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Marcello Grassi – O Theoì
Si inaugura sabato 26 maggio alle 19, presso lo Spazio ART E’ in via Battaglione Toscano 1b a Reggio Emilia, la mostra la mostra personale del fotografo reggiano Marcello Grassi dal titolo “O Theoì” a cura di Alberto Agazzani, settimo appuntamento con l’arte contemporanea della stagione espositiva 2011-2012.
Comunicato stampa
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Si inaugura sabato 26 maggio alle 19, presso lo Spazio ART E' in via Battaglione Toscano 1b a Reggio Emilia, la mostra la mostra personale del fotografo reggiano Marcello Grassi dal titolo “O Theoì” a cura di Alberto Agazzani, settimo appuntamento con l'arte contemporanea della stagione espositiva 2011-2012.
In esposizione una ventina immagini fotografiche appartenenti all'archivio storico di Grassi e dedicate alla persistenza del Mito nella storia.
Marcello Grassi è nato a Reggio nel 1960. Fin da piccolo si occupa di fotografia.
Nel 1985, dopo aver visitato alcune esposizioni programmate per l'Anno degli Etruschi, progetta e realizza un lavoro di "scavo visivo" nei luoghi, città e necropoli della civiltà etrusca (in Emilia Romagna, Lazio, Toscana e Umbria); nel 1999, in occasione dell'esposizione delle sue fotografie al Musée Reattu di Arles, Federico Motta Editore pubblica il volume ‘Etruria’.
Nel 1992 riceve l'incarico di fotografare i reperti della collezione archeologica conservati nel Cortile e nella Galleria dei Marmi dei Musei Civici di Reggio. Da questa prima serie di immagini commissionate prende l'avvio una lunga ricerca sull'Anatomia del Tempo, condotta in musei e siti archeologici in Italia e in Europa (Arles, Berlino, Bologna, Brescia, Grosseto, Nizza, Parma, Roma, Torino). Nel 1995 inizia una serie di foto - Il Giardino di Borges - sul tema del rapporto tra reale e irreale, avente come soggetto le collezioni conservate nelle sale delle raccolte zoologiche di musei italiani (Reggio, Ferrara, Modena, Torino e Museo della Specola di Firenze).
Dal 1994 al 1996 fotografa la città francese di Arles. Nel 1997, su incarico del Musée Archéologique di Nice-Cimiez, realizza un servizio sul sito locale. Nel 1998 la provincia di Reggio, nell'ambito degli scambi culturali previsti nel programma di gemellaggio con quella dell'Enzkreis in Germania, lo invita a fotografare il monastero cistercense di Maulbronn. Nel 1999 inizia una campagna per immagini sul Palazzo Ducale di Sassuolo che termina nel 2002, anno in cui inizia a lavorare con Fabrizio Orsi, a un progetto su Luzzara a cinquant'anni esatti dalla pubblicazione del libro Un Paese di Cesare Zavattini e Paul Strand. Alla fine del 2004 viene presentato il volume ‘Luzzara. Cinquant'anni e più...’ edito da Skira Editore con un testo di Luciano Ligabue. Nel 2012 è tra i finalisti del prestigioso “Premio Fabbri per l'Arte”, ospitato alla Pinacoteca Nazionale di Bologna e al Museo Nazionale Alinari per la Fotografia di Firenze. Ha esposto in personali e collettive in varie città d'Europa dove sue fotografie sono conservate presso musei e istituzioni.
Scrive Alberto Agazzani nell'introduzione alla mostra reggiana: Un mondo senza dei e senza eroi è un mondo votato al caos ed alla distruzione. Guardiani dell'ordine e dei valori morali di una civiltà, dei ed eroi precristiani hanno per millenni incarnato l'idea stessa di civiltà, diventando i depositari e i propugnatori di sistemi organizzati di valori incentrati sul Bene della collettività e sulla Giustizia. Entità astratte, dunque, ma la cui presenza nel quotidiano si manifestava con evidenza totale e fatale: trasgredire la Legge significava infrangere un dettame divino, prima ancora che compiere un'azione dannosa per la società, e ciò andava punito severamente, anche con la vista stessa. La Bellezza in questo contesto assume un valore ed un significato lontani dall'effimera vacuità con la quale se n'é sovvertito il significato nella modernità. καλὸς καὶ ἀγαθός (Bello e Buono), la coincidenza di Bellezza e rigore morale, rappresentava l'ideale di perfezione umana nella quale etica ed estetica erano coincidenti. La ricerca visiva di Marcello Grassi, attento e severo scrutatore della dimensione metafisica del visibile, si pone come esaltazione e celebrazione dell'antico καλὸς καὶ ἀγαθός, evidenziandone la distanza estetica ed etica da qualunque modernità possibile in un tempo nel quale il relativismo ha sostituito qualunque ordine e valore, e nel quale la resistenza/persistenza del divino appare paradossalmente più come una concreta fonte di salvezza prima ancora che una metafisica speranza.
