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Marche Campo Giovani – da un giorno all’altro
Luogo mentale più che fisico, la terra marchigiana viene, in questa esposizione, a perdere i propri confini regionali per costituirsi insieme dinamico nel quale coesistono svariate realtà
Comunicato stampa
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All'insegna dell'eterogeneità e della varietà i 21 artisti partecipanti intervengono con le loro opere negli ambienti della Rocca Malatestiana di Fano. Le modalità espressive utilizzate spaziano dalla pittura alla scultura, dalla fotografia al video, fino alle installazioni e alle performance. Paolo Bragaglia, sperimentatore di inusuali sonorità elettriche, per l'occasione eseguirà dei brani con il Teremin, oltre a creare un'installazione interattiva. Dalla relazione fra l'uomo e lo spazio che lo circonda nascono le installazioni di Marco Bernacchia presupposti che, nelle opere di Michela Pozzi, vengono sviluppati in modo più intimistico, legando luoghi e memoria. Di un'espressività delicata, suscitata dal segno e dal colore, sono portatori i dipinti di Mario Vespasiani peculiarità che, in Luca Sguanci, viene ad essere rivolta in modo introspettivo verso l'individuo. La plasticità della materia è caricata di forza nelle ceramiche di Luca Caimmi caratteristica che, nelle opere di Lucia Lafratta, viene tutta concentrata nella forma del cuore, simbolica quanto mutevole. Dalla realtà più attuale nascono gli interventi di Rocco Dubbini, con i suoi modellini di autobombe, e le opere di Alessandro Grimaldi che, prelevando elementi dal linguaggio di comunicazione di massa, li rielabora giocando sul significato. Dalla tensione che si instaura per l'associazione di materiali e oggetti differenti sembrano formarsi le installazioni di Giovanni Termini. In bilico tra fantasia e realtà si trovano le opere di Gabriele Arruzzo, con le sue figurazioni fiabesche e crudeli, e di Benedetto Di Francesco, con i suoi personaggi che, quasi maschere sul palcoscenico, sembrano suggerire il teatro della vita. Gli scatti di Chiara Francesconi e i lavori di Ivana Spinelli affiorano dalla dimensione più intima e sensibile della propria femminilità, che viene a costituirsi impalpabile mezzo per interpretare la realtà. Il passato, inteso come storia dell'uomo, viene attualizzato sia attraverso gli interventi di Giovanni Gaggia che nei ritratti in silicone di Gianluigi Antonelli i quali, in maniera immediata e istintiva, rendono personalità e volti di uomini e donne contemporanei. Viene ad essere soggettivo, spesso fermo su un particolare, il punto di vista utilizzato da Marcello Sparaventi prospettiva che, nelle fotografie di Gianluca Cosci, viene ad essere rivolta al paesaggio urbano che diventa rarefatto e lieve, intimo. Fanno interrogare sull'uomo, sull'origine e sull'esistenza, le sculture di Alberto Mariani sviluppate con armonia ed eleganza e, di estrema raffinatezza, si nutrono anche le opere di Maria Carla Mattii. Ibridi e sensuali i suoi fiori dialogano fra il naturale e l'artificiale, il vero e il falso. Infine, Silvia Caringi e Omar Toni, in arte Pao Atelier d'Arte e d'Architettura, intervengono sugli ambienti della quattrocentesca Rocca sia in modo materico che sensibile, facendo rivivere le affrescate volte delle stanze.
30
dicembre 2005
Marche Campo Giovani – da un giorno all’altro
Dal 30 dicembre 2005 al 30 gennaio 2006
giovane arte
Location
ROCCA MALATESTIANA
Fano, Via Mura Malatestiane, (Pesaro E Urbino)
Fano, Via Mura Malatestiane, (Pesaro E Urbino)
Orario di apertura
tutti i giorni 16:00 – 19:00. Chiuso il lunedi
Vernissage
30 Dicembre 2005, ore 18:00 dj Set Velvet
Autore
Curatore