Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
Marcello Scarselli – Astrazioni
Tracce figurative ridotte, apparizioni sporadiche in ambiente neo-arcaico elegante e minimalista, nella personale di pittura e scultura allestita a Roma, nella sede della galleria Officina dell’Arte, dell’artista toscano Marcello Scarselli
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Tracce figurative ridotte, apparizioni sporadiche in ambiente neo-arcaico elegante e minimalista, nella personale di pittura e scultura allestita a Roma, nella sede della galleria Officina dell'Arte, dell’artista toscano Marcello Scarselli.
Con inaugurazione alle ore 18.00 di venerdì 16 novembre, la mostra resterà aperta ai visitatori fino al 1 dicembre, e presenta circa 30 opere rappresentative della più recente fase di ricerca dell’autore originario di Bientina e attivo dagli anni Settanta, dopo una prima formazione all’Istituto Tecnico di Pontedera e successivamente presso l’istituto d’arte del maestro Conti di Cascina (PI), come sperimentatore artistico e concettuale essenzialmente autodidatta.
Attraverso superfici di forte sintesi semantica la ricerca si muove, in un ritrovato ambiente di senso: naturale, incontaminato, dai timbri talvolta solitari, ma di eleganza e bellezza seducenti e confortanti.
Nelle tele e supporti lavorati in tecnica mista complessa e di forte abilità di gestione pragmatica e compositiva, una rievocazione quasi inconscia delle prime espressioni dell’arte umana universale sulla bidimensionalità rappresentativa del piano, l’elementarità delle forme e la forza irrompente del concetto, si materializzano ora, nell’ultimo Scarselli, dagli esordi come pittore realista alle astrazioni ibride fra figurativo ed astratto, in colorazioni che si fanno tendenzialmente più uniformi e in soluzioni sintetiche ed innaturali vicine all’ultimo Mirò e quasi in omaggio implicito allo stesso Mondrian.
Poche immagini riconoscibili, o uno stesso soggetto reiterato, in celebrazione geometrizzante della composizione, uno sforzo della memoria in indagini sul piano dell’invisibile, conducono su linee di ricerca concretizzate sul confine tra concetti antichi e tradizionali, come la dizione “La Vecchia Tavola” (o anche in “Il Porto”, “L’albero fiorito”) che individuano contenuti e rappresentazioni che assumono invece la complessa raffigurazione di un collage fotografico moderno e minimalista, in contesto primitivo e incontaminato (“Frotalita libera”).
Una gestualità istintiva agli albori del significato: dalle sinestesie di Kandinsky, alla estrema sintesi delle rappresentazioni di senso attraverso gli ambienti rupestri o la memoria dei muri scarni di periferie familiari, uno studio poetico sulla direttrice dialettica del determinismo del supporto naturale evocato insieme e la poesia di un tratto apparentemente ingenuo e primordiale, originario nella memoria, ma contemporaneo e complesso nei risultati compositivi finali, costruisce studi sull’andamento enigmatico e circolare del tempo, nell’intenzionalità del pensiero concretizzata attraverso superfici “areate” di forte immedesimazione ambientale.
L’idea di un’autoriflessione ampia a caduta continua di ricordi dalla memoria più remota, pensieri intimi, ripensamenti su errori fatti, azioni mancate, la donna-Modì, o gli stessi volti di Picasso in “luoghi” primordiali con citazione anche di arabeschi decorativi, delineano, nell’ultimo Scarselli, l’irrompere del pensiero contemporaneo in un ambiente neo-arcaico attraverso la forza sintetica delle cromie e la geometria riproposta nella concezione strutturale dello spazio.
L’opera “La Buca”, rappresenta, su questa linea, quasi una svolta: un’ampia stesura di piano in blu innaturale, da cui affiorano, in andamento musicale, pochi elementi di misterioso significato, provoca, come anche negli studi “Segno libero”, “Profumo di bacche”, nei “Senza titolo”, una suggestione drammatica di grande forza concettuale, una lotta e un amore insieme per gli spazi naturali forse troppo aperti e imponderabili per la limitata azione dell’uomo, per l’organizzazione del pensiero individuale e per la ricostruzione di una memoria singola o collettiva sulle tracce di un ambiente, ora impervio, ora confortante, ora familiare, ma ancora per larga parte sconosciuto, e che comunque partecipa, insieme alle invenzioni sintetiche e “tecnologiche” del colore, alla costruzione di tavole rupestri di conservazione e testimonianza immediate, di una sfuggevole e forse già perduta storia e memoria contemporanea.
