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Marcello Diotallevi – Lettere da Citera
22 carte dattiloscritte del marchigiano Marcello Diotallevi che rende omaggio all’opera erotica di Hans Bellmer
Comunicato stampa
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Si inaugurano a Carrara sabato 19 maggio con inizio alle ore 18,30 nella storica Via Loris Giorgi due interessanti mostre tra eros e concettualità, nell’ambito della rassegna “9 artisti per nove poeti” curata da Paolo Pratali e dall’italo-giapponese Akio Takemoto.
Nella prima rassegna – INAUGURAZIONE ALLE ORE 18,30 - sono raccolte, nelle stanze d’arte del Palazzotto Ascoli – Champagneria Albericus (al n°6 di via Loris Giorgi) le “Lettere da Citera”, ovvero 22 carte dattiloscritte del marchigiano Marcello Diotallevi che rende omaggio all’opera erotica di Hans Bellmer.
La rassegna come sottolinea lo stesso autore nella sottostante nota, nasce a seguito di una casuale performance vissuta a Parigi nel lontano 1973:
“…Ho scoperto Bellmer a Parigi nel 1973, acquistando una sua piccola monografia in francese all’Artcurial, una formidabile libreria e galleria d’arte ubicata in quegli anni in Avenue Matignon ai Champs Elysées. Da allora l’ammirazione per questo artista, sia per l’opera che per la vita tormentata, non è mai venuta meno. Bellmer è un disegnatore prodigioso, anche se il suo incipit lo vede scultore: nel 1933, a Berlino, costruì “La poupée” (“Die Puppe”), una scultura surreale in legno policromo a grandezza naturale, raffigurante appunto una bambola.
Quest’opera non era altro che un gioco per adulti – adulteri? –, uno strumento di liberazione dai complessi e, nello stesso tempo, di protesta contro l’avanzare del nazismo.
Attraverso tutta la sua opera, egli è stato l’interprete per eccellenza dei sogni erotici dell’intera umanità. In pratica con il suo lavoro non fa che visualizzare le teorie psicoanalitiche di Sigmund Freud. Quando i surrealisti parigini, città in cui si era da qualche tempo trasferito, si accorsero di lui, lo accolsero con piacere nel loro gruppo.
Da sempre considero Bellmer il maestro indiscusso dell’erotismo surreale e, come discente – tenendomi beninteso a debita suddistanza –, sento di avere in comune con lui, almeno in queste mie “Lettere da Citera”, una apprezzabile valenza erotica, dal momento che le opere di questo ciclo tendono in maniera evidente a una deriva erotico-concettuale, lontana forse ma non del tutto estranea alla deriva erotico-surreale del maestro franco-tedesco.
Si intitola “La comunicazione & l’incomunicabilità” la seconda esposizione del senese Andrea Fagioli, niente poco di meno dedicata a Paolo Pratali che, si tiene nella stanze d’arte dell’Antico Convento “IL CARMINE” – Enoteca Il Rebacco, sita sempre nella settecentesca (spirituale) Via Loris Giorgi al numero 3.
Vista la dedica al curatore dell’intera rassegna Paolo Pratali la mostra è stata affidata nelle mani del giovanissimo critico italo-giapponese Akio Takemoto.
Andrea Fagioli ha preparato un vero viaggio di ricognizione attraverso la lettura di 25 opere a volte pittoriche, altre plastiche, dentro la sua ironica e concettuale immaginazione che in molti tratti coincide con quella del “cane sciolto” Pratali.
In una breve nota racconta i perché di questa provocatoria scelta:
“…Conosco Paolo Pratali da una vita, è un cane sciolto e so quello che ha fatto nell’arte, per l’arte e soprattutto per gli amici. Io sono un suo amico e lo ringrazio…”.
