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Marcello Levi: uno sguardo su Torino tra gli anni Sessanta e Settanta
La mostra presenta il più significativo nucleo poverista della collezione Levi
Comunicato stampa
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A Villa Remmert di Ciriè (TO) nell’ambito della rassegna di avvicinamento all’arte contemporanea “Appunti. Arte contemporanea dal dopoguerra alla fine del XX secolo”, la Fondazione Sandretto Re Rebaudengo presenta dal 22 settembre 2007 al 16 gennaio 2008: Marcello Levi: uno sguardo su Torino tra gli anni sessanta e settanta.
Marcello Levi rappresenta un personaggio chiave nella storia dell’arte contemporanea italiana. Grande collezionista, mecenate sensibile e raffinato anticipatore, ha compreso, sostenuto e promosso l’Arte Povera a Torino, contribuendo a rendere questa città il luogo fertile per far fiorire un’attività avanguardistica d’eccezione.
A questo personaggio incredibilmente determinato, eclettico, amico degli artisti che ha reso l’arte parte della sua vita e che ancora oggi partecipa agli sviluppi più estremi della creatività viene dedicata una mostra. A lui e alle sue scelte compiute tra gli Anni Sessanta e Settanta, determinanti per la crescita dell’arte contemporanea in Italia.
La città di Torino, a cavallo tra gli anni ’60 e ’70, grazie alla presenza di artisti associati all’Arte Povera, di gallerie che mostrarono le loro opere insieme a quelle delle più avanzate ricerche internazionali e all’attività di collezionisti che sostennero e promossero la neoavanguardia, è stata uno dei principali centri di produzione e diffusione delle sperimentazioni artistiche in Italia.
Tra i collezionisti, un ruolo di particolare importanza è stato svolto da Marcello Levi, che oltre a collezionare le opere del neonato movimento dell’Arte Povera è stato attivo sostenitore del lavoro dei giovani artisti, in particolare attraverso il suo coinvolgimento nella creazione del Deposito dell’Arte Presente, uno spazio per la produzione e l’esposizione della nuova arte, e come segretario dell’Associazione Torinese degli Amici dell’Arte contemporanea. La sua prestigiosa collezione racconta insieme l’uomo e la storia, le scelte individuali e gli incontri con artisti, galleristi e critici in uno dei momenti più rilevanti per la storia dell’arte del secolo passato.
La mostra presenta il più significativo nucleo poverista della collezione Levi, con opere di Giovanni Anselmo, Alighiero Boetti, Pier Paolo Calzolari, Mario Merz, Giuseppe Penone, Michelangelo Pistoletto, Gilberto Zorio, insieme a quelle di artisti che con questi condivisero occasioni espositive e percorsi di ricerca, quali Piero Gilardi, Ugo Nespolo, Gianni Piacentino, Salvo.
Come per le precedenti mostre della rassegna Appunti, le opere sono accompagnate dalle parole degli artisti e da documenti fotografici che raccontano per immagini i protagonisti dell’epoca, i grandi eventi espositivi e il lavoro artistico. Particolare importanza è data alla figura di Marcello Levi, ai suoi rapporti con gli artisti e con gli altri personaggi che animarono la scena artistica torinese dell’epoca.
Inoltre per contestualizzare il periodo, il percorso di mostra è arricchito dalle schede dedicate alle opere, agli autori, e da una cronologia generale che ricostruisce i principali avvenimenti del decennio, in tema di attualità, società, scienza e cultura, oltre che da brani di musica e di film documentari dell’epoca.
I visitatori possono trovare nei distributori posti nelle sale espositive e conservare le schede informative per approfondire la conoscenza sull’artista e sul movimento artistico.
Nelle sale saranno a disposizione del pubblico i mediatori, giovani laureati in discipline artistiche, formati dalla Fondazione per instaurare un dialogo coi visitatori che desiderino confrontarsi sulle opere e il lavoro degli artisti.
Contemporaneamente verranno anche realizzati laboratori per le scuole con percorsi ed attività manuali e un ciclo di conferenze divulgative con lo scopo di approfondire le tematiche della mostra.
