Saranno esposte opere realizzate negli ultimi anni, che segnano un approfondimento ed una precisa presa di posizione dell'artista, sulla natura e le problematiche che circondano il mondo della pittura.

Scrive Claudio Cerritelli nel catalogo che accompagna l'esposizione:

Interiormente, la luce che Marcello Leone fissa sulla superficie delle sue ultime tele è movimento leggero che coglie la sostanza interna del colore, essa cambia la natura dell’orizzonte pronunciato, dilata l’estensione dello spazio in cui il pittore si sente trasportato come in un istante prolungato.

L’operazione che Leone ha condotto in questi anni di solitaria ricerca rimanda a quel desiderio di interrogazione del colore che costituisce il segreto e la rivelazione del fare pittura, il progetto e l’emozione della luce che istante per istante lascia intuire ciò che sta oltre il visibile.

Il valore dell’immagine dipinta si porta via tutto ciò che non è più necessario a cogliere gli attimi di polvere-luce, quelle mutazioni inafferrabili che sono oggetto di contemplazione ma soprattutto urgenza di cogliere la pluralità dei segni, la sensibilità materica delle pennellate, l’instabilità dei suoi slittamenti di senso.

Nel percorso di Leone è accaduto quello che nel cammino della pittura contemporanea ha portato gli artisti a concepire l’immagine come frammento alla deriva, frazione d’eternità, fremito di volo, orizzonte mai visto, visione al di sopra del tempo coinvolta nel distacco dal mondo.