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Marcello Gallian (1902-1968) – La deformazione della realtà
In esposizione una serie di dipinti su tela e su tavola, circa settanta, mai esposti in precedenza, con abbinata una selezionata documentazione (carte autografe, lettere, fotografie, ecc.) proveniente dal “Fondo Gallian”, conservato nel Fondo Manoscritti dell’Università di Pavia
Comunicato stampa
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MARCELLO GALLIAN (1902-1968)
la deformazione della realtà
Luogo: Roma, Complesso dei Dioscuri al Quirinale, via Piacenza 1
Inaugurazione mostra: lunedì 14 ottobre 2013, ore 18,00
Durata: fino al 24 ottobre 2013
Comitato scientifico: Paolo Buchignani, Renzo Cremante, Umberto Carpi, Silvana Cirillo, Claudio Crescentini, Cesare de Michelis, Giampiero Gallian, Walter Pedullà, Nicoletta Trotta.
Una grande mostra dedicata a Marcello Gallian sarà realizzata a Roma, promossa e organizzata da Giampiero Gallian, a cura di Silvana Cirillo e Claudio Crescentini. In esposizione una serie di dipinti su tela e su tavola, circa settanta, mai esposti in precedenza, con abbinata una selezionata documentazione (carte autografe, lettere, fotografie, ecc.) proveniente dal “Fondo Gallian”, conservato nel Fondo Manoscritti dell’Università di Pavia.
Scrittore, poeta, commediografo, pittore, Marcello Gallian è oggi un artista pressoché dimenticato: sia come scrittore, esordiente nella metà degli anni Venti, sia come pittore, operativo con passione e dedizione assoluta dagli anni Quaranta in poi. Anni difficili e di profonda amarezza e delusione, ben presto precipitategli addosso, nonostante l’adozione alla prima fase del Regime, per la irriverenza dei suoi romanzi e modelli umani e per le sue prese di posizione socio-culturali, lontane mille miglia da quelle manifestate e imposte dal Fascismo degli anni Trenta, dal quale fu spesso censurato, come nel caso dell’opera teatrale La scoperta della terra (1930), che vide solo pochissime repliche, o in quello del romanzo Bassofondo (1935), bloccato da Mussolini e che riuscirà nel ’36 mutilato degli ultimi tre capitoli e con il titolo ben più anonimo di In fondo al quartiere.
Attivissimo nel mondo dell’avanguardia romana degli anni Venti e Trenta, Gallian ha anche
legato il suo nome all’avventura del Teatro degli Indipendenti di Anton Giulio Bragaglia. In quel periodo di Gallian hanno scritto, con vivo apprezzamento, i maggiori critici e intellettuali del momento, da Enrico Falqui a Giuseppe Ungaretti, da Curzio Malaparte e Indro Montanelli a Sibilla Aleramo, Cesare Zavattini e, sopra a tutti, Massimo Bontempelli che lo inserì fra gli artisti di “900”.
Nel dopoguerra Gallian restò isolato dal mondo intellettuale della prima Repubblica, soprattutto perché, in vista della ricercata pacificazione nazionale, si andavano dimenticando molte personalità artistiche ancora scopertamente anarchiche e rivoluzionarie, come lui. Le sue opere pittoriche risultano in linea con le poetiche degenerative novecentesche dell’espressionismo, affini alla “rivolta del soggetto” a suo tempo indicata da Lorenzo Viani, così come all’estremo ed esasperato colorismo di Scipione e di certi dipinti degli anni Quaranta di Giorgio de Chirico, di Ferruccio Ferrazzi e del primo Toti Scialoja.
Negli anni Quaranta-Cinquanta, amico sincero di Afro, Avenali, Fazzini, Mafai, Rosai e Zavattini, Gallian ha sempre perseguito, anche in pittura, una ricerca autonoma e anarchica di un modello espressivo diverso, “altro” rispetto all’estetica borghese e all’accademia.
Cinque le sezioni tematiche in cui è suddivisa la mostra che rispecchiano i temi figurativi
centrali delle opere di Gallian: 1. Le prime impressioni pittoriche; 2. Le donne di Gallian;
3. Le prove di Crocifissioni; 4. Al Circo con Gallian; 5. Andamenti domestici. Fra queste spiccano, sia per qualità che per quantità, i dipinti che Gallian ha dedicato alle donne, tema
dominante dello spessore creativo del pittore. “Donne perdute”, come si diceva all’epoca, prostitute sformate, senza futuro, trasfigurati simboli formali della decadenza borghese, dalle forme distorte da colori violenti, tratti marcati ed essenziali di una tragicità urlata e senza
Alla giornata inaugurale è abbinata una tavola rotonda su Gallian scrittore e pittore, alla quale parteciperanno, oltre ai curatori, Paolo Buchignani, Renzo Cremante, Cesare De Michelis, Nicoletta Trotta.
la deformazione della realtà
Luogo: Roma, Complesso dei Dioscuri al Quirinale, via Piacenza 1
Inaugurazione mostra: lunedì 14 ottobre 2013, ore 18,00
Durata: fino al 24 ottobre 2013
Comitato scientifico: Paolo Buchignani, Renzo Cremante, Umberto Carpi, Silvana Cirillo, Claudio Crescentini, Cesare de Michelis, Giampiero Gallian, Walter Pedullà, Nicoletta Trotta.