Marcello Levi rappresenta un personaggio chiave nella storia dell’arte contemporanea italiana. Grande collezionista, mecenate sensibile e raffinato anticipatore, ha compreso, sostenuto e promosso l’Arte Povera a Torino, contribuendo a rendere questa città il luogo fertile per far fiorire un’attività avanguardistica d’eccezione.
A questo personaggio incredibilmente determinato, eclettico, amico degli artisti che ha reso l’arte parte della sua vita e che ancora oggi partecipa agli sviluppi più estremi della creatività viene dedicata una mostra. A lui e alle sue scelte compiute tra gli Anni Sessanta e Settanta, determinanti per la crescita dell’arte contemporanea in Italia.
La città di Torino, a cavallo tra gli anni ’60 e ’70, grazie alla presenza di artisti associati all’Arte Povera, di gallerie che mostrarono le loro opere insieme a quelle delle più avanzate ricerche internazionali e all’attività di collezionisti che sostennero e promossero la neoavanguardia, è stata uno dei principali centri di produzione e diffusione delle sperimentazioni artistiche in Italia.
Tra i collezionisti, un ruolo di particolare importanza è stato svolto da Marcello Levi, che oltre a collezionare le opere del neonato movimento dell’Arte Povera è stato attivo sostenitore del lavoro dei giovani artisti, in particolare attraverso il suo coinvolgimento nella creazione del Deposito dell’Arte Presente, uno spazio per la produzione e l’esposizione della nuova arte, e come segretario dell’Associazione Torinese degli Amici dell’Arte contemporanea. La sua prestigiosa collezione racconta insieme l’uomo e la storia, le scelte individuali e gli incontri con artisti, galleristi e critici in uno dei momenti più rilevanti per la storia dell’arte del secolo passato.
La mostra presenta il più significativo nucleo poverista della collezione Levi, con opere di Giovanni Anselmo, Alighiero Boetti, Pier Paolo Calzolari, Mario Merz, Giuseppe Penone, Michelangelo Pistoletto, Gilberto Zorio, insieme a quelle di artisti che con questi condivisero occasioni espositive e percorsi di ricerca, quali Piero Gilardi, Ugo Nespolo, Gianni Piacentino, Salvo.
Come per le precedenti mostre della rassegna Appunti, le opere sono accompagnate dalle parole degli artisti e da documenti fotografici che raccontano per immagini i protagonisti dell’epoca, i grandi eventi espositivi e il lavoro artistico. Particolare importanza è data alla figura di Marcello Levi, ai suoi rapporti con gli artisti e con gli altri personaggi che animarono la scena artistica torinese dell’epoca.
Inoltre per contestualizzare il periodo, il percorso di mostra è arricchito dalle schede dedicate alle opere, agli autori, e da una cronologia generale che ricostruisce i principali avvenimenti del decennio, in tema di attualità, società, scienza e cultura, oltre che da brani di musica e di film documentari dell’epoca.
I visitatori possono trovare nei distributori posti nelle sale espositive e conservare le schede informative per approfondire la conoscenza sull’artista e sul movimento artistico.
Nelle sale saranno a disposizione del pubblico i mediatori, giovani laureati in discipline artistiche, formati dalla Fondazione per instaurare un dialogo coi visitatori che desiderino confrontarsi sulle opere e il lavoro degli artisti.
Contemporaneamente verranno anche realizzati laboratori per le scuole con percorsi ed attività manuali e un ciclo di conferenze divulgative con lo scopo di approfondire le tematiche della mostra.
22
settembre 2007
Marcello Levi: uno sguardo su Torino tra gli anni Sessanta e Settanta
Dal 22 settembre 2007 al 13 gennaio 2008
arte contemporanea
Location
VILLA REMMERT
Ciriè, Via Antonio Rosmini, 3, (Torino)
Ciriè, Via Antonio Rosmini, 3, (Torino)
Biglietti
intero 4 €, ridotto 2 €
Orario di apertura
dal venerdì alla domenica, dalle 15 alle 21
Sito web
www.fondsrr.org
Autore