La mostra rimarrà aperta fino al 21 giugno prossimo e sarà visitabile ogni giorno dalle 7.30 del mattino all'1 di notte.
In esposizione una ventina immagini fotografiche appartenenti all'archivio storico di Grassi e dedicate alla persistenza del Mito nella storia.
Marcello Grassi è nato a Reggio nel 1960. Fin da piccolo si occupa di fotografia.
Nel 1985, dopo aver visitato alcune esposizioni programmate per l'Anno degli Etruschi, progetta e realizza un lavoro di "scavo visivo" nei luoghi, città e necropoli della civiltà etrusca (in Emilia Romagna, Lazio, Toscana e Umbria); nel 1999, in occasione dell'esposizione delle sue fotografie al Musée Reattu di Arles, Federico Motta Editore pubblica il volume ‘Etruria’.
Nel 1992 riceve l'incarico di fotografare i reperti della collezione archeologica conservati nel Cortile e nella Galleria dei Marmi dei Musei Civici di Reggio. Da questa prima serie di immagini commissionate prende l'avvio una lunga ricerca sull'Anatomia del Tempo, condotta in musei e siti archeologici in Italia e in Europa (Arles, Berlino, Bologna, Brescia, Grosseto, Nizza, Parma, Roma, Torino). Nel 1995 inizia una serie di foto - Il Giardino di Borges - sul tema del rapporto tra reale e irreale, avente come soggetto le collezioni conservate nelle sale delle raccolte zoologiche di musei italiani (Reggio, Ferrara, Modena, Torino e Museo della Specola di Firenze).
Dal 1994 al 1996 fotografa la città francese di Arles. Nel 1997, su incarico del Musée Archéologique di Nice-Cimiez, realizza un servizio sul sito locale. Nel 1998 la provincia di Reggio, nell'ambito degli scambi culturali previsti nel programma di gemellaggio con quella dell'Enzkreis in Germania, lo invita a fotografare il monastero cistercense di Maulbronn. Nel 1999 inizia una campagna per immagini sul Palazzo Ducale di Sassuolo che termina nel 2002, anno in cui inizia a lavorare con Fabrizio Orsi, a un progetto su Luzzara a cinquant'anni esatti dalla pubblicazione del libro Un Paese di Cesare Zavattini e Paul Strand. Alla fine del 2004 viene presentato il volume ‘Luzzara. Cinquant'anni e più...’ edito da Skira Editore con un testo di Luciano Ligabue. Nel 2012 è tra i finalisti del prestigioso “Premio Fabbri per l'Arte”, ospitato alla Pinacoteca Nazionale di Bologna e al Museo Nazionale Alinari per la Fotografia di Firenze. Ha esposto in personali e collettive in varie città d'Europa dove sue fotografie sono conservate presso musei e istituzioni.
Scrive Alberto Agazzani nell'introduzione alla mostra reggiana: Un mondo senza dei e senza eroi è un mondo votato al caos ed alla distruzione. Guardiani dell'ordine e dei valori morali di una civiltà, dei ed eroi precristiani hanno per millenni incarnato l'idea stessa di civiltà, diventando i depositari e i propugnatori di sistemi organizzati di valori incentrati sul Bene della collettività e sulla Giustizia. Entità astratte, dunque, ma la cui presenza nel quotidiano si manifestava con evidenza totale e fatale: trasgredire la Legge significava infrangere un dettame divino, prima ancora che compiere un'azione dannosa per la società, e ciò andava punito severamente, anche con la vista stessa. La Bellezza in questo contesto assume un valore ed un significato lontani dall'effimera vacuità con la quale se n'é sovvertito il significato nella modernità. καλὸς καὶ ἀγαθός (Bello e Buono), la coincidenza di Bellezza e rigore morale, rappresentava l'ideale di perfezione umana nella quale etica ed estetica erano coincidenti. La ricerca visiva di Marcello Grassi, attento e severo scrutatore della dimensione metafisica del visibile, si pone come esaltazione e celebrazione dell'antico καλὸς καὶ ἀγαθός, evidenziandone la distanza estetica ed etica da qualunque modernità possibile in un tempo nel quale il relativismo ha sostituito qualunque ordine e valore, e nel quale la resistenza/persistenza del divino appare paradossalmente più come una concreta fonte di salvezza prima ancora che una metafisica speranza.
La mostra rimarrà aperta fino al 21 giugno prossimo e sarà visitabile ogni giorno dalle 7.30 del mattino all'1 di notte.
26
maggio 2012
Marcello Grassi – O Theoì
Dal 26 maggio al 21 giugno 2012
arte contemporanea
Location
SPAZIO ART E’
Reggio Nell'emilia, Via Battaglione Toscano, 1, (Reggio Nell'emilia)
Reggio Nell'emilia, Via Battaglione Toscano, 1, (Reggio Nell'emilia)
Orario di apertura
dalle 7.30 del mattino all'1 di notte.
Vernissage
26 Maggio 2012, h 19
Autore
Curatore