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Marcello Mantegazza – Una specie di verità
Un percorso nella ricerca degli ultimi dieci anni dell’artista, tra epigrafi, volumi, frottage e quadrerie, riletto alla luce dei fenomeni e dei turbamenti del contemporaneo intorno al tema della monumentalità e della costruzione di identità attraverso la scrittura storica.
Comunicato stampa
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404.02 / Marcello Mantegazza. Una specie di verità
La seconda tappa di “404”, il programma per l’arte contemporanea di Porta Cœli Foundation, è una mostra di opere storiche, inedite e site specific sul tema della monumentalità nel contemporaneo
Sarà inaugurata sabato 27 febbraio alle 17.00 presso la sede venosina di Porta Cœli Foundation la mostra personale di Marcello Mantegazza intitolata “Una specie di verità”. È il secondo appuntamento di “404. Programma per l’arte contemporanea di Porta Cœli Foundation”, il format a cura Donato Faruolo di cui la Fondazione ha voluto dotarsi per ripristinare i collegamenti interrotti tra i più avanzati ritrovati dell’arte del presente e il dibattito sui territori. Una vera azione di presidio culturale che – a maggior ragione in difficili frangenti pandemici – persegue la finalità di riconnettere l’arte alle proprie prerogative di elaborazione, coltivando le divergenze del periferico e dell’eccentrico, anche e non solo geografico ed economico.
“Una specie di verità” è un percorso tra opere inedite, storiche e site specific frutto di un lungo lavoro di studio e ricerca condotto da Marcello Mantegazza negli ultimi dieci anni. La mostra offre l’occasione per una rilettura e una riformulazione trasversale, un’antologia composta alla luce dei fenomeni e dei turbamenti del contemporaneo intorno al tema della monumentalità e della costruzione di identità attraverso la scrittura storica. Significativamente, la mostra è stata concepita intorno allo spirito di Venosa, una città costruita con i frammenti reinterpretati, tradotti e fraintesi dell’antichità, inglobati in edifici di alta pregnanza simbolica o di comune residenzialità.
Il lavoro di Marcello Mantegazza ci ha educato a una sottile e disturbante pulsione alla formulazione di indici, alla classificazione, alla catalogazione, alla tassonomia applicata con ostinazione e pregnanza al tema della morte. Un’operazione di costruzione di memorie, drammaturgie ed epopee in cui il tema della monumentalità diventa strumento di perpetuazione, proiezione e progettazione dell’oltre. Gli strumenti del suo discorso artistico sono quindi tutti quegli apparati positivisti che, nella costruzione di una cultura, l’uomo pone ad argine dell’incerto. L’epigrafe e il volume; la scrittura e il frottage; la quadreria e l’enciclopedia; l’album e l’antologia; lo schedario, la collezione, il repertorio e l’erbario... Uno scandaglio di quell’etica borghese che ha inventato insieme il museo, il carcere e il manicomio, tutti strumenti di foucaultiana regimentazione delle divergenze dell’umano, siano esse indistintamente immaginative, criminali o patologiche.
Marcello Mantegazza è nato a Potenza nel 1974. Diplomato all’Accademia di belle arti di Roma. Alcuni suoi lavori di arte pubblica, riconducibili all’opera in mostra Spoiler: you will die ®, sono installati permanentemente presso il Museo dell’altro e dell’altrove e il Museo diffuso di Formello (Roma), in una via di Acquapendente (Viterbo) e presso Villa Lais a Sipicciano (Viterbo), sede della galleria 3)5 Arte Contemporanea che rappresenta l’artista. Mantegazza ha partecipato al programma di residenze nell’ambito di Macro Asilo presso il Museo Macro di Roma.
Il presidente della Fondazione Aniello Ertico sottolinea la grande rilevanza semantica della proposta artistica di Marcello Mantegazza e afferma l’inderogabile necessità di accompagnare i processi di espressione artistica nella funzione di indirizzo cognitivo necessario per affermare sempre di più il valore della complessità da opporre ai minimalismi che quotidianamente minano la corretta percezione della pratica artistica e intellettuale in Italia.
Una specie di verità si dispiega come un testo composto per paratassi, fatto di aforismi in cui il valore artistico è annidato nell’ipotesi paradossale di una retorica che non lascia zone d’ombra, nella planarità di solenni dispositivi di identificazione culturale, colti in fallo mentre fingono l’innocenza. Al tronfio declamante del monumentale, si contrappone una sorta di nichilismo creativo di ispirazione artaudiana, l’ipotesi di un grado zero, di un vuoto che è la sommatoria tra la vacuità dei pieni, di un vettore nullo che è la risultante di forze contrapposte e apparenti.
L’inaugurazione della mostra avverrà sabato 27 febbraio 2021 alle ore 17.00, fruibile su invito o online sui canali social di Porta Coeli Foundation. Sarà invece aperta al pubblico a partire dal 1 marzo 2021, su appuntamento e secondo le disposizioni vigenti in materia di prevenzione anti Covid-19, fino al 6 giugno 2021.