Nato a Santa Maria a Monte, Pisa, classe 1953, Marcello Scarselli attualmente vive e lavora nella cittadina di Bientina, nel Pisano.
Dal realismo della prima produzione si sposta negli anni successivi verso tecniche e contenuti concettuali d’avanguardia, sui percorsi di un figurativo essenziale e contemporaneo, di eleganza naturalistica e dai timbri arcaicizzanti, improntato costantemente alla ricerca.
Lungo il suo percorso espressivo-artistico si ricordano gli incontri e le frequentazioni con personalità e autori del mondo culturale quali Nardi, Vincenti, Casarosa, Pratali, Lapi, Collecchia, Ennio Calabria, Paolo Grigò, quest’ultimo amico e collega.
Per le opere ed interventi di pubblico interesse Marcello Scarselli ha realizzato nel 2002 “il cencio” in occasione del palio delle contrade di Bientina. Sempre per la città di Bientina, ha eseguito, nello stesso anno, un bassorilievo in bronzo raffigurante la piazza Vittorio Emanuele.
Nel 2006 alcune sue opere figurano nel catalogo “Dream design” del gruppo Del Tongo/Delta.
Per le mostre personali, premi e mostre collettive, si ricordano a partire dal 1998, il Premio Nazionale Giovanni Gronchi di Pontedera (Pi) dove risulta 3° classificato, la personale presso la Torre Civica di Bientina, la rassegna “Artisti del 2000” della Galleria d’Arte di Bologna, la personale alla Sala Gasparri del Castello di Populonia (LI), II Premio mini grafica “World Wide Show Pisa 2000”, e quello di pittura di Città di Volterra (Pi), la personale presso la Chiesa Santa Giulia di Lucca nel 2003, e le più recenti “Ali-ante”, Artour-o, III edizione Museo-Shop Temporaneo d’Arte Contemporanea all’Hotel Minerva di Firenze (2006), la collettiva “Athena spazio arte” Galleria Agorà di Piombino (Li) la personale “Di terra, di sole”, presso il Centro espositivo Comunale Il Palazzotto di Cecina (Li) e quella nello spazio Zefiro Arte ad Empoli (FI).
I lavori di Marcello Scarselli sono attualmente presenti in collezioni stabili italiane e straniere.
Elena Capone
Con inaugurazione alle ore 18.00 di venerdì 16 novembre, la mostra resterà aperta ai visitatori fino al 1 dicembre, e presenta circa 30 opere rappresentative della più recente fase di ricerca dell’autore originario di Bientina e attivo dagli anni Settanta, dopo una prima formazione all’Istituto Tecnico di Pontedera e successivamente presso l’istituto d’arte del maestro Conti di Cascina (PI), come sperimentatore artistico e concettuale essenzialmente autodidatta.
Attraverso superfici di forte sintesi semantica la ricerca si muove, in un ritrovato ambiente di senso: naturale, incontaminato, dai timbri talvolta solitari, ma di eleganza e bellezza seducenti e confortanti.
Nelle tele e supporti lavorati in tecnica mista complessa e di forte abilità di gestione pragmatica e compositiva, una rievocazione quasi inconscia delle prime espressioni dell’arte umana universale sulla bidimensionalità rappresentativa del piano, l’elementarità delle forme e la forza irrompente del concetto, si materializzano ora, nell’ultimo Scarselli, dagli esordi come pittore realista alle astrazioni ibride fra figurativo ed astratto, in colorazioni che si fanno tendenzialmente più uniformi e in soluzioni sintetiche ed innaturali vicine all’ultimo Mirò e quasi in omaggio implicito allo stesso Mondrian.
Poche immagini riconoscibili, o uno stesso soggetto reiterato, in celebrazione geometrizzante della composizione, uno sforzo della memoria in indagini sul piano dell’invisibile, conducono su linee di ricerca concretizzate sul confine tra concetti antichi e tradizionali, come la dizione “La Vecchia Tavola” (o anche in “Il Porto”, “L’albero fiorito”) che individuano contenuti e rappresentazioni che assumono invece la complessa raffigurazione di un collage fotografico moderno e minimalista, in contesto primitivo e incontaminato (“Frotalita libera”).
Una gestualità istintiva agli albori del significato: dalle sinestesie di Kandinsky, alla estrema sintesi delle rappresentazioni di senso attraverso gli ambienti rupestri o la memoria dei muri scarni di periferie familiari, uno studio poetico sulla direttrice dialettica del determinismo del supporto naturale evocato insieme e la poesia di un tratto apparentemente ingenuo e primordiale, originario nella memoria, ma contemporaneo e complesso nei risultati compositivi finali, costruisce studi sull’andamento enigmatico e circolare del tempo, nell’intenzionalità del pensiero concretizzata attraverso superfici “areate” di forte immedesimazione ambientale.