Una grande mostra dedicata a Marcello Gallian sarà realizzata a Roma, promossa e organizzata da Giampiero Gallian, a cura di Silvana Cirillo e Claudio Crescentini. In esposizione una serie di dipinti su tela e su tavola, circa settanta, mai esposti in precedenza, con abbinata una selezionata documentazione (carte autografe, lettere, fotografie, ecc.) proveniente dal “Fondo Gallian”, conservato nel Fondo Manoscritti dell’Università di Pavia.
Scrittore, poeta, commediografo, pittore, Marcello Gallian è oggi un artista pressoché dimenticato: sia come scrittore, esordiente nella metà degli anni Venti, sia come pittore, operativo con passione e dedizione assoluta dagli anni Quaranta in poi. Anni difficili e di profonda amarezza e delusione, ben presto precipitategli addosso, nonostante l’adozione alla prima fase del Regime, per la irriverenza dei suoi romanzi e modelli umani e per le sue prese di posizione socio-culturali, lontane mille miglia da quelle manifestate e imposte dal Fascismo degli anni Trenta, dal quale fu spesso censurato, come nel caso dell’opera teatrale La scoperta della terra (1930), che vide solo pochissime repliche, o in quello del romanzo Bassofondo (1935), bloccato da Mussolini e che riuscirà nel ’36 mutilato degli ultimi tre capitoli e con il titolo ben più anonimo di In fondo al quartiere.
Attivissimo nel mondo dell’avanguardia romana degli anni Venti e Trenta, Gallian ha anche
legato il suo nome all’avventura del Teatro degli Indipendenti di Anton Giulio Bragaglia. In quel periodo di Gallian hanno scritto, con vivo apprezzamento, i maggiori critici e intellettuali del momento, da Enrico Falqui a Giuseppe Ungaretti, da Curzio Malaparte e Indro Montanelli a Sibilla Aleramo, Cesare Zavattini e, sopra a tutti, Massimo Bontempelli che lo inserì fra gli artisti di “900”.
Nel dopoguerra Gallian restò isolato dal mondo intellettuale della prima Repubblica, soprattutto perché, in vista della ricercata pacificazione nazionale, si andavano dimenticando molte personalità artistiche ancora scopertamente anarchiche e rivoluzionarie, come lui. Le sue opere pittoriche risultano in linea con le poetiche degenerative novecentesche dell’espressionismo, affini alla “rivolta del soggetto” a suo tempo indicata da Lorenzo Viani, così come all’estremo ed esasperato colorismo di Scipione e di certi dipinti degli anni Quaranta di Giorgio de Chirico, di Ferruccio Ferrazzi e del primo Toti Scialoja.
Negli anni Quaranta-Cinquanta, amico sincero di Afro, Avenali, Fazzini, Mafai, Rosai e Zavattini, Gallian ha sempre perseguito, anche in pittura, una ricerca autonoma e anarchica di un modello espressivo diverso, “altro” rispetto all’estetica borghese e all’accademia.
Cinque le sezioni tematiche in cui è suddivisa la mostra che rispecchiano i temi figurativi
centrali delle opere di Gallian: 1. Le prime impressioni pittoriche; 2. Le donne di Gallian;
3. Le prove di Crocifissioni; 4. Al Circo con Gallian; 5. Andamenti domestici. Fra queste spiccano, sia per qualità che per quantità, i dipinti che Gallian ha dedicato alle donne, tema
dominante dello spessore creativo del pittore. “Donne perdute”, come si diceva all’epoca, prostitute sformate, senza futuro, trasfigurati simboli formali della decadenza borghese, dalle forme distorte da colori violenti, tratti marcati ed essenziali di una tragicità urlata e senza
Alla giornata inaugurale è abbinata una tavola rotonda su Gallian scrittore e pittore, alla quale parteciperanno, oltre ai curatori, Paolo Buchignani, Renzo Cremante, Cesare De Michelis, Nicoletta Trotta.
14
ottobre 2013
Marcello Gallian (1902-1968) – La deformazione della realtà
Dal 14 al 24 ottobre 2013
arte contemporanea
Location
COMPLESSO DEI DIOSCURI
Roma, Via Piacenza, 1, (Roma)
Roma, Via Piacenza, 1, (Roma)
Vernissage
14 Ottobre 2013, ore 18
Autore
Curatore