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Marcelo Meza – In moto
Il percorso espositivo si articola in 3 serie pittoriche realizzate dall’artista argentino Marcelo Meza: Strange Fruit, I cardinali, Giochi. I 3 percorsi visivi pur nella loro varietà presentano un macro tema comune, quello del corpo in movimento, rappresentato in diverse forme e interpretazioni.
Comunicato stampa
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Il percorso espositivo si articola in 3 serie pittoriche realizzate dall’artista argentino Marcelo Meza. I tre percorsi visivi pur nella loro varietà presentano un macro tema comune, quello del corpo in movimento, rappresentato in diverse forme e interpretazioni.
La prima serie “Strange Fruit” (il titolo è tratto dalla canzone di Abel Meeropol portata al successo da Billie Holiday) presenta una serie di corpi maschili in movimento la cui flessuosità e grazia colpiscono immediatamente lo spettatore; Meza riesce a coniugare il dinamismo dei corpi con una delicatezza e grazia che svelano una sensibilità estremamente sottile e poetica. L’artista non si ferma alla rappresentazione virtuosistica dei corpi ora flessi e sinuosi, ora adagiati, ora tesi, ma comunica, anche grazie ai rimandi insiti nel titolo dell’opera, una malinconia di fondo che aggiunge una amara dolcezza a tutti i personaggi rappresentati. La tecnica, molto originale, è realizzata con smalto sintetico steso con un cucchiaio; questa stesura risulta essere una sorta di “dripping figurativo” che fa pensare all’action painting dell’artista americano Jackson Pollock; la particolarità della tecnica di Meza sta nella perfetta realizzazione dei corpi ottenuta con pochi e sapienti sgocciolamenti di colore che riescono a definire i corpi nei minimi dettagli.
La seconda serie in mostra, “I cardinali”, è ispirata a fatti realmente accaduti durante i funerali di Giovanni Paolo II, l’8 aprile 2005. Qui Meza affronta con ironia e al tempo stesso con profondità la descrizione di un momento ufficiale, permeato di sacralità, che nel giro di un attimo assume risvolti inaspettati – durante i funerali del Papa si alzò un forte vento che, oltre a far muovere le pagine del Vangelo appoggiato sulla bara dal pontefice, creò un momento di totale caos tra i cardinali riuniti le cui vesti, casule e orpelli sacri iniziarono a svolazzare fuori controllo. Qui il tema del movimento dei corpi e delle vesti color porpora si coniuga con l’idea di cambiamento, di aspettative di quel che avrebbe riservato il futuro della chiesa cattolica con l’elezione di un nuovo Papa, ma anche e soprattutto con un rispettoso e sagace ammiccamento all’aspetto quasi comico della situazione in cui i cardinali in vesti ufficiali si ritrovano a fare i conti con la forza della natura che sconvolge la compostezza austera e l’ufficialità della situazione. Meza in questa serie utilizza tecniche in apparenza semplici – penna, pastelli e matite colorate su carta – riuscendo a rendere magistralmente la solennità delle figure dei cardinali e al tempo stesso il movimento incessante e destabilizzante creato dalle folate di vento.
La terza serie “Giochi” è composta da disegni e monocopie sempre incentrate sul tema del movimento. Le monocopie sono realizzate con inchiostro di china e garze e creano degli effetti visivi e delle textures molto particolari; le garze impregnate di inchiostro sono utilizzate quasi in maniera scultorea, superando la bidimensionalità della tela e richiamando dei moderni bassorilievi. In questo caso la tecnica consiste nell’applicare della china su una base per poi creare i soggetti con delle garze modellate, lavorate e incollate direttamente sul supporto che funge da base. Oltre alla particolarità della tecnica scelta è interessante cogliere i riferimenti alla figura di Cristo ma anche a romanzi cari all’artista tra cui ‘Il vagabondo delle stelle’ di Jack London. Le textures affascinano l’artista perché solo in corsa d’opera lui stesso capirà quale sarà il risultato, cosa nascerà dalla manipolazione delle garze e quali effetti pittorici ne deriveranno. In altre opere di questa serie l’artista utilizza come basi delle tavole di legno su cui applica carta e stucco dai quali emergono e nascono i suoi soggetti.