Ma Paolo Pratali chi è: “…nasce a Carrara il 13 febbraio 1954 (vibrazione 7) e fin dal 1973 svolge una proficua attività artistica in Italia e all’estero unitamente alla cura e all’organizzazione di rassegne ed eventi culturali tra i quali: il Simposio di scultura “Carrara Città Laboratorio” (edizioni del 1979, 80, 81, 82 e 86); le antologiche di Carlo Sergio Signori e Cherubino Binelli; le mostre di Alberto Burri, Nado Canuti, Concetto Pozzati, Giuseppe Capogrossi, Robert Mapplethorpe, Helmut Newthon, Man Ray. Nel 1978 ha curato il Festival Humor Satira di Carrara con personali di Altan, Panebarco, Carlo Peroni e rassegne dei maggiori disegnatori satirici del momento (Redazione de IL MALE). Nel 1980 cura con Giorgio Di Genova la rassegna del Film d’Artista con le opere di Veronesi, Patella, Moretti, Miccini, Xerra, Binelli, Somaini, Vangi e Bodini e contemporaneamente il Simposio di Poesia con scrittori come Edoardo Sanguineti, Mario Lunetta, Luigi Fontanella. A seguire nei successivi anni cura una serie di importanti work shop tra arte e poesia avvalendosi della collaborazione di Fontanella, Pinotti, Doplicher, Riviello e Piersanti.
Nel 1992 è chiamato a curare il Padiglione Culturale (5000 mq) del 2° Festival Nazionale di Rifondazione Comunista. A seguire realizza talk-show televisivi all’aperto nel centro storico della sua città natale mescolando interventi tra arte, letteratura, poesia, politica e spettacolo.
Nel 94 cura a Vecchiano (Pisa), nel paese natale di Antonio Tabucchi, la rassegna “Segnali del Vento” producendo un’interessante cartella litografica. L’anno successivo realizza provocazioni culturali come “Zona Contaminata – Labirinti Virtuali e Maschere Nude” in vari siti trasversali della provincia apuana proponendo istallazioni e performance stimolanti sul piano creativo.
Nel 2002 ha conquistato le cronache nazionali della politica a seguito del lancio di una lista esoterica; nel 2003 ha curato a Carrara la mostra sulla shoah “Lo specchio della memoria”. Nel 2005 ha ideato ed organizzato “Immaginariamente Eros” aprendo al pubblico uno degli spazi settecenteschi più incantevoli della sua città. Nello stesso anno ha proposto una mostra con opere originali e virtuali “Da Warhol a Harring”. Nel 2006 ha realizzato due rassegne di riflessione sulla Shoah e sulle Foibe con la presenza di opere come quelle di Beauys, Nitch, Rainer, Gina Pane, Abramovich e altri. Di seguito ha proposto un’anticipazione sull’eros immaginario orientale “Tokyo Sex” sommando le pere di Araki, Mishima, Oshima. Nello stesso anno realizza “Sensibilmente Eros 2006” e pubblica una cartella di multipli digitali “Ce cul n’est pas un cul”.
È stato il fondatore di “Atelier” e l’ideatore dell’importante rassegna “Arte a Villa Pellizzari”. Ha collaborato strettamente con Luciano Caramel, Giorgio Di Genova, Miclos N. Varga, Francesco Somaini, Luigi Fontanella e Claudio Di Scalzo, partecipando attivamente a lanciare numerosi artisti, poeti scrittori e critici tra cui Enzo Santese, Cristina Piersimoni e Patrizia Veroli.
Come autore partecipa a numerose mostre tematiche tra cui sono da ricordare le principali: “Art Expo” Coliseum New York - “Ricognizione anni 80-85” alla Salerniana di Erice (1985) – “Arte Sacra” nel Castello Piccolomini di Celano (1986) – “Under 35” 100 artisti invitati da 100 critici nell’ambito dell’Arte Fiera di Bologna (1987) – “Circumnavigazione 90” Galleria Pagano di Bagheria (Pa)- 1^ e 2^ Biennale di Grafica “Imposimato” a Caserta – “Biennale di Termoli” – International Art Festival a Baghdad (Iraq) (1988) – “Sette maestri di oggi – Sette maestri di domani”. Le mostre personali aprono la sua carriera nel 1982 con la prima mostra a Siena alla Galleria Nuova Aminta “I viaggi dell’Altrove” e proseguono attraverso Rieti, Bari, Como, Napoli, Roma, Potenza, Tokyo, Strasburgo, Vienna, Barcellona, Milano, Parma, Monaco, Londra (…) …”.
Le due mostre potranno essere visitate fino al 31 maggio prossimo.
Il catalogo dell’intera rassegna con l’omaggio a Guglielmo Achille Cavellini, Carlo Sergio Signori e Alberto Viani sarà pubblicato a fine giugno.
