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Marcello Trabucco – Norma vista dal basso
L’esposizione nelle sale del Museo Archeologico “G. Saggi” di Norma, con le riprese appositamente realizzate delle testimonianze storico-paesaggistiche di Norba-Norma, insieme al corpus delle incisioni del territorio pontino vogliono porre l’attenzione proprio sul PAESAGGIO, bene non riproducibile, che dalla rivoluzione industriale in poi ha avuto un’attenzione sempre maggiore al pari di un’azione sempre più aggressiva da parte dell’uomo.
Comunicato stampa
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NORMA “IL PAESAGGIO COME STORIA”
Marcello Trabucco disegni ed incisioni
Museo Archeologico “G. Saggi” 31 Agosto-10 Settembre
Inaugurazione 31 agosto ore 18,00
Il termine paesaggio deriva da paese; e sempre è stato associato alla visualizzazione di un luogo che la pittura, o la letteratura, nelle differenti correnti artistiche, ha saputo offrire della realtà in cui l’uomo è immerso. A Siena Ambrogio Lorenzetti nella prima metà del XIV secolo illustra un tema prettamente politico, come quello del buono o del cattivo governo, mostrando come questo influisca direttamente sull’aspetto della città e del suo paesaggio producendo una natura rigogliosa o un ambiente decadente ed ostile. L’affresco nella sala del governo, non acquista, pertanto, soltanto validità politica e artistica, ma è la testimonianza dell’assetto urbanistico e architettonico della città in quegli anni, assume testimonianza storica di come veniva utilizzata e suddivisa la campagna. Il paesaggio è un fenomeno complesso, costituisce un insieme di processi in continua trasformazione, un corpo vivo che comprende sia la natura che le opere realizzate dall’uomo per la propria esistenza. E’ sempre stato per l’uomo un luogo da scoprire, da abitare, da adattare alle proprie necessità diverse e mutevoli, ma come abbiamo visto a Siena, luogo della rappresentazione tanto da diventare un fondale scenico.
Nel caso di Norma molti studiosi e artisti a partire dal XVIII secolo ci hanno lasciato splendide incisioni o litografie dei resti dell’antica Norba dove le testimonianze storiche dell’antico centro si compenetrano nel paesaggio confrontandosi in un una natura incontaminata. ( Volpi, E. Lear, E. Dodwel, J.J. Middleton).
Alle indagini che da diversi anni caratterizzano la mia ricerca storico artistica, si affiancano nell’esposizione di Norma, disegni e studi grafici dove ho cercato di leggere, come di consueto, la storia dell’antico centro lepino e far emergere quel forte connubio, che nel territorio di Norma, ancora strettamente lega la natura e l’opera dell’uomo.
Le riprese del paesaggio hanno privilegiato scorci e vedute “finite”, organizzate in osservazioni autonome, che vogliono affermare una continuità con le riprese precedenti, al fine di rafforzare la conoscenza ma anche una coscienza del Paesaggio o più principalmente della “veduta” realizzata ascoltando, percorrendo e misurando il territorio, oltre che osservando stampe antiche ed effettuare riprese fotografiche.
L’esposizione nelle sale del Museo Archeologico “G. Saggi” di Norma, con le riprese appositamente realizzate delle testimonianze storico-paesaggistiche di Norba-Norma, insieme al corpus delle incisioni del territorio pontino vogliono porre l’attenzione proprio sul PAESAGGIO, bene non riproducibile, che dalla rivoluzione industriale in poi ha avuto un’attenzione sempre maggiore al pari di un’azione sempre più aggressiva da parte dell’uomo.
L’immane marea di cemento che dilaga nella pianura sottostante l’abitato di Norma (osservata dalle finestra del museo) deve costituire un monito per ripensare al modello di sviluppo in atto: ritrovare quell’equilibrio tra artificio e natura, ripensare al “paesaggio come progetto” e non come sviluppo autonomo soltanto affidato ad indici edilizi e cubature.