Il percorso espositivo termina con altre monocopie realizzate con pastelli a cera; anche qui Meza sperimenta una tecnica decisamente particolare in cui per rappresentare il soggetto lo “carica” e satura di colore per poi applicarvi sopra un foglio bianco su cui, passando un ferro da stiro, ottiene bolle, textures ed effetti sorprendenti e inaspettati.
(testo a cura di Domitilla Corsini)
Biografia
Nato a La Paz (Entre Ríos – Argentina), si diploma come Maestro di Arti Visuali alla Escuela de Artes Visuales de Paraná, capitale di Entre Rios. In seguito si trasferisce a Buenos Aires, dove studia nella Escuela de Bellas Artes Prilidiano Pueyrredon e dove ottiene la carica di Profesor Nacional de Escultura. Lavora come assistente del Maestro Antonio Pujia e si perfeziona nella scultura in marmo presso il laboratorio del maestro Ramón Castejon. Lavora come docente di scultura e come assistente di cattedra del Maestro Enrique Romano nella Escuela de Bellas Artes P. Pueyrredon, in scenografia, collaborando a produzioni teatrali, cinematografiche e televisive. Partecipa a numerose mostre collettive e individuali, in diverse sale espositive nazionali e provinciali, ottenendo numerosi riconoscimenti. Nel 1995 si trasferisce a Milano dove insegna disegno e scultura nel suo laboratorio, organizzando mostre dei suoi allievi e dove partecipa a molte mostre collettive e individuali. In questo periodo si perfeziona nella tecnica della scultura in marmo presso il laboratorio di Carlo Nicoli a Carrara, nella tecnica della fusione a cera persa nella Fonderia Perseo di Mendrisio in Svizzera e nella microfusione presso la bottega dei Fratelli Ricci a Valenza (Alessandria), dove inizia a disegnare e a realizzare gioielli scultorei. Nel 2008 torna a Paraná dove insegna arti visive, continuando a lavorare alle sue creazioni e ad organizzare laboratori e mostre collettive. Nel 2014 realizza le illustrazioni per la pubblicazione “Via Crucis, sulle orme di San Paolo” della casa editrice San Paolo. Attualmente continua ad affiancare la sua attività di professore a quella di artista muovendosi tra l’Argentina e l’Italia.
La prima serie “Strange Fruit” (il titolo è tratto dalla canzone di Abel Meeropol portata al successo da Billie Holiday) presenta una serie di corpi maschili in movimento la cui flessuosità e grazia colpiscono immediatamente lo spettatore; Meza riesce a coniugare il dinamismo dei corpi con una delicatezza e grazia che svelano una sensibilità estremamente sottile e poetica. L’artista non si ferma alla rappresentazione virtuosistica dei corpi ora flessi e sinuosi, ora adagiati, ora tesi, ma comunica, anche grazie ai rimandi insiti nel titolo dell’opera, una malinconia di fondo che aggiunge una amara dolcezza a tutti i personaggi rappresentati. La tecnica, molto originale, è realizzata con smalto sintetico steso con un cucchiaio; questa stesura risulta essere una sorta di “dripping figurativo” che fa pensare all’action painting dell’artista americano Jackson Pollock; la particolarità della tecnica di Meza sta nella perfetta realizzazione dei corpi ottenuta con pochi e sapienti sgocciolamenti di colore che riescono a definire i corpi nei minimi dettagli.
La seconda serie in mostra, “I cardinali”, è ispirata a fatti realmente accaduti durante i funerali di Giovanni Paolo II, l’8 aprile 2005. Qui Meza affronta con ironia e al tempo stesso con profondità la descrizione di un momento ufficiale, permeato di sacralità, che nel giro di un attimo assume risvolti inaspettati – durante i funerali del Papa si alzò un forte vento che, oltre a far muovere le pagine del Vangelo appoggiato sulla bara dal pontefice, creò un momento di totale caos tra i cardinali riuniti le cui vesti, casule e orpelli sacri iniziarono a svolazzare fuori controllo. Qui il tema del movimento dei corpi e delle vesti color porpora si coniuga con l’idea di cambiamento, di aspettative di quel che avrebbe riservato il futuro della chiesa cattolica con l’elezione di un nuovo Papa, ma anche e soprattutto con un rispettoso e sagace ammiccamento all’aspetto quasi comico della situazione in cui i cardinali in vesti ufficiali si ritrovano a fare i conti con la forza della natura che sconvolge la compostezza austera e l’ufficialità della situazione. Meza in questa serie utilizza tecniche in apparenza semplici – penna, pastelli e matite colorate su carta – riuscendo a rendere magistralmente la solennità delle figure dei cardinali e al tempo stesso il movimento incessante e destabilizzante creato dalle folate di vento.