Nella prima rassegna – INAUGURAZIONE ALLE ORE 18,30 - sono raccolte, nelle stanze d’arte del Palazzotto Ascoli – Champagneria Albericus (al n°6 di via Loris Giorgi) le “Lettere da Citera”, ovvero 22 carte dattiloscritte del marchigiano Marcello Diotallevi che rende omaggio all’opera erotica di Hans Bellmer.
La rassegna come sottolinea lo stesso autore nella sottostante nota, nasce a seguito di una casuale performance vissuta a Parigi nel lontano 1973:
“…Ho scoperto Bellmer a Parigi nel 1973, acquistando una sua piccola monografia in francese all’Artcurial, una formidabile libreria e galleria d’arte ubicata in quegli anni in Avenue Matignon ai Champs Elysées. Da allora l’ammirazione per questo artista, sia per l’opera che per la vita tormentata, non è mai venuta meno. Bellmer è un disegnatore prodigioso, anche se il suo incipit lo vede scultore: nel 1933, a Berlino, costruì “La poupée” (“Die Puppe”), una scultura surreale in legno policromo a grandezza naturale, raffigurante appunto una bambola.
Quest’opera non era altro che un gioco per adulti – adulteri? –, uno strumento di liberazione dai complessi e, nello stesso tempo, di protesta contro l’avanzare del nazismo.
Attraverso tutta la sua opera, egli è stato l’interprete per eccellenza dei sogni erotici dell’intera umanità. In pratica con il suo lavoro non fa che visualizzare le teorie psicoanalitiche di Sigmund Freud. Quando i surrealisti parigini, città in cui si era da qualche tempo trasferito, si accorsero di lui, lo accolsero con piacere nel loro gruppo.
Da sempre considero Bellmer il maestro indiscusso dell’erotismo surreale e, come discente – tenendomi beninteso a debita suddistanza –, sento di avere in comune con lui, almeno in queste mie “Lettere da Citera”, una apprezzabile valenza erotica, dal momento che le opere di questo ciclo tendono in maniera evidente a una deriva erotico-concettuale, lontana forse ma non del tutto estranea alla deriva erotico-surreale del maestro franco-tedesco.
Si intitola “La comunicazione & l’incomunicabilità” la seconda esposizione del senese Andrea Fagioli, niente poco di meno dedicata a Paolo Pratali che, si tiene nella stanze d’arte dell’Antico Convento “IL CARMINE” – Enoteca Il Rebacco, sita sempre nella settecentesca (spirituale) Via Loris Giorgi al numero 3.
Vista la dedica al curatore dell’intera rassegna Paolo Pratali la mostra è stata affidata nelle mani del giovanissimo critico italo-giapponese Akio Takemoto.
Andrea Fagioli ha preparato un vero viaggio di ricognizione attraverso la lettura di 25 opere a volte pittoriche, altre plastiche, dentro la sua ironica e concettuale immaginazione che in molti tratti coincide con quella del “cane sciolto” Pratali.
In una breve nota racconta i perché di questa provocatoria scelta:
“…Conosco Paolo Pratali da una vita, è un cane sciolto e so quello che ha fatto nell’arte, per l’arte e soprattutto per gli amici. Io sono un suo amico e lo ringrazio…”.
Ma Paolo Pratali chi è: “…nasce a Carrara il 13 febbraio 1954 (vibrazione 7) e fin dal 1973 svolge una proficua attività artistica in Italia e all’estero unitamente alla cura e all’organizzazione di rassegne ed eventi culturali tra i quali: il Simposio di scultura “Carrara Città Laboratorio” (edizioni del 1979, 80, 81, 82 e 86); le antologiche di Carlo Sergio Signori e Cherubino Binelli; le mostre di Alberto Burri, Nado Canuti, Concetto Pozzati, Giuseppe Capogrossi, Robert Mapplethorpe, Helmut Newthon, Man Ray. Nel 1978 ha curato il Festival Humor Satira di Carrara con personali di Altan, Panebarco, Carlo Peroni e rassegne dei maggiori disegnatori satirici del momento (Redazione de IL MALE). Nel 1980 cura con Giorgio Di Genova la rassegna del Film d’Artista con le opere di Veronesi, Patella, Moretti, Miccini, Xerra, Binelli, Somaini, Vangi e Bodini e contemporaneamente il Simposio di Poesia con scrittori come Edoardo Sanguineti, Mario Lunetta, Luigi Fontanella. A seguire nei successivi anni cura una serie di importanti work shop tra arte e poesia avvalendosi della collaborazione di Fontanella, Pinotti, Doplicher, Riviello e Piersanti.