La seconda tappa di “404”, il programma per l’arte contemporanea di Porta Cœli Foundation, è una mostra di opere storiche, inedite e site specific sul tema della monumentalità nel contemporaneo
Sarà inaugurata sabato 27 febbraio alle 17.00 presso la sede venosina di Porta Cœli Foundation la mostra personale di Marcello Mantegazza intitolata “Una specie di verità”. È il secondo appuntamento di “404. Programma per l’arte contemporanea di Porta Cœli Foundation”, il format a cura Donato Faruolo di cui la Fondazione ha voluto dotarsi per ripristinare i collegamenti interrotti tra i più avanzati ritrovati dell’arte del presente e il dibattito sui territori. Una vera azione di presidio culturale che – a maggior ragione in difficili frangenti pandemici – persegue la finalità di riconnettere l’arte alle proprie prerogative di elaborazione, coltivando le divergenze del periferico e dell’eccentrico, anche e non solo geografico ed economico.
“Una specie di verità” è un percorso tra opere inedite, storiche e site specific frutto di un lungo lavoro di studio e ricerca condotto da Marcello Mantegazza negli ultimi dieci anni. La mostra offre l’occasione per una rilettura e una riformulazione trasversale, un’antologia composta alla luce dei fenomeni e dei turbamenti del contemporaneo intorno al tema della monumentalità e della costruzione di identità attraverso la scrittura storica. Significativamente, la mostra è stata concepita intorno allo spirito di Venosa, una città costruita con i frammenti reinterpretati, tradotti e fraintesi dell’antichità, inglobati in edifici di alta pregnanza simbolica o di comune residenzialità.
Il lavoro di Marcello Mantegazza ci ha educato a una sottile e disturbante pulsione alla formulazione di indici, alla classificazione, alla catalogazione, alla tassonomia applicata con ostinazione e pregnanza al tema della morte. Un’operazione di costruzione di memorie, drammaturgie ed epopee in cui il tema della monumentalità diventa strumento di perpetuazione, proiezione e progettazione dell’oltre. Gli strumenti del suo discorso artistico sono quindi tutti quegli apparati positivisti che, nella costruzione di una cultura, l’uomo pone ad argine dell’incerto. L’epigrafe e il volume; la scrittura e il frottage; la quadreria e l’enciclopedia; l’album e l’antologia; lo schedario, la collezione, il repertorio e l’erbario... Uno scandaglio di quell’etica borghese che ha inventato insieme il museo, il carcere e il manicomio, tutti strumenti di foucaultiana regimentazione delle divergenze dell’umano, siano esse indistintamente immaginative, criminali o patologiche.
Marcello Mantegazza è nato a Potenza nel 1974. Diplomato all’Accademia di belle arti di Roma. Alcuni suoi lavori di arte pubblica, riconducibili all’opera in mostra Spoiler: you will die ®, sono installati permanentemente presso il Museo dell’altro e dell’altrove e il Museo diffuso di Formello (Roma), in una via di Acquapendente (Viterbo) e presso Villa Lais a Sipicciano (Viterbo), sede della galleria 3)5 Arte Contemporanea che rappresenta l’artista. Mantegazza ha partecipato al programma di residenze nell’ambito di Macro Asilo presso il Museo Macro di Roma.
Il presidente della Fondazione Aniello Ertico sottolinea la grande rilevanza semantica della proposta artistica di Marcello Mantegazza e afferma l’inderogabile necessità di accompagnare i processi di espressione artistica nella funzione di indirizzo cognitivo necessario per affermare sempre di più il valore della complessità da opporre ai minimalismi che quotidianamente minano la corretta percezione della pratica artistica e intellettuale in Italia.
Una specie di verità si dispiega come un testo composto per paratassi, fatto di aforismi in cui il valore artistico è annidato nell’ipotesi paradossale di una retorica che non lascia zone d’ombra, nella planarità di solenni dispositivi di identificazione culturale, colti in fallo mentre fingono l’innocenza. Al tronfio declamante del monumentale, si contrappone una sorta di nichilismo creativo di ispirazione artaudiana, l’ipotesi di un grado zero, di un vuoto che è la sommatoria tra la vacuità dei pieni, di un vettore nullo che è la risultante di forze contrapposte e apparenti.
L’inaugurazione della mostra avverrà sabato 27 febbraio 2021 alle ore 17.00, fruibile su invito o online sui canali social di Porta Coeli Foundation. Sarà invece aperta al pubblico a partire dal 1 marzo 2021, su appuntamento e secondo le disposizioni vigenti in materia di prevenzione anti Covid-19, fino al 6 giugno 2021.
27
febbraio 2021
Marcello Mantegazza – Una specie di verità
Dal 27 febbraio al 06 giugno 2021
arte contemporanea
Location
PORTA COELI FOUNDATION
Venosa, Vico San Domenico, 1, (PZ)
Venosa, Vico San Domenico, 1, (PZ)
Orario di apertura
su appuntamento
Vernissage
6 Giugno 2021, per le norme anti Covid-19 il vernissage è fruibile su invito o online
sabato 27 febbraio, ore 17.00, su invito
Sito web
Autore
Curatore
Autore testo critico
Allestimento
Produzione organizzazione