La terza serie “Giochi” è composta da disegni e monocopie sempre incentrate sul tema del movimento. Le monocopie sono realizzate con inchiostro di china e garze e creano degli effetti visivi e delle textures molto particolari; le garze impregnate di inchiostro sono utilizzate quasi in maniera scultorea, superando la bidimensionalità della tela e richiamando dei moderni bassorilievi. In questo caso la tecnica consiste nell’applicare della china su una base per poi creare i soggetti con delle garze modellate, lavorate e incollate direttamente sul supporto che funge da base. Oltre alla particolarità della tecnica scelta è interessante cogliere i riferimenti alla figura di Cristo ma anche a romanzi cari all’artista tra cui ‘Il vagabondo delle stelle’ di Jack London. Le textures affascinano l’artista perché solo in corsa d’opera lui stesso capirà quale sarà il risultato, cosa nascerà dalla manipolazione delle garze e quali effetti pittorici ne deriveranno. In altre opere di questa serie l’artista utilizza come basi delle tavole di legno su cui applica carta e stucco dai quali emergono e nascono i suoi soggetti.
Il percorso espositivo termina con altre monocopie realizzate con pastelli a cera; anche qui Meza sperimenta una tecnica decisamente particolare in cui per rappresentare il soggetto lo “carica” e satura di colore per poi applicarvi sopra un foglio bianco su cui, passando un ferro da stiro, ottiene bolle, textures ed effetti sorprendenti e inaspettati.
(testo a cura di Domitilla Corsini)
Biografia
Nato a La Paz (Entre Ríos – Argentina), si diploma come Maestro di Arti Visuali alla Escuela de Artes Visuales de Paraná, capitale di Entre Rios. In seguito si trasferisce a Buenos Aires, dove studia nella Escuela de Bellas Artes Prilidiano Pueyrredon e dove ottiene la carica di Profesor Nacional de Escultura. Lavora come assistente del Maestro Antonio Pujia e si perfeziona nella scultura in marmo presso il laboratorio del maestro Ramón Castejon. Lavora come docente di scultura e come assistente di cattedra del Maestro Enrique Romano nella Escuela de Bellas Artes P. Pueyrredon, in scenografia, collaborando a produzioni teatrali, cinematografiche e televisive. Partecipa a numerose mostre collettive e individuali, in diverse sale espositive nazionali e provinciali, ottenendo numerosi riconoscimenti. Nel 1995 si trasferisce a Milano dove insegna disegno e scultura nel suo laboratorio, organizzando mostre dei suoi allievi e dove partecipa a molte mostre collettive e individuali. In questo periodo si perfeziona nella tecnica della scultura in marmo presso il laboratorio di Carlo Nicoli a Carrara, nella tecnica della fusione a cera persa nella Fonderia Perseo di Mendrisio in Svizzera e nella microfusione presso la bottega dei Fratelli Ricci a Valenza (Alessandria), dove inizia a disegnare e a realizzare gioielli scultorei. Nel 2008 torna a Paraná dove insegna arti visive, continuando a lavorare alle sue creazioni e ad organizzare laboratori e mostre collettive. Nel 2014 realizza le illustrazioni per la pubblicazione “Via Crucis, sulle orme di San Paolo” della casa editrice San Paolo. Attualmente continua ad affiancare la sua attività di professore a quella di artista muovendosi tra l’Argentina e l’Italia.
25
gennaio 2022
Marcelo Meza – In moto
Dal 25 gennaio al 31 marzo 2022
arte contemporanea
Location
MARE CULTURALE URBANO
Milano, Via Giuseppe Gabetti, 15, (Milano)
Milano, Via Giuseppe Gabetti, 15, (Milano)
Orario di apertura
lunedì, martedì, mercoledì, giovedì e domenica dalle ore 9.00 alle 01.00; venerdì e sabato dalle ore 9.00 alle 2.00
Vernissage
25 Gennaio 2022, H 18.30
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Produzione organizzazione