L’idea di un’autoriflessione ampia a caduta continua di ricordi dalla memoria più remota, pensieri intimi, ripensamenti su errori fatti, azioni mancate, la donna-Modì, o gli stessi volti di Picasso in “luoghi” primordiali con citazione anche di arabeschi decorativi, delineano, nell’ultimo Scarselli, l’irrompere del pensiero contemporaneo in un ambiente neo-arcaico attraverso la forza sintetica delle cromie e la geometria riproposta nella concezione strutturale dello spazio.
L’opera “La Buca”, rappresenta, su questa linea, quasi una svolta: un’ampia stesura di piano in blu innaturale, da cui affiorano, in andamento musicale, pochi elementi di misterioso significato, provoca, come anche negli studi “Segno libero”, “Profumo di bacche”, nei “Senza titolo”, una suggestione drammatica di grande forza concettuale, una lotta e un amore insieme per gli spazi naturali forse troppo aperti e imponderabili per la limitata azione dell’uomo, per l’organizzazione del pensiero individuale e per la ricostruzione di una memoria singola o collettiva sulle tracce di un ambiente, ora impervio, ora confortante, ora familiare, ma ancora per larga parte sconosciuto, e che comunque partecipa, insieme alle invenzioni sintetiche e “tecnologiche” del colore, alla costruzione di tavole rupestri di conservazione e testimonianza immediate, di una sfuggevole e forse già perduta storia e memoria contemporanea.
Nato a Santa Maria a Monte, Pisa, classe 1953, Marcello Scarselli attualmente vive e lavora nella cittadina di Bientina, nel Pisano.
Dal realismo della prima produzione si sposta negli anni successivi verso tecniche e contenuti concettuali d’avanguardia, sui percorsi di un figurativo essenziale e contemporaneo, di eleganza naturalistica e dai timbri arcaicizzanti, improntato costantemente alla ricerca.
Lungo il suo percorso espressivo-artistico si ricordano gli incontri e le frequentazioni con personalità e autori del mondo culturale quali Nardi, Vincenti, Casarosa, Pratali, Lapi, Collecchia, Ennio Calabria, Paolo Grigò, quest’ultimo amico e collega.
Per le opere ed interventi di pubblico interesse Marcello Scarselli ha realizzato nel 2002 “il cencio” in occasione del palio delle contrade di Bientina. Sempre per la città di Bientina, ha eseguito, nello stesso anno, un bassorilievo in bronzo raffigurante la piazza Vittorio Emanuele.
Nel 2006 alcune sue opere figurano nel catalogo “Dream design” del gruppo Del Tongo/Delta.
Per le mostre personali, premi e mostre collettive, si ricordano a partire dal 1998, il Premio Nazionale Giovanni Gronchi di Pontedera (Pi) dove risulta 3° classificato, la personale presso la Torre Civica di Bientina, la rassegna “Artisti del 2000” della Galleria d’Arte di Bologna, la personale alla Sala Gasparri del Castello di Populonia (LI), II Premio mini grafica “World Wide Show Pisa 2000”, e quello di pittura di Città di Volterra (Pi), la personale presso la Chiesa Santa Giulia di Lucca nel 2003, e le più recenti “Ali-ante”, Artour-o, III edizione Museo-Shop Temporaneo d’Arte Contemporanea all’Hotel Minerva di Firenze (2006), la collettiva “Athena spazio arte” Galleria Agorà di Piombino (Li) la personale “Di terra, di sole”, presso il Centro espositivo Comunale Il Palazzotto di Cecina (Li) e quella nello spazio Zefiro Arte ad Empoli (FI).
I lavori di Marcello Scarselli sono attualmente presenti in collezioni stabili italiane e straniere.
Elena Capone
16
novembre 2007
Marcello Scarselli – Astrazioni
Dal 16 novembre al primo dicembre 2007
arte contemporanea
Location
OFFICINA DELL’ARTE
Roma, Via Fonteiana, 55/a, (Roma)
Roma, Via Fonteiana, 55/a, (Roma)
Orario di apertura
martedì-sabato 9-13/16-19.30, lunedì pomeriggio 16-19.30 (domenica e lunedì mattina chiuso).
Vernissage
16 Novembre 2007, ore 18
Ufficio stampa
ACCADEMIA LIBERA NATURA E CULTURA
Autore
Curatore