fili di luce
Dal 18 al 27 giugno 2013
arte contemporanea
performance - happening
performance - happening
Location
NELLIMYA: LIGHT ART EXHIBITION
Cademario, Via Ur Strdón, 11, (Lugano)
Cademario, Via Ur Strdón, 11, (Lugano)
Orario di apertura
Apertura estiva (giugno - luglio) della galleria:
martedì e giovedì: 15.00 – 19.00 | 21.00 – 23.00
sabato: 10:30 – 13.30
Negli orari di ufficio si riceve su appuntamento
Vernissage
18 Giugno 2013, h 18.00 - 21.00
Autore