Nel 1992 è chiamato a curare il Padiglione Culturale (5000 mq) del 2° Festival Nazionale di Rifondazione Comunista. A seguire realizza talk-show televisivi all’aperto nel centro storico della sua città natale mescolando interventi tra arte, letteratura, poesia, politica e spettacolo.
Nel 94 cura a Vecchiano (Pisa), nel paese natale di Antonio Tabucchi, la rassegna “Segnali del Vento” producendo un’interessante cartella litografica. L’anno successivo realizza provocazioni culturali come “Zona Contaminata – Labirinti Virtuali e Maschere Nude” in vari siti trasversali della provincia apuana proponendo istallazioni e performance stimolanti sul piano creativo.
Nel 2002 ha conquistato le cronache nazionali della politica a seguito del lancio di una lista esoterica; nel 2003 ha curato a Carrara la mostra sulla shoah “Lo specchio della memoria”. Nel 2005 ha ideato ed organizzato “Immaginariamente Eros” aprendo al pubblico uno degli spazi settecenteschi più incantevoli della sua città. Nello stesso anno ha proposto una mostra con opere originali e virtuali “Da Warhol a Harring”. Nel 2006 ha realizzato due rassegne di riflessione sulla Shoah e sulle Foibe con la presenza di opere come quelle di Beauys, Nitch, Rainer, Gina Pane, Abramovich e altri. Di seguito ha proposto un’anticipazione sull’eros immaginario orientale “Tokyo Sex” sommando le pere di Araki, Mishima, Oshima. Nello stesso anno realizza “Sensibilmente Eros 2006” e pubblica una cartella di multipli digitali “Ce cul n’est pas un cul”.
È stato il fondatore di “Atelier” e l’ideatore dell’importante rassegna “Arte a Villa Pellizzari”. Ha collaborato strettamente con Luciano Caramel, Giorgio Di Genova, Miclos N. Varga, Francesco Somaini, Luigi Fontanella e Claudio Di Scalzo, partecipando attivamente a lanciare numerosi artisti, poeti scrittori e critici tra cui Enzo Santese, Cristina Piersimoni e Patrizia Veroli.
Come autore partecipa a numerose mostre tematiche tra cui sono da ricordare le principali: “Art Expo” Coliseum New York - “Ricognizione anni 80-85” alla Salerniana di Erice (1985) – “Arte Sacra” nel Castello Piccolomini di Celano (1986) – “Under 35” 100 artisti invitati da 100 critici nell’ambito dell’Arte Fiera di Bologna (1987) – “Circumnavigazione 90” Galleria Pagano di Bagheria (Pa)- 1^ e 2^ Biennale di Grafica “Imposimato” a Caserta – “Biennale di Termoli” – International Art Festival a Baghdad (Iraq) (1988) – “Sette maestri di oggi – Sette maestri di domani”. Le mostre personali aprono la sua carriera nel 1982 con la prima mostra a Siena alla Galleria Nuova Aminta “I viaggi dell’Altrove” e proseguono attraverso Rieti, Bari, Como, Napoli, Roma, Potenza, Tokyo, Strasburgo, Vienna, Barcellona, Milano, Parma, Monaco, Londra (…) …”.
Le due mostre potranno essere visitate fino al 31 maggio prossimo.
Il catalogo dell’intera rassegna con l’omaggio a Guglielmo Achille Cavellini, Carlo Sergio Signori e Alberto Viani sarà pubblicato a fine giugno.
19
maggio 2007
Marcello Diotallevi – Lettere da Citera
Dal 19 al 31 maggio 2007
arte contemporanea
Location
CHAMPAGNERIA ALBERICUS
Carrara, Via Loris Giorgi, 6, (Massa-carrara)
Carrara, Via Loris Giorgi, 6, (Massa-carrara)
Vernissage
19 Maggio 2007, ore 18.30
Autore
Curatore