Marcello Trabucco
Marcello Trabucco disegni ed incisioni
Museo Archeologico “G. Saggi” 31 Agosto-10 Settembre
Inaugurazione 31 agosto ore 18,00
Il termine paesaggio deriva da paese; e sempre è stato associato alla visualizzazione di un luogo che la pittura, o la letteratura, nelle differenti correnti artistiche, ha saputo offrire della realtà in cui l’uomo è immerso. A Siena Ambrogio Lorenzetti nella prima metà del XIV secolo illustra un tema prettamente politico, come quello del buono o del cattivo governo, mostrando come questo influisca direttamente sull’aspetto della città e del suo paesaggio producendo una natura rigogliosa o un ambiente decadente ed ostile. L’affresco nella sala del governo, non acquista, pertanto, soltanto validità politica e artistica, ma è la testimonianza dell’assetto urbanistico e architettonico della città in quegli anni, assume testimonianza storica di come veniva utilizzata e suddivisa la campagna. Il paesaggio è un fenomeno complesso, costituisce un insieme di processi in continua trasformazione, un corpo vivo che comprende sia la natura che le opere realizzate dall’uomo per la propria esistenza. E’ sempre stato per l’uomo un luogo da scoprire, da abitare, da adattare alle proprie necessità diverse e mutevoli, ma come abbiamo visto a Siena, luogo della rappresentazione tanto da diventare un fondale scenico.
Nel caso di Norma molti studiosi e artisti a partire dal XVIII secolo ci hanno lasciato splendide incisioni o litografie dei resti dell’antica Norba dove le testimonianze storiche dell’antico centro si compenetrano nel paesaggio confrontandosi in un una natura incontaminata. ( Volpi, E. Lear, E. Dodwel, J.J. Middleton).
Alle indagini che da diversi anni caratterizzano la mia ricerca storico artistica, si affiancano nell’esposizione di Norma, disegni e studi grafici dove ho cercato di leggere, come di consueto, la storia dell’antico centro lepino e far emergere quel forte connubio, che nel territorio di Norma, ancora strettamente lega la natura e l’opera dell’uomo.
Le riprese del paesaggio hanno privilegiato scorci e vedute “finite”, organizzate in osservazioni autonome, che vogliono affermare una continuità con le riprese precedenti, al fine di rafforzare la conoscenza ma anche una coscienza del Paesaggio o più principalmente della “veduta” realizzata ascoltando, percorrendo e misurando il territorio, oltre che osservando stampe antiche ed effettuare riprese fotografiche.
L’esposizione nelle sale del Museo Archeologico “G. Saggi” di Norma, con le riprese appositamente realizzate delle testimonianze storico-paesaggistiche di Norba-Norma, insieme al corpus delle incisioni del territorio pontino vogliono porre l’attenzione proprio sul PAESAGGIO, bene non riproducibile, che dalla rivoluzione industriale in poi ha avuto un’attenzione sempre maggiore al pari di un’azione sempre più aggressiva da parte dell’uomo.
L’immane marea di cemento che dilaga nella pianura sottostante l’abitato di Norma (osservata dalle finestra del museo) deve costituire un monito per ripensare al modello di sviluppo in atto: ritrovare quell’equilibrio tra artificio e natura, ripensare al “paesaggio come progetto” e non come sviluppo autonomo soltanto affidato ad indici edilizi e cubature.
Marcello Trabucco
31
agosto 2012
Marcello Trabucco – Norma vista dal basso
Dal 31 agosto al 10 settembre 2012
arte contemporanea
Location
MUSEO ARCHEOLOGICO
Norma, Via Della Liberazione, (Latina)
Norma, Via Della Liberazione, (Latina)
Orario di apertura
9,30 17,00
sabato e domanica 9,30 13,30 15,30 19,30
Vernissage
31 Agosto 2012, h 